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28
Nov

Antonio Biasiucci – Molti

CENTRO ARTI VISIVE PESCHERIA – PESARO

ANTONIO BIASIUCCI – MOLTI
A cura di Ludovico Pratesi e Chiara Pirozzi

5 dicembre 2015 – 31 gennaio 2016
Inaugurazione sabato 5 dicembre h 19
Pesaro, Centro Arti Visive Pescheria
Organizzata da Comune di Pesaro/Assessorato alla Bellezza e Sistema Museo

Sabato 5 dicembre alle ore 19 presso il Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro si inaugura Molti, mostra personale di Antonio Biasiucci, organizzata per il periodo natalizio dal Comune di Pesaro -Assessorato alla Bellezza e Sistema Museo.

A cura di Ludovico Pratesi e Chiara Pirozzi, la mostra propone un percorso visivo che presenta in modo inedito il lavoro dell’artista campano, proponendone una conoscenza ad ambio raggio e al contempo definita nella riflessione sul senso della contemporaneità, dei suoi drammi e dei suoi martiri, partendo da immagini le cui radici poggiano nella storia, nell’arcaica simbologia sacra e nei principi primi dell’esistenza.

Molti è un’esposizione che interseca ritualità antiche a drammi contemporanei attraverso una narrazione mai effimera ma sempre pronta a definire sostanze concrete fatte di corpi e volti, materia e carne, vitalità ed epifanie. Sacralità, moltitudine e sacrificio rappresentano le fondamenta poetiche ed estetiche della mostra che, negli spazi della Chiesa del Suffragio e del Loggiato, si moltiplica in un doppio racconto per immagini, dall’essenza e valenza evocativa e simbolica, capace di richiamare alla mente riti e miti passati, alla visione di un’attualità sempre più dolorosa.

L’installazione Molti, esposta per la prima volta nel 2009 alla mostra Barock, al Museo Madre di Napoli, è un lavoro realizzato all’interno del Museo Universitario di Antropologia partenopeo, dove Biasiucci ha fotografato un repertorio di calchi di volti appartenenti a diverse tribù africane realizzati negli anni ’30 dall’antropologo Lidio Cipriani. Il titolo si riferisce ai visi che emergono dall’oscurità fotografica, come metafora dell’esistenza umana, capace di agire nella propria storia e nel proprio tempo non attraverso l’individualità, bensì nella collettività, ovvero nella moltitudine delle differenze.

L’installazione si presenta come una distesa di uomini e donne, un’estensione di ritratti dai profili dolci e dagli occhi chiusi, una passeggiata da compiere affacciandosi a osservare immagini che sembrano immerse e liquide, riemergendo dal buio e tornando in esso.

Molti è un’opera capace di suscitare nello spettatore una forte sensazione catartica ed emozionale; un’installazione che partendo dal passato approda verso una riflessione attenta e profonda su quanto di drammatico avviene oramai quotidianamente dei nostri mari, in cui il concetto dei “molti” tragicamente si fonde e si confonde con la parola “massa”, in un Mediterraneo troppo spesso terra di migrazioni, sacrificio e morte.Continue Reading..