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02
Ago

Christian Gonzenbach. Serut Plucs

RIBOT è lieta di presentare la prima personale in Italia di Christian Gonzenbach  (Ginevra,  1975),  una selezione di opere recenti realizzate attraverso un processo creativo sviluppato negli ultimi anni dall’artista.

Il titolo della mostra Serut Plucs, ovvero la parola “Sculptures” scritta al contrario, è un richiamo esplicito al metodo utilizzato da Gonzenbach, che consiste principalmente nel capovolgere le forme, invertire il rapporto di equilibrio tra pieno e vuoto e determinare nello spettatore un cambio di prospettiva e un nuovo punto di osservazione.

Per realizzare le sculture in ceramica smaltata dall’effetto specchiante presenti in mostra, l’artista si serve di modelli provenienti dalla tradizione della ritrattistica classica. I busti di queste figure storiche scolpite nel marmo e a noi molto familiari, vengono catturate da Gonzenbach attraverso un calco in silicone che, una volta rovesciato su se stesso, diventa la matrice per un nuovo volto dai tratti inediti. I caratteri distintivi di Omero, Platone, Apollo o Caracalla, vengono così  mostrati da un punto di vista inusuale, i nasi appaiono scavati così come le orecchie e i capelli, tutte le fattezze dei personaggi esposti subiscono un ribaltamento e l’idea del busto, come simbolo di potere, forza e bellezza immutabile viene messa in discussione. I canoni estetici convenzionali vengono letteralmente rovesciati e i ritratti assumono una nuova identità.

Per questa mostra l’artista ha anche realizzato due opere dedicate al pubblico milanese e intitolate rispettivamente: Mr. Idrev che altri non è, in questa metamorfosi, che il grande musicista Giuseppe Verdi immortalato dal famoso busto di Vincenzo Gemito e Mr. Icniv che, tra le figure emblematiche di Milano, è un omaggio a Leonardo da Vinci e alla sua genialità.

Completano il progetto espositivo, i lavori della serie Salmigondis, che confermano l’interesse di Gonzenbach per le possibili  trasformazioni della forma e della materia, indagate recentemente anche nella sua residenza al CERN di Ginevra. Le forme organiche delle sculture in cemento, prodotte dal caso e dal passaggio di stato cui sono soggetti alcuni materiali, ci restituiscono immagini rievocanti l’idea della natura e della sua manifestazione libera e quasi “grottesca” che nei giardini italiani e, concettualmente anche in questa mostra, convive spesso con il fascino decadente delle sculture ritratto. Dallo stesso spirito sperimentale dell’artista nasce anche lo special project ideato per Serut Plucs, in edizione limitata di dieci esemplari. Sculture metamorfiche in alluminio, dalla superficie movimentata e complessa, che proseguono la ricerca sul tema dell’inversione creando, attraverso un vocabolario poetico, delle forme astratte e misteriose. Continue Reading..

27
Lug

GIORGIO MORANDI – VINCENZO AGNETTI. Differenza e ripetizione

A cura di Andrea Bruciati

24 luglio – 11 settembre 2016 dal martedì alla domenica dalle 19.00 alle 24.00 palazzo De Sanctis, Castelbasso

Fondazione Carima, Macerata-Museo Palazzo Ricci
Partendo da un maestro come Giorgio Morandi (1890 – 1964) e dal concetto di differenza e ripetizione ribadito dall’omonimo saggio di Gilles Deleuze (1968), la mostra arriva all’originale interpretazione di un’altra figura fondamentale, Vincenzo Agnetti (1926 – 1981). Attraverso questo accostamento inedito il progetto, intitolato “GIORGIO MORANDI – VINCENZO AGNETTI: differenza e ripetizione”, vuole illustrare, attraverso un display espositivo eccentrico, la produzione di due artisti secondo una prospettiva concettuale eterodossa.

