Category: incisione

06
Ago

Flavia Bucci, Virginia Carbonelli, Daniela Daz Moretti | dal piccolo al grande, dal mini al maxi, dal micro al macro

La Galleria Orizzonti Arte Contemporanea di Ostuni inaugura, venerdì 9 agosto 2024 alle ore 20,00 l’ultima proposta espositiva della stagione estiva all’interno della project room, una collettiva al femminile che pone in dialogo le opere di tre artiste: Flavia Bucci, Virginia Carbonelli e Daniela Daz Moretti. La mostra, dal piccolo al grande, dal mini al maxi, dal micro al macro, a cura di Azzurra Immediato, intende esplorare tre differenti visioni in un vivido dialogo tra dimensioni. Il progetto è un invito a rintracciare nella collettività simboli e segni incisi che ci riuniscono all’origine di un’unica trama esistenziale.

Attraverso le parole della curatrice entriamo in questo sensibile ensemble in cui punti, linee e superfici si restringono per poi dilatarsi conducendo lo sguardo e il senso oltre il limite del visibile.

Flavia Bucci celebra il tempo come forma di poesia visiva, mediante cui gesti rituali trasformano lo spazio in una dimensione contemplativa. Attraverso un dialogo sottile tra l’effimero e l’eterno, le sue opere guidano in un viaggio attraverso i cicli della vita e della percezione umana, rivelando la bellezza nascosta nel transitorio. Virginia Carbonelli, con la sua grafia cromatica, crea un ponte tra pensiero e materia. Le sue opere non sono solo tracce visive, ma testimonianze di un dialogo silenzioso tra l’artista e il mondo, dove ogni segno e ogni linea rappresentano una riflessione profonda sull’essenza dell’anima e sulla memoria collettiva. Daniela Daz Moretti plasma il concetto di trasformazione attraverso i suoi nidi di creta, riflettendo un ritorno alle origini e una ritualità personale che fonde materia e memoria. Ogni opera si fa simbolo della continuità tra passato e presente, invito a riconsiderare il significato del tempo e della crescita interiore.

Dal piccolo al grande, dal mini al maxi, dal micro al macro rappresenta una opportunità per immergersi nell’arte che sfida i confini, invitando il pubblico a riflettere e a esplorare le complessità dell’esperienza umana, seguendo il perimetro di quella geometria variabile che la galleria Orizzonti Arte Contemporanea reca con sé, definendo un invisibile ma sensibile spazio in cui insistono prospettive, pensieri, idee che ragguagliano sulla imprescindibile necessarietà del pARTicolare. Dai meandri atavici della Città Bianca alle dimensioni esplorate e mostrate dalle tre artiste, a segnare un percorso che pone il dettaglio come spazio di vita e, soprattutto, come varco di nuova esplorazione, priva di confini”.

Flavia Bucci, Virginia Carbonelli, Daniela Daz Moretti
dal piccolo al grande, dal mini al maxi, dal micro al macro
a cura di Azzurra Immediato

Inaugurazione 9 agosto 2024 ore 20,00  Dal 9 agosto al 4 settembre 2024

La serata inaugurale vedrà la partecipazione della scrittrice e poetessa Mara Venuto
Reading poetico, lettura di poesie inedite e dedicate alle artiste

Orario visite:
dal lunedì al sabato 11.00-13.30 e 18.00-22.00 domenica solo mattina
INGRESSO LIBERO

GALLERIA ORIZZONTI ARTE CONTEMPORANEA Piazzetta Cattedrale (centro storico)
72017 Ostuni (Br)
Tel. 0831.335373 – Cell. 348.8032506 info@orizzontiarte.it – www.orizzontiarte.it
F: Orizzontiartecontemporanea

Communication Manager
Amalia Di Lanno
www.amaliadilanno.com – info@amaliadilanno.com

 

Immagini nel testo:
Daniela Daz Moretti, Nidi d’Acqua, impasto semire, tecnica mishima e ricerca personale smalti e fondenti, 2024
Virginia Carbonelli, Giochi di Blu su grigio, tecnica mista (acrilico, penna bianca, china, grafite, matita) su carta Ingres, 2018

