Category: video arte

10
Mag

SPACESCAPE

SPACESCAPE

rassegna d’arte

16 maggio 2015 – 31 maggio 2015

Vernissage sabato 16 maggio ore 21.00

Palazzo Di Lorenzo

Via Mory, Galatina (LE)

Cristiano Cervino engineering&architecture e Movidabilia Aps sono lieti di annunciare la 2^ tappa della rassegna d’arte spacɘscape, mostra collettiva che coinvolgerà gli spazi espositivi del Palazzo Di Lorenzo di Galatina dal 16 maggio 2015 al 31 maggio 2015, con il patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Lecce e del Comune di Galatina.

spacɘscape, da leggere anche come space&escape, si prefigura come neologismo dalla duplice accezione, con il proposito di voler sondare i “paesaggi dello spazio” e la conseguente “fuga” da esso.
Nella fattispecie, il termine escape (dall’inglese to escape: evadere, sfuggire) intende volgere lo sguardo al concetto di fuga, strettamente collegato a quello di utopia. Infatti, secondo il filosofo tedesco Ernst Bloch, il rifiuto di adeguarsi acriticamente al principio di realtà, proponendo valide alternative ad essa o estraniandosene, rappresenta di per sé il sintomo di un cambiamento “rivoluzionario” e di una presa di posizione differente da quella comunemente accettata. Un’inversione di rotta possibile, a nostro avviso, solo mediante l’Arte del cambiamento, occupando insoliti spazi – spaces, per l’appunto – o creandone di nuovi, che siano essi temporali, immaginari o confinati nei meandri delle nostre anime. Un’evasione, questa, che non è fuga nell’irreale, ma, citando il pensiero dello stesso Bloch, “scavo per la messa in luce delle possibilità oggettive insite nel reale e lotta per la loro realizzazione”.

Esporranno gli artisti:
Zoi Pappa, Giovanni Longo, Luciano Caggianello e Pantaleo Musarò.

Durante la rassegna, sono in programma 3 serate principali:

– Sabato 16/05: vernissage con performance live “Cecità Verticale” degli artisti Manieri e D’Elia, paesaggi sonori di meanwhile.in.texas;
– Sabato 23/05: happening teatrale;
– Sabato 30/05: concerto jazz dal vivo a cura della Kibaka Band.

Il tutto fa parte di un progetto mirato ad avvicinare all’arte tipologie di pubblico sempre differenti, coinvolgendole su più piani emozionali.

Cristiano Cervino è un ingegnere, architetto e designer italiano, nonché ideatore e curatore della rassegna d’arte “spacescape”.

Movidabilia è un’associazione di promozione sociale nata da Domenico e Maria Pia Desantis, vincitrice del Progetto Principi Attivi 2012 ,che si propone di realizzare una Rete strutturata tra gli esercizi commerciali (Profit) con soggetti dell’associazionismo (No-profit), operanti nel settore della disabilità.


Team spacescape
viale Porta Pia, 66 – 72100 Brindisi
M. +39 328 63 24 754
F. +39 0831 586 323
mail. space@cristianocervino.com

Immagine: Uomini compressi, terracotta, 2008-2010

10
Mag

PROPORTIO

PROPORTIO

dal 9 maggio al 22 novembre 2015
Venezia, Palazzo Fortuny

PROPORTIO, l’esposizione organizzata dalla Fondazione Axel e May Vervoordt e la Fondazione Musei Civici di Venezia aprirà il prossimo maggio in concomitanza della 56° Esposizione Internazionale – La Biennale di Venezia. Curata da Axel Vervoordt e Daniela Ferretti ed allestita nell’imponente Palazzo Fortuny, l’esposizione esplora l’onnipresenza delle proporzioni universali nell’arte, nella scienza, nella musica e nell’architettura. PROPORTIO segue l’acclamata trilogia di mostre: Artempo (2007), In-finitum (2009) e TRA (2011) e la più recente Tàpies. Lo Sguardo dell’artista (2013).

