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Maxime Rossi. It’s a zodiac rain

L’artista sviluppa una ricerca di rimandi in cui le opere svelano precise storie. Ruotando ancora una volta su Max Ernst, la mostra include due film, una serie di fotografie e un altro gruppo di opere preesistenti.

La galleria Tiziana Di Caro inaugura la mostra personale di Maxime Rossi (Parigi, 1980) intitolata It’s a zodiac rain, venerdì 18 dicembre 2015 alle ore 19:00, nella sua sede al primo piano di Palazzo de Sangro in piazzetta Nilo, 7 a Napoli.

Sono passati due anni da Kemosabe, prima mostra personale di Maxime Rossi in Italia, che si tenne nello spazio salernitano e che dedicava una serie di opere (fotografie, sculture, performance) a Max Ernst, le cui suggestioni Rossi ha avuto modo di esplorare durante un viaggio in Arizona, luogo che dal 1941 al 1953 ospitò l’artista tedesco in fuga dall’Europa e dalla guerra, dove egli realizzò alcuni dei suoi più importanti capolavori.

Perpetrando in un metodo che consiste nella collaborazione con artisti e artigiani del presente e del passato, Maxime Rossi sviluppa una ricerca di rimandi curiosi, in cui le opere svelano precise storie. Il tempo ed il passaggio costante dal passato al presente e vice versa rappresentano la linea su cui l’artista francese elabora il suo lavoro. It’s a zodiac rain sembra voler riprendere il discorso là dove è stato sospeso due anni fa. Ruotando ancora una volta su Max Ernst, la mostra include due film, una serie di fotografie e un altro gruppo di opere già incluse in Kemosabe, che rappresentano una sorta di déjà-vu della mostra salernitana, che funge da collegamento tra i due momenti.

Two owls on a mountain … and a snake at the bank inquadra una macchina che attraversa l’inconfondibile paesaggio del Canyon. Non si hanno tanti elementi per capire che a guidare l’auto è Max Ernst e ad accompagnarlo è Dorothea Tanning; i due stanno attraversando l’America da est ad ovest e una volta giunti tra le colline rocciose, Ernst realizza che quei paesaggi che lui credeva di aver inventato, che per tanti anni aveva immaginato e dipinto, nella realtà esistevano, decidendo di fermarsi a vivere lì, in un rifugio Hopi scavato nella roccia. Quest’ultimo è il soggetto di una serie di fotografie in 3D, in cui esso è descritto dettagliatamente attraverso precisi particolari, alcuni dei quali sono inequivocabilmente legati a Ernst. Le foto fanno sì che il visitatore possa approdare al fulcro del progetto, il film in 3D Real estate astrology (Astrologia immobiliare) del 2015. Il titolo è tratto da una pratica che consiste nell’utilizzare l’astrologia al fine di scegliere una casa ed è molto utilizzata a Sedona, città che nel tempo è divenuta un centro importante per la pratica New Age.

Seguendo i passi di Max Ernst a Sedona, Maxime Rossi esplora il particolare paesaggio dell’Arizona e l’incantevole aspetto del suo deserto esteso e roccioso, che ha profondamente segnato lo spirito ed il lavoro dell’artista in esilio. Mentre le immagini descrivono i luoghi, la voce di un astrologo ci guida attraverso queste architetture individuate servendosi di calcoli stellari, per poi fare il punto su Ernst, il quale ci viene raccontato attraverso il suo quadro astrologico (quello di Andrè Breton, menzionato all’inizio del film, non era corretto, poiché calcolato con 30 minuti di differenza rispetto alla reale ora di nascita di Ernst, per questo motivo è stato rettificato successivamente).

Maxime Rossi, servendosi dell’astrologia e della tecnologia 3D, ci offre un viaggio in cui il misticismo non si sostituisce, ma si aggrega alla storia, ponendosi sul medesimo piano in un ordine di intenti. Real estate astrology rivela la sua complessità anche dal punto di vista tecnico, infatti, è stato editato da due diverse persone, che hanno lavorato in modo separato producendo due diverse sequenze, una per l’occhio destro e l’altra per l’occhio sinistro. L’utilizzo degli occhiali 3D, che sono blu e rossi, enfatizza i colori del paesaggio descritto nel film (dove le rocce appaiono senza blu e rosse).

Ancora una volta Maxime arricchisce il suo lavoro di molti significati, coinvolgendo diverse persone, idee ed energie, lasciando che il visitatore si sposti da un tema ad un altro in una esperienza di eterni rimandi alle volte magici.

Maxime Rossi è nato nel 1980 a Parigi (Francia). Vive e lavora a Parigi. Tra le mostre personali: Halle des Bouchers, Vienne/ Biennale de Lyon – Resonnace 2015, Real Estate Astrology, Galerie Allen, Parigi, GDM, Parigi, Mynah Dilemma, a cura di Marc Bembekoff, Palais de Tokyo, Parigi, Francia (2012), Bouquet fleuri, bouquet flétri. C’est au choix, Project Room, Galerie Anne de Villepoix, Parigi, Francia (2010), Ummagumma (con Armand Jalut), EMBA/Gal Ed Manet, Gennevillers, Francia (2009). Tra le mostre collettive: 19th Biennale di Sydney: You Imagine What You Desire / a cura di Juliana Engberg (2014), Carl Strüwe, a cura di Mathieu Mercier, Galerie Le Minotaure, Parigi, Francia (2013), Dernières nouvelles!, GDM, Parigi, Francia (2013), L’Origine des Choses, a cura di Sebastien Faucon, La Centrale for Contemporary Art, Bruxelles, Belgio (2013), Sollicitations multiples, Galerie Alain Gutharc, Parigi, Francia (2012). I suoi film sono stati proiettati al Palais de Tokyo, Parigi, al Centre Pompidou, Parigi, Bar du Bristol, Parigi, al Mumok, Vienna.

Inaugurazione venerdì 18 dicembre ore 19.00

Galleria Tiziana Di Caro
Palazzo de Sangro in piazzetta Nilo, 7 a Napoli
da martedì a sabato, dalle 15:00 alle 20:00 o su appuntamento

MAXIME ROSSI
dal 18 dicembre 2015 al 27 febbraio 2016