Immagine in evidenza: Flavia Bucci, trame, china e acrilico su carta, 200×150, 2021

31
Gen

SUBSTRATUM G A L L E R I A, spazio relazionale tra design e arte contemporanea

SUBSTRATUM G A L L E R I A, spazio relazionale tra design e arte contemporanea

☾Alla Luna

omaggio alla luce riflessa

il design incontra le opere di Virginia Carbonelli

Si ispira alla Luna il primo tema del format quadrimestrale che SUBSTRATUM, studio di architettura nel rione Monti di Roma, propone per presentare G A L L E R I A, spazio relazionale tra design, arte e pratiche contemporanee, visitabile fino al 29 aprile 2023. Un progetto che nasce dall’idea di ricreare un ambiente ‘interiore’ e familiare in cui il progetto di arredo interno si armonizzi con le opere di artisti contemporanei che, di volta in volta, interagiranno con lo spazio. Condurre i visitatori in un altrove dimenticato, un sotto che riemerga sopra, immersi in un’atmosfera raffinata e intima in cui ritrovarsi e ritrovare insieme, a ogni appuntamento, il senso di una cultura e umanità perduta attraverso pratiche artistiche che intervalleranno il periodo espositivo.

Perché la luna? Perché qui vengono raccolte tutte le cose perse dagli uomini sulla Terra, beni materiali ma soprattutto morali.

Come Astolfo nell’Orlando Furioso vogliamo intraprendere il nostro viaggio verso il regno della Luna per recuperare il senno e…il senso delle cose che siamo e facciamo. In questo omaggio al corpo celeste che da sempre ha ispirato artisti, poeti e scrittori, c’è il filo della poesia che attraversa SUBSTRATUM G A L L E R I A: le opere di Virginia Carbonelli, artista romana specializzata in calcografia e tecniche di stampa tradizionale e sperimentale, disegnano un unicum spaziale che evoca e celebra il disco lunare. Dal cerchio Universi ci si sposta con eleganza verso Fase Lunare, per poi convergere centralmente accolti dalla luce della grande Moon di Davide Groppi che dolcemente ci invita ad accomodarci sulle intriganti sedute di Kartell; così predisposti raccogliamo le parole di Luna, piccoli segni celesti incisi su carta, la stessa che ritroviamo nella impalpabile installazione della Carbonelli che ci riporta alla sospensione. Siamo nello spazio e sulle Nuvole…ed è forse in questa dimensione visionaria e onirica che tutto può accadere, ma solo se davvero lo desideriamo.

Virginia Carbonelli nasce nel 1980 a Roma dove vive e lavora nel suo studio in via di San Martino ai Monti. Nel 1999 si diploma al Liceo Artistico, avvicinandosi per la prima volta alle tecniche grafiche. Nel 2000 frequenta un corso di disegno e pittura alla Scuola di Arti Ornamentali S. Giacomo di Roma. Dal 2001 al 2003 segue vari corsi di calcografia presso Associazioni culturali e laboratori privati romani specializzandosi nell’arte della stampa e nell’incisione artistica. Nel 2004 ad Urbino frequenta un Corso di specializzazione in Tecniche Calcografiche presso il Centro Internazionale per la Grafica Artistica – Kaus. Nel 2005 si laurea in Lettere indirizzo Storia dell’Arte discutendo la tesi in Storia sociale dell’Arte. Nel 2007 si avvicina alla fotografia e nel 2008 al restauro e alla rilegatura di libri. Nello stesso anno apre a Roma la_lineaartecontemporanea, un’Associazione culturale dedicata alla stampa e all’incisione artistica in cui tiene corsi di incisione ed organizza workshop sulla stampa sperimentale e tradizionale. Nel 2011 si diploma all’Istituto di Stato per la Cinematografia e Tv “Roberto Rossellini”, l’anno successivo segue un seminario teorico e pratico sul segno inciso, all’Accademia Nazionale di San Luca a Roma. Dal 2016 al 2019 ha collaborato con HD Edizioni piccola private press che produce Libri d’artista a Roma. Dal 2018 al 2020 ha insegnato alla Asl di Roma 2 a Cinecittà nel Centro Diurno reparto igiene mentale, tecniche di incisione e stampa.