Durante l’intero corso della storia umana a noi noto, civiltà diverse hanno impiegato il sapere relativo alle proporzioni. Le nozioni estremamente avanzate e complesse legate ai principi della geometria sacra e, in particolar modo, della sezione aurea sono confluite all’interno di esoteriche conoscenze spirituali e tradizioni religiose. Per centinaia di anni il mondo occidentale si è dedicato segretamente alla geometria sacra, e le conoscenze sono state così (forse intenzionalmente) dimenticate o abbandonate.

PROPORTIO mira a riavviare un dialogo contemporaneo attorno alla conoscenza perduta delle proporzioni e della geometria sacra. Artisti, scienziati, architetti, filosofi (e non solo) ci offrono una lente che ci permetterà di capire come le proporzioni possano farci penetrare nella struttura essenziale del presente e possano fornirci una matrice per il futuro. Proportio ci offre l’occasione di esplorare le proporzioni universali invitandoci a riflettere sulle interconnessioni che innervano il nostro universo.

PROPORTIO presenta opere espressamente commissionate ad artisti del calibro di Marina Abramovic, Massimo Bartolini, Michael Borremans, Maurizio Donzelli, Riccardo De Marchi, Arthur Duff, Anish Kapoor e Izhar Patkin, e le quali saranno esposte accanto a lavori di Carl André, Berlinde De Bruyckere, Luciano Fabro, Alberto Giacometti, Ellsworth Kelly, Sol Lewitt, , Agnes Martin, Fausto Melotti, Mario Merz, Ad Ryman e Bill Viola, oltre ad alcuni reperti egiziani, ad una serie di dipinti architettonici degli antichi maestri olandesi, ad uno splendido ritratto di Botticelli ed una scultura monumentale di Antonio Canova.

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A cura di Daniela Ferretti, Axel Vervoordt
Co-prodotta con Axel and May Vervoordt Foundation
Con il supporto di AXEL VERVOORDT GALLERY

Immagine: Ellsworth “Kelly Red, Yellow, Blue”, 1963, Collection, Fondation Marguerite et Aimé Maeght, Sant Paul-de-Vence Cliché Claude Germain, ©Ellsworth kelly

09
Mag

Beat Kuert. FaultLine / TimeLine

Una spaccatura fisica e ideale attraversa lo spazio espositivo; una TimeLine scorre in forma di immagini video lungo tre schermi posti sul pavimento, su cui si affacciano i dipinti.
Una dimora storica nel cuore di Venezia. Trasformata in uno scrigno dove, grazie all’arte contemporanea, spazio e tempo si espandono verso dimensioni altre. Dal 9 maggio al 22 novembre 2015 Palazzo Bembo ospita Beat Kuert in FaultLine / TimeLine, installazione site-specific inserita nel progetto collettivo Personal Structures / Crossing Borders, evento collaterale alla 56esima Biennale d’Arte prodotto dalla Global Art Affairs Foundation e realizzato con dust&scratches pictures and scenes.

Nato come regista cinematografico, sperimentatore delle avanguardie dell’immagine e dei linguaggi di frontiera, Kuert prende possesso di una delle magnifiche sale affacciate sul Ponte di Rialto, astraendola dalla realtà sensibile e plasmandola in forma di scatola onirica, dove le leggi dello spazio e del tempo si piegano a quelle della percezione sensibile, in uno scambio osmotico tra l’opera e lo spettatore. Indugiando su un aspetto di forte e istintiva empatia tra l’immagine e chi ne fruisce; con riferimenti estetici e formali al pittorialismo che, a fine Ottocento, limò le distanze concettuali tra la fotografia e le arti tradizionali.

Beat Kuert agisce sullo spazio reale con un approccio multilayer, che corrisponde alla sua volontà di toccare più tipologie di espressione, nella convergenza tra la mistica orientale e la tradizione post-romantica di matrice mitteleuropea: dipinti di grande formato dalla profonda carica materica e gestuale si sovrappongono creando ipnotici labirinti visuali; gli stessi che seducono e al tempo stesso inquietano nelle video installazioni che dilatano all’infinito lo spazio espositivo.

