Nello scorso mese di novembre è stata formalizzata la costituzione dell’Associazione Culturale Umanità, fondata con il proposito di occuparsi del concetto di integrazione tra culture differenti e di promuovere i valori supremi del rispetto per l’umanità, dell’empatia, della solidarietà. Ferrara ospiterà, il 26 gennaio 2018, il primo evento promosso dall’Associazione.
Luogo prescelto è il Museo di Casa Romei, antica edificazione signorile costruita tra il Medioevo ed il Rinascimento, che nel corso degli ultimi decenni del XIX secolo venne adibita a ricovero di indigenti: già nel 1872, a seguito dell’alluvione del Reno, numerose famiglie sfollate dai territori devastati furono alloggiate all’interno delle sue sale. Casa Romei è oggi eletta nuovamente – in virtù del suo farsi simbolo di Casa, e attraverso l’importante gesto di incontro tra due noti artisti contemporanei invitati da Umanità – a sito di accoglienza, rivivendo nella consapevolezza sincronica dell’importanza rivestita dal Museo attraverso il suo ruolo sociale[1].
Susseguente ad una tavola rotonda presieduta, dalle 17:30 alle 19:00, dal Professor Paolo Magri [Direttore dell’ISPI – Istituto per gli Studi di Politica Internazionale e docente di Relazioni Internazionali all’Università Bocconi], il tema dell’integrazione verrà dunque riflesso, dalle 19:00 alle 21:00 e nei giorni a seguire fino al 18 febbraio 2018, nelle visioni artistiche di Mustafa Sabbagh e Sislej Xhafa.
Internazionalmente riconosciuti come due tra i massimi esponenti dell’arte contemporanea, essi stessi privi di una precisa appartenenza geografica – se non quella alla sola umanità – i due artisti intrecciano le loro poetiche per la prima volta in questa occasione, con la curatela di Paola Nicita e Andrea Sardo. La mostra, realizzata con l’appoggio della Galleria Continua [San Gimignano], ha altresì ottenuto il patrocinio del MiBACT – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali come evento di profonda rilevanza artistica.
«L’esposizione di Sislej Xhafa e Mustafa Sabbagh è l’occasione particolare per assistere a un dialogo doppio: tra gli artisti contemporanei Xhafa e Sabbagh – entrambi, seppur con modalità differenti, legati ad una ricerca artistica indirizzata ad una riflessione sociale – e tra le opere degli artisti in dialogo con gli spazi di Casa Romei – abitazione ancor prima che museo, luogo di accoglienza, di ospitalità, d’arte e di cultura. Umanità è il fil rouge che lega l’indagine compiuta attraverso il lavoro artistico: la ricerca di un valore da sottolineare come elemento di salvezza, inscindibile dalle ragioni più profonde dell’essere» [Paola Nicita].
Attraverso quattro interventi video ed installativi, selezionati specificamente all’interno del loro percorso artistico, Mustafa Sabbagh e Sislej Xhafa – entrambi presenti all’inaugurazione – aderiscono ad Umanità attraverso un gesto sapientemente artistico, ma innanzitutto profondamente, coscientemente Umano.
[1] In riferimento alla raccomandazione UNESCO 2015 «Museums as spaces for cultural transmission, intercultural dialogue, learning, discussion and training, also play an important role in education (formal, informal, and lifelong learning), social cohesion and sustainable development. Museums have great potential to raise public awareness of the value of cultural and natural heritage and of the responsibility of all citizens to contribute to their care and transmission. Museums also support economic development, notably through cultural and creative industries and tourism».
Mustafa Sabbagh
La fotografia come terrain vague nel quale fabbricare immagini che molto spesso sono ciò che non sembrano e viceversa, impregnando lo sguardo con il dubbio, rilanciando gli interrogativi. Mustafa Sabbagh fotografa come se scolpisse. Luce e forma sono condotte all’estremo per compiere la trasformazione necessaria e richiesta riuscendo comunque a rimanere fedeli a se stesse, all’idea che siano immagini legate alla realtà – dunque ad una sorta di verità di fondo, la cui presenza dovrebbe essere rassicurante. L’effetto è opposto, il dubbio si amplifica, come si può notare in Made in Italy© – Handle with care [2015], ventisette fotografie che compongono una installazione con altrettanti ritratti di giovani, recentemente entrata nella collezione del Museo MAXXI di Roma. Qui è l’habitus da loro indossato a divenire emblema di alterità, materializzando un meccanismo di trasformazione che conduce ad un’altra percezione, quella della mercificazione ormai sottesa all’esistenza.
