Tag: Galleria Riccardo Crespi

03
Ott

Lisi Raskin. Leaden Hearts

La galleria Riccardo Crespi, a 10 anni esatti dal suo esordio in galleria, presenta Leaden Hearts, una mostra in due sezioni ideata da Lisi Raskin: da una parte le sue piccole pitture, dall’altra una rassegna video che comprende opere di Dineo Seshee Bopape, Tyler Burba, Da Peeblz (Joanna Bellettierre, Teresa Cervantes, Filipe de Sousa, Jorge Galvan, María Leguízamo, Lisi Raskin, Kelsey Skaroff, e Daniel Zentmeyer), Jesse Harrod, Allyson Mitchell e Deirdre Logue, John Monteith, Tameka Norris, e Abbey Williams.

All’ingresso della galleria si trovano i dipinti di Lisi Raskin, un corpus di opere riassemblate negli ultimi cinque anni dai resti delle sue installazioni precedenti, in cui il formato volutamente minuscolo nasconde un intento dedicatorio.
La rassegna video nello spazio inferiore della galleria annovera i lavori di alcuni degli artisti contemporanei più interessanti. Benché multiformi nel loro approccio, i video testimoniano il riconoscimento della necessità di solidarietà con altri artisti e la possibilità che un’opera che osa dire la sua verità può alterare il corso di come pensiamo e ciò che facciamo.

Lisi Raskin, Leaden Hearts
22 settembre – 12 novembre 2016

Galleria Riccardo Crespi
Via Mellerio, 1
20123 Milano
Telefono:+39 02 8907 2491 +39 02 3656 1618
FAX:+39 02 9287 8247
info@riccardocrespi.com
Lunedi – sabato: 11 -13 | 15 – 19.30

Immagine: Lisi Raskin, Untitled, 2016, painted wood

31
Mar

Shin il Kim. Observing That Gap

Preview 31 marzo 2016, ore 18.30

1 Aprile  – 7 maggio 2016

PROROGATA al 21 maggio 2016

La Galleria Riccardo Crespi presenta la terza personale dell’artista sudcoreano Shin il Kim, Observing That Gap. Partito da una riflessione sullo stato di passività, d’intorpidimento dei sensi, che caratterizza per molti aspetti la nostra vita quotidiana, Shin il Kim cerca di risvegliare una condizione attiva, un nostro sguardo sul mondo più consapevole e partecipato, recuperando l’influenza della filosofia buddista, in particolar modo nella pratica della meditazione analitica. L’invito dell’artista si concentra ad osservare lo spazio tra le cose, poiché “se le cose fossero state collegate l’una all’altra senza interruzioni, non avremmo potuto qualificarle, neppure nominarle. Le cose e gli spazi tra esse infatti coesistono, e il vuoto ha il suo proprio ruolo.” In mostra una serie di disegni su policarbonato, alcune sculture e video installazioni il cui elemento principale è la luce che rivela e sostanzia le opere.

Shin Il Kim, nato a  Seul, Corea del Sud, nel 1971, vive e lavora tra Seul e New York.

Alcune mostre: 2015 Active Anesthesia, SCAD Museum of Art, Savannah, Georgia, USA; In Between, Seeing Gallery Simon, Seoul 2014 Ready-known, Space Cottonseed, Singapore 2013 Grand Narrative Part II, Korean Art from the Museum Collection, National Museum of Modern and Contemporary Art, Seul, Sud Corea; Dove non si tocca, Museo Tornielli, Ameno, Novara 2012 Object, Seeing, Gallery Simon, Seul 2011 Shin il Kim, Kim Chong Yung Sculpture Museum, Seul; Mediascape In Nam June Paik’s Wake, Nam June Paik Art Center, Gyeonggi-do, Sud Corea; Shin il Kim, Kim Chong Yung Sculpture Museum, Seul; Bad Romanticism, ARKo Art Center, Seul 2010 Into, Galleria Riccardo Crespi, Milano; Oh! Masterpiece, Gyeonggi Museum of Modern Art, Korea 2009 Gana Art Gallery, Project Room, New York; Media-Faces&Facts: Korean Contemporary Art in New York, Queens Museum of Art, New  York 2008 Anesthesia, Galleria Riccardo Crespi; BIACS, International Biennial of Contemporary Art of Seville, Siviglia; Decoded Love, Smack Mellon, Brooklyn, New York; Video Lounge Show, Hiroshima City Museum of Contemporary Art, Hiroshima, Giappone 2007 Imagem Nao-Imagem, Galeria do Lago / Museu da Republica, Rio de Janeiro; Invisible Masterpiece, Pei Ling Chan Gallery at SCAD, Savannah, USA; 2006 Shin il Kim, Kunstlerhaus Bethanien, Berlino, ARKO Art Center-Arts Council Korea, Seul 2005 Inbetween, Saltworks Gallery, Atlanta; Ilju ArtHouse, Seul 2004 Insa Art Space-the Korean Culture and Arts Foundation, Seul 2002 Video Works, Saltworks Gallery, Atlanta.

