Keziat Archivi - Amalia di Lanno

Tag: Keziat

09
Mar

‘Music For Your Eyes’ di Keziat e Luca Ciarla al ‘The Centre for the Less Good Idea’ di William Kentridge

Parte da Johannesburg, Sudafrica, presso il prestigioso The Centre for the Less Good Idea fondato e gestito da William Kentridge, spazio dedito a performance multidisciplinari e sperimentali, il terzo ciclo di mostre e performance dell’artista italiana Keziat dal titolo Introspective. Un tour che si preannuncia straordinario già in partenza con la performance Music for your eyes, prima tappa estera in uno spazio unico e due uniche date, 15 e 16 marzo 2018. La performance di Keziat sarà introdotta da William Kentridge in conversazione con l’artista sudafricano Sam Nhlengethwa e vedrà l’artista italiana esibirsi con le sue video proiezioni, alcune delle quali realizzate live, con il musicista Luca Ciarla (violino e loop machine) e con la partecipazione speciale della compagnia di danza Darkroom contemporary.

In Music For Your Eyes, Keziat e Luca Ciarla esplorano le varie possibili interazioni tra le due arti; un duo inusuale che prende per mano il pubblico per guidarlo lungo percorsi immaginari dove le note si trasformano in colori, i suoni diventano immagini. Un viaggio suggestivo e visionario in cui le video proiezioni di Keziat, realizzate come vere e proprie video installazioni site specific su veli, stoffe o superfici non convenzionali si fondono, contaminandosi, con la sorprendente musica del violinista Luca Ciarla.

La performance è nata nel 2009 e ha girato il mondo: Trickfilm Festival, Stoccarda (Germania); Auditorium Parco della Musica, Roma; Casa Italiana Zerilli-Marimo’, New York University, New York (Usa); Istituto Italiano di Cultura, Los Angeles (USA); Northern Arizona University, Flagstaff (Usa); The Stella Adler Studio of Acting, New York (USA); Sabiana Paoli art gallery, Singapore; Performing Arts Centre, Mandurah (Australia); Cummins Theatre, Merredin (Australia); Joan Sutherland Performing Arts Centre, Penrith (Australia); Chapel Theater, Glenn Innes (Australia); Mackay Entertainment Centre, Mackay (Australia); The Arts Council Tablelands, Atherton (Australia); Istituto Italiano di Cultura, Jakarta (Indonesia); Grand Salon de l’Hôtel de Ville, Nancy (Francia); Kulturverein, Lauterbach (Germania); Caisa, Helsinki (Finlandia); MAT Museo dell ‘Alto Tavoliere, San Severo; Centro Culturale Elsa Morante, Roma; Teatro Puccini, Merano; Teatro Studio, Scandicci, Firenze; Palazzo Gravisi, Koper (Slovenia), Kino Šiška Centre for Urban Culture, Ljubljana (Slovenia); Teatro Arciliuto, Roma; Istituto Italiano di Cultura, Amsterdam (Olanda); Alluvium, Oldenburg (Germania); Centre Mandapa, Parigi (Francia); António de Almeida Foundation, Porto (Portogallo); Istituto Italiano di Cultura, New York (USA); Istituto Italiano di Cultura, San Francisco (Usa); The Pearl Company, Hamilton (Canada); The Train Studio, Toronto (Canada); Vandercook College, Chicago (Usa); Istituto Italiano di Cultura, Washington DC (Usa); Rio Grande Theatre, Las Cruces (Usa).

Le due date sudafricane segnano l’inizio di Introspective il terzo tour espositivo e performativo di Keziat in programma fino al 2019 con tappe italiane ed estere, in linea con l’iter dei due precedenti cicli espositivi. A seguito del grande successo dei cicli di mostre Visionaria e Hybrids, in collaborazione con Il MAT Museo dell’Alto Tavoliere di San Severo, la Casa Italiana Zerilli Marimò di New York, la Sabiana Paoli art gallery di Singapore, il Centro Culturale Elsa Morante di Roma, l’Istituto Italiano di Cultura di Amsterdam, le Scuderie Aldobrandini di Frascati, la Società Dante Alighieri di Miami e il Chulalongkorn University Museum di Bangkok, l’artista Keziat si prepara a un nuovo e strabiliante tour ‘visionario’ con una partenza davvero eccezionale in un luogo di grande pregio, in sintonia con le sue sperimentazioni ed evoluzioni artistiche. La performance Music for your eyes sarà rappresentata in due date imperdibili e avrà luogo nel celebre The Centre for the Less Good Idea di William Kentridge, spazio il cui punto cardine è la contaminazione delle arti nell’ottica di valorizzazione di progetti di collaborazione, sperimentali e interdisciplinari.