Dagli anni Cinquanta, proprio attraverso le serie, Giorgio Morandi abbandona l’idea di capolavoro. L’artista persegue pragmaticamente, all’interno della pittura e di un genere storico come la natura morta, la morte dell’aura, perché non crede più che il reale, molteplice e discontinuo, soggetto alla posizione relativa dell’osservatore e alle scelte arbitrarie del pittore, possa ancora essere rappresentato con un atto emblematico e unitario.Lavorando attraverso le serie Morandi varia la composizione degli oggetti, le proporzioni della tela, il punto di vista dello spettatore, l’inquadratura come campo delimitante. Proprio con questo sistema di variabili, con tutte le possibilità e le contraddizioni che esso contiene, Morandi pensa di poter esprimere la sua ricerca ossessiva di una bellezza assoluta. Di differente timbro ma fedele ad una linea analitica rigorosa e poetica si sviluppa il precipitato linguistico di Vincenzo Agnetti. L’opera d’arte non può consistere se non nella funzione di traccia di pensiero, se non nel suo essere pura apertura al pensare stesso. Il rapporto tra parola e immagine si riconduce a un legame in chiave epistemologica tra filosofia e matematica. Per questo l’artista sceglie il linguaggio verbale come veicolo principale e a un tempo come oggetto di analisi, perché il linguaggio è il tramite più diretto della comunicazione del pensiero, ma anche il più ambiguo. La rappresentazione viene ricondotta all’astrazione, quella cioè di un universo descritto attraverso l’oggettività e la purezza di dati numerici.Continue Reading..

25
Lug

MIGUEL RIO BRANCO. De Tóquio para Out of Nowhere

Galeria Filomena Soares was founded in 1999, in Lisbon. Its main objective is to incentive contemporary artistic production, by furthering a productive dialogue between artists, curators and institutions working in the Portuguese and international art scenes.

The gallery stands in the east side of Lisbon, an area that was, for decades, an industrial pole of great importance to the city’s growth and is today one of its largest urban reconversion sites. The gallery’s space (approx. 1000m2) includes two exhibition rooms with different sizes and facilities, which allow it to host a large variety of exhibitions and other artistic events. The gallery has, from very early on, been producing monographs on contemporary art that can be browsed in one of the rooms reserved for visitors.

The gallery’s programming is guided by a strategy aimed at establishing long-time associations with authors working in every field of artistic expression. The gallery’s participation in important contemporary art fairs, as well as its collaborations with international curators – such as David Rimanelli, Rosa Martinez, Jurgen Bock, David Rosenberg, David Barro or Alexandre Melo – is one of the prospective lines it keeps constantly developing within this context.

Galeria Filomena Soares represents the following artists: Ângela Ferreira, Bruno Pacheco, Carlos Motta, Dan Graham, Daniel Senise, Dias & Riedweg, Didier Faustino, Günther Förg, Helena Almeida, Herbert Brandl, Jaime de la Jara, João Penalva, João Tabarra, Kiluanji Kia Henda, Miguel Rio Branco, Pedro Barateiro, Peter Zimmermann, Pilar Albarracín, Rodrigo Oliveira, Rui Chafes, Santiago Parra, Shirin Neshat, Slater Bradley and Susy Gómez.

Current exhibition: MIGUEL RIO BRANCO. De Tóquio para Out of Nowhere, 2016-05-26 | 2016-11-12

report by amaliadilanno

 

22
Lug

Aron Demetz – Robert Pan. AUTARK

Vernissage 20.07.2016 ore 19:00
Conferenza stampa 20.07.2016 ore 16:00 (Hotel Adler)
21.07 – 15.10.2016

AUTARK. ARON DEMETZ – ROBERT PAN
Dell’autonomia della materia e della disciplina del pensiero e della mano.

