Tag: STUDIO TRISORIO

19
Set

Marisa Albanese. Doble Cel

Marisa Albanese | Doble Cel | 19 settembre – Casal Solleric, Palma de Mallorca / September 17, 2015

Ma come in vista della città arriveremo – un muro la cinge,
alto, e bello ai lati della città s’apre un porto,
ma stretta è l’entrata […].
(Odissea, VI, 262-264)

In occasione della Nit de l’Art 2015, la Fundació Palma Espai d’Art inaugurerà il progetto site specific Doble cel, di Marisa Albanese.

Doppio cielo è una riflessione muta, intima, su di un tema che da decenni occupa le nostre cronache. L’immagine è quella di un albero speculare, che trasforma le proprie radici in rami e occupa lo spazio orizzontalmente, e se la fronda evoca la volta celeste, la doppia fronda evoca due cieli che fronteggiandosi lasciano pensare a popoli che guardano cieli simili ma divisi.

Le fronde dell’albero sono le linee della vita che si stagliano nel cielo sotto il quale la sorte ci ha destinato vivere; un albero con una doppia fronda si fa cos simbolo del doppio cielo abitato da esistenze costrette a farsi nomadi. Sull’albero di alluminio vengono proiettate parole che si muovono come fossero la linfa vitale di questi rami, i flussi luminosi di culture che si spostano e si incontrano nel fluire del mare nostrum. Le parole sono parole antiche, brani tratti da uno dei testi fondanti la cultura europea e la visione del mediterraneo come sorgente originaria di scambi e di creazione, di miti e di leggende, l’Odissea di Omero.

Si fronteggiano due mondi in un essere avversi tra cieli che si sentono diversi e così l’accoglienza diviene distanza, separazione, incomprensione. L’orizzonte si spezza, e la specularità è solo apparente. Doble cielo parla dello spostarsi dei migranti sulla terra, ma anche del loro trovarsi divisi da una linea di separazione, da un diaframma netto, ma invisibile che separa le due parti dell’albero; cielo contro cielo.Continue Reading..

15
Apr

ALFREDO MAIORINO. Ri-velare

ALFREDO MAIORINO
Ri-velare
venerdì 17 aprile ore 19
fino al 31 maggio

Venerdì 17 aprile alle ore 19, presso lo Studio Trisorio di Napoli in via Riviera di Chiaia 215, sarà inaugurata la mostra Ri-velare di Alfredo Maiorino.

Nell’ultimo triennio la ricerca artistica di Alfredo Maiorino è stata scandita da un attento processo di sintesi del linguaggio espressivo. Prendendo le distanze dalla pittura intesa come rappresentazione, come allusione a una realtà concreta o a uno stato d’animo, Maiorino ha cominciato a indagare gli elementi primari del linguaggio pittorico, i materiali che compongono l’opera, le loro qualità tattili e visive. Quest’operazione gli ha consentito di fare del colore una sostanza mentale, meno visibile e più interiore. Della pittura ha conservato gli elementi strutturali, la tela, la preparazione, il disegno, lasciando che gli oggetti misurino lo spazio bidimensionale dell’opera e si relazionino ad esso in modo funzionale, in un rapporto simile a quello dell’uomo nello spazio che abita. In questo spazio purificato ha cominciato a inserire materiali come il vetro ed il feltro, che svolgono una funzione protettrice ed isolante. Il vetro opacizza e riflette lo spazio pittorico ma al contempo protegge la superficie, mentre il feltro, carico di energia animale, la isola e la riscalda.

Alfredo Maiorino è nato a Nocera Inferiore nel 1966. A partire dagli anni Ottanta, nel clima del “ritorno alla pittura” e della grande stagione dell’Informale, matura la sua personale linea espressiva. Nel 1990 vince il concorso nazionale per il ruolo di assistente alla cattedra di Pittura nelle Accademie di Belle Arti italiane. Il libro d’arte, hortusconclusus, e la grafica d’arte, insieme alla pittura, scandiranno negli anni il suo lavoro. Proprio con le opere grafiche parteciperà alle esposizioni The 13th Seoul-Space e International Print Biennal al Museo d’Arte di Seoul. Nel 2003 realizza la prima personale allo Studio Trisorio di Napoli e riceve l’invito alla XIV Quadriennale, Anteprima allestita a Palazzo Reale di Napoli. Nel 2005 lo Studio Trisorio cura la sua mostra Il cielo capovolto presso il Castel dell’Ovo di Napoli e la personale nello spazio di Roma. Nel 2010 riceve il Premio Pandosia per l’Arte Contemporanea e l’anno successivo l’invito alla 54° Biennale di Venezia.Continue Reading..