Scheda tecnica:
The Centre for the Less Good Idea di William Kentridge
JOHANNESBURG, SUDAFRICA

Music for your eyes | Keziat
con Luca Ciarla in collaborazione con compagnia danza Darkroom contemporary
15, 16 marzo 2018 ore 19:30

Artist Keziat
www.keziat.net

Organizzazione Violipiano Visual
www.lucavl.com

Communication manager Amalia Di Lanno
info@amaliadilanno.com |www.amaliadilanno.com

Introspective è un progetto Violipiano Visual

In collaborazione con The Centre for the Less Good Idea fondato da William Kentridge

22
Feb

Contemporary Experience

Relais Rione Ponte, in collaborazione con la Galleria Emmeotto, è lieta di presentare la mostra Contemporary Experience, che celebra il decimo progetto espositivo all’interno di Spazio Arte, realtà che fa incontrare l’arte contemporanea e gli ospiti del boutique hotel, nella cornice del centro storico di Roma, a pochi passi da Piazza Navona, e il quarto anniversario dell’apertura della struttura. Gli eleganti ambienti e le raffinate camere del Relais Rione Ponte, al secondo piano di un palazzo del XVII secolo, sono il luogo ideale per ospitare le opere d’arte di artisti italiani e internazionali in un’atmosfera sofisticata dove le persone possono interagire con la creatività contemporanea. L’ospite diventa, nella propria camera e nelle aree comuni, interlocutore attivo delle opere, alcune ideate appositamente per gli spazi del relais, e protagonista della propria esperienza artistica.
In mostra, fino al 2 luglio 2018, una selezione di opere di quattro artisti che hanno allestito mostre personali nello Spazio Arte: Keziat nel 2015 e Marco Angelini, Verdiana Patacchini e Barbara Salvucci nel 2017 sotto la direzione artistica della Galleria Emmeotto. Pur nelle diversità stilistiche e formali, tutti hanno studiato progetti site specific per gli spazi portando le caratteristiche peculiari della propria ricerca artistica.

Marco Angelini (Roma, 1971; vive tra Roma e Varsavia) per l’occasione espone una serie di opere di diversa datazione per ripercorrere l’excursus espositivo già presentato nella personale Abstract Configurations lo scorso anno, ma con nuove proposte. Egli fa della superficie pittorica il luogo d’incontro di forme e materie, segni e significati. Una ricerca espressiva dominata dalle materie più diverse, per lo più di riciclo, base su cui va poi ad intervenire con pigmenti, polveri, colle, metalli e plastiche. Materia e colore si intrecciano nelle tele, lo spazio acquisisce, attraverso la modalità del prelievo oggettuale, una terza dimensione che è la continuità logica tra figurazione e astrazione. L’itinerario pittorico dell’artista è strettamente connesso allo studio della società e del reale che irrompe nelle tele attraverso gli oggetti della quotidianeità, la cui funzione originaria diviene di volta in volta trasformata stravolgendone il significato.Le opere di Marco Angelini sono state acquisite da diversi collezionisti a Roma, Milano, Londra, Varsavia, New York, Melbourne, Washington ed una di esse fa parte della prestigiosa collezione privata della Fondazione Roma (Palazzo Sciarra). Inoltre, espone in prestigiose sedi istituzionali e importanti gallerie in Italia e all’estero (Istituto Italiano di Cultura, Cracovia;  Banca Fideuram, Roma; Museo Carlo Bilotti, Roma; Museion, Bolzano; Novus Art Gallery, Abu Dabhi; Nowe Miejsce Gallery, Varsavia). Dal 15 marzo al 7 aprile 2018 sarà protagonista della personale Lo spazio del sacro al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma.