In un panorama artistico spesso dominato da formule espressive preconfezionate per facilitare la collocazione critica ed il compito di spettatori, collezionisti e addetti ai lavori, Aron Demetz e Robert Pan si possono a pieno diritto inserire nel ristretto novero degli artisti che non possono prescindere dalla sperimentazione continua e inesausta come motore primo della loro poetica e della loro prassi. Sperimentazione che coinvolge tutti gli aspetti della creazione, dalla concezione alla progettazione fino ai materiali e alle tecniche per realizzare le opere. Materiali, metodi e tecniche che eccedono la dimensione meramente “oggettuale” e tecnologica per diventare veri e propri supporti e motori di scelte poetiche e filosofiche, e che rappresentano il tema ed il fulcro della mostra ospitata presso la Galleria Doris Ghetta. Il complesso di opere esposte in galleria rappresenta anche una nuova tappa della ricerca espressiva dei due artisti, accomunati da uno stesso approccio etico e sperimentativo alla ricerca espressiva, pur mantenendo peculiarità stilistiche ben distinte.
Testo: Alessandro Romanini

Galleria Doris Ghetta
dorisghetta.com
Pontives Sud 8
info@galleriaghetta.com
39046 Ortisei, Val Gardena
+39 39 39 32 39 27

Immagine: Aron Demetz, Untitled, fire clay and bronze, 2016 – Robert Pan, AUT 1,696 ARK, mixed media and resin on wood, 2015-2016

20
Lug

RACHEL FOULLON & MATT KEEGAN. LL | EE

Galeria Pedro Cera is pleased to announce LL|EE, an exhibition by Rachel Foullon and Matt Keegan.

The guiding force of the pattern and template – both found and generated, along with the emphasis on a specific palette, emerge as clear connectors between the work of Rachel Foullon and Matt Keegan. Their handled, repurposed and tailored sculptures present their audience with wall-based Rorschachs that are specific in their manufacture but open-ended in their translation. Shared interests in the hybridity of the handmade and machined run throughout the exhibition.

In Foullon’s “Cruel Radiance” series, the artist “renovates” found pre-industrial farm tools with the addition of hand-dyed fabric and custom plated hardware. Drawing attention to their inherent geometry, she highlights their relationship to labor and the body. Having removed the tools’ value as functional implement or antique, Foullon locates boundaries between nostalgia and currency, high and low, body and machine, sacred and profane.  Double Gate, 2015 is based on rural fencing designed for livestock management. The sculpture spans from floor to ceiling and can turn 360 degrees on its center axis.  Installed here, it provides a fulcrum and animation for the wall-based works of both artists.

Keegan’s Lisbon Cutout sculptures, 2016 are a continuation of a recent series that start out as hand-cut paper forms then fabricated in laser-cut steel, folded on a brake press and powder-coated. The parenthetical titles (such as Traffic Red) come from the RAL colors applied to each work. RAL, an international color system, is used for domestic and industrial purposes. These color-coated shapes often illicit naming, a feature that interests Keegan and overlaps with his ongoing work with visual learning aids used to teach English as a Second Language. The artist’s mother created her own ESL flash cards over a fifteen-year period to teach high school and adult education students. Keegan was drawn to this collection because the images were treated as placeholders for language.

Rachel Foullon and Matt Keegan met in 2002 when they began their MFA studies at Columbia University. Upon graduating, they started a curatorial endeavor, Public-Holiday Projects. PHP organized three years of group shows at international artist-run and institutional venues including a significant exhibition with a companion publication at the Contemporary Arts Center in Cincinnati, Ohio.

RACHEL FOULLON & MATT KEEGAN
LL | EE
May 19 – Jul 27, 2016

Galeria Pedro Cera
Rua do Patrocínio, 67 E
1350-229 Lisboa
Portugal

report by amaliadilanno

18
Lug

Keziat. In punta di penna

MUSEO TUSCOLANO SCUDERIE ALDOBRANDINI
Frascati (Roma)