Substratum è uno studio di architettura con sede a Roma dal 2017, costituito da Giorgia Castellani e Giovanni Tamburro. Il principale oggetto di interesse dello studio è la materia storica, antica o più recente, che si traduce in lavori di restauro di beni storico-artistici, ristrutturazioni di edifici residenziali, disegno di arredi e allestimenti. Si relazionano con l’esistente urbano anche attraverso la progettazione di nuovi edifici. In un senso arcaico Substratum è ciò che sta sotto, talora nascosto, ma pur sempre ciò che tiene, materia fatta di relazioni solide, connessioni costanti, collegamenti persistenti. Esige uno sguardo acuto, dinamico, capace di leggere dal basso verso l’alto e ritorno, di lato e di traverso, fuori e dentro. Un’indagine attenta non solo alle luci ma soprattutto alle ombre, perché sono queste a dare spessore e sostanza, capace di rintracciare segni e disegni, di ricostruire tessuti e trame, di connettere idee ad altre idee, colori a forme, gesti a corpi, sensi a sogni, suoni a forme, forme a idee, e da capo. La filosofia di SUBSTRATUM può essere sintetizzata nelle loro parole: osserviamo il basso per guardare l’alto, ricuciamo il sotto per tessere un sopra.

SUBSTRATUM G A L L E R I A

Alla Luna | Omaggio alla luce riflessa

il design incontra le opere di Virginia Carbonelli

Inaugurazione sabato 28 gennaio 2023 ore 18.00

Visite su appuntamento lun-ven 10-19

Tel. 3384038423

fino al 29 aprile 2023

SUBSTRATUM Via in Selci, 84b. 00184 – Roma

T. 064823658 www.substratum.it g.tamburro@substratum.itg.castellani@substratum.it

Communication Manager Amalia Di Lanno info@amaliadilanno.com

Si ringrazia Mobilia Scatena s.n.c. di Battaglini Gabriele & c. Via Montello, 17 – 06024 Gubbio (PG)

03
Gen

Marina Bindella. L’opera grafica 1988-2018

L’Istituto centrale per la grafica, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Roma, presenta la mostra Marina Bindella. L’opera grafica 1988-2018 a cura di Claudio Zambianchi e Antonella Renzitti.

La mostra, che presenta una sessantina di opere di Marina Bindella, pittrice e xilografa nata a Perugia nel 1957, copre un trentennio di lavoro ed è dedicata prevalentemente all’opera grafica dell’artista, con qualche disegno, acquerello o pittura che servono come mera evidenza delle ulteriori avventure di segni nati in prima battuta come segni grafici. L’incisione sin dagli inizi ha costituito infatti per Bindella il laboratorio dove collaudare, controllare e filtrare il resto dell’attività creativa grazie alla qualità indiretta, riflessiva della grafica, frutto di un procedimento analitico volto a individuare le modalità sempre variate attraverso le quali il segno filtra la luce del bianco della carta: una pratica artistica che solo alla fine, attraverso la stampa, si traduce in una forma adatta alla lettura. Di qui la decisione di ordinare la mostra non in base al rispetto di una cronologia, ma secondo tre «famiglie» di segni («biomorfe», «filigrane» e «incroci»): la divisione non ha valenza rigidamente tassonomica, ma rende possibile organizzare i frutti di un lavoro che procede ogni giorno per invenzioni e varianti, dove la pazienza e l’immaginazione, l’artigianato e la cultura, si incontrano in momenti di intensa qualità poetica. Tra le opere esposte anche una selezione di fogli e libri d’artista che l’autrice ha voluto donare all’Istituto, arricchendone le collezioni contemporanee. I curatori scientifici del progetto espositivo e del catalogo sono Claudio Zambianchi docente di Storia dell’arte contemporanea dell’Università La Sapienza e Antonella Renzitti, responsabile del Dipartimento del contemporaneo dell’Istituto. Durante il periodo di apertura della mostra saranno attivati laboratori didattici, ideati con l’artista e coordinati dal Servizio educativo dell’Istituto, che vedranno coinvolti studenti dell’Accademia e dell’Università.

