Category: fotografia

25
Mar

Italia Inside Out

Un viaggio nel Belpaese attraverso 600 immagini dei piu’ importanti fotografi italiani e internazionali. In mostra fotografie di Marina Ballo Charmet, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Letizia Battaglia, Gianni Berengo Gardin, Luigi Ghirri, Mimmo Jodice, Martino Marangoni, Nino Migliori, Domingo Milella, Paolo Monti, Ugo Mulas e altri ancora.

a cura di Giovanna Calvenzi

Dal 21 marzo al 27 settembre 2015, Palazzo della Ragione Fotografia di Milano ospita Italia Inside Out, la più grande mostra di fotografia mai realizzata, interamente dedicata all’Italia. L’esposizione, concepita per essere un’unica iniziativa scandita in due momenti, dal 21 marzo al 21 giugno con i fotografi italiani e dal 1° luglio al 27 settembre con i fotografi del mondo, consegna al pubblico l’immagine del paese più rappresentato della terra, attraverso 600 immagini dei più importanti autori italiani e internazionali.

“Questa mostra raccoglie idealmente il testimonial delle due precedenti esposizioni dedicate ai due grandi maestri della fotografia Salgado e Bonatti che hanno raccolto un grande successo e racconta il nostro paese proponendo le fotografie di grandi fotografi che hanno colto gli aspetti principali del nostro Paese e dei suoi abitanti – ha dichiarato Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura – . Un capitolo importante del palinsesto di Expo in città che conferma la vocazione di Milano come città d’arte aperta “aperta a tutti i linguaggi dell’espressione artistica contemporanea”.”

La rassegna promossa e prodotta dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo della Ragione, Civita, Contrasto e GAmm Giunti, a cura di Giovanna Calvenzi e con un progetto scenografico di Peter Bottazzi, dopo le personali dedicate a Sebastião Salgado e Walter Bonatti, continua il programma di Palazzo della Ragione Fotografia, il nuovo spazio espositivo interamente dedicato alla fotografia in piazza dei Mercanti, inaugurato a giugno 2014, a due passi da piazza Duomo.

La mostra fa parte di Expo in città, il palinsesto di iniziative che accompagnerà la vita culturale della città durante il semestre dell’Esposizione Universale.

Italia Inside Out ripercorre la storia della nazione attraverso l’occhio attento degli artisti più decisivi del secolo scorso. Se da un lato Henri Cartier-Bresson o Herbert List, negli anni trenta, e successivamente Robert Capa o David Seymour, hanno documentato la seconda guerra mondiale e il dopoguerra, gli autori italiani hanno seguito le trasformazioni dell’Italia dagli anni cinquanta fino a oggi. Continue Reading..

24
Mar

Luca Campigotto | Wildlands and Cityscapes

WILDLANDS AND CITYSCAPES
Fotografie di Luca Campigotto

a cura di Donatella Pistocchi

La Galleria del Cembalo, in collaborazione con Bugno Art Gallery, apre al pubblico dal 28 marzo al 27 giugno 2015 una mostra dedicata alla fotografia di paesaggio di Luca Campigotto, proponendo un confronto tra spettacolari scenari naturali e contesti profondamente urbanizzati, spesso ripresi di notte.

“Amo la dimensione eroica dei paesaggi. La forza spudorata delle atmosfere, la bellezza delle luci. Rimesto in un confuso immaginario mitico e fisso il mio stesso stupore. Determinato a inseguire la meraviglia”, scrive Luca Campigotto.

Quelle di Campigotto sono fotografie di un viaggiatore che rivive le emozioni vissute nei racconti di altri grandi viaggiatori del passato, alternate, o sovrapposte, alle suggestioni immaginifiche del cinema e dei fumetti.

Dallo Stretto di Magellano alle sconfinate pianure della Patagonia, dal Marocco alla Strada degli Eroi sul Monte Pasubio, dall’isola di Pasqua ai ghiacci della Lapponia – Campigotto presenta la quiete e la dimensione contemplativa di luoghi appartati e selvaggi. L’intensità delle luci proietta scenari scabri e severi in vedute eroiche, trasformando ogni prospettiva documentaria in lettura poetica. Le immagini evocano lo spirito dei luoghi e, con intensità quasi catartica, ci ricordano l’urgenza di un’autentica coscienza ecologica.

