Category: pittura

05
Mag

Jenny Holzer. War Paintings

Le opere esposte sono selezionate tra i dipinti di guerra realizzati dall’artista nel corso di dieci anni, con un significativo mutamento di approccio rispetto ai LED luminosi per i quali Jenny Holzer è più conosciuta.

a cura di Thomas Kellein

In collaborazione con la Written Art Foundation di Francoforte, la Fondazione Musei Civici di Venezia promuove una mostra di dipinti dell’artista concettuale americana Jenny Holzer, evento collaterale della 56. Biennale di Venezia. Le opere esposte al Museo Correr sono selezionate tra i dipinti di guerra realizzati dall’artista nel corso di dieci anni, con un significativo mutamento di approccio rispetto ai LED luminosi per i quali Jenny Holzer è più conosciuta. La mostra, curata da Thomas Kellein, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, è accompagnata da un catalogo prodotto in collaborazione con l’artista.

Come punto di partenza l’esposizione si basa su documenti desecretati e altro materiale riservato del governo degli Stati Uniti riguardante la guerra globale al terrorismo seguita all’11 settembre 2001, come pure le operazioni militari USA in Afghanistan e in Iraq. I lavori della Holzer sono ricavati da appunti, mappe, comunicati, registrazioni di interrogatori, referti di autopsie e scritti autografi dei detenuti, pesantemente censurati prima di essere resi pubblici.

La trasformazione dei documenti in disarmanti quadri serigrafati e dipinti a olio su lino (in dimensioni moltiplicate rispetto agli originali) invita il visitatore sia a leggere che a guardare. Alcuni critici hanno paragonato i dipinti di Jenny Holzer alle prime opere di Andy Warhol della serie Death and Disaster (1960), come pure a quelle del suprematista russo Kazimir Malevich, all’espressionismo astratto, alla “scrittura di polvere” della calligrafia araba, e anche ai manifesti stradali anonimi con i quali ha iniziato la sua carriera, nella speranza che possano provocare una discussione attenta e un vivace dibattito pubblico.

Holzer ha spiegato così la sua decisione di iniziare a dipingere queste opere dieci anni fa, in un’intervista rilasciata a Stuart Jeffries del “Guardian”: “Ho voluto metterci tempo e cura. Volevo che questo lavoro fosse un indicatore di sincerità e attenzione. Volevo che fosse umano”. Aggiungendo che, anche se lei sente che “il materiale parla da sé… avere una situazione nella quale la tortura appare una cosa normale non è, credo, una cosa positiva”.Continue Reading..

05
Mag

WALLY NEUZIL. Her Life with Egon Schiele

WALLY NEUZIL
Her Life with Egon Schiele

27th February 2015 to 7th September 2015

extendet to 7th September 2015

The painting “Portrait of Wally Neuzil”, housed by the Vienna Leopold Museum, is among the most well-known works by Egon Schiele. The upcoming exhibition at the Leopold Museum curated by Diethard Leopold, Stephan Pumberger, and Birgit Summerauer seeks to uncover the person behind the portrait, Walburga “Wally” Neuzil (1894-1917), approaching her through artworks, autographs, photographs and documents. Featured in the presentation will be eminent paintings by Schiele, such as “Death and the Maiden”, an important loan from the Belvedere, as well as drawings and watercolors by Schiele for which Wally acted as a model. The exhibition comprises works from the Leopold Museum, the Leopold Private Collection as well as loans from Austrian and international collections.

The exhibition examines the stages of Wally’s life, her professions, from model to nurse, and tells the tale of a woman’s fate in fin-de-siècle Vienna, between self-sacrifice and self-fulfillment, between a life without taboos and profound humanity.

Walburga/Wally Neuzil was not only Egon Schiele’s model from early 1911 but also his girlfriend and faithful companion until the spring of 1915. Having started out as one of many models, she soon played a key role in Schiele’s life and works. Schiele created himself, his vision of an artist, through his works, while Wally revealed to him a world that was indispensable for this development – an open sexuality that had progressed from the constraints and dangers encountered by adolescents towards an emotionality enjoyed on an equal footing, an ability to have relationships and with it a more stable, reliable self.Continue Reading..

28
Apr

Massimo Pasca. Over the Pop

Massimo Pasca. Over the Pop – solo show

Nero Gallery ospita, dal 2 al 23 maggio 2015, Over The Pop prima personale capitolina di Massimo Pasca.