Una FaultLine, spaccatura fisica e al tempo stesso ideale, attraversa le pareti e il pavimento della sala di Palazzo Bembo in cui agisce Beat Kuert; una TimeLine scorre in forma di immagini video lungo tre schermi posti sul pavimento, su cui si affacciano i dipinti. L’immaginario visuale si orienta sul cinema espressionista tedesco, con particolare riferimento al Metropolis di Fritz Lang, orchestrando un ritratto del presente che nasce dalla critica della società contemporanea; con lo spazio urbano e le sue architetture che si trasformano in quinte teatrali per la rappresentazione del Caos.Continue Reading..

08
Mag

MOTHER

MURATCENTOVENTIDUE ARTECONTEMPORNEA

Rita Casdia, Elisabetta Di Sopra, Anahita Hekmat, Chrischa Venus Oswald, Jenna Pippett, Karen Trask
MOTHER

La galleria Muratcentoventidue Artecontemporanea prosegue il suo percorso espositivo con una mostra collettiva intitolata Mother che vede sei artiste confrontarsi sul tema della figura materna.
Le artiste coinvolte, Rita Casdia, Elisabetta Di Sopra, Anahita Hekmat, Chrischa Venus Oswald, Jenna Pippett e Karen Trask esplorano la relazione primaria nella vita di ogni essere vivente, fondamentale per la costruzione di tutti i rapporti successivi, la relazione madre-bambino.
La prima, Rita Casdia, indaga, attraverso la video animazione, il disegno e la scultura, mondi emozionali a metà tra sogno e realtà, rivolgendo la sua attenzione principalmente ai meccanismi elementari dei sentimenti umani, con uno sguardo attento alle dinamiche generate dai legami affettivi e dalla sessualità.
Nel video in mostra, Mammina, la protagonista, in uno stato ipnotico, va incontro a un uomo, uno dei tanti che potrebbero renderla mamma. Le scene, che si succederanno dopo questo momento, rimandano a uno stato confusionale e appaiono dettate da eventi fisiologici. Sarà la bambina, appena venuta al mondo, a condurre le redini di una stabilità familiare mai nata.
La ricerca artistica di Elisabetta Di Sopra si esprime in particolar modo attraverso l’uso del linguaggio video per indagare sulle dinamiche più sensibili della quotidianità e delle sue microstorie inespresse, dove il corpo femminile assume un ruolo centrale perché custode di una memoria e di un suo linguaggio espressivo.
L’artista presenta tre video: nel primo, Aquamater, una madre e una figlia e un gesto semplicissimo, quello della figlia che, lasciando cadere dell’acqua dalla sua bocca a quella della madre, le restituisce simbolicamente la vita che ha ricevuto.
Più lirico e angosciante, allo stesso tempo, è Untitled, video che racconta, con un punto di vista distaccato, una cosa che solo le donne, che sono diventate madri e hanno allattato forse sanno e cioè che la maternità, aldilà della retorica, può essere fatica e strazio, e non solo gioia. Il seno della madre non smette di gocciolare al richiamo di suo figlio. Questa situazione di privazione non ha soluzione: il bambino continua a piangere, il seno a lasciare che vada sciupato il suo prezioso contenuto. Vuole essere una riflessione sulla retorica dei buoni sentimenti che custo-disce e difende l’amore materno come la forma più sacra e indubitabile delle relazioni.Continue Reading..

05
Mag

56. Esposizione Internazionale d’Arte. All the World’s Futures

Apre il 9 maggio la Biennale Arte: All The World’s Futures

la mostra è curata da Okwui Enwezor

Venezia, 9 maggio > 22 novembre 2015

Sarà aperta al pubblico da sabato 9 maggio a domenica 22 novembre 2015, ai Giardini della Biennale e all’Arsenale, la 56. Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo All the World’s Futures, diretta da Okwui Enwezor e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta. La vernice avrà luogo nei giorni 6, 7 e 8 maggio, la cerimonia di premiazione e di inaugurazione si svolgerà sabato 9 maggio 2015.

