Tag: Agostino Bonalumi

21
Mag

Agostino Bonalumi – Small games

Cardi Gallery annuncia a Milano l’apertura della mostra di Agostino Bonalumi “Small Gems”,dedicata ad una speciale selezione di lavori di piccole dimensioni che l’artista ha realizzato durante tutto l’arco della sua carriera.

Si tratta di una mostra ufficiale, realizzata in collaborazione con Archivio Bonalumi, che rappresenta un’occasione davvero unica per vedere un insieme di opere raramente esposte.

Bonalumi è stato una delle figure che maggiormente hanno segnato la scena artistica italiana a partire dagli anni Sessanta. Ha preso parte al dibattito culturale sviluppatosi intorno a quegli anni contribuendo in modo determinante, insieme con Enrico Baj, Piero Manzoni ed Enrico Castellani, al superamento del linguaggio informale in nome di una nuova oggettualizzazione dell’opera d’arte. A partire dal 1959Agostino Bonalumi ha cominciato a realizzare opere sagomate utilizzando la tela estroflessa ottenuta tramite l’uso di elementi in legno o acciaio posti dietro la tela. Una caratteristica stilistica che rimarrà invariata negli anni e cheporterà l’artista a cimentarsi sia in ambito scultoreo sia in quello ambientale/architettonico.

Attraverso le opere in mostra si potrà ripercorrere il percorso concettuale e progettuale di Bonalumi, dalle tele estroflesse fino alla produzione scultorea. Gli esiti raffinati della ricerca dell’artista sono qui raggiunti anche grazie a una dimensione più intima, in cui egli riversa il proprio approccio metodologico. Una produzione, quella delle opere di piccolo formato, che ha sempre avuto una sua propria individualità e che ha visto l’artista sperimentare con diversi materiali: oltre che la tela estroflessa, per esempio anche con la ceramica e il bronzo. I lavori in mostra non sono né modelli preparatori né bozzetti di opere di maggiori dimensioni: al contrario, nascono dalla stessa prassi e, talvolta, ne condividono la conformazione. Spesso, le opere di piccolo formato sono realizzate successivamente a quelle più grandi, come se le dimensioni ridotte permettessero all’artista di delineare meglio l’idea progettuale alla base di queste ultime.

La mostra sarà aperta al pubblico dal 27 maggio al 6 agosto 2021 ed accompagnata da una pubblicazione di oltre trecento pagine a colori, a cura di Antonella Soldaini con Veronica Locatelli.

È per me un grande piacere aver collaborato con Fabrizio Bonalumi e lo stesso Archivio Bonalumi nellorganizzazione di questa mostra che verrà accompagnata da un importante libro, il quale analizzerà il lavoro delle piccole gemme dellartista: un’ulteriore dovuta celebrazione ad una delle figure chiave del Dopoguerra italiano” spiega Nicolò CardiGroup CEO & President di Cardi Gallery. “Questa mostra fotografa una spetto particolare dell’artista, mai presentato e analizzato prima in una forma così analitica. Si tratta di una grande occasione che sono felice di condividere con Cardi Gallery, di cui ho tanta stima” aggiunge Fabrizio Bonalumi, Presidentedell’Archivio Bonalumi.

Agostino Bonalumi nasce a Vimercate (MB) nel 1935. Dopo gli studi di disegno tecnico e meccanico, si dedica alla pittura da autodidatta, iniziandoa mostrare i propri lavori fin da giovanissimo. Dal1958 inizia il sodalizio con Enrico Castellani e Piero Manzoni, con i quali espone prima alla Galleria Pater di Milano, e poi in altre occasioni a Roma, Milano e Losanna. Nel 1961 alla Galleria Kasper di Losanna è tra i fondatori del gruppo Nuova Scuola Europea. Dal 1965 inizia un lungo sodalizio con Arturo Schwarze Gillo Dorfles. Dal 1966 è rappresentato in esclusiva dalla Galleria del Naviglio, gestita da Renato Cardazzo: nel 1973 le Edizioni del Naviglio publicano un’ampia monografia su Bonalumi a cura di Gillo Dorfles. Partecipa alla Biennale di Venezia con un gruppo di opere nel 1966 e nel 1970 con una sala personale. Segue un periodo di studio e lavoro nell’Africa mediterranea e negli Stati Uniti dove la galleria Bonino di New York organizza una personale dedicata al suo lavoro. Nel 1967 è invitato alla  Biennale di São Paulo e nel 1968  alla Biennale dei Giovani di Parigi. Nel 2002 l’Accademia Nazionale di San Luca di Roma conferisce ad Agostino Bonalumi il Premio Presidente della Repubblica alla carriera. Diventato uno dei più riconosciuti esponenti dell’arte italiana del Novecento, durante la sua carriera ha realizzato anche lavori di pittura-ambientale e scenografie per il teatro. Agostino Bonalumi muore a Monza il 18 settembre 2013.