http 502: bad gateway [2017] è un nuovo lavoro composto da due video, allestito nella sala in cui è presente una scultura attribuita ad Alfonso Lombardi [1487 – 1536] raffigurante San Nicola da Tolentino, patrono dei naufraghi e delle anime del Purgatorio. Un corpo dipinto di nero, alla cui visione si interpone un susseguirsi di frammenti di immagini percepibili solamente a livello minimo e subliminale, è affiancato ad una immagine di mare in movimento: qui c’è un racconto per parole, con un sottofondo di una cronaca di sbarchi tratta da un servizio giornalistico: ma alla fine anche le parole si sovrappongono le une sulle altre, come il movimento incessante delle onde del mare.
Sislej Xhafa
L’ironia e lo slittamento di senso sono due delle chiavi di accesso all’opera di Sislej Xhafa, che per questa occasione presenta due suoi lavori già in mostra nelle più importanti esposizioni a lui dedicate, come la recente mostra personale al Museo MAXXI di Roma. Il video Passion Fruit [2007], allestito in una stanza, è l’esperienza di immersione in uno spazio che svelerà immagine e suono con delicatezza, rivelando un contrasto con l’oggetto mostrato: una pistola caduta sull’asfalto sotto una pioggia battente. Una visione che annulla il tempo e sottolinea la tensione di un fatto che, non è dato sapere, è già accaduto o dovrà accadere, una violenza in fieri che non si sa se sia già esplosa o esploderà di lì a breve.
Dressed Tone [2007] è una scultura che rilancia il tema della difficoltà, della impossibilità di comunicazione: avvolto in uno stretto nastro adesivo, il microfono perde la sua funzione, il suo significato, scivola in una dimensione di oggetto impossibile, nato da una forma di imposizione e violenza. Parola che non risuona più, verità apparente, frammentata – così come, nella stessa sala, sono le tre lunette affrescate, datate alla seconda metà del XIV secolo e attribuite alla mano di Vitale da Bologna [1289 – 1361], che raffigurano per lacerti pittorici di affresco la storia di san Maurelio, protettore di Ferrara, la cui vita fu caratterizzata da un migrare continuo, da Edessa a Smirne, da Roma a Ferrara. Come la scultura che, pur essendo un oggetto che ha perso la sua funzione originaria, moltiplica e amplifica il suo messaggio, così i frammenti di pittura, non più immagine compiuta, riescono comunque a vivificare una storia antica, presentificando la storia di un viaggiatore di molti secoli or sono.
[schede critiche degli artisti a cura di Paola Nicita]
mustafa sabbagh | sislej xhafa
umanità
a cura di paola nicita e andrea sardo
dal 26 gennaio al 18 febbraio 2018
museo di casa romei – via savonarola, 28/30 – ferrara
orari di apertura:
dalla domenica al mercoledì, dalle 08:30 alle 14:00
giovedì e sabato dalle 14:00 alle 19:30
biglietti:
intero 5 euro | ridotto 2,50 euro [gratuità di legge | myFEcard]
informazioni:
associazione culturale umanità info@associazioneumanita.com
museo di casa romei 0532 234130 | pm-ero.casaromei-fe@beniculturali.it
ufficio stampa:
umanità – tristana randi 392 5223190 | tristana.randi@associazioneumanita.com
grafica: beatrice gelli
mostra realizzata con la collaborazione di:
galleria continua [san gimignano – beijing – les moulins – habana]
con il patrocinio di:
MiBACT – ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
comune di ferrara
università degli studi di ferrara
un vivo ringraziamento a:
MAXXI – museo nazionale delle arti del XXI secolo [roma]
polo museale dell’emilia romagna
sponsor tecnici:
hotel annunziata [ferrara]
CPM
cooperativa matteo25
credits immagine coordinata:
[in alto] mustafa sabbagh, http 502: bad gateway, 2017 – frame da video
[in basso] sislej xhafa, passion fruit, 2007 – frame da video