Le fotografie di New York e Chicago, invece, si fondono in una Gotham City ricostruita dalla memoria, spesso intrisa di una luce vitrea e di un’atmosfera a volte smagliante di colori vivaci, altre volte avviluppata in sfumature tenui. Come in un viaggio sentimentale e visionario, dai ponti sull’East River all’Empire State Building, dalla metropolitana sopraelevata al teatro “Chicago”, ognuna di queste immagini scintillanti sembra lo scenario di un film.

La mostra Wildlands and Cityscapes si inaugura in concomitanza con la presentazione in Campidoglio del libro Roma. Un impero alle radici dell’Europa (edito da FMR) e dell’esposizione, presso l’Istituto Nazionale della Grafica, di una selezione di fotografie di Luca Campigotto tratte dal volume.Continue Reading..

22
Mar

Matera. Museo fotografia – Pino Settanni –

Inaugura il MUSEO della FOTOGRAFIA dedicato al fotografo PINO SETTANNI a cura di Monique Settanni e Giovanni Viceconte, al Palazzo Viceconte di Matera sabato 28 marzo 2015 All’inaugurazione verrà presentato da Umberto Broccoli il catalogo ufficiale del Museo, edito da De Luca Editori con presentazione di Vittorio Sgarbi, contenente quasi l’intera raccolta delle opere di Settanni. L’evento si svolge con il patrocinio del Comune di Matera, capitale della cultura 2019, Istituto luce, Europa cultura 2015. In quest’ antico palazzo, situato sulla Civita, nel cuore dei Sassi di Matera, è conservata ed esposta in un museo un’ampia raccolta di opere straordinarie che illustrano tutti i  temi trattati da Pino Settanni, maestro indiscusso dell’arte fotografica.
Matera, situata nel cuore del Sud, con la sua fantastica e quasi cristallizzata staticità, rappresenta il posto ideale per la collocazione delle sue opere. Spesso egli aveva manifestato, nelle frequenti visite durante il restauro di questo palazzo, ora sede del suo museo, l’intenzione di ritornare al Sud e in particolare a Matera. Viene proposta, in questo modo e per la prima volta, una lettura totale del progetto fotografico dell’artista pugliese: dai ritratti ai paesaggi; i primi caratterizzati dalla ricerca di un segno incisivo nei volti fissati dall’obiettivo e i secondi attraversati da geometrie e sequenze di luci nascoste tutte da scoprire.
L’artista ha iniziato il suo percorso nel 1966 con le foto del “SUD”, per poi con l’incontro con Guttuso formalizzare la sua poetica. Caravaggio, Antonello da Messina, Rembrandt, sono solo alcuni degli archetipi da cui l’artista prende spunto per i suoi ritratti fotografici a Lucia Bosè, Manuela Kustermann, Nino Manfredi, Mastroianni, Tornatore, Monicelli, Omar Sharif, Elena Sofia Ricci, Massimo Troisi e tanti altri. Settanni realizza nel 1987 circa 155 ritratti in nero: grandi personaggi vestiti di nero, affiancati da oggetti simbolici carichi di significato affettivo e intellettuale. Andreotti e i campanelli, Fellini e le matite, Sergio Leone e il tempo, Moravia e la valigia, Monica Vitti e l’uovo, Lina Wertmüller con la macchina da scrivere. Alla metà degli anni ’90, Settanni produrrà i suoi Tarocchi, 78 fotografie d’invenzione, di cui 38 con personaggi reali. Un percorso antologico quindi, che inaugura questo nuovo museo dedicato alla fotografia, nel Palazzo Viceconte, all’interno della vastissima produzione artistica di Settanni per scoprire gli insoliti punti di osservazione dell’artista pugliese.
Disponibile il catalogo edito da De Luca Editori con presentazione di Vittorio Sgarbi.

