Tag: contemporaryart

11
Feb

Surrealismo Svizzera

Il MASI, in collaborazione con l’Aargauer Kunsthaus di Aarau, si confronta per la prima volta in modo approfondito con il tema del Surrealismo, indagando sia l’influenza che questa corrente fondamentale del XX secolo ha avuto sulla produzione artistica in Svizzera, sia il contributo degli artisti elvetici nel definire la stessa. Il percorso espositivo proposto al MASI si compone di un centinaio di opere e si apre con uno sguardo generale al contesto e allo sviluppo del movimento surrealista attraverso una significativa scelta di documenti e disegni. L’esposizione presenta al pubblico i più importanti rappresentanti svizzeri del Surrealismo, cominciando dai due imprescindibili precursori, Hans Arp e Paul Klee; ospita poi tutti i principali artisti svizzeri che hanno influenzato il Surrealismo, sia come membri effettivi del movimento parigino – Alberto Giacometti, Serge Brignoni, Gérard Vulliamy, Kurt Seligmann e Meret Oppenheim – sia come portavoce della nuova arte in Svizzera, come ad esempio Otto Abt, Max von Moos, Walter Johannes Moeschlin, Werner Schaad, Otto Tschumi, Walter Kurt Wiemken.

La pubblicazione scientifica
Una pubblicazione riccamente illustrata accompagna il progetto espositivo, oltre a fungere da catalogo, rivendica a ragione il diritto di essere considerato il manuale del Surrealismo svizzero per eccellenza. Il volume, edito da Snoeck in italiano e in tedesco, comprende infatti importanti contributi degli storici dell’arte Peter Fischer, Stephan E. Hauser, Julia Schallberger e Hans-Peter Wittwer e raccoglie le biografie di tutti gli artisti in mostra.

Artisti in mostra
Abt, Otto Hans (1903–1982)/ Arp, Hans (1886–1966)/ Ballmer, Karl (1891–1958)/ Bodmer, Walter (1903–1973)/ Brignoni, Serge (1903–2002)/ Erni, Hans (1909–2015)/ Giacometti, Alberto (1901–1966)/ Grindat, Henriette (1923–1986)/ Klee, Paul (1879–1940)/ Le Corbusier (1887–1965)/ Leuppi, Leo (1893–1972)/ Maass, Ernst (1904–1971)/ Moeschlin, Walter Johann (1902–1961)/ Moos, Max von (1903–1979)/ Oppenheim, Meret Elisabeth (1913–1985)/ Ricco (Erich Wassmer) (1915–1972)/ Schaad, Werner (1905–1979)/ Schiess, Hans Rudolf (1904–1978)/ Sekula, Sonja (1918–1963)/ Seligmann, Kurt (1900–1962)/ Spinelli, Anita (1908–2010)/ Thomkins, André (1930–1985)/ Tschumi, Otto (1904–1985)/ Viollier, Jean-Pierre (1896–1985)/ Vulliamy, Gérard (1909–2005)/ Wiemken, Walter Kurt (1907–1941).

Il Museo d’arte della Svizzera italiana
Il Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI Lugano), diretto dal Dr. Tobia Bezzola, appartiene al ristretto gruppo di musei d’arte in Svizzera capaci di attrarre oltre 100’000 visitatori annui e si posiziona, fin dalla sua creazione, come crocevia culturale tra il Nord e il Sud delle Alpi.
Grazie ad una ricca offerta espositiva di mostre temporanee e allestimenti della Collezione, rinnovati ciclicamente, il Museo offre un vasto programma di attività dedicate ai visitatori di ogni età nelle sue due sedi espositive: quella più recente, cuore pulsante del centro culturale LAC Lugano Arte e Cultura, e quella storica di Palazzo Reali, che riaprirà nell’autunno 2019 a seguito di un’importante ristrutturazione. Alle due sedi del MASI si aggiunge la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, aperta al pubblico gratuitamente in due periodi dell’anno.
Incluso tra i 13 musei svizzeri sostenuti dall’Ufficio federale della cultura per il quinquennio 2018-2022, il MASI è parte di “Art Museums of Switzerland”, il gruppo di musei d’arte selezionato da Svizzera Turismo come veicolo di promozione turistica nel mondo.

Surrealismo Svizzera
dal 10 febbraio al 16 giugno 2019

Curated by Tobia Bezzola, director and Francesca Benini, MASI, assistant curator

Exhibition project at Aargauer Kunsthaus curated by Peter Fischer, art historian and Julia Schallberger, Aargauer Kunsthaus, assistant curator

Image: Alberto Giacometti, Femme couchée qui rêve, 1929, bronzo dipinto di bianco. Kunsthaus Zürich, Alberto Giacometti-Stiftung © Succession Alberto Giacometti / 2019, ProLitteris, Zurich
31
Ott

Mario Merz. Igloos

“Igloos”, la mostra dedicata a Mario Merz (Milano, 1925-2003), tra gli artisti più rilevanti del secondo dopoguerra, riunisce il corpusdelle sue opere più iconiche, gli igloo, datati tra il 1968 e l’anno della sua scomparsa.
Il progetto espositivo, curato da Vicente Todolí e realizzato in collaborazione con la Fondazione Merz, si espande nelle Navate di Pirelli HangarBicocca e pone il visitatore al centro di una costellazione di oltre trenta opere di grandi dimensioni a forma di igloo, un paesaggio inedito dal forte impatto visivo. Mario Merz, figura chiave dell’Arte Povera, indaga e rappresenta i processi di trasformazione della natura e della vita umana: in particolare gli igloo, visivamente riconducibili alle primordiali abitazioni, diventano per l’artista l’archetipo dei luoghi abitati e del mondo e la metafora delle diverse relazioni tra interno ed esterno, tra spazio fisico e spazio concettuale, tra individualità e collettività. Queste opere sono caratterizzate da una struttura metallica rivestita da una grande varietà di materiali di uso comune, come argilla, vetro, pietre, juta e acciaio – spesso appoggiati o incastrati tra loro in modo instabile – e dall’uso di elementi e scritte al neon. La mostra offre l’occasione per osservare lavori di importanza storica e dalla portata innovativa, provenienti da collezioni private e museali internazionali, raccolti ed esposti insieme per la prima volta in numero così ampio.

Mario Merz. Igloos
a cura di Vincenzo Todolì
25 ottobre 2018 – 24 febbraio 2019
in collaborazione con Fondazione Merz

Pirelli HangarBicocca
Via Chiese 2
20126 Milano
T (+39) 02 66 11 15 73
info@hangarbicocca.org

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