Inaugurazione 23 luglio 2016 ore 18,00

Keziat | In punta di penna
a cura di Barbara Pavan

Il ciclo di mostre Hybrids dell’artista Keziat, dopo la seconda tappa americana (Società Dante Alighieri di Miami) conclusasi a fine giugno, ritorna nuovamente in Italia. Dal 23 luglio al 13 agosto Keziat espone “In punta di penna”, a cura di Barbara Pavan, nel bellissimo spazio espositivo del Museo Tuscolano Scuderie Aldobrandini di Frascati (Roma), ristrutturato dall’architetto Massimiliano Fuksas. Hybrids si chiuderà a Bangkok con “The invisible ink”, dal 30 settembre al 21 ottobre 2016. La mostra farà parte del cartellone del prestigioso festival italiano organizzato dall’Ambasciata d’Italia a Bangkok; manifestazione di assoluto valore che porta ogni anno i migliori artisti italiani in Thailandia. Hybrids, secondo ciclo espositivo internazionale di Keziat segue quello del 2012-2014 intitolato Visionaria, con mostre al MAT, Museo dell’Alto Tavoliere di San Severo (Foggia), Casa Italiana Zerilli-Marimò di New York, Centro Culturale Elsa Morante di Roma, Sabiana Paoli Art Gallery di Singapore e all’Istituto Italiano di Cultura di Amsterdam.

Di questa terza tappa romana -In punta di penna- scrive la curatrice Barbara Pavan: “La punta della biro di Keziat attraversa leggera e sinuosa la tela come una ballerina classica attraversa il palcoscenico. Scorre veloce, volteggia, torna indietro sulla scia dell’intima narrazione che l’artista – di tratto in tratto – dipana, tra dimensione onirica, piano emozionale e pensiero, senza soluzione di continuità. Le opere di questa mostra sono, appunto, attraversamenti: attraversano paesaggi dove la contemporaneità di piani spaziali e temporali differenti genera un caos apparente popolato di strane creature, sintesi e proiezione di realtà e fantasia, di paure e desideri. Nella complessità dell’articolata costruzione delle opere Keziat non cede mai al decorativo, non concede nulla al lezioso e non si concede mai il superfluo: tutto è parte del tutto, di quel racconto di arte, vita, visione al quale l’artista da forma ma che appartiene e attraversa l’esistenza di tutti noi.”

Hybrids è un progetto Violipiano Visual, realizzato in collaborazione con il MAT – Museo dell’Alto Tavoliere di San Severo, il Comune di San Severo, la Società Dante Alighieri di Miami (Usa), il Consolato d’Italia a Miami (Usa), il Museo Tuscolano Scuderie Aldobrandini di Frascati (Roma), il Comune di Frascati (Roma), l’Ambasciata d’Italia a Bangkok.

Scheda tecnica:
MUSEO TUSCOLANO SCUDERIE ALDOBRANDINI
Keziat| In punta di penna
a cura di Barbara Pavan
23 luglio – 13 agosto 2016
Inaugurazione: 23 luglio 2016 ore 18:00

Catalogo in mostra
Finissage
sabato 13 agosto 2016

MUSEO TUSCOLANO SCUDERIE ALDOBRANDINI
Piazza Marconi, 6
00044 – Frascati (Roma)

Orari:
martedi – venerdi 09:00 – 18:00
sabato e domenica 10:00 – 19:00

Press office
Amalia Di Lanno
www.amaliadilanno.com
info@amaliadilanno.com

Un progetto:
Violipiano Visual

In collaborazione con:
Comune di San Severo Foggia, Italia
Consolato d’Italia a Miami, Usa
Società Dante Alighieri, Miami, Usa
Museo Tuscolano Scuderie Aldobrandini, Frascati (Roma), Italia
Comune di Frascati (Roma), Italia
Sabiana Paoli art gallery, Singapore
Ambasciata d’Italia a Bangkok, Thailandia

13
Lug

Francis Bacon and not drawing

Francis Bacon and not drawing
a cura di Edward Lucie-Smith

15|7 – 28|8 2016
inaugurazione venerdì 15 luglio h 19

Woland Art Club
Portopiccolo, 34100 Sistiana (TS)

“Bacon and not drawing” è la mostra di Bacon Francis, che aprirà ufficialmente il 15 luglio 2016 a Portopiccolo Sistiana, per rendere l’esperienza di questa magnifica meta sempre più esclusiva.