Il lavoro di Verdiana Patacchini (Orvieto, 1984; vive a New York) si compone di eterogenei elementi di analisi e ricerca. L’artista sperimenta l’utilizzo di differenti materiali, come metalli, carta, ceramica, polistirolo da cui le figure emergono con forza e carattere. Le linee e i motivi monocromatici riflettono una “smaterializzazione” della figura in una dimensione poetica, mentre l’universo immaginifico si nutre di eterogenei elementi concettuali: letteratura, musica, poesia, sono le componenti essenziali della ricerca estetica di Verdiana, che investiga sulla qualità del segno e della materia, rivelatrice di immagini così come si è evinto dalla sua personale Muta Imago al Relais Rione Ponte, di cui, per l’occasione della mostra in corso, sono riproposte alcune opere fondamentali. Nel 2002, Verdiana si trasferisce a Roma per frequentare l’Accademia di Belle Arti. Studia pittura tra Roma e la Spagna e nel 2007, con la cattedra di Giuseppe Modica, si diploma in pittura, con una tesi su Carlo Guarienti di cui diventerà allieva. Nel 2011 espone alla 54° Biennale di Venezia nel Padiglione Italia. Da gennaio 2016 le è stata assegnata una residenza presso il centro artistico MANA Contemporary di New York e nello stesso anno, la sua personale è stata presentata al Consolato d’Italia a Park Avenue. Negli ultimi anni ha vissuto viaggiando tra l’Italia e l’America e firma le suo opere con lo pseudonimo Virdi.

La ricerca di Barbara Salvucci (Roma, 1970) prende vita dalla sperimentazione sulla materia, realizzando le opere su diversi supporti come carta, stoffa damascata, zinco, bronzo e video, passando dal sofisticato tratto grafico dei disegni alle incisioni, fino alle opere con vernice fluorescente e le lightbox, pensate e realizzate appositamente per il Relais Rione Ponte per dare una maggiore connotazione site specific al progetto espositivo Skin, durante la personale appena conclusa. L’aspetto formale, composto dal segno meticoloso e attento e la padronanza della tecnica, è legato in maniera indissolubile alla componente emotiva che si riconosce in ogni opera, un viaggio inconscio all’interno del sé. La produzione di Barbara Salvucci è una personale e forte esperienza artistica, dove meditazione, concentrazione e gestione emozionale sono protagonisti dell’azione da svolgere sui materiali, in un insieme di creazioni legate tra loro da un’armonia dei segni, che viaggiano da una superficie all’altra. Barbara ha esposto in numerose mostre personali e collettive in importanti musei e gallerie in Italia e all’estero (Temple University, Roma; MACRO, Roma; MUSMA, Matera; Galleria Paola Verrengia, Salerno; Galleria L&C Tirelli, Vevey, Svizzera). Nel 2013 partecipa alla 55esima Biennale d’Arte di Venezia e nel 2016 due importanti mostre personali la vedono protagonista a Roma: INK al Museo Carlo Bilotti e SIGNS alla Galleria Emmeotto – Palazzo Taverna. Nel 2017, entra a far parte della collezione permanente del MOMA Hostel di Franco LoSvizzero, aderisce all’A-HEAD Project e partecipa alla mostra Limtless presso la Hybris Art Gallery a Roma e all’inizio del 2018  espone a Londra alla Gallery No20. Dal 2 al 4 marzo 2018 parteciperà alla prima edizione romana di ArtRooms Fair al The Church Palace Hotel.