Over the Pop, curata da Giuseppe Amedeo Arnesano, è un’idea che racconta l’interessante ricerca condotta dal pittore pugliese per oltre venti anni di attività artistica.

La pittura di Massimo Pasca, che vive anche nel rinnovamento colto del segno di Keith Haring, si esprime attraverso una singolare rappresentazione iconica fortemente Pop e impegnata. Nel 2012 per le edizioni EST viene pubblicato il libro “Keith Haring a Pisa”, Cronaca di un murales (introduzione di Omar Calabrese e intervista di Carlo Venturini) nel quale, dopo una lunga intervista dedicata a Massimo Pasca, il pittore salentino è considerato uno dei prosecutori stilistici del segno dell’artista americano.

Over the Pop raccoglie una ragionata ed aggiornata selezione delle opere pittoriche e illustrative riunite nello spazio della giovane e intraprendente galleria di Pigneto.
Le sperimentazioni di Pasca, vissute in maniera totale dalla musica alla pittura,con l’esperienza decennale dei Working Vibes, le numerose collaborazioni con i Negrità, (per i quali illustra l’album Helldorado) e fino alle centinaia di live painting in tutta Italia,(dal Macro di Roma al Festival della Creatività di Firenze, passando per i maggiori club italiani), lo caratterizzano come uno dei protagonista più attivi della scena live nazionale.

Proprio in occasione Over the Pop Massimo Pasca, come un maestro di cerimonie, si esibirà in uno “Spoken word”, una performance ritmica che coniuga il dub, la parola e la poesia.

Massimo Pasca (classe 1974) è pittore, illustratore, live painter tra i più attivi in Italia. Negli anni si è dotato di uno stile in bilico tra pop art e fumetto, dal forte sapore surrealista che lo ha portato ad esporre in Italia e all’estero realizzando numerose performance di pittura dal vivo durante i concerti di gruppi come, Negrita, Marta sui Tubi, Le luci della centrale elettrica, Joy Cut, Esquelito, Andrea Mi, Finaz (Bandabardò).
Tra i luoghi nei quali ha performato ci sono Il Macro di Roma, Mandela forum di Firenze ,Piper Club, Il Circolo degli artisti, il MAT, Link di Bologna, il Museo dell’Alto Tavoliere di San Severo. Ha collaborato con i Negrita, realizzando le illustrazioni del cd ”Helldorado” ed illustra per riviste come Il Mucchio, Collettivo Mensa, Todo Magazine, Lungarno, e l’etichetta discografica Alfa Romero e la marca d’abbigliamento Merry Autumn.
Nel maggio 2011 la marca di borse di dischi Proel gli commissiona la decorazione di dieci borse per i migliori Dj’s europei di musica da club. Tra le ultime esposizioni di rilievo nel 2011 espone a Otranto nella mostra di Salvator Dali’dove in una area del Castello Aragonese espone più di venti lavori di grandi dimensioni. Nel mese di Ottobre 2012 esce il libro “ Keith Haring a Pisa” Cronaca di un murales, per le edizioni ETS, nel libro ci sono quattro pagine di intervista a Massimo Pasca considerato uno degli eredi del segno del pittore americano.

www.massimopasca.it

NERO GALLERY
via Castruccio Castracane 9
00176 ROMA (Pigneto)

Vernissage sabato 2 maggio ore 19.00
Finissage sabato 23 maggio ore 19.00

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28
Apr

Et Cetera

In esposizione circa 34 opere tra dipinti, sculture, fotografie ed installazioni di varie dimensioni di 18 artisti provenienti dalla Repubblica Ceca, tutti sotto i 40 anni: Haas Asot, Hana Babak, Martin Matousek, Veronika Psotkova, Tereza Tara…

a cura di Genny Di Bert e Ottaviano Maria Razetto

Inaugura martedì 28 aprile 2015 a Roma presso lo Spazio D del MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, la mostra Et Cetera collettiva di 18 artisti provenienti dalla Repubblica Ceca, selezionati tra i migliori talenti del paese. In esposizione circa 34 opere tra dipinti, sculture, fotografie ed installazioni di varie dimensioni.
Organizzata e promossa dalla Fondazione Eleutheria di Praga, presieduta da Francesco Augusto Razetto, curata da Genny Di Bert e da Ottaviano Maria Razetto, la mostra, realizzata in collaborazione con il MAXXI di Roma, si avvale dei patrocini di: Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo, Ministero della cultura della Repubblica Ceca, Assessorato alla cultura, creatività e promozione artistica e turismo di Roma Capitale, Ambasciata della Repubblica Ceca, Ambasciata di Italia a Praga, Istituto italiano di cultura a Praga, Camera di Commercio e dell’Industria Italo Ceca, Praga Capitale e Centro Ceco.