Bacon, Francis – pittore irlandese (Dublino 1909 – Madrid 1992) – abbandonò gradualmente l’attività di decoratore di interni, iniziata a Londra, per sviluppare il suo amore per la pittura. Si impose all’attenzione internazionale dopo la seconda guerra mondiale, mantenendo una posizione isolata nella sua ricerca che, pur svolgendosi nell’ambito figurale, non cade mai nel racconto o nell’illustrazione, ma si caratterizzò per la “distorsione, frammentazione, isolamento dell’immagine”; sono questi i mezzi pittorici che, operando su varie fonti (poesia, dramma, dipinti di altri autori, fotografia) creano presenze angosciose, aggressive e violente.

Il libro Works on Paper presentato recentemente a Londra da Edward Lucie-Smith curatore della mostra al Woland Art Club contiene, nella summa delle controverse opere del periodo italiano dell’artista, il ciclo delle “crocifissioni” di cui cinque opere sono il core della mostra “Bacon and not drawing”.

Durante l’inaugurazione della mostra, che si terrà il 15 luglio 2016, Edward Lucie-Smith sarà affiancato da Paul Carter Robinson, editore dell’accredita rivista londinese Artlyst.
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11
Lug

A forma do pensamento

Cristina Guerra Gallery

A forma do pensamento

curata da Miguel von Hafe Pérez

L’esposizione riunisce le opere dei seguenti artisti:

Juan ARAUJO / John BALDESSARI/ Eduardo BATARDA / AlbertoLAMB / Graham GUSSIN / Teresa HENRIQUES / Marlena Kudlička / Fernando LANHAS/ Regina MIGUEL / Juan Luis MORAZA / John ONOFRE / Diogo CHILI /Jorge PINHEIRO / Julian SARMENTO.

 

Cristina Guerra Contemporary Art
Rua Santo António à Estrela, 33. 1350-291 Lisbon
A forma do pensamento
a cura di Miguel von Hafe Pérez
fino al 30 luglio 2016

 

11
Lug

Ugo La Pietra. ABITARE è essere ovunque a casa propria

AL MA*GA DI GALLARATE E ALL’AEROPORTO DI MILANO MALPENSA

DAL 16 APRILE AL 18 SETTEMBRE 2016
LA MOSTRA DI
UGO LA PIETRA
ABITARE È ESSERE OVUNQUE A CASA PROPRIA
Opere e ricerche nell’ambiente urbano 1962-2016

Dal 16 aprile al 18 settembre 2016, il Museo MA*GA di Gallarate (VA) e l’Aeroporto di Milano Malpensa ospiteranno un’ampia ed esauriente selezione di opere e ricerche dedicate allo spazio urbano di Ugo La Pietra (1938). La mostra, dal titolo ABITARE è essere ovunque a casa propria. Opere e ricerche nell’ambiente urbano 1962-2016, a cura di Marco Meneguzzo, ripercorre i molteplici ambiti di indagine di La Pietra per nuclei e tematiche, con i suoi lavori più significativi e i documenti correlati. Il punto di partenza è la ricerca, iniziata nel 1967, che La Pietra chiama “Sistema disequilibrante”. Si tratta di una vera e propria teoria e metodo d’analisi dei segni e delle strutture che accompagnano la vita quotidiana e che sono alla base di tutta la parabola artistica di La Pietra. Lo spazio urbano viene infatti costantemente preso in considerazione come struttura organizzata e luogo da cui germinano le sue pratiche progettuali artistiche e provocatorie.
Al MA*GA si avrà occasione di vedere la molteplicità degli esiti della sua creatività, la cui produzione si sposta tra diversi media, dal cinema, alla pittura, alla scultura, al design, alla fotografia, alla performance, alla musica. In occasione della mostra verrà presentato il libro di Ugo La Pietra Il segno randomico, una raccolta dell’attività artistica dell’autore, a cura di Marco Meneguzzo (Silvana Editoriale). Anche la città di Gallarate sarà coinvolta nel percorso espositivo, ospitando l’installazione in pietra leccese Soggiorno urbano, realizzata per l’occasione.