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07
Mar

Hiroshi Sugimoto. Stop Time

La fotografia diventa linguaggio e strumento di interpretazione del mondo, accompagnata da un’approfondita pratica di altre discipline, come il design e l’architettura.
a cura di Filippo Maggia

Dall’8 marzo al 7 giugno 2015 Fondazione Fotografia Modena presenta negli spazi espositivi del Foro Boario di Modena una mostra antologica dedicata a Hiroshi Sugimoto, tra i più autorevoli interpreti della fotografia contemporanea internazionale. Il percorso, a cura del direttore di Fondazione Fotografia Modena Filippo Maggia, ripercorre l’intera carriera dell’artista, presentando alcune pietre miliari della sua ricerca.

Attivo dalla metà degli anni settanta, Hiroshi Sugimoto (Tokyo, 1948) utilizza il mezzo fotografico per indagare le tracce della storia nel nostro presente. In particolare, nel ritrarre soggetti che ricreano o replicano momenti di un passato distante e luoghi geograficamente lontani, Sugimoto critica la presunta capacità della fotografia di ritrarre la storia con accuratezza. A quest’impostazione concettuale, l’artista unisce un rigore metodologico tipicamente orientale: la meticolosa perfezione delle sue stampe è il risultato di un lavoro imponente, che include un’ampia ricerca preliminare, l’uso di fotocamere di grande formato e delle tradizionali tecniche del bianco e nero. Ogni progetto ha origine da una riflessione filosofica profonda su un determinato tema e spesso si protrae per molti anni a venire.Continue Reading..

05
Mar

Masayoshi Sukita. David Bowie ‘Heroes’

La mostra si compone di una quarantina di fotografie che illustrano la relazione tra Bowie e Sukita, tra scatti intimi e immagini della copertina dell’album.

ONO arte contemporanea presenta DAVID BOWIE “HEROES”: fotografie di Masayoshi Sukita, la prima mostra italiana dedicata al maestro della fotografia giapponese che ha immortalato e ispirato David Bowie per oltre 40 anni.

L’archivio di Sukita su Bowie è probabilmente uno dei più importanti di quelli che riguardano l’artista londinese. Sebbene il suo lavoro sia universalmente noto attraverso gli scatti iconici che illustrarono la copertina dell’album “HEROES” in pochi sanno che la relazione tra Bowie e Sukita si è negli anni trasformata in una relazione di amicizia che ha dato vita a un vero e proprio sodalizio tra i due artisti, nonché a scatti intimi e di disarmante bellezza per la loro quotidianità che sono presentati, alcuni per la prima volta, da ONO arte. La relazione tra Bowie e Sukita nasce nel 1972 quando il fotografo arriva a Londra per immortalare Marc Bolan e i T-Rex, e sebbene ignaro su chi fosse David Bowie, decide di andare ad un suo concerto perché irresistibilmente attratto dal cartellone di The Man Who Sold the World che lo promuoveva. Una volta entrato Sukita ricorda: “Seeing David Bowie on stage opened up my eyes to his creative genius. I watched Bowie perform with Lou Reed and it was so powerful, Bowie was different to the other rock and rollers, he had something special that I knew I had to photograph”.Continue Reading..

26
Feb

Gary Hill. Depth Charge

Hill incentra la sua ricerca sulle relazioni tra codice verbale e immagini elettroniche e digitali. Il suo lavoro indaga le modalita’ di percezione, la diversita’ dei linguaggi (parlato, scritto e gestuale) e le dinamiche scaturite dalla combinazione di elementi visivi e sonori.
La Galleria Lia Rumma è lieta di annunciare la terza personale italiana di Gary Hill, dal titolo Depth Charge, che inaugurerà giovedì 26 febbraio 2015. Dopo le personali del 1996 e del 1999, presentate rispettivamente a Napoli e a Milano, nella prima sede di Via Solferino, l’artista californiano esporrà sui tre piani della galleria due lavori recenti: Klein Bottle, Pacifier e quattro lavori storici: Depth Charge, Isolation Tank, Learning Curve and Sine Wave.