AGOSTINO BONALUMI
SMALL GEMS

27 maggio – 6 agosto 2021

Cardi Gallery, Corso di Porta Nuova 38, Milano

 

Lara Facco P&C
E. press@larafacco.com
www.larafacco.com

Immagine in copertina: Agostino Bonalumi, Bianco e nero, 1968, 33 x 48 cm Cirè estroflesso. Courtesy of Archivio Bonalumi

20
Gen

Blanc sur Blanc

Gagosian is pleased to present Blanc sur Blanc, a group exhibition.

A century ago, Kazimir Malevich’s Suprematist paintings heralded a revolutionary new interpretation of white, in which total abstraction suggests the utopian and the infinite. Since then, artists have deployed the achromatism of whiteness in an endless range of formal and symbolic ways, evoking states of emptiness and effacement, and summoning the raw potential of the blank page. Working in different contexts and with different ends in mind, the artists in Blanc sur Blanc find unexpected power and substance in what appears at first to be an absence or lack.

In 1946, Lucio Fontana and his students drafted the Manifesto Blanco, a vision for a fundamentally new method of artistic production that demanded that artists engage with the real-world physicality of their materials instead of treating the canvas as an illusory, self-contained space. It was out of this impulse that Fontana produced Concetto Spaziale, Attese(Spatial Concept, Waiting, 1966), one of his first slashed canvases. For Fontana, the painting’s allover coat of white formed a blank screen and acted as a vehicle for heightened drama, with any connotations of purity or tranquility disrupted by his forceful incisions.

During the last decade of his life, Andy Warhol broke with the visual and conceptual language of Pop art to produce idiosyncratic takes on abstract and gestural painting. Abstract Painting (1982) is one such work. Measuring forty inches square—the same dimensions that Warhol used previously for his notorious Society Portraits—the canvas is veiled in a white wash that permits only tantalizing glimpses of multicolored swirls beneath.

LEAN (2005) exemplifies Rachel Whiteread’s practice of concretizing negative space in order to memorialize it. Here she has cast the interiors of various cardboard boxes in plaster of paris as a somewhat wistful tribute to the banal, quotidian container. The resulting geometric accumulation of minimalist white slabs is propped up casually against the gallery wall, ghostlike yet palpable.

Also on view are three recent pieces by Paris-based artist Sheila Hicks, whose textile works incorporate yarn-based techniques from diverse cultures. While Hicks’s oeuvre is characterized by intense color, she also works with natural undyed fibers. Here she has fashioned spheres, woven rectangular canvases, and tumbling cascades of linen in neutral shades that exude a tactile yet meditative calm.

Blanc sur Blanc includes works by Jean (Hans) Arp, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Edmund de Waal, Lucio Fontana, Theaster Gates, Diego Giacometti, Wade Guyton, Simon Hantaï, Sheila Hicks, Thomas Houseago, Y.Z. Kami, Imi Knoebel, Bertrand Lavier, Sol LeWitt, Sally Mann, John Mason, Olivier Mosset, Giuseppe Penone, Seth Price, Paolo Scheggi, Setsuko, Rudolf Stingel, Cy Twombly, Andy Warhol, Franz West, and Rachel Whiteread, among others.

BLANC SUR BLANC
January 16–March 7, 2020

Gagosian
4 rue de Ponthieu, Paris

Image: Lucio Fontana, Concetto spaziale, Attese, 1966