Come sottolinea Francesco Augusto Razetto “La Fondazione Eleutheria torna con la mostra Et Cetera a proporsi nel ruolo di promotrice dei giovani artisti cechi: l´esposizione al Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, MAXXI, rappresenta il felice tentativo di scoprire il mondo artistico della Repubblica Ceca degli ultimi venticinque anni”. La mostra nasce da un percorso che la Fondazione Eleutheria ha intrapreso solo negli ultimi anni; nei primi anni della sua attività, infatti, la Fondazione ha rivolto particolare attenzione al periodo del Realismo Socialista, cercando di restituirgli quel valore artistico a lungo negato. Con la mostra Et Cetera, lo sguardo è rivolto al presente, in particolare alla produzione degli artisti cechi negli ultimi 25 anni, dopo la caduta del regime comunista e la fine delle costrizioni alla libertà di espressione.Continue Reading..

27
Apr

Jean-Luc Moulène. Il était une fois

Jean-Luc Moulène. Il était une fois

30 aprile > 13 settembre 2015
Grandes Galeries

L’Accademia di Francia a Roma presenta dal 30 aprile al 13 settembre 2015 (inaugurazione mercoledì 29 aprile ore 18.30-20.30) la mostra Jean-Luc Moulène. Il était une fois, dedicata a uno degli artisti più rilevanti della scena contemporanea internazionale. L’opera di Jean-Luc Moulène – oggetti, fotografie, film – esprime al contempo una riflessione permanente sulla condizione sociale dell’artista, una critica radicale verso le manipolazioni e le seduzioni della rappresentazione e una ricerca formale che spesso si tinge di umorismo e di scherno.

La mostra, curata da Éric de Chassey, mette l’accento su opere recenti, create dall’artista per l’occasione, ma propone anche una messa in prospettiva del suo lavoro presentando alcuni dei progetti più vecchi. Jean-Luc Moulène. Il était une fois costituisce la terza e ultima tappa di un percorso iniziato con l’esposizione Disjonctions, organizzata nell’estate 2014 al Centro di arte contemporanea Transpalette di Bourges e curata da Damien Sausset, e proseguito con Documents & Opus (1985-2014), al Kunstverein Hannover, sotto la direzione di Kathleen Rahn. Ognuna di queste tre mostre è dedicata ad aspetti diversi della produzione di Jean-Luc Moulène, che spazia dalla fotografia alla scultura, dal disegno alla pittura, senza dimenticare i manifesti, le brochure e le altre pubblicazioni.

Jean-Luc Moulène. Il était une fois nasce da una lunga frequentazione di Villa Medici, che ha permesso all’artista di immergersi nello spirito di questo luogo e di dialogare con esso. L’idea di un’esposizione monografica nasce nel 2010. Da allora Jean-Luc Moulène ha soggiornato spesso a Villa Medici, che già conosceva bene per aver partecipato a due collettive: La Mémoire, nel 1999, e La Fabrique de l’image, nel 2004.

Questa mostra presenta più di trenta opere, una selezione apparentemente eterogenea che permette di cogliere alcuni dei principi caratteristici della pratica dell’artista: l’uso de l’objet trouvé o della “situazione trovata”, semplicemente colti seguendo il principio della fotografia (quelli che Jean-Luc Moulène chiama “documents”, documenti) o trasformati ed elaborati secondo il principio del disegno (che lui chiama “opus”, opera); un approccio alla realtà che non riduce l’arte alla comunicazione o alla narrazione ma che propone una presentazione di immagini; un modo di concepire le proprie opere, al di là dell’apparente diversità formale, sia come esperienze del pensiero che come esperienze sensibili.Continue Reading..

17
Apr

Duilio Cambellotti. Le grazie e le virtù dell’acqua

Oltre 120 opere tra dipinti, disegni, illustrazioni, sculture in bronzo, ceramiche, terrecotte, vetrate, mobili e 40 bozzetti preparatori. Per celebrare il primo centenario dell’arrivo dell’acqua nelle terre pugliesi (1915-2015).

