RIBOT è lieta di presentare la prima personale in Italia di Christian Gonzenbach (Ginevra, 1975), una selezione di opere recenti realizzate attraverso un processo creativo sviluppato negli ultimi anni dall’artista.
Il titolo della mostra Serut Plucs, ovvero la parola “Sculptures” scritta al contrario, è un richiamo esplicito al metodo utilizzato da Gonzenbach, che consiste principalmente nel capovolgere le forme, invertire il rapporto di equilibrio tra pieno e vuoto e determinare nello spettatore un cambio di prospettiva e un nuovo punto di osservazione.
Per realizzare le sculture in ceramica smaltata dall’effetto specchiante presenti in mostra, l’artista si serve di modelli provenienti dalla tradizione della ritrattistica classica. I busti di queste figure storiche scolpite nel marmo e a noi molto familiari, vengono catturate da Gonzenbach attraverso un calco in silicone che, una volta rovesciato su se stesso, diventa la matrice per un nuovo volto dai tratti inediti. I caratteri distintivi di Omero, Platone, Apollo o Caracalla, vengono così mostrati da un punto di vista inusuale, i nasi appaiono scavati così come le orecchie e i capelli, tutte le fattezze dei personaggi esposti subiscono un ribaltamento e l’idea del busto, come simbolo di potere, forza e bellezza immutabile viene messa in discussione. I canoni estetici convenzionali vengono letteralmente rovesciati e i ritratti assumono una nuova identità.
Per questa mostra l’artista ha anche realizzato due opere dedicate al pubblico milanese e intitolate rispettivamente: Mr. Idrev che altri non è, in questa metamorfosi, che il grande musicista Giuseppe Verdi immortalato dal famoso busto di Vincenzo Gemito e Mr. Icniv che, tra le figure emblematiche di Milano, è un omaggio a Leonardo da Vinci e alla sua genialità.
Completano il progetto espositivo, i lavori della serie Salmigondis, che confermano l’interesse di Gonzenbach per le possibili trasformazioni della forma e della materia, indagate recentemente anche nella sua residenza al CERN di Ginevra. Le forme organiche delle sculture in cemento, prodotte dal caso e dal passaggio di stato cui sono soggetti alcuni materiali, ci restituiscono immagini rievocanti l’idea della natura e della sua manifestazione libera e quasi “grottesca” che nei giardini italiani e, concettualmente anche in questa mostra, convive spesso con il fascino decadente delle sculture ritratto. Dallo stesso spirito sperimentale dell’artista nasce anche lo special project ideato per Serut Plucs, in edizione limitata di dieci esemplari. Sculture metamorfiche in alluminio, dalla superficie movimentata e complessa, che proseguono la ricerca sul tema dell’inversione creando, attraverso un vocabolario poetico, delle forme astratte e misteriose. Continue Reading..