Letizia Marabottini
per qualche minuto
5 maggio – 5 giugno 2015
Inaugurazione (alla presenza dell’artista): martedì 5 maggio 2015, ore 19.00 – 22.00
Carlo Gallerati è lieto di presentare per qualche minuto, una mostra personale di Letizia Marabottini a cura di Adriana M. Soldini.
“Dopo la ‘distinta signora’ di Sweet instant of memory, dalla chioma candida che custodiva i ricordi di una vita, la fotografa Letizia Marabottini ha trovato una nuova musa con lunghi capelli che vibrano dal desidero di rivelarsi; ma l’attende un lavoro delicato. La protagonista è appena uscita dal periodo adolescenziale e si affaccia al mondo degli adulti. Appare fragile nella realizzazione del principio di autodeterminazione, mentre delinea la sua identità. Sospesa nella precarietà, si sente smarrita nell’identificare il suo ruolo in una società vorace della sua giovinezza che la spinge verso un sistema opaco e vischioso, a tratti impraticabile. Nell’incertezza, la giovane si trova a ripiegare sul presente piuttosto che sentirsi stimolata a concorrere alla costruzione del proprio futuro. Ma la sua non è una resa. Per qualche minuto, ogni giorno, alla stessa ora, nella sua camera, esegue un rituale salvifico per liberare la mente dagli inutili dettagli e dalle angosce che la società impone. Ed è allora che la ragazza invita l’artista a condividere con lei l’intimità di quel breve spazio temporale. Letizia la segue con il suo obiettivo, mentre entra nella stanza e si abbandona sul letto, come assente. Malgrado la giovane età, custodisce dentro di sé una sapienza antica, archetipa, che accorre in aiuto e le indica la strada giusta da perseguire. Nella sua mente, riesce a stabilire un approccio di accoglienza ed empatia con la natura, ultima ancora di salvezza, e ricambia la generosità divenendo lei stessa sua custode. Letizia rivela allo spettatore questo incanto con un video evanescente (in cui le immagini fluiscono lentamente) e una installazione che danno il tema alla mostra: per qualche minuto. L’installazione riporta il senso di riservatezza per mezzo di sette woodbox, con al centro un foro attraverso cui l’osservatore può spiare come dal buco della serratura e vedere le immagini catturate dal video. Letizia sollecita lo spettatore a interagire con le opere e si avvale del concetto di ‘soglia’ per condurre alla conoscenza, interponendo sportelli tra le due parti dell’immagine che solo se aperti rivelano la soluzione operata. La trasformazione psicofisica della ragazza le ha consentito di recuperare il senso di libertà e la forza che solo la riconnessione alla natura può donare. La sua mente si è dispiegata in spazi di soggettività creativa, come se dopo la caduta di certezze si fossero aperti territori prima con ingresso vietato.” (Adriana M. Soldini, sunto della critica)
“La manifesta inclinazione della galleria verso donne artiste che per immagini interpretano alcune delle innumerevoli movenze del proprio stesso animo trova una splendida conferma in Letizia Marabottini. L’installazione di fotografia e video per qualche minuto trasfigura allusivamente lo spazio espositivo in una molteplicità di luoghi interiori tutta da scoprire. Alle visitatrici attente può allora capitare di specchiarsi nella solennità di certe pose messe in scena dalla mano di Letizia; agli spettatori sensibili, invece, quello che può accadere è che riecheggi amplificato quanto già la vita insegna loro ogni giorno: che l’irresistibile bellezza dell’universo femminile sta tutta nella sua enigmatica, solleticante, vellutatissima complessità.” (Carlo Gallerati)
Letizia Marabottini è nata a Acquapendente (VT) nel 1974, vive e lavora a Roma. Ha esposto in mostre personali (tra cui: 2013, Sweet instant of memory, a cura di Adriana M. Soldini, Mondriansuitecontemporaryart, Roma; 2009, Binari, a cura del comitato scientifico dell’Area Cultura La Magnolia, Casa Internazionale della Donna, Roma; 2007, Binario, a cura di Lorenzo Argentino e Vera Maria Carminati, Circolo Culturale Bertolt Brecht, Milano) e collettive (tra cui: 2014, Premio Opera, a cura di Daniele Casadio, Ravenna; 2011, File Urbani, a cura di Tiziana Musi, galleria Exposure 12, Berlino (D); 2010, SEÑALES ROJAS – l’arte contro la proliferazione delle barbarie, un progetto dell’IILA in collaborazione con Fondazione Volume, Casa Internazionale della Donna, Area Cultura La Magnolia, Roma) e ha conseguito vari riconoscimenti (tra cui: 2014, selezionata per il Premio Opera, a cura di Daniele Casadio (giuria: Beatrice Buscaroli, Claudio Cerrittelli, Paola Babini); 2013, selezionata tra le vincitrici del concorso I doveri della donna, a cura di Officine Fotografiche e Female Cut, Roma; 2012, vincitrice (premio del pubblico) del Premio Fiorenza Sorbelli, Roma).
Letizia Marabottini
per qualche minuto
A cura di Adriana M. Soldini
Galleria Gallerati (Via Apuania, 55 – I-00162 Roma – Tel. +39.06.44258243 – Mob. +39.347.7900049)
Inaugurazione: martedì 5 maggio 2015, ore 19.00-22.00
Fino a venerdì 5 giugno 2015 (ingresso libero)
Orario: dal lunedì al venerdì: ore 17.00-19.00 / sabato, domenica e fuori orario: su appuntamento
Mezzi pubblici: bus: 61, 62, 93, 310; metro: linea B, fermata Bologna (da P.Bologna: 400 m lungo V.Livorno o V.M.di Lando)
Ufficio stampa: Galleria Gallerati (ufficiostampa@galleriagallerati.it)
Informazioni: info@galleriagallerati.it, www.galleriagallerati.it
Via Apuania, 55 – I-00162 Roma – Tel. +39.06.44258243 – info@galleriagallerati.it – www.galleriagallerati.it