Monumento unico in Italia, il Palazzo dell’Acquedotto Pugliese di Bari si apre al visitatore come lo scrigno prezioso delle simbologie dell’acqua, delle sue grazie e delle sue virtù, realizzate dal genio di Duilio Cambellotti.
Dal 27 febbraio al 14 giugno 2015 il Palazzo ospita la mostra “Duilio Cambellotti. Le grazie e le virtù dell’acqua”. L’Acquedotto Pugliese, la Regione Puglia, la Città di Bari, con il contributo della Banca Popolare di Bari e la preziosa collaborazione della Wolfsoniana Fondazione regionale per la Cultura e lo Spettacolo di Genova e l’Archivio Cambellotti di Roma, dedicano questa mostra a Duilio Cambellotti per celebrare il primo centenario dell’arrivo dell’acqua nelle terre pugliesi (1915-2015), con un grande omaggio alla poliedrica personalità dell’artista che ha saputo dar corpo e figura alla celebrazione dell’acqua nelle terre assetate della Puglia. La mostra è organizzata dalla società Sistema Museo.

Il lungo percorso artistico dell’autore si compone di oltre centoventi opere in dipinti, disegni, illustrazioni, celebri sculture in bronzo come la monumentale “Fonte della Palude”, ceramiche, terrecotte, vetrate, mobili e quaranta bozzetti preparatori eseguiti per il Palazzo dell’Acquedotto, in un susseguirsi di argomenti dedicati: la spiga e l’ulivo, le mille e una notte, il mondo della natura, la grazia delle donne, le virtù dell’acqua, gli stili e gli arredi. Continue Reading..

17
Apr

Roberto Kusterle. Il corpo eretico

Immagini fotografiche surreali, micronarrazioni che hanno come protagonista l’uomo e il suo corpo, sono il risultato di elaborazioni complesse che utilizzano materiali naturali.

a cura di Francesca Agostinelli e Angelo Bertani

Dal 18 aprile al 9 agosto, il Comune di Pordenone in collaborazione con l’Associazione culturale “Venti d’Arte” di Udine, propone alla Galleria Harry Bertoia, la prima antologica di Roberto Kusterle.

Roberto Kusterle è nato nel 1948 a Gorizia. Dagli anni Settanta lavora nel campo della arti visive, dedicandosi sia alla pittura sia alle installazioni. Dal 1988 inizia ad interessarsi alla fotografia, che è diventato il suo principale mezzo espressivo.
Più che un fotografo è un artista, capace di costruire immagini originali e surreali. Micronarrazioni che hanno come protagonista l’uomo e il suo corpo, risultato di una ricerca personale, di elaborazioni complesse, raffinate, spesso di violento impatto concettuale, che utilizzano materiali sottratti alla natura.
La scelta dei personaggi, l’ambientazione, le luci, la scenografia, il trucco: ogni dettaglio è curato meticolosamente dall’artista-regista con certosina pazienza e maestria.
L’immagine fissata dalla macchina è l’ultimo atto di un progetto e di una preparazione che possono durare mesi e talvolta anni: atto liberatorio di tutti gli altri momenti che lo hanno preceduto e punto di partenza per una nuova, lunga fase di elaborazione in camera oscura. Il risultato finale è sempre di forte impatto visivo; soggetto ed ambiente, con il loro carattere visionario, trasportano l’osservatore in altre dimensioni.Continue Reading..

16
Apr

Tamara de Lempicka

L’esposizione presenta oltre 80 opere dell’artista, simbolo di eleganza e trasgressione, indipendenza e modernita’, in un percorso tematico che permette di conoscere i suoi lavori piu’ noti, ma anche nuovi aspetti della sua vita e del suo percorso artistico.
a cura di Gioia Mori

La mostra dedicata a Tamara de Lempicka – dal 19 marzo a Torino in Palazzo Chiablese, e in seguito a Budapest all’Hungarian National Gallery – presenta oltre 80 opere dell’artista, in un percorso tematico che permette al pubblico di conoscere le opere più iconiche e note della Lempicka, ma anche nuovi aspetti della sua vita e del suo percorso artistico.

L’esposizione è curata da Gioia Mori, promossa dal Comune di Torino – Assessorato alla Cultura, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino e prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 Ore e Arthemisia Group.

Il percorso si apre con la sezione I mondi di Tamara de Lempicka: un’esplorazione attraverso tutte le case in cui ha vissuto tra il 1916 e il 1980, tra l’anno del suo matrimonio a San Pietroburgo e l’anno della morte a Cuernavaca. I luoghi sono messi in relazione con la sua evoluzione artistica.Continue Reading..