Noto per l’utilizzo del video “come la forma di espressione più vicina al pensiero”, Gary Hill (Santa Monica, California, 1951), incentra la sua ricerca sulle relazioni tra codice verbale e immagini elettroniche e digitali. Il suo lavoro indaga infatti le modalità di percezione, la diversità dei linguaggi (parlato, scritto e gestuale) e le dinamiche scaturite dalla combinazione di elementi visivi e sonori generati elettronicamente.

Dalla metà degli Anni ’70 realizza video e video-installazioni, complesse e spesso scenografiche, in grado di coinvolgere attivamente lo spettatore. I sei lavori, intorno ai quali Hill ha costruito la sua terza personale da Lia Rumma, sono chiaramente esplicativi della sua rigorosa ricerca artistica e della varietà dei processi di elaborazione. In Depth Charge (2009-2012), che dà anche il titolo alla mostra, Gary Hill combina due precedenti opere: la proiezione è infatti un riferimento a Varèse 360, in cui la composizione, Un Grand Sommeil Noir (1906) di Edgard Varèse, è interpretata dal musicista/compositore Bill Frisell alla chitarra elettrica, mentre i cinque monitor a terra ripropongono l’opera The Psychedelic Gedankenexperiment, nella quale l’artista indaga le alterazioni psichiche dovute all’assunzione di dietilamide dell’acido lisergico (LSD).

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24
Feb

Claudio Abate e gli artisti

Esposte 7 fotografie a colori e in bianco e nero che sono esemplari del lavoro di Abate, per l’uso espressivo del colore, l’inquadratura frontale e l’ambientazione dell’opera.
a cura di Brunella Buscicchio Scherer
Abate fotografa nell’estate 2014 a Roma la mostra di Oliviero Rainaldi al Tempio del Bramante in S. Pietro in Montorio, gioiello dell’architettura rinascimentale. Commenta così il suo lavoro: “Per fotografare ho aspettato quel momento della sera, diverso a seconda delle stagioni, tra il tramonto e il crepuscolo, che dura solo pochi minuti e in cui il cielo terso diventa di un blu intenso. Questa mostra di Oliviero Rainaldi era stata pensata per essere vista di sera, ma in realtà solo poche persone sono riuscite a visitarla nell’ora ideale. Il Tempietto del Bramante al Gianicolo chiude al pubblico nel primo pomeriggio. Con queste fotografie ho cercato di restituirne la visione e l’idea”.
Le 7 fotografie a colori e in bianco e nero, inedite, di grande e medio formato, che documentano la mostra di Rainaldi, sono esemplari del lavoro di Claudio Abate, per l’uso espressivo del colore, l’inquadratura frontale, l’ambientazione dell’opera nel contesto architettonico e storico in cui è situata, i forti contrasti tra luci e ombre, creati senza adoperare strumenti di illuminazione aggiuntivi. La lettura fortemente interpretativa dell’opera d’arte, mai neutrale o pedissequa rispetto all’oggetto rappresentato, testimonia il dialogo costante di Claudio Abate con gli artisti, sostenuto da un’attenzione viva per la loro ricerca, e la sua capacità di ricostruire, in assenza di una visione diretta dell’opera e a futura memoria, le immagini in nuove immagini, in un linguaggio autonomo e originale.Continue Reading..

24
Feb

Triennal: surround audience

The Triennial’s predictive, rather than retrospective, model embodies the institution’s thirty-seven-year commitment to exploring the future of culture through the art of today.
Curated by: Lauren Cornell, Ryan Trecartin, Sara O’Keeffe

It provides an important platform for an emergent generation of artists that is shaping the discourse of contemporary art. The Triennial’s predictive, rather than retrospective, model embodies the institution’s thirty-seven-year commitment to exploring the future of culture through the art of today. The 2015 Triennial is organized by Lauren Cornell, Curator, 2015 Triennial, Museum as Hub, and Digital Projects at the New Museum, and the iconic artist Ryan Trecartin, who was featured in the inaugural 2009 Triennial.