Galleria Riccardo Crespi
Via Mellerio, 1
20123 Milano
Telefono:+39 02 8907 2491 +39 02 3656 1618
FAX:+39 02 9287 8247
info@riccardocrespi.com
Lunedi – sabato: 11 -13 | 15 – 19.30

 

12
Gen

Luigi Ballario. Impressioni

Wunderkammer
Luigi Ballario. Impressioni
a cura Federica Boràgina
da un’idea di Paolo Gori
Preview 14 gennaio 2016, h. 18.30

Riccardo Crespi ripropone Wunderkammer che nel suo secondo anno si trasforma in un progetto di cultura partecipativa, offrendo, all’interno della galleria, uno spazio aperto a nuovi mecenati che desiderino presentare e promuovere l’opera di giovani artisti italiani.
I collezionisti selezionano di volta in volta un artista e si impegnano a sostenere il progetto, anche attraverso il coinvolgimento di un curatore, scelto dal medesimo “mecenate”, che diviene garante della credibilità dell’intero processo attraverso l’attivazione di relazioni tra collezionisti e curatori, nella cornice della galleria.

L’intento del progetto è offrire uno spazio ai giovani artisti italiani, producendone un’opera e favorendo la divulgazione e lo scambio tra i collezionisti più conosciuti per la loro cultura artistica e la loro attenzione in ambito contemporaneo.

I collezionisti coinvolti – in questa stagione Giorgio Fasol, Paolo Gori, Jean Claude Mosconi e Alberto Toffoletto – finanziano direttamente la produzione dell’opera o delle opere destinate alla Wunderkammer, che successivamente saranno messe in vendita attraverso un’asta silenziosa.

Il primo appuntamento ha come protagonista l’artista Luigi Ballario (1988), scelto da Paolo Gori e con la curatela di Federica Boràgina. Impressioni mostra l’originale e poetica ricerca di Ballario, condotta attraverso la sperimentazione del mezzo fotografico, rivelando il valore e le potenzialità dell’indagine tecnica e di una strumentazione non professionale. L’artista, infatti, opera con un banco ottico costruito in maniera artigianale che diviene una scatola magica in grado di regalare immagini del mondo inconsuete e sorprendenti, da lui stesso sviluppate in camera oscura. L’affascinante dialogo tecnico fra positivi e negativi è restituito con un’estetica sapientemente calibrata e al contempo estremamente suggestiva. Le opere in mostra raccontano come l’espediente tecnico possa essere matrice semantica: il banco ottico richiede tempi di esposizione lunghi che costringono l’artista, soggetto di molte delle proprie fotografie, a compiere un vero e proprio sforzo fisico, quasi in una dimensione performativa. Le presenze che abitano le opere di Ballario sono il risultato dell’eroico esercizio di guardare il mondo con tutto il corpo e non solo con gli occhi.
Il progetto verrà documentato con un volume edito da Gli Ori, a cura di Federica Boràgina.
Luigi Ballario (Prato 1988), autodidatta, ha iniziato le sue sperimentazioni sul suolo pratese per poi confrontarsi con altri luoghi in Italia, Europa fino a zone estreme come quartiere 798 di Beijing. Ha esposto presso il MUSAE Museo Urbano Sperimentale d’ arte emergente nel 2012 e, l’anno seguente, presso La Corte Arte Contemporanea, Firenze, in occasione della mostra personale Intimacy, a cura di Rosanna Tempestini Frizzi e Carolina Orlandini.