16
Apr

Leonardo 1452-1519. Il disegno del mondo

L’esposizione presenta una visione di Leonardo trasversale focalizzandosi su alcuni temi centrali individuati dai curatori: il disegno; il continuo paragone tra pittura e scultura; il confronto con l’antico; la novita’ dei moti dell’animo; il tendere verso progetti utopistici; l’automazione meccanica.
a cura di Pietro C. Marani e Maria Teresa Fiorio

In occasione di EXPO 2015 la mostra più importante mai dedicata al grande maestro

La straordinaria mostra che inaugura il 15 aprile 2015, giorno dell’anniversario della nascita di Leonardo – nato a Vinci il 15 aprile 1452 – e che apre al pubblico, a ridosso dell’EXPO 2015, dal 16 aprile a Palazzo Reale, è la più grande e importante esposizione dedicata a Leonardo mai realizzata in Italia.

Costruita interamente a Milano, la mostra, posta sotto l’Alto Patronato del Presidente dela Repubblica Italiana, è promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che ha concesso in via eccezionale la garanzia di Stato e dal Comune di Milano – Assessorato alla Cultura ed è ideata e prodotta da Palazzo Reale e Skira, nel quadro di una partnership che prosegue da oltre quindici anni. Frutto di un intenso lavoro di cinque anni, l’esposizione è curata da Pietro C. Marani e Maria Teresa Fiorio, tra gli storici dell’arte più importanti per gli studi sul grande genio del Rinascimento, e raccoglie oltre 200 opere da un centinaio di musei e istituzioni da tutto il mondo, che hanno eccezionalmente prestato opere preziose delle loro collezioni, come i tre dipinti di Leonardo provenienti dal Louvre e i trenta disegni autografi della collezione di Sua Maestà la Regina Elisabetta II.Continue Reading..

15
Apr

ALFREDO MAIORINO. Ri-velare

ALFREDO MAIORINO
Ri-velare
venerdì 17 aprile ore 19
fino al 31 maggio

Venerdì 17 aprile alle ore 19, presso lo Studio Trisorio di Napoli in via Riviera di Chiaia 215, sarà inaugurata la mostra Ri-velare di Alfredo Maiorino.

Nell’ultimo triennio la ricerca artistica di Alfredo Maiorino è stata scandita da un attento processo di sintesi del linguaggio espressivo. Prendendo le distanze dalla pittura intesa come rappresentazione, come allusione a una realtà concreta o a uno stato d’animo, Maiorino ha cominciato a indagare gli elementi primari del linguaggio pittorico, i materiali che compongono l’opera, le loro qualità tattili e visive. Quest’operazione gli ha consentito di fare del colore una sostanza mentale, meno visibile e più interiore. Della pittura ha conservato gli elementi strutturali, la tela, la preparazione, il disegno, lasciando che gli oggetti misurino lo spazio bidimensionale dell’opera e si relazionino ad esso in modo funzionale, in un rapporto simile a quello dell’uomo nello spazio che abita. In questo spazio purificato ha cominciato a inserire materiali come il vetro ed il feltro, che svolgono una funzione protettrice ed isolante. Il vetro opacizza e riflette lo spazio pittorico ma al contempo protegge la superficie, mentre il feltro, carico di energia animale, la isola e la riscalda.

Alfredo Maiorino è nato a Nocera Inferiore nel 1966. A partire dagli anni Ottanta, nel clima del “ritorno alla pittura” e della grande stagione dell’Informale, matura la sua personale linea espressiva. Nel 1990 vince il concorso nazionale per il ruolo di assistente alla cattedra di Pittura nelle Accademie di Belle Arti italiane. Il libro d’arte, hortusconclusus, e la grafica d’arte, insieme alla pittura, scandiranno negli anni il suo lavoro. Proprio con le opere grafiche parteciperà alle esposizioni The 13th Seoul-Space e International Print Biennal al Museo d’Arte di Seoul. Nel 2003 realizza la prima personale allo Studio Trisorio di Napoli e riceve l’invito alla XIV Quadriennale, Anteprima allestita a Palazzo Reale di Napoli. Nel 2005 lo Studio Trisorio cura la sua mostra Il cielo capovolto presso il Castel dell’Ovo di Napoli e la personale nello spazio di Roma. Nel 2010 riceve il Premio Pandosia per l’Arte Contemporanea e l’anno successivo l’invito alla 54° Biennale di Venezia.Continue Reading..