La Mostra sarà affiancata da 89 Partecipazioni nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Sono 5 i paesi presenti per la prima volta: Grenada, Mauritius, Mongolia, Repubblica del Mozambico, Repubblica delle Seychelles. Altri paesi partecipano quest’anno dopo una lunga assenza: Ecuador (1966, poi con l’IILA), Filippine (1964), Guatemala (1954, poi con l’IILA).

Anche quest’anno la Santa Sede parteciperà con una mostra allestita nelle Sale d’Armi, in quegli spazi che la Biennale ha restaurato per essere destinati a padiglioni durevoli.

Il Padiglione Italia in Arsenale, organizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la Direzione generale arte e architettura contemporanee e periferie urbane – sarà curato quest’anno da Vincenzo Trione.

Saranno 44 gli Eventi Collaterali ufficiali ammessi dal curatore e promossi da enti e istituzioni internazionali, che allestiranno le loro mostre e le loro iniziative in vari luoghi della città.

La Mostra Internazionale
La Mostra All the World’s Futures formerà un unico percorso espositivo che si articolerà dal Padiglione Centrale (Giardini) all’Arsenale, includendo 136 artisti dei quali 89 presenti per la prima volta, provenienti da 53 paesi. 159 sono le nuove produzioni realizzate per questa edizione.

“La Biennale che compie 120 anni procede, e anno dopo anno continua a costruire anche la propria storia, che è fatta di molti ricordi, ma in particolare di un lungo susseguirsi di diversi punti di osservazione del fenomeno della creazione artistica nel contemporaneo.”

Così Paolo Baratta introduce l’edizione di quest’anno, ricordando che “Bice Curiger ci portò il tema della percezione e Massimiliano Gioni fu interessato al fenomeno della creazione artistica dall’interno, alle forze interiori che spingono l’artista a creare.”

“Oggi il mondo ci appare attraversato da gravi fratture e lacerazioni, da forti asimmetrie e da incertezze sulle prospettive. Nonostante i colossali progressi nelle conoscenze e nelle tecnologie, viviamo una sorta di ‘age of anxiety’. E la Biennale torna a osservare il rapporto tra l’arte e lo sviluppo della realtà umana, sociale, politica, nell’incalzare delle forze e dei fenomeni esterni. Si vuole quindi indagare in che modo le tensioni del mondo esterno sollecitano le sensibilità, le energie vitali ed espressive degli artisti, i loro desideri, i moti dell’animo (il loro inner song). La Biennale ha chiamato Okwui Enwezor – spiega Baratta – anche per la sua particolare sensibilità a questi aspetti.”
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29
Apr

Alex Pinna.Think Thin

Caratterizzati dal fisico esile e dalle gambe lunghissime, i personaggi protagonisti acquisiscono una sorta di malinconico sorriso, uno sguardo tra l’ingenuo e il disincantato sulla realtà.

Una grande personale – la prima per la galleria di Varese, che fin dalla nascita, tre anni fa, ha sempre caratterizzato la sua programmazione con mostre a tre – è l’appuntamento centrale della primavera di PUNTO SULL’ARTE. Inaugura il 21 marzo, per concludersi i primi di maggio, la mostra di ALEX PINNA, a cura di Alessandra Redaelli.