In galleria sarà possibile visitare anche la mostra Painting now, una mostra collettiva che vuole individuare un breve percorso all’interno della pittura contemporanea attraverso le opere di Giulia Andreani, Romain Bernini, Eun Mo Chung, Nathalie du Pasquier, Cristiano Menchini, Roee Rosen, Marta Sforni, Caterina Silva, Veronica Smirnoff, Sinta Tantra e Gal Weinstein.

Immagine: Luigi Ballario, Untitled, 2015, photo paper, 135 x 100 cm

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11
Ott

CORPICRUDI. Vita Nova

CORPICRUDI
Vita Nova

“E pensando di lei, mi sopragiunse uno soave sonno, ne lo quale m’apparve una maravigliosa visione: che me parea vedere ne la mia camera una nebula di colore di fuoco…”
Dante Alighieri, Vita Nova, Capitolo III

“La metropoli è trafitta al cuore (È inevitabile che tali episodi avvengano ai bordi dell’abitare, dove vivono gli emarginati, coloro i quali sono aldilà dei margini, i banditi, gli amanti disperati, gli stregoni, i suicidi). “Claudia Attimonelli e Vincenzo Susca, Perpetuum mobile

Mercoledì 28 ottobre 2015 h. 20 installazione live
Galleria Riccardo Crespi, Via Giacomo Mellerio 1, Milano
www.riccardocrespi.com

Ispirato alle opere di Dante Alighieri e Dante Gabriel Rossetti.
Scritti di Antonio Arévalo, Claudia Attimonelli, Elena Bordignon, Ilenia Corti, Luigi Lazzerini, Luigi Presicce, Jean-Marie Reynier, Vincenzo Susca.
Gioiello di Lavinia Fuksas e Alessandro Grimoldieu.
Presentazione in collaborazione con Zoe De Luca.

VITA NOVA è un progetto strutturato da Corpicrudi (Samantha Stella e Sergio Frazzingaro), ispirato all’omonima opera in prosa e liriche di Dante Alighieri datata intorno al 1293 ed incentrata sulla figura dell’amata Beatrice, e alle raffigurazioni ad essa dedicate dal pittore e poeta Preraffaellita Dante Gabriel Rossetti che per primo effettuò la traduzione in inglese del testo (1861).
Beatrice è amore non consumato, fonte di beatitudine, sofferenza e salvezza, in un passaggio dal senso allo spirito, dal reale all’ideale, dal contingente all’eterno. La visione degli artisti si focalizza in particolare sul sogno di Dante che presagisce la morte di Beatrice nel capitolo III, dove Amore fa mangiare il cuore di Dante a Beatrice per poi portarla in cielo.
Antonio Arévalo (poeta, curatore di arte), Claudia Attimonelli (scrittrice, ricercatrice in Teorie del linguaggio e scienze dei segni), Elena Bordignon (giornalista, curatrice indipendente), Ilenia Corti (designer di gioielli e calzature), Luigi Lazzerini (saggista), Luigi Presicce (artista visivo), Jean-Marie Reynier (curatore di arte, artista visivo) e Vincenzo Susca (scrittore, ricercatore in Sociologia dell’immaginario), sono stati invitati da Corpicrudi a formulare pensieri in qualsiasi forma scritta dettati dalla suggestione del sogno di Dante nella Vita Nova e al dipinto Dante’s Dream at the Time of the Death of Beatrice (Il sogno di Dante al momento della morte di Beatrice, 1871), di D. G. Rossetti.
I designers Lavinia Fuksas e Alessandro Grimoldieu hanno dedicato al progetto Vita Nova di Corpicrudi il gioiello Beata Beatrix, dall’omonimo dipinto di D. G. Rossetti del 1870 ispirato a Beatrice, incluso nella loro nuova collezione AdMater.
Gli scritti e il gioiello diventano parte, insieme alla serie fotografica con nove immagini bianco e nero in piccole dimensioni scattate da Corpicrudi, dell’installazione live concepita da Corpicrudi presentata in collaborazione con la curatrice Zoe De Luca, ed azione diretta e performata da Samantha Stella di Corpicrudi.

www.corpicrudi.com

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