Kezia Terracciano, in arte Keziat, (San Severo, 1973; vive a Roma). Nel corso della sua produzione artistica ha realizzato opere pittoriche su tela, disegni a penna su carta e tela, illustrazioni per importanti case editrici, fumetti, per poi sperimentare nel mondo delle animazioni video, installazioni e performance interdisciplinari di musica, danza, teatro e arti visive. Sempre evidente nella sua ricerca uno sguardo surreale sul mondo in cui gli elementi si muovono liberamente, all’interno di una dimensione onirica dove si intrecciano e fluttuano realtà e fantasia, immaginazione ed esperienza, emozioni e pensieri. Nonostante l’utilizzo di una tecnica complessa e articolata dal punto di vista estetico, Keziat non cede mai al decorativo, ma accoglie e coinvolge, nella propria narrazione, lo sguardo dello spettatore. I suoi progetti, dal 2009, assumono carattere internazionale e diventano itineranti come Visionaria  (San Severo, Roma, New York, Singapore e Amsterdam) e Hybrids (Miami, Bangkok). Inoltre, ha presentato i suoi lavori a Venezia, Parigi, Firenze, Hong Kong, Lussemburgo, San Francisco, Chicago, Los Angeles, Washington, Toronto, Stoccarda, Perth, Kuala Lumpur, Porto, Jakarta, Milano, Helsinki e Ljubljana Nel 2018 partirà il suo nuovo ciclo di mostre e performance Introspective.

Marco Angelini, Verdiana Patacchini, Barbara Salvucci e Keziat: quattro artisti diversi ma con in comune una profonda ricerca concettuale e un approccio performativo alla materia, che si diffondono per tutti gli ambienti del Relais Rione Ponte, proponendo in ogni spazio una diversa “esperienza contemporanea” che possa coinvolgere e ispirare l’ospite che la vive in un contesto di arte, design, e ospitalità sullo sfondo della città Eterna.

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11
Feb

Keziat | La città delle donne e altre storie

MAT Museo dell’Alto Tavoliere
San Severo – Foggia

21 febbraio 2016 ore 18,30

Keziat | La città delle donne e altre storie
a cura di Elena Antonacci

«L’unico vero realista è il visionario»
Federico Fellini

Il 2016 sarà un anno intenso per l’artista pugliese Keziat. Dal 21 febbraio al 21 ottobre è in programma infatti un nuovo straordinario ciclo internazionale di mostre personali intitolato Hybrids, con testo critico unico a cura di Amalia di Lanno. La serie partirà, anche questa volta, dal MAT – Museo dell’Alto Tavoliere di San Severo (Foggia), città natale dell’artista. Dal 21 febbraio al 3 aprile il Museo presenterà in anteprima l’esposizione “La città delle donne e altre storie”, a cura di Elena Antonacci, direttrice del MAT. La mostra è un chiaro omaggio alla visione onirica di Federico Fellini e alla figura dell’artista Andrea Pazienza, autore del manifesto del film dal quale, in parte, il titolo di questa mostra è ripreso. Dal 19 maggio al 23 giugno Keziat sarà negli Stati Uniti con “Stralunata”, a cura di Sabiana Paoli, presso la Società Dante Alighieri di Miami, in Florida. L’esposizione è realizzata in collaborazione con il Consolato d’Italia a Miami, molto attivo nel campo delle arti visive in una città in fermento anche grazie alla presenza di Art Basel. Dal 21 luglio al 13 agosto sarà la volta del Museo Tuscolano Scuderie Aldobrandini di Frascati, in provincia di Roma. Nel bellissimo spazio espositivo del Museo, ristrutturato dall’architetto Massimiliano Fuksas, si terrà “Attraversamenti in punta di penna”, a cura di Barbara Pavan. Hybrids si chiuderà a Bangkok con “On a biro”, dal 30 settembre al 21 ottobre. La mostra farà parte del cartellone del prestigioso festival italiano organizzato dall’Ambasciata d’Italia a Bangkok; manifestazione di assoluto valore che porta ogni anno i migliori artisti italiani in Thailandia. Hybrids è il secondo ciclo espositivo internazionale di Keziat; segue quello del 2012-2014 intitolato Visionaria, con mostre al MAT, Museo dell’Alto Tavoliere di San Severo (Foggia), Casa Italiana Zerilli-Marimò di New York, Centro Culturale Elsa Morante di Roma, Sabiana Paoli Art Gallery di Singapore e all’Istituto Italiano di Cultura di Amsterdam. Continue Reading..