Non poteva esserci un momento migliore della Varese Design Week per tenere a battesimo questa personale di Marcello Morandini, nome internazionale (ma radicato a Varese) e personaggio unico nel panorama contemporaneo.
Per lui – artista, architetto, designer – la forma è un campo senza segreti. Nel suo lavoro il progetto e l’arte giocano di sponda, si fanno l’occhiolino, si sfiorano continuamente in opere che se appartengono a pieno titolo al campo dell’arte “grande” hanno comunque nel DNA la precisione del design; se invece fanno capo più direttamente al design, possiedono un respiro alto che le pone sempre molto vicino all’arte museale. Due i pezzi di design tra i protagonisti di questo evento: una Scacchiera in porcellana dove lo spirito geometrico di Morandini si stempera in derive fiabesche e un Alfabeto giocoso, vibrante, in bilico tra costruttivismo e un omaggio al Futurismo Italiano. Elegantissime, pulite, capaci di una bellezza chesolo l’ordine possiede, le sue sculture evidenziano un’astrazione addomesticata attraverso giochi di geometrie perfette. Sono formule matematiche rese in tre dimensioni per deliziare lo sguardo, impeccabili minuetti dominati dal contrasto tra bianco e nero che catturano la nostra percezione in trappole optical.
MARCELLO MORANDINI: nasce a Mantova il 15 maggio 1940. Si trasferisce a Varese nel 1947. Frequenta la Scuola d’Arte di Brera a Milano, città dove lavora anche come aiuto designer per un’industria e come grafico per uno studio professionale. Sono del 1962 i primi disegni legati alla sua ricerca artistica. Nel 1964 inizia le prime opere tridimensionali, esposte nella sua prima mostra personale a Genova nel 1965, curata da Germano Celant. Nel 1967 inizia le prime esposizioni più impegnative a Milano, Francoforte e Colonia. Nello stesso anno è invitato alla “IX Biennale” di San Paolo in Brasile . Nel 1968 è invitato con una sala personale nel padiglione italiano, alla “XXXIV Biennale Internazionale d’arte” di Venezia . Nel 1969 è invitato a rappresentare l’arte italiana a Bruxelles, nell’ambito delle manifestazioni di“Europalia”. Nel 1970 inizia una collaborazione con il gallerista Carl Laszlo di Basilea; con lui nasce l’importante esposizione del 1972 alla Kestnergesellschaft di Hannover. Nel 1974 realizza il progetto di una piazza del diametro di 30 metri, per il centro commerciale INA di Varese. Nel 1977 è invitato a “Documenta 6” di Kassel . Organizza presso i Musei Civici di Varese il secondo “Simposio Internazionale di studi di arte costruttiva” con H. Heinz Holz. Nel 1978 allestisce altre sei sue esposizioni personali in musei in Italia, Austria, Svezia e Germania. Nel 1979 ha la prima delle tre esposizioni personali a lui dedicate dal Wilhelm-Hack- Museum di Ludwigshafen, le altre due seguiranno nel 1994 e nel2005. Continue Reading..