In contemporanea con l’iniziativa del MA*GA, l’Aeroporto di Milano Malpensa accoglierà, nell’area adiacente la Porta di Milano, l’installazione Interno/Esterno. Interno/Esterno che riprodurrà un ambiente apparentemente domestico – la stanza di una casa – salvo poi far accedere lo spettatore direttamente in un orizzonte prospettico di una via di Milano, al centro del quale si collocano i binari dello storico tram. L’ambiente si presterà perfettamente per la fotografia e per la condivisione, tramite i social network, i selfie, divenuti ormai uno dei fenomeni globali per la comunicazione interattiva. Proprio l’utilizzo dello spazio da parte del pubblico come luogo di esperienza e set fotografico attiverà un sistema di comunicazione dell’opera all’esterno, rendendo visibile “fuori” ciò che accade all’interno dell’aeroporto.
Inoltre, nelle Sale Vip del Terminal 1, la mostra Nuova territorialità proporrà venti opere pittoriche dell’artista tutte attraversate da un elevato indice di ‘randomità’, componente caratterizzante di tutta la creatività di La Pietra che usa il segno come elemento di rottura in una struttura ben programmata, in un ambiente urbano con un ordinato sistema strutturale.

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07
Lug

BERTOZZI & CASONI

GALLERIA D’ARTE MODERNA DI PALERMO
10 GIUGNO – 4 SETTEMBRE 2016

BERTOZZI & CASONI

La mostra presenta 12 sculture recenti- alcune inedite realizzate da due tra i più riconosciuti maestri della scultura ceramica contemporanea.

Dal 10 giugno al 4 settembre 2016, la Galleria d’Arte Moderna di Palermo accoglie all’interno del suo percorso espositivo 12 sculture di Bertozzi & Casoni, due maestri della ceramica policroma contemporanea.
La rassegna fa parte del progetto “Sicilia Contemporanea” ideato dalla GAM Galleria d’Arte Moderna di Palermo in collaborazione con l’associazione Ars Mediterranea al fine di offrire uno sguardo sui linguaggi della contemporaneità.
L’esposizione propone un excursus sulla loro produzione più recente, attraverso un nucleo di opere, alcune delle quali inedite, che caratterizzano la loro cifra espressiva più autentica, in cui l’ironia nasconde una profonda riflessione sui temi più scottanti della società contemporanea, e dove convivono realtà e finzione, meraviglia e ordinarietà.
Tra queste, si segnala Non ricordo (2015), in cui un Pinocchio burattino, malinconico e invecchiato, col viso umano e il naso allungato, è seduto su una pila di libri che altro non sono se non le varie e innumerevoli edizioni del capolavoro di Collodi.
Non mancano le tipiche ‘sparecchiature’ di Bertozzi & Casoni, ovvero rifiuti e resti di cibo, come Sparecchiatura di maggio, Mai più, Che cos’è la vita, o come Disgrazia con tulipani rossi (2012), dove la spazzatura funge da zolla dalla quale nasce un rigoglioso mazzo di tulipani popolati di farfalle, quasi a segnalare che anche dalle situazioni più sordide possa prendere vita una meraviglia della natura. Tra surrealismo compositivo e iperrealismo formale, Bertozzi & Casoni indagano da anni i rifiuti della società contemporanea, in una messa in scena in cui si alternano affondi nel degrado e rinvenimenti di improvvise bellezze.
Tra gli altri lavori, ecco le vanitas contemporanee di Auguri e 23 dicembre, entrambe del 2015, in cui un teschio e un bucranio (lo scheletro di una testa di bue) sono posti alla sommità di torte di compleanno, o ancora di Ossobello (2002), un ordinato accumulo di ossa. Tra le opere inedite spicca l’imponente Brillo box con pappagalli, una composizione di ‘warholiane’ scatole di detersivo Brillo, spesso utilizzate da Bertozzi & Casoni, dalla quale spuntano coloratissimi pappagalli, anc
h’essi molto presenti nelle loro realizzazioni.
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