La mostra sarà corredata da una pubblicazione edita da Campisano Editore con testi di Claudio Zambianchi, Antonella Renzitti, Jolanda Nigro Covre, Daniela Fonti, Carlo Lorenzetti, Beatrice Peria e Ilaria Schiaffini. La mostra fa parte della rassegna Grafica Femminile Singolare. Iniziata da Maria Antonella Fusco, Dirigente dell’Istituto centrale per la grafica, nella simbolica data dell’8 marzo 2012, la rassegna consente al pubblico di conoscere lo sguardo delle donne, sia esso espressione artistica o lettura critica.

Marina Bindella. L’opera grafica 1988-2018
dal 28 novembre 2018 al 31 gennaio 2019

Istituto Centrale per la Grafica – Gabinetto disegni e stampe
Via della Stamperia, 6
Rione Trevi (Quirinale-Tritone-Barberini) (Roma centro)
Palazzo Poli

Non è possibile accedere all’Istituto con bagagli, zaini e borse di grandi dimensioni. Non sono disponibili armadietti o guardaroba.

Modalità di partecipazione: Ingresso libero

Telefono: +39 06 699801 centralino

Fax: +39 06 69921454
26
Mar

Marina Bindella. Contrappunti

Lo Studio Tiepolo 38-Arte Contemporanea presenta una personale di Marina Bindella, artista, incisore e docente all’Accademia di Belle Arti di Roma. In mostra una trentina di lavori, alcuni dei quali mai esposti: si tratta di olii e graffito su tavola, acquerelli, disegni, xilografie e tecniche miste che documentano la ricerca degli ultimi due decenni. Fitti intrecci di segni pulviscolari, che siano incisi o disegnati, danno vita a immagini di lontana evocazione cosmica o naturalistica, che si dissolvono in una vibrazione luminosa ritmica e palpitante. In un suo testo critico, Claudio Zambianchi, parlando del segno di Marina Bindella, scrive che esso ‘richiami o meno la memoria del mondo visibile, ha sempre una qualità evocativa ottenuta mediante l’uso di un segno non gestuale, ma pulviscolare, dotato di una qualità non “esistenziale” e invece classica. L’azione diretta della punta sulla lastra, della penna sul foglio, del pennello sul supporto è filtrata dal rigore del metodo ed è ricreata, tradotta e sublimata nei contrasti luminosi, in un gioco di trame e segni che modulano sottilmente le quantità di luce’.

Marina Bindella si è laureata in Storia dell’Arte e si è diplomata In Incisione alla scuola delle Arti Ornamentali di S. Giacomo di Roma, città nella quale vive e lavora. Ha partecipato alle più importanti rassegne internazionali d1incisione, ottenendo numerosi premi. È docente di xilografia all’Accademia di Belle Arti di Roma. Il suo lavoro artistico spazia dalla xilografia alla pittura. Fra le ultime mostre personali si ricordano quella al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma nel 2015, quella al Museo di Castelvecchio di Verona e quella all’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona nel 2017.

MARINA BINDELLA. Contrappunti
Studio Tiepolo 38-Arte Contemporanea
Via Giovanni Battista Tiepolo, 3B, Roma
La Mostra è visitabile fino al 5 maggio 2018
Orari visita: dal martedì al giovedì: dalle 16.00 alle 22.00, venerdi e sabato: dalle 16.00 alle 24.00, domenica dalle 16.00 alle 22.00. Chiusa: lunedì

28
Ott

MARINA BINDELLA. Finis Terrae

MLAC: Museo Laboratorio di Arte Contemporanea
Sapienza Università di Roma
Inaugurazione 4 novembre 2015 ore 18.00
Apertura della mostra 5-28 novembre 2015 dal lunedì al sabato ore 11:00-19:00

Il MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea presenta una personale di Marina Bindella, artista, incisore e docente all’Accademia di Belle Arti di Roma. In mostra una quarantina di lavori, la maggior parte dei quali realizzati per l’occasione: si tratta di olii e graffito su tavola, acquerelli, disegni e xilografie di grande formato, in linea con la ricerca avviata qualche anno fa dall’artista. Fitti intrecci di segni pulviscolari, che siano incisi o disegnati, danno vita a immagini di lontana evocazione cosmica o naturalistica, che si dissolvono in una vibrazione luminosa ritmica e palpitante. Nei lavori recenti Bindella riflette sul trascorrere del tempo, inteso non solo come variazione musicale di un tema ma anche come trasformazione dell’immagine in composizioni seriali, restituendo il senso della caducità e dell’impermanenza delle cose. Le incisioni e i dipinti di vaste dimensioni conferiscono alla luce una qualità ambientale che accentua la possibilità di dialogo intimo ed emozionale con lo spettatore.
Il catalogo della mostra, con testi di Ilaria Schiaffini, Claudio Zambianchi, Jolanda Nigro Covre, Gabriele Simongini e Arianna Mercanti, è pubblicato da Achillea Felix (Roma).
Tra le iniziative culturali e didattiche legate all’evento espositivo, nel mese di novembre si svolgerà un laboratorio di xilografia e tipografia con gli studenti della Sapienza e dell’Accademia di Belle Arti guidato dall’artista. Il 20 novembre al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea si svolgerà un convegno internazionale su Il segno inciso nell’arte contemporanea.

Curatori:
Ilaria Schiaffini e Claudio Zambianchi

MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea
Sapienza Università di Roma, Piazzale Aldo Moro 5,
00185 Roma Palazzo del Rettorato – primo piano

Inaugurazione 4 novembre ore 18:00
5-28 novembre dal lunedì al sabato ore 11:00.19:00
Ingresso gratuito

Per informazioni:
Giulia Di Fazio
giulia.difazio89@gmail.com
tel. 366 3505270

01
Set

Omar Galliani. Il disegno nell’acqua

Omar Galliani. Il disegno nell’acqua

ACQUARIO CIVICO, Viale G.B. Gadio 2, Milano
15 settembre – 11 ottobre 2015
inaugurazione lunedì 14 settembre ore 18

CONCA DELL’INCORONATA, Via San Marco, Milano
15 settembre – 25 ottobre 2015
inaugurazione lunedì 14 settembre ore 19.30

conferenza stampa Acquario Civico lunedì 14 settembre, ore 12

Il progetto espositivo “Omar Galliani. Il disegno nell’acqua” si compone di una mostra collocata in due sedi: all’Acquario Civico, dove è esposto un nutrito corpus di opere di Omar Galliani, di cui molte inedite; e alla Conca dell’Incoronata in Via San Marco a Milano con un’installazione site specific.
L’iniziativa è promossa e prodotta dal Comune di Milano – Cultura, Acquario Civico di Milano in collaborazione con l’Archivio Omar Galliani e la Società dei Navigli Lombardi, e gode del patrocinio della Città di Locarno.
Il progetto è a cura di Raffaella Resch e fa parte di Expo in città, il palinsesto di iniziative che accompagnerà la vita culturale di Milano durante il semestre dell’Esposizione Universale.

Omar Galliani tramite i suoi lavori crea un legame tra l’antico e il contemporaneo, tra l’arte e la multidisciplinarietà, traendo ispirazione da Leonardo, dalla storia di Milano e dall’attenta osservazione della natura e dell’uomo. Le due sedi, connesse al tema dell’acqua sono luoghi estremamente idonei per presentare le opere dell’artista, che indaga approfonditamente questo elemento naturale, attingendo dalla conoscenza scientifica per addentrarsi nella decodificazione simbolica del reale. La predilezione per il disegno, l’attenzione ad una rappresentazione naturalistica e simbolica dell’universo circostante riconducono a Leonardo e allo stesso tempo la raffinata tecnica rinascimentale ripresa da Galliani in chiave contemporanea esprime anatomie dell’universo e paesaggi dell’anima carichi di inquietudini, in un’esplosione emozionale di simboli e chiaroscuri.

“Omar Galliani. Il disegno nell’acqua prosegue il percorso artistico avviato dall’Acquario civico di Milano con la mostra Leonardo e l’acqua che si proponeva di indagare il ruolo che l’acqua ha giocato nello sviluppo del talento creativo di Leonardo da Vinci. Omar Galliani parte proprio dagli studi sulla figura di Leonardo da Vinci, analizzando il fortissimo legame che Leonardo ha vissuto con la nostra città attraverso la progettazione delle sue vie d’acqua, per poi riproporre l’acqua come elemento centrale della sua opera”. L’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno sottolinea con questo inciso un aspetto fondamentale della mostra, ovvero il saldo legame del linguaggio contemporaneo di Omar Galliani con l’opera Vinciana. Numerosi i rimandi che avvicinano i lavori dell’artista anche ad un passato più recente: al Simbolismo, a l’Art Nouveau, a motivi orientali e arabescanti, sempre arricchiti da novità linguistiche e formali del tutto personali e originali.

Le opere in mostra all’Acquario – uno dei principali monumenti lasciati a Milano dall’Esposizione Internazionale del 1906 – il cui allestimento è curato dall’Architetto Mario Botta, sono collocate in corrispondenza degli ambienti della struttura idrobiologica, in cui sono presenti i diversi ecosistemi acquatici, dalle sorgenti montane al mare. La significativa selezione dei cicli pittorici di Galliani ispirati a Leonardo, datati dal 1979 a oggi, comprende opere realizzate su diversi supporti, quali la carta, il legno di pioppo, la tela gommata, il rame e la pietra, ottenute attraverso l’utilizzo di tecniche personali e originali, in cui l’acqua diventa una componente fondamentale, non solo come suggestione artistica, ma anche come medium.

Nella sezione “Immersioni”, che si snoda nel sotterraneo, al piano terreno e nel giardino esterno, sono collocate opere generate dall’immersione nel liquido, come Aquaticus Liber (1979), che si compone dei sedimenti organici e vegetali, oltre che di resti di un disegno di Ophelia d’après Millais, posto in acqua; o Nelle stanze di Ophelia (2010 – 2015), il grande dipinto di metri 4×4 su tela gommata collocato nelle vasche del giardino esterno. L’azione dell’acqua apporta modifiche e contribuisce alla completa realizzazione dell’opera stessa, aggiungendo un ulteriore valore estetico e simbolico. Un’interpretazione particolare di questo fare artistico viene data dalla curatrice Raffaella Resch nel catalogo della mostra: “l’opera d’arte in Galliani è un organismo indipendente composta da parti che si dissolvono nell’ecosistema, per ricomporsi attraverso il ciclo dell’acqua e per così dire riprodursi, allo stesso modo della natura”.Continue Reading..

18
Apr

Richard Muller. Disegni e incisioni

Nella sua vasta produzione calcografica, Muller da vita ad un linguaggio unico in cui la resa iperrealistica delle figure si intreccia al gusto decorativo della Secessione.

Sabato 18 aprile inaugura presso la Galleria dell’Incisione la mostra di uno fra i più singolari esponenti della cultura artistica tedesca di inizio secolo: Richard Müller (1874-1954). Le opere presentate sono disegni a matita e opere calcografiche, un grande pastello e due oli (Ritratto di signora del 1929 e Due orsi del 1937).

L’artista, erede della grande tradizione grafica tedesca e influenzato dall’incontro con Max Klinger, raggiunge gli esiti più sorprendenti nelle incisioni, dove il rigore della forma e la raffinata eleganza stilistica si fondono in un’invenzione fantastica che precorre il Surrealismo.

Nella vasta produzione calcografica, Müller dà vita ad un linguaggio unico in cui la resa iperrealistica delle figure si intreccia al gusto decorativo della Secessione, anticipando le ricerche della Nuova Oggettività. Ne è esempio emblematico la serie de “la bella e la bestia” in cui nudi femminili dalla sensualità sfrontata e innocente dialogano con animali inconsueti, primo tra tutti il marabù.Continue Reading..

17
Apr

Duilio Cambellotti. Le grazie e le virtù dell’acqua

Oltre 120 opere tra dipinti, disegni, illustrazioni, sculture in bronzo, ceramiche, terrecotte, vetrate, mobili e 40 bozzetti preparatori. Per celebrare il primo centenario dell’arrivo dell’acqua nelle terre pugliesi (1915-2015).

Monumento unico in Italia, il Palazzo dell’Acquedotto Pugliese di Bari si apre al visitatore come lo scrigno prezioso delle simbologie dell’acqua, delle sue grazie e delle sue virtù, realizzate dal genio di Duilio Cambellotti.
Dal 27 febbraio al 14 giugno 2015 il Palazzo ospita la mostra “Duilio Cambellotti. Le grazie e le virtù dell’acqua”. L’Acquedotto Pugliese, la Regione Puglia, la Città di Bari, con il contributo della Banca Popolare di Bari e la preziosa collaborazione della Wolfsoniana Fondazione regionale per la Cultura e lo Spettacolo di Genova e l’Archivio Cambellotti di Roma, dedicano questa mostra a Duilio Cambellotti per celebrare il primo centenario dell’arrivo dell’acqua nelle terre pugliesi (1915-2015), con un grande omaggio alla poliedrica personalità dell’artista che ha saputo dar corpo e figura alla celebrazione dell’acqua nelle terre assetate della Puglia. La mostra è organizzata dalla società Sistema Museo.

Il lungo percorso artistico dell’autore si compone di oltre centoventi opere in dipinti, disegni, illustrazioni, celebri sculture in bronzo come la monumentale “Fonte della Palude”, ceramiche, terrecotte, vetrate, mobili e quaranta bozzetti preparatori eseguiti per il Palazzo dell’Acquedotto, in un susseguirsi di argomenti dedicati: la spiga e l’ulivo, le mille e una notte, il mondo della natura, la grazia delle donne, le virtù dell’acqua, gli stili e gli arredi. Continue Reading..

11
Mar

Escher

Una grande mostra antologica dell’artista, incisore e grafico olandese che racconta l’annodarsi di universi culturali apparentemente inconciliabili. Il percorso espositivo si articola in 6 sezioni con oltre 150 opere, tra cui i suoi capolavori più noti.

Escher, dopo il grande successo della tappa romana con i suoi oltre 200.000 visitatori, arriva a Bologna portando costruzioni impossibili, esplorazioni infinite, giochi di specchi, motivi e geometrie interconnesse, ovvero il meraviglioso mondo di fantasia sbrigliata dell’artista che più di ogni altro trasforma l’ambiguità visiva in ambiguità di significato, che incanta con disegni e litografie che col passare del tempo hanno visto gli impieghi più disparati – come copertine di famosi long playing, (i 33 giri), scatole da regalo, francobolli, biglietti d’auguri e piastrelle -, per poi diventare vere e proprie opere d’arte.

Il percorso espositivo si articola in 6 sezioni che raccontano la sua passione per l’Italia – in La formazione: Escher, l’Italia e l’ispirazione Art Noveau -, l’ironia e il gioco – in Superfici riflettenti e metamorfiche -, la quotidianità – in Economia escheriana ed Eschermania -, le leggi scientifiche indagate e rappresentate da Escher – come nella sezione intitolata Metamorfosi -, le vicende e le passioni personali – in Dall’Alhambra alle tassellatura – e i diversi nodi tematici delle suo opere in Paradossi geometrici: dal foglio allo spazio.Continue Reading..