Le sue tipiche figure aeree, leggerissime, in bronzo, corda e anche vetro, prenderanno possesso dell’intero spazio della galleria. Caratterizzati dal fisico esile e dalle gambe lunghissime, i personaggi protagonisti dei lavori di Pinna sono senz’altro figli della poetica di Giacometti, alleggerita però della sua cupa drammaticità per acquisire una sorta di malinconico sorriso, uno sguardo tra l’ingenuo e il disincantato sulla realtà. Innamorato dei fumetti e di tutti i linguaggi capaci di parlare immediatamente al cuore della gente, l’artista riesce nella difficile impresa di comunicare emozioni, sentimenti, tratti psicologici senza il bisogno delle espressioni del volto (i visi dei suoi personaggi sono risolti in pochi tratti: la fronte e la linea del naso) ma con il solo incurvarsi pensoso di una schiena, o con l’inclinarsi del corpo in precarie situazioni di disequilibrio, lasciando nello spettatore un sottile senso di instabilità esistenziale.

“Penso che i miei lavori siano più delle domande che delle risposte”, dice Alex Pinna. E con la sua sfida forte e lieve al tempo stesso invita lo spettatore a ritrovare il suo lato ludico. Perché nella purezza del gioco, nella sua bellezza senza un fine specifico, c’è il senso reale della vita.

ALEX PINNA nasce a Imperia. Frequenta i corsi di pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera e dal 1993 espone in mostre personali e collettive in tutta Italia. Tra le ultime è da ricordare la mostra allestita presso le sale della Fondazione Mimmo Rotella a Catanzaro (2012). All’estero il suo lavoro è stato presentato a Shanghai, Tel Aviv, Londra, New York e Lugano. Dal 1997 è quasi sempre presente alle edizioni di Arte Fiera Bologna e MIART. Vive e lavora a Milano.

Punto sull’Arte
Viale Sant’Antonio, 59/61 Varese
mar-ven 15-19, sab 10-13 e 15-19, domenica 22 e 29 marzo 15-19
ingresso libero

Alex Pinna
PROROGATA al 9 maggio 2015

Immagine: Waiting for, 2011-bronzo-e-ferro-patinati-cm-10-x-50-x-75

12
Apr

Alessio Ancillai. Umano Specie Specifico (Luce e Sangue)

Alessio Ancillai
Umano Specie Specifico
(Luce e Sangue)

OPENING 18 APRILE 2015 ore 18
18 APRILE – 18 MAGGIO 2015

La galleria PIOMONTI arte contemporanea è lieta di presentare l’artista romano Alessio Ancillai alla sua prima personale presso la propria sede.
Il progetto, dal titolo “Umano Specie Specifico”, si focalizza sulla ricerca delle caratteristiche che contraddistinguono l’essere umano come tale, nel Capitolo (Luce e Sangue) l’artista sviluppa una mostra “crossmediale” sul tema del pensiero irrazionale come specificità umana. Attraverso la pittura, suo mezzo espressivo privilegiato, e l’uso complementare di diversi linguaggi, dal video all’istallazione, l’artista cerca un’armonia tra il visibile e l’invisibile ed un “movimento” interno all’opera, alla continua ricerca della linea, come espressione del pensiero umano e di una luce diversa da quello storico “Lume” della ragione illuminista, perché il pensiero che vuole rappresentare non è quello della razionalità astratta, ma quello per immagini con cui si esprime il non razionale dell’essere umano.
“La luce che cerco non è quella che illumina lo spazio positivo, ma quella che dà inizio al tempo umano”, dice l’artista.Continue Reading..

01
Apr

L’Arte del Gran Premio di Bari – Le Macchine Cele(b)ri

Con il Patrocinio del Comune di Bari

L’Arte del Gran Premio di Bari – Le Macchine Cele(b)ri
collettiva d’arte contemporanea
evento artistico collaterale in programma* nel Gran Premio di Bari
10 aprile 2015 – ore 19,30

A Bari la Galleria Forma4 è in pole position sul circuito del GRAN PREMIO DI BARI

