Category: fotografia

11
Mag

SILVIA CELESTE CALCAGNO. Interno 8, La Fleur Coupée

Cinque opere realizzate negli ultimi due anni, tre delle quali inedite, accompagnate da un video originale. Evoluzione di un percorso creativo cross disciplinare che avvicina la ceramica alla fotografia e all’immagine in movimento, appropriandosi dello spazio espositivo con forza e delicatezza. Silvia Celeste Calcagno è in mostra alle Officine Saffi di Milano con INTERNO 8 La Fleur Coupée, a cura di Angela Madesani, dal 21 maggio al 15 settembre 2015.

Una pluralità di linguaggi quelli sperimentati dall’artista, ricondotti a unità secondo un processo di addizione costante. Silvia Celeste Calcagno è perfomer, protagonista unica del suo lavoro. Le performances vengono, quindi, documentate fotograficamente. Le fotografie così ottenute vengono trasferite dall’artista, secondo una particolare tecnica di cottura, su piccole tessere di ceramica, per comporre gruppi di esemplari unici, che possono essere letti come una sequenza, quasi si trattasse dei fotogrammi di un film, in cui le differenze tra un pezzo e l’altro sono minime.

Silvia Celeste Calcagno, che proprio alle Officine Saffi aveva esposto nel 2013 come finalista del Premio Faenza, trasforma il proprio vissuto in scintilla creativa, affrontando temi che mettono in contatto la sfera dell’intimità e quella dell’universalità. È così, ad esempio, che un semplice cambio di indirizzo innesca, in Interno 8, una riflessione sul concetto stesso di casa, sul rapporto osmotico con il luogo in cui si vive, sulle tensioni e contraddizioni della quotidianità.Continue Reading..

10
Mag

La Grande Madre

LA GRANDE MADRE
Palazzo Reale
Piazza Duomo 12, Milano
26 Agosto – 15 Novembre, 2015

Attraverso le opere di oltre cento artisti internazionali, La Grande Madre analizza l’iconografia e la rappresentazione della maternità nell’arte del Novecento, dalle avanguardie fino ai nostri giorni.

Dalle veneri paleolitiche alle ‘cattive ragazze’ del post-femminismo, passando per la tradizione millenaria della pittura religiosa con le sue innumerevoli scene di maternità, la storia dell’arte e della cultura hanno spesso posto al proprio centro la figura della madre, simbolo della creatività e metafora della definizione stessa di arte. Archetipo e immagine primordiale, la madre e la sua versione più familiare di “mamma” sono anche stereotipi intimamente legati all’immagine dell’Italia.

La Grande Madre è una mostra sul potere della donna: partendo dalla rappresentazione della maternità, l’esposizione passa in rassegna un secolo di scontri e lotte tra emancipazione e tradizione, raccontando le trasformazioni della sessualità, dei generi e della percezione del corpo e dei suoi desideri.

Con un allestimento che si estende su una superficie di circa 2.000 metri quadrati al piano nobile di Palazzo Reale, La Grande Madre porta l’arte contemporanea al centro del programma di Expo in città, collegando la storia dell’arte alle questioni più urgenti del nostro tempo. La Grande Madre mescola il contemporaneo con la storia, accostando opere di oggi e capolavori storici, gemme sconosciute e artefatti provenