Le foto scattate a Roma, i suoi lavori più recenti e una serie di immagini che attraversa porte e finestre per raccontare lo spazio e la luce. In mostra sono anche esposte alcune delle sue immagini più conosciute.
a cura di Biba Giacchetti e Peter Bottazzi
Il primo incontro tra Steve McCurry e Cinecittà è avvenuto pochi anni fa ed è stato subito un colpo di fulmine. Tra i set e i magazzini della città del cinema il suo obiettivo ha colto nuove suggestioni arricch endo la sua ricerca di un sapore surreale. Conosciuto in tutto il mondo per i suoi strepitosi ritratti e i reportage che ha realizzato in alcuni dei paesi più difficili del pianeta, McCurry aveva infatti orientato la sua sensibilità anche in altre prospettive, allargando l’orizzon te della sua ricerca verso una dimensione quasi metafisica dello spazio e dell’umanità che lo attraversa o lo sospende con la sua assenza.
Proprio a partire dalle foto scattate a Cinecittà, la nuova mostra di Steve McCurry , presenta al pubblico i suoi lavori più recenti e una serie di scatti che sono legati a questa sorprendente ricerca, che si spinge oltre lo sguardo, che attraversa porte e finestre per raccontare lo spazio e la luce, per vincere il dolore e la paura. Steve McCurry oltre lo sguardo si sviluppa intorno a questa ricerca, anche se non mancano, in mostra, alcune delle sue immagini più conosciute, a partire dal ritratto di Sharbat Gula, pubblicato per la prima volta su National Geographic, la ragazza afgana che è diventata una delle icone assolute della fotografia mondiale.
Ad una nuova mostra non poteva che corrispondere un allestimento del tutto nuovo, progettato appositamente da Peter Bottazzi per accompagnare il visitatore nel mondo di McCurry e realizzato nel Teatro1, accanto agli edifici che ospitano “Cinecittà si Mostra”, un percors o di visita permanente dedicato al cinema e alla storia di Cinecittà, che ha già raccolto un grande interesse del pubblico italiano e internazionale.Continue Reading..