Due Passioni per un percorso univoco, Arte & Motori, il binomio è possibile. Ieri come oggi l’Arte mette in moto, cambia marcia e si fa strada!
Esiste un filo conduttore che accorcia le distanze fra due mondi – tanto apparentemente lontani quanto intimamente uniti – sotto il segno della grande passione per il Bello. Arte&Motori, il binomio è davvero possibile. Un incontro fortuito fra due passioni che, già nel secondo dopoguerra, si sono incrociate in una Bari che, da impareggiabile location, ha vissuto un momento radioso e memorabile fra il 1947 e il 1956. Furono ben nove le brillanti edizioni del Gran Premio che sancirono di diritto l’ingresso del capoluogo pugliese nella storia delle capitali mondiali della Formula Uno. Ieri come oggi, lungo quello stesso filo conduttore – già riannodato nel 2010 con la prima edizione della “Rievocazione Storica del Gran Premio” – l’Arte mette in moto, cambia marcia e si fa strada. Il circuito, anche simbolico, è lo stesso di quello tracciato per quell’auto d’epoca che col suo “cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo” appare più bella della Vittoria di Samotracia. Ieri come oggi, le macchine d’epoca sempre più celeri diventano cele(b)ri, intrecciando energia e velocità lungo lo stesso rettilineo – quello della storia – su cui solo gli artisti sanno apporre il loro sigillo indelebile.
Flavia D’AlessandroContinue Reading..

26
Mar

Björk at MOMA

The exhibition draws from more than 20 years of the artist’s daring and innovative projects and her eight full-length albums to chronicle her career through sound, film, visuals, instruments, objects, and costumes.

The Museum of Modern Art presents a retrospective of the multifaceted work of composer, musician, and singer Björk. The exhibition draws from more than 20 years of the artist’s daring and innovative projects and her eight full-length albums to chronicle her career through sound, film, visuals, instruments, objects, and costumes.

In the Museum lobby, instruments used on Biophilia (2011)—a gameleste, pipe organ, gravity harp, and Tesla coil—play songs from the album at different points throughout the day. On the second floor, in the Marron Atrium, two spaces have been constructed: one is dedicated to a new sound and video installation, commissioned by The Museum of Modern Art, for “Black Lake,” a song from Björk’s new album Vulnicura (2015); and the second is a cinema room that screens a retrospective in music videos, from Debut (1993) to Biophilia.Continue Reading..

25
Mar

Chiara Fumai.Der Hexenhammer

Chiara Fumai
Der Hexenhammer
A cura di Frida Carazzato

“O sei parte del problema o sei parte della soluzione. In mezzo non c’è nulla”. Così due figure femminili in costume cinquecentesco esortano una donna mentre le porgono la comunione. La frase è una citazione della nota terrorista tedesca Ulrike Meinhof – le figure sono riprese invece da un antico grimorio (libro di magia). La scena, inquietante e surreale, è rappresentata in un wall painting– dipinto a parete, parte del nuovo progetto con cui l’artista Chiara Fumai (Roma, 1978) apre la stagione 2015 della project room.

Non una mostra nel senso classico del termine quindi, ma, in linea con la vocazione sperimentale della Project Room, un progetto che vede, oltre al wall painting appena descritto, una performance live dell’artista in stretto dialogo con il contesto di Museion e delle sue mostre. In otto appuntamenti da gennaio ad aprile Fumai guida infatti i visitatori attraverso l’esposizione di un’altra artista, Rossella Biscotti, che si svolge in contemporanea al quarto piano di Museion. I visitatori non si aspettino una semplice visita guidata, però: in un gioco di sovrapposizioni e rievocazioni di frammenti dalla storia recente, in Chiara Fumai vivranno la voce e la storia della giornalista e terrorista tedesca Ulrike Meinhof.

Nel progetto per Museion l’impegno politico e ribelle di Meinhof è associato all’immaginario del trattato medievale Malleus Maleficarum, celebre trattato contro la stregoneria pubblicato dai frati domenicani Heinrich Kramer e Jacob Sprengler nel 1478 (tradotto in tedesco con Der Hexenhammer che dà il titolo alla mostra). Nel grande wall painting sulla parete della Project Room, Fumai riporta inoltre alcuni copioni della performance sotto forma di collage e scrittura automatica – la figura della terrorista viene così inserita nel suo universo.Continue Reading..