VINCENZO AGNETTI. Testimonianza
Milano | Studio Giangaleazzo Visconti, dal 19 maggio al 15 novembre 2015
UNA MOSTRA PER VINCENZO AGNETTI, GENIO DELL’ARTE CONCETTUALE
Titola “Testimonianza” la retrospettiva curata da Bruno Corà: 32 opere, dalla fine degli Anni Sessanta al 1980, per raccontare uno degli artisti più importanti del Novecento.
Una parabola che si apre con un capolavoro del 1967, data della sua prima personale, e si chiude con creazioni del 1980, un anno prima dell’improvvisa e prematura scomparsa. In mezzo la storia, straordinaria, di una delle figure capitali per l’arte concettuale. Lo Studio Giangaleazzo Visconti di Milano dedica a Vincenzo Agnetti (1926-1981) una completa mostra antologica, in scena dal 19 maggio al 15 novembre sotto il titolo di Testimonianza, per la curatela di Bruno Corà, con il patrocinio dell’Archivio Agnetti e in collaborazione con la Galleria Il Ponte di Firenze. Ad essere esposte sono 32 opere fondamentali per entrare nell’immaginario creativo di un protagonista assoluto del secondo Novecento.
L’esposizione si apre con Permutabile, tavola modulare realizzata proprio nel 1967, in occasione del ritorno di Agnetti dopo il lungo soggiorno in Argentina che divide in modo marcato la sua attività di artista: da un lato la produzione figurativa maturata negli ambiti accademici, presto ripudiata e quasi del tutto scomparsa dai radar della critica e del collezionismo; dall’altro l’illuminata adesione al concettuale, nel solco della recente tradizione inaugurata da Piero Manzoni e dal gruppo Azimut, con il quale ebbe modo di collaborare attivamente. Un processo documentato in mostra dal cruciale Libro dimenticato a memoria (1969), volume di grandi dimensioni da cui Agnetti ritaglia il testo, riducendo l’oggetto a pura cornice di carta, negandone la funzione primaria di veicolo di trasmissione del sapere.Continue Reading..