This third iteration of the Triennial is titled “Surround Audience” and will feature fifty-one artists and artist collectives from over twenty-five countries; for many of the participants, this will be their first inclusion in a museum exhibition in the United States.

Cornell and Trecartin have worked together for nearly a decade and they each bring a shared passion for probing the social and psychological effects of digital technology. For Cornell, “Surround Audience” is inspired in part by Trecartin’s own artistic practice, which, as she describes, “vividly manifests a world in which the effects of technology and late capitalism have been absorbed into our bodies and altered our vision of the world.” A tension between the newfound freedoms and threats of today’s society animates and anchors “Surround Audience.”

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22
Feb

Tobias Zielony. Dream Lovers. The Films 2008 – 2014

Zielony, attento alle condizioni di vita degli adolescenti ai margini della societa’, presenta 8 lavori video realizzati tra il 2008 e il 2014 e caratterizzati da un stile che fonde l’approccio documentaristico-sociale a quello concettuale. Tra le opere in esposizione ‘Vele di Scampia’, ‘In the street’ e ‘Manitoba’.

COMUNICATO STAMPA
—-English below

La Galleria Lia Rumma è lieta di annunciare la terza personale italiana di Tobias Zielony, dal titolo “Dream Lovers. The Films 2008 – 2014”, che inaugurerà giovedì 19 febbraio 2015 presso la sede napoletana della galleria. Selezionato da Florian Ebner per il Padiglione Germania alla prossima Biennale di Venezia, Tobias Zielony, dopo le mostre del 2007 e del 2010, svoltesi rispettivamente a Milano, nella vecchia sede di Via Solferino, e a Napoli, presenta in questa mostra otto lavori video realizzati tra il 2008 e il 2014. VELE DI SCAMPIA realizzato per la personale di Napoli, città che più di altre aree metropolitane lo ha influenzato, viene riproposto anche in questa occasione. Composto da 7000 immagini scattate di notte con una reflex digitale e montate a velocità diversa dal reale, restituisce in termini di linguaggio filmico il disagio di chi vive e frequenta questi luoghi. Continue Reading..

22
Feb

BRASSAÏ, pour l’amour de Paris

BRASSAÏ, pour l’amour de Paris
Dal 01 Marzo 2015 al 28 giugno 2015

Pour l’amour de Paris. L’esposizione, dedicata all’opera di uno dei piu’ grandi fotografi del ‘900, racconta la storia di una passione, quella che ha unito per piu’ di cinquant’anni il fotografo agli angoli e ai piu’ nascosti recessi della capitale francese.

a cura di Agnès de Gouvion Saint Cyr

Nell’ambito di EXPO IN CITTÀ, Comune di Milano | Cultura, Polo Musei Storici e Musei Archeologici, la Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia e l’Estate Brassaï, con il patrocinio dell’Ambasciata di Francia in Italia e in collaborazione con Comune di Parigi, Dipartimento Mostre; Institut français Milano e Camera di Commercio e Industria francese in Italia presentano a Palazzo Morando | Costume Moda Immagine, in anteprima in Italia, la mostra a cura di Agnès de Gouvion Saint Cyr: “Brassaï. Pour l’amour de Paris”, dal 20 marzo al 28 giugno 2015 con conferenza stampa e inaugurazione giovedì 19 marzo, ore 12 e ore 18.

La mostra, una selezione di circa 260 fotografie originali, è stata ideata per il Comune di Parigi da Philippe Ribeyrolles, nipote di Brassaï e gestore dell’omonimo Archivio (Estate Brassaï), ed esposta all’Hotel de Ville dall’8 novembre 2013 al 29 marzo 2014. A corredo della rassegna milanese sono previsti seminari a Palazzo Morando e una retrospettiva cinematografica, proposta dall’Institut français Milano presso la propria sala cinema nella sede di Corso Magenta 63, con proiezioni a ingresso libero il 31 marzo e il 14 e 21 aprile 2015, sempre di martedì alle ore 20.00.Continue Reading..