Tag: Carlo Gallerati

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Nov

Daniele Contavalli. Spazio perentorio

11 novembre – 7 dicembre 2015

Inaugurazione (alla presenza dell’artista): mercoledì 11 novembre 2015, ore 19.00 – 22.00

Carlo Gallerati è lieto di presentare Spazio perentorio, una mostra personale di Daniele Contavalli a cura di Saveria Colosimo.

‘… e poi arriva il punto in cui l’immagine collassa’. (Daniele Contavalli)

“Da qui comincia la narrazione sospesa di Daniele Contavalli. Un racconto febbrile in continuo divenire, fatto di parole abbozzate, di segni apparentemente indecifrabili e immagini mai definitivamente compiute. Margini visivi di luoghi dove l’arte si mostra o dove la natura si cela; sedimenti poetici; orme di parole consunte. Una scrittura muta che non si lascia penetrare, ma che evoca un corrispondente discorso interno alla propria coscienza. Lo scritto nell’opera visiva sottintende la presenza attiva dell’artista in quello spazio, sia come persona che parla il linguaggio dell’inconscio, poiché il messaggio verbale che dialoga con il resto dell’immagine non svolge un ruolo meramente enunciativo, sia come mano che opera. In questa operatività inquieta e dallo spirito indomito si può scorgere non solo l’ideale artistico di continuità e ricerca scrupolosa dell’autore, ma anche il modello di un aspetto del pensiero individualista legato alla contemporaneità: il rifiuto imperativo dell’artista di identificarsi con un paradigma stilistico precostituito. L’opera di Contavalli, infatti, si evolve nel tempo ed è caratterizzata da un principio di libertà che la rende autonoma. Nel momento in cui l’immagine, in quanto tale, esibisce chiaramente i limiti della propria dimensione spaziale e temporale, Contavalli passa all’azione; non è però una scelta arbitraria, ma una necessità. È così che estende l’atto creativo a una multiforme contaminazione dei generi: poesia, pittura e fotografia coesistono nella stessa opera di figurazione narrativa, dando luogo a un processo di interazione tra le arti, un centro di forza pulsante che spinge verso la totalità. I segni della parola scritta e i segni della pittura prendono posto nello spazio circoscritto dell’immagine fotografica, distinti nel loro rapporto di valori significanti; ciò implica una lettura dell’opera di Contavalli come dialettica costante tra i mezzi dell’arte. Il parallelismo tra parola, segno e immagine fotografica e più specificatamente, tra elemento verbale, gestuale e visivo si compie attraverso diverse fasi che l’autore percorre e scopre solo a poco a poco, poiché è consapevole di poter giungere col tempo, e solo grazie a una coscienziosa concentrazione, alla sintesi dello spazio perentorio. Lo spazio perentorio è la conquista dello spazio del ‘sentire’ e ci mostra attraverso lo svuotamento degli elementi oggettivi e visivi dell’opera, la dimensione intima, totale e profonda in cui l’artista scava, dove il ‘togliere’ significa proprio dare voce alla complessità del lato interiore mai completamente esternato. Uno spazio assoluto in cui la parola diventa un segno silente sempre più scarnificato, la pittura si fa gesto essenziale e la fotografia è un vuotato frammento dell’universale; l’universale artistico di Daniele Contavalli.” (Saveria Colosimo)

Daniele Contavalli è nato a Siena nel 1964, vive e lavora a Roma. Nel 1983 conclude gli studi superiori al III Liceo Artistico di Roma. Nel 1987 si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Ha esposto in numerose mostre collettive e personali presso gallerie e spazi pubblici italiani. Alcune sue opere fanno parte di collezioni private.

Daniele Contavalli. Spazio perentorio
A cura di Saveria Colosimo
Galleria Gallerati (Via Apuania, 55 – I-00162 Roma – Tel. +39.06.44258243 – Mob. +39.347.7900049)
Inaugurazione: mercoledì 11 novembre 2015, ore 19.00-22.00
Fino a lunedì 7 dicembre 2015 (ingresso libero)
Orario: dal lunedì al venerdì: ore 17.00-19.00 / sabato, domenica e fuori orario: su appuntamento
Mezzi pubblici: bus: 61, 62, 310, 542; metro: linea B, ferm.Bologna (da P.Bologna: 400 m lungo V.Livorno o V.M.di Lando)

Ufficio stampa: Galleria Gallerati
Informazioni: info@galleriagallerati.it, www.galleriagallerati.it, www.danielecontavalli.com
Via Apuania, 55 – I-00162 Roma – Tel. +39.06.44258243 – info@galleriagallerati.it – www.galleriagallerati.it

27
Giu

Giovanni Presutti. Hello Dolly!

Giovanni Presutti
Hello Dolly!
18 giugno – 31 luglio 2015 – POSTCIPATA fino al 30 settembre 2015
Inaugurazione (alla presenza dell’artista): giovedì 18 giugno 2015, ore 19.00 – 22.00
Carlo Gallerati è lieto di presentare Hello Dolly! , una mostra personale di Giovanni Presutti a cura di Noemi Pittaluga.

“Per parlare del progetto Hello Dolly! di Giovanni Presutti è essenziale sottolineare la pluralità di segni iconografici presenti nella serie di immagini. La molteplicità di elementi intertestuali proposta connette fotografie di grandi magazzini, fast food, periferie, note catene alberghiere a una precisa e sfaccettata visione della contemporaneità, grazie a un lavoro di costruzione di veri e propri set cinematografici. In un’atmosfera apocalittica, i luoghi, stigmatizzati da insegne luminose o dalle grandi dimensioni, sono popolati da un’unica protagonista: la bambola dall’inquietante e perenne sorriso. L’ironia dell’artista si concretizza nel disfacimento paradossale di situazioni apparentemente esemplari: ed è infatti dal contrasto tra l’immagine patinata e il suo contenuto che emerge un diffuso scenario grottesco. Lo smantellamento di un’estetica della perfezione avviene attraverso un discorso sottile e acuto. I messaggi veicolati dai neon non sono altro che leggi di un nuovo testamento improntato al culto dell’omologazione e del consumo, mentre crepe concettuali si manifestano concretamente nella parziale distruzione (realizzata con interventi di post-produzione 3D) di simboli globalizzanti. Presutti, prendendo spunto da ambientazioni fantascientifiche e iperrealiste, opera una meditazione dal sapore malinconico, e la sua riflessione sul concetto di bellezza, di cui la protagonista del film Hello, Dolly! di Gene Kelly era ambasciatrice, è la tematica sulla quale si sofferma e ci invita a ragionare. Il pensiero nostalgico, che pervade gli scatti, valuta indispensabile il bisogno di incompiutezza e di sentimenti per scardinare un sistema spesso sterile, asettico e alienante. La grazia dell’imperfetto è per l’autore il motore necessario e imprescindibile alla creazione intesa in senso lato, tanto è vero che il progetto stesso può essere interpretato attraverso due visioni opposte: se da un lato la magra bambola di plastica può rappresentare l’elogio funebre della famosa dolly cinematografica, dall’altro, come il titolo suggerisce attraverso il saluto di benvenuto, ci accorgiamo della sua funzione critica nelle mani di un artista che si rifiuta di nascondersi dietro la maschera di un anonymous.” (Noemi Pittaluga)Continue Reading..