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Mag

Marco Rossi. Frames

a cura di Matteo Galbiati
Inaugurazione 11 giugno 2016 ore 18.00

Lo spazio Sanpaolo Invest a Treviglio ospiterà a partire dall’11 giugno la personale di Marco Rossi, giovane artista bergamasco finalista nella “sezione giovani talenti” dell’ultima edizione del Premio Città di Treviglio. La mostra Frames (frammenti) si articola intorno a un nucleo di opere di diversa natura comprendente tre installazioni video multimediali, una selezione scelta di opere su tela e taccuini di disegni e schizzi. L’allestimento inedito è concepito per essere in armonia con lo spazio ospitante in perfetto accordo con un progetto site-specific. Stabilire con precisione i confini di genere di Marco Rossi ci espone a un quesito senza risposta: ciò che si evince, infatti, ad un primo sguardo è la pluralità di mezzi espressivi introiettati magistralmente in ogni singola opera – “frammento” – citando il titolo della mostra. Come homo faber di rinascimentale memoria, l’artista si muove a suo agio e con perizia artigianale in territori apparentemente inconciliabili: musica elettronica, video arte e disegno si fondono per sovrapposizioni in una sorta di collage sensoriale e visivo, volto a creare un’architettura artistica onnicomprensiva che ingloba sguardi, suscitando una risonanza emotiva inconscia nell’Io osservatore, costantemente sollecitato da un leitmotiv ipnotico e suadente. La ripetizione veloce e continua, in gergo musicale loop, unita alla frammentazione visiva come costanti espressive di stimoli sensoriali, ci consegnano le chiavi di accesso a uno dei temi sottesi e più frequentati da Rossi: l’eterno ritorno dell’uguale, cui un disperato anelito all’irraggiungibile unione con l’Unicum appare evidente. Il suo universo è popolato da ombre solitarie di uomini, quasi macchie nere indistinte nella loro individualità che si piegano e curvano assumendo sembianze proteiformi per resistere e assecondare gli urti del vissuto. Contenuto e forma, significato e significante coincidono totalmente nella sua misura espressiva: il disegno è vittima stessa del flusso costante dei cambiamenti, infatti, la linea si spezza gravata dal dinamismo e, molto spesso, segmenta. Allo stesso tempo il rumore/suono è interrotto e intermittente, a metà strada tra la melodia e il disturbo sonoro. Attraverso forze di volta in volta creatrici e distruttrici, l’urgenza espressiva si rigenera di continuo facendo di Rossi un artista fecondo. In questo senso i taccuini colmi di schizzi che accompagnano l’incedere del suo quotidiano, testimoniano i moti dell’anima di una personalità apparentemente silenziosa, ma profondamente attiva e non pacificata. Se, tradizionalmente, l’uomo fautore di se e della sua fortuna si calava sicuro nel tessuto sociale del mondo che abitava, in questo caso il nostro sembra sondare con coraggio i territori più ostici e tumultuosi del proprio io tracimante. Ne è prova il ritmo convulso espressivo e incessante che genera continue filiazioni artistiche. Ebbene da questo apparente caos espressivo si ha, al contrario, la chiara percezione di una visione autentica e rarefatta delle cose che, nonostante il flusso costante dei cambiamenti cui tutti siamo sottoposti, permane integra e pura.

La mostra sarà visitabile presso:
Spazio Sanpaolo Invest
Via F. Cavallotti 31B – Treviglio
13 giugno – 15 luglio 2016
Da lunedì a venerdì 10.00-12.00 e 15.00-17.00, sabato e domenica su appuntamento
Info: + 39 0363 48160

Immagine: Senza titolo, 2016, tecnica mista su carta intelata, 135×135 cm (dettaglio)