Tag: amalia di Lanno

26
Mar

Nino Migliori.Incanto e illusione

Le fotografie esposte riescono a ricostruire i suoi numerosi e vari approdi espressivi che, nel tempo, si sono susseguiti come input di nuove e moderne esplorazioni visive.

Artista audace e poliedrico, Nino Migliori ha seguito, da protagonista, l’evoluzione linguistica della fotografia all’interno del contesto culturale italiano. Il suo esordio è negli anni del dopoguerra, quando la presenza ingombrante dell’industria cinematografica lo porta a confrontarsi con quel sentimento inedito di libertà ed entusiasmo che guidava la ricostruzione del Paese: è la scuola del Neorealismo. All’interno di questo movimento Migliori si distingue con una produzione capace di costruire un ponte espressivo con le Avanguardie europee. Certo, da fotografo neorealista, fa uso del bianco e nero e ritrae il mondo che lo circonda, ma già lavora per brevi sequenze, spostando la sua attenzione verso l’universo concettuale, che già da tempo aveva superato l’idea del “fotografico” specchio della realtà.

Dalle sequenze in scala di grigio all’esaltazione del particolare sulla pellicola a colori, il passo è breve e, proprio in questo passaggio, Nino Migliori inaugura il suo personalissimo percorso conoscitivo, fondato sulla sperimentazione che lo accompagna per tutta la sua carriera. Come nella successione di livelli esplorativi, le prime opere lasciano il passo alla riflessione sulla spontaneità del segno, colto sulle ruvide superfici urbane: è il momento di “Manifesti strappati” e “Muri”, realizzati negli anni a partire dagli anni ‘50. A seguire, la serie “Il tempo rallentato” approda all’esaltazione simbolica della natura e dei suoi frutti, nonostante l’incongruo rapporto con l’uomo che produce l’immagine di una “natura morta” ancora viva. Recentissima è, invece, la produzione di “Cuprum”, il lavoro inedito dell’artista bolognese, che si lascia stupire dalle tracce umide dei bicchieri di birra sui tavolini di un pub londinese. Il risultato è l’incanto e l’illusione di una favola che assume le variabili fisionomiche e cromatiche della luna.Continue Reading..

26
Mar

Luigi Presicce. Per incantamento

Un percorso tra una selezione di scatti fotografici che documentano le performance più significative dell’artista, con l’intento di raccontare per immagini le tappe che più hanno segnato la sua ricerca performativa.

Dopo essere stato insignito di diversi premi e avere recentemente esposto alla Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive di Pesaro e alla Kunsthalle di Osnabrück (Germania), Luigi Presicce inaugura la sua prima personale alla OTTO Gallery di Bologna. La mostra, dal titolo Per incantamento, è un percorso tra una selezione di scatti fotografici di grande impatto che documentano le performance più significative dell’artista, con l’intento di raccontare per immagini le tappe che più hanno segnato la ricerca performativa di Presicce.

L’artista, formatosi nell’ambito della pittura, ormai da anni sintetizza i risultati dei propri studi nel linguaggio della performance, mettendo in scena tableaux vivant dal carattere metafisico surreale, ricchi di allegorie e allusioni simboliche all’esoterismo, alla religione e alle tradizioni della sua terra, il Salento. Il dato performativo convive in perfetto equilibrio con quello rituale e con la consistente stratificazione di rimandi culturali alla storia dell’arte e a personaggi e avvenimenti della storia recente. Abiti, maschere cieche piramidali, maschere mortuarie d’oro, divise sacerdotali e massoniche, oggetti apotropaici contribuiscono a creare una tensione misteriosa e sacrale nell’opera di Presicce.Continue Reading..

26
Mar

Björk at MOMA

The exhibition draws from more than 20 years of the artist’s daring and innovative projects and her eight full-length albums to chronicle her career through sound, film, visuals, instruments, objects, and costumes.

The Museum of Modern Art presents a retrospective of the multifaceted work of composer, musician, and singer Björk. The exhibition draws from more than 20 years of the artist’s daring and innovative projects and her eight full-length albums to chronicle her career through sound, film, visuals, instruments, objects, and costumes.

In the Museum lobby, instruments used on Biophilia (2011)—a gameleste, pipe organ, gravity harp, and Tesla coil—play songs from the album at different points throughout the day. On the second floor, in the Marron Atrium, two spaces have been constructed: one is dedicated to a new sound and video installation, commissioned by The Museum of Modern Art, for “Black Lake,” a song from Björk’s new album Vulnicura (2015); and the second is a cinema room that screens a retrospective in music videos, from Debut (1993) to Biophilia.Continue Reading..

25
Mar

Chiara Fumai.Der Hexenhammer

Chiara Fumai
Der Hexenhammer
A cura di Frida Carazzato

“O sei parte del problema o sei parte della soluzione. In mezzo non c’è nulla”. Così due figure femminili in costume cinquecentesco esortano una donna mentre le porgono la comunione. La frase è una citazione della nota terrorista tedesca Ulrike Meinhof – le figure sono riprese invece da un antico grimorio (libro di magia). La scena, inquietante e surreale, è rappresentata in un wall painting– dipinto a parete, parte del nuovo progetto con cui l’artista Chiara Fumai (Roma, 1978) apre la stagione 2015 della project room.

Non una mostra nel senso classico del termine quindi, ma, in linea con la vocazione sperimentale della Project Room, un progetto che vede, oltre al wall painting appena descritto, una performance live dell’artista in stretto dialogo con il contesto di Museion e delle sue mostre. In otto appuntamenti da gennaio ad aprile Fumai guida infatti i visitatori attraverso l’esposizione di un’altra artista, Rossella Biscotti, che si svolge in contemporanea al quarto piano di Museion. I visitatori non si aspettino una semplice visita guidata, però: in un gioco di sovrapposizioni e rievocazioni di frammenti dalla storia recente, in Chiara Fumai vivranno la voce e la storia della giornalista e terrorista tedesca Ulrike Meinhof.

Nel progetto per Museion l’impegno politico e ribelle di Meinhof è associato all’immaginario del trattato medievale Malleus Maleficarum, celebre trattato contro la stregoneria pubblicato dai frati domenicani Heinrich Kramer e Jacob Sprengler nel 1478 (tradotto in tedesco con Der Hexenhammer che dà il titolo alla mostra). Nel grande wall painting sulla parete della Project Room, Fumai riporta inoltre alcuni copioni della performance sotto forma di collage e scrittura automatica – la figura della terrorista viene così inserita nel suo universo.Continue Reading..

25
Mar

Un amore asimmetrico. Ricerche per un’identità pittorica

Paola Angelini, Francesco De Grandi, Matteo Fato, Francesco Lauretta, Luigi Massari, Luigi Presicce.

Il 12 marzo alle ore 18.00 inaugura alla Galleria Bianconi di Milano la mostra “Un amore asimmetrico. Ricerche per un’identità pittorica“, che pone in dialogo le opere di sei artisti contemporanei italiani, Paola Angelini, Francesco De Grandi , Matteo Fato, Francesco Lauretta, Luigi Massari e Luigi Presicce. Diverse generazioni, ma legate da intrecci biografici comuni e dalla stessa complessità e profondità nell’approccio alla ricerca artistica come identità e linguaggio.
La mostra intende offrire uno spunto di riflessione intorno al ruolo della pittura quale recupero di un’identità culturale e di una sapienzialità del “fare arte”, riletta e restituita attraverso uno sguardo contemporaneo che si fa carico di quella lezione che, dagli anni ‘50 in poi, supera i limiti di questo linguaggio affrontando nel territorio pittorico questioni proprie di linguaggi scultori o performativi.
Come scrive Andrea Bruciati, nel testo che accompagna la mostra, a proposito degli artisti invitati: “[…] tutti abbracciano l’intenzione di dare un nuovo significato a ciò che quella tradizione comporta: i loro lavori sono prodotti di un’attività scardinata che scompone all’infinito ciò che significa essere un quadro”.Continue Reading..

25
Mar

Italia Inside Out

Un viaggio nel Belpaese attraverso 600 immagini dei piu’ importanti fotografi italiani e internazionali. In mostra fotografie di Marina Ballo Charmet, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Letizia Battaglia, Gianni Berengo Gardin, Luigi Ghirri, Mimmo Jodice, Martino Marangoni, Nino Migliori, Domingo Milella, Paolo Monti, Ugo Mulas e altri ancora.

a cura di Giovanna Calvenzi

Dal 21 marzo al 27 settembre 2015, Palazzo della Ragione Fotografia di Milano ospita Italia Inside Out, la più grande mostra di fotografia mai realizzata, interamente dedicata all’Italia. L’esposizione, concepita per essere un’unica iniziativa scandita in due momenti, dal 21 marzo al 21 giugno con i fotografi italiani e dal 1° luglio al 27 settembre con i fotografi del mondo, consegna al pubblico l’immagine del paese più rappresentato della terra, attraverso 600 immagini dei più importanti autori italiani e internazionali.

“Questa mostra raccoglie idealmente il testimonial delle due precedenti esposizioni dedicate ai due grandi maestri della fotografia Salgado e Bonatti che hanno raccolto un grande successo e racconta il nostro paese proponendo le fotografie di grandi fotografi che hanno colto gli aspetti principali del nostro Paese e dei suoi abitanti – ha dichiarato Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura – . Un capitolo importante del palinsesto di Expo in città che conferma la vocazione di Milano come città d’arte aperta “aperta a tutti i linguaggi dell’espressione artistica contemporanea”.”

La rassegna promossa e prodotta dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo della Ragione, Civita, Contrasto e GAmm Giunti, a cura di Giovanna Calvenzi e con un progetto scenografico di Peter Bottazzi, dopo le personali dedicate a Sebastião Salgado e Walter Bonatti, continua il programma di Palazzo della Ragione Fotografia, il nuovo spazio espositivo interamente dedicato alla fotografia in piazza dei Mercanti, inaugurato a giugno 2014, a due passi da piazza Duomo.

La mostra fa parte di Expo in città, il palinsesto di iniziative che accompagnerà la vita culturale della città durante il semestre dell’Esposizione Universale.

Italia Inside Out ripercorre la storia della nazione attraverso l’occhio attento degli artisti più decisivi del secolo scorso. Se da un lato Henri Cartier-Bresson o Herbert List, negli anni trenta, e successivamente Robert Capa o David Seymour, hanno documentato la seconda guerra mondiale e il dopoguerra, gli autori italiani hanno seguito le trasformazioni dell’Italia dagli anni cinquanta fino a oggi. Continue Reading..

24
Mar

Luca Campigotto | Wildlands and Cityscapes

WILDLANDS AND CITYSCAPES
Fotografie di Luca Campigotto

a cura di Donatella Pistocchi

La Galleria del Cembalo, in collaborazione con Bugno Art Gallery, apre al pubblico dal 28 marzo al 27 giugno 2015 una mostra dedicata alla fotografia di paesaggio di Luca Campigotto, proponendo un confronto tra spettacolari scenari naturali e contesti profondamente urbanizzati, spesso ripresi di notte.

“Amo la dimensione eroica dei paesaggi. La forza spudorata delle atmosfere, la bellezza delle luci. Rimesto in un confuso immaginario mitico e fisso il mio stesso stupore. Determinato a inseguire la meraviglia”, scrive Luca Campigotto.

Quelle di Campigotto sono fotografie di un viaggiatore che rivive le emozioni vissute nei racconti di altri grandi viaggiatori del passato, alternate, o sovrapposte, alle suggestioni immaginifiche del cinema e dei fumetti.

Dallo Stretto di Magellano alle sconfinate pianure della Patagonia, dal Marocco alla Strada degli Eroi sul Monte Pasubio, dall’isola di Pasqua ai ghiacci della Lapponia – Campigotto presenta la quiete e la dimensione contemplativa di luoghi appartati e selvaggi. L’intensità delle luci proietta scenari scabri e severi in vedute eroiche, trasformando ogni prospettiva documentaria in lettura poetica. Le immagini evocano lo spirito dei luoghi e, con intensità quasi catartica, ci ricordano l’urgenza di un’autentica coscienza ecologica.

Le fotografie di New York e Chicago, invece, si fondono in una Gotham City ricostruita dalla memoria, spesso intrisa di una luce vitrea e di un’atmosfera a volte smagliante di colori vivaci, altre volte avviluppata in sfumature tenui. Come in un viaggio sentimentale e visionario, dai ponti sull’East River all’Empire State Building, dalla metropolitana sopraelevata al teatro “Chicago”, ognuna di queste immagini scintillanti sembra lo scenario di un film.

La mostra Wildlands and Cityscapes si inaugura in concomitanza con la presentazione in Campidoglio del libro Roma. Un impero alle radici dell’Europa (edito da FMR) e dell’esposizione, presso l’Istituto Nazionale della Grafica, di una selezione di fotografie di Luca Campigotto tratte dal volume.Continue Reading..

23
Mar

Franco Cervi. Logos

Le rare cromie sono selezionate con la logica di risultare distinguibili le une dalle altre, ogni elemento cromatico estraneo al rigore concettuale e’ bandito dalla composizione.
La galleria Effearte è lieta di presentare la mostra personale di Franco Cervi dal titolo Logos.

Nell’oceano sterminato della letteratura mistico-filosofica occidentale non è raro constatare la moltitudine di significati che autori diversi, nel corso dei secoli, hanno attribuito al termine antico Logos: scegliere, raccontare, enumerare, relazione, legame, proporzione, misura, ragion d’essere, causa, ragionamento, ragione e addirittura disegno. Sembrerebbe però emergere un significato predominante: l’azione di definire qualcosa per mezzo di un discorso rigoroso e coerente. La ricerca di Franco Cervi nasce da una sintesi risolutiva tra concetto e forma e si rivolge ai fondamenti del pensiero esistenziale: Dio, Uomo, Vita, Morte. Che cosa esprimono esattamente queste parole?

Il suo lavoro è volontà di decodifica, un tentativo di “mappatura genetica” dell’infinito.

A livello formale la scelta del minimalismo radicale si basa sul rigore e sulla perfezione della geometria pitagorica e platonica secondo le quali il numero e la geometria forniscono la chiave di accesso alla struttura intima dell’universo e quindi alla comprensione del suo creatore. Nascono così invisibili ma intuibili costruzioni geometriche, talvolta di particolare complessità. La ricerca della proporzione perfetta e dell’armonia assoluta deriva dall’analisi del rapporto tra pieni e vuoti. Le interazioni tra soggetto e spazio sono matematicamente esatte, quindi il soggetto non può situarsi in posizioni diverse da quelle date così come non può assumere diverse dimensioni o proporzioni interne senza alterare l’intera architettura costruttiva.Continue Reading..

22
Mar

Matera. Museo fotografia – Pino Settanni –

Inaugura il MUSEO della FOTOGRAFIA dedicato al fotografo PINO SETTANNI a cura di Monique Settanni e Giovanni Viceconte, al Palazzo Viceconte di Matera sabato 28 marzo 2015 All’inaugurazione verrà presentato da Umberto Broccoli il catalogo ufficiale del Museo, edito da De Luca Editori con presentazione di Vittorio Sgarbi, contenente quasi l’intera raccolta delle opere di Settanni. L’evento si svolge con il patrocinio del Comune di Matera, capitale della cultura 2019, Istituto luce, Europa cultura 2015. In quest’ antico palazzo, situato sulla Civita, nel cuore dei Sassi di Matera, è conservata ed esposta in un museo un’ampia raccolta di opere straordinarie che illustrano tutti i  temi trattati da Pino Settanni, maestro indiscusso dell’arte fotografica.
Matera, situata nel cuore del Sud, con la sua fantastica e quasi cristallizzata staticità, rappresenta il posto ideale per la collocazione delle sue opere. Spesso egli aveva manifestato, nelle frequenti visite durante il restauro di questo palazzo, ora sede del suo museo, l’intenzione di ritornare al Sud e in particolare a Matera. Viene proposta, in questo modo e per la prima volta, una lettura totale del progetto fotografico dell’artista pugliese: dai ritratti ai paesaggi; i primi caratterizzati dalla ricerca di un segno incisivo nei volti fissati dall’obiettivo e i secondi attraversati da geometrie e sequenze di luci nascoste tutte da scoprire.
L’artista ha iniziato il suo percorso nel 1966 con le foto del “SUD”, per poi con l’incontro con Guttuso formalizzare la sua poetica. Caravaggio, Antonello da Messina, Rembrandt, sono solo alcuni degli archetipi da cui l’artista prende spunto per i suoi ritratti fotografici a Lucia Bosè, Manuela Kustermann, Nino Manfredi, Mastroianni, Tornatore, Monicelli, Omar Sharif, Elena Sofia Ricci, Massimo Troisi e tanti altri. Settanni realizza nel 1987 circa 155 ritratti in nero: grandi personaggi vestiti di nero, affiancati da oggetti simbolici carichi di significato affettivo e intellettuale. Andreotti e i campanelli, Fellini e le matite, Sergio Leone e il tempo, Moravia e la valigia, Monica Vitti e l’uovo, Lina Wertmüller con la macchina da scrivere. Alla metà degli anni ’90, Settanni produrrà i suoi Tarocchi, 78 fotografie d’invenzione, di cui 38 con personaggi reali. Un percorso antologico quindi, che inaugura questo nuovo museo dedicato alla fotografia, nel Palazzo Viceconte, all’interno della vastissima produzione artistica di Settanni per scoprire gli insoliti punti di osservazione dell’artista pugliese.
Disponibile il catalogo edito da De Luca Editori con presentazione di Vittorio Sgarbi.

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16
Mar

Chagall. Love and Life

Oltre 150 opere tra dipinti, disegni e stampe. Dalle immagini della sua infanzia e della gioventu’ nella nativa Vitebsk, fino alle illustrazioni per l’autobiografia My Life e per i libri scritti da Bella First Encounter e Burning Lights; la mostra percorre la vita di Chagall attraverso un tesoro iconografico e iconologico che ritorna in tutta la sua arte. Arriva a Roma al Chiostro del Bramante una mostra interamente dedicata al pittore russo d’origine ebraica Marc Chagall, dal 16 marzo al 26 luglio 2015, prodotta e organizzata da Dart – Chiostro del Bramante e Arthemisia Group.

Oltre 150 opere – tra dipinti, disegni e stampe – provenienti dall’Israel Museum di Gerusalemme raccontano il singolare legame tra il grande pittore e la moglie Bella Rosenfeld, fondamentale e costante fonte d’ispirazione, collegando la vita di Chagall direttamente ai suoi lavori.

Dalle immagini della sua infanzia e della gioventù nella nativa Vitebsk, fino alle illustrazioni per l’autobiografia My Life e per i libri scritti da Bella First Encounter e Burning Lights, la mostra percorre tutta la vita di Chagall attraverso un tesoro iconografico e iconologico che ritorna in tutta la sua arte fino alle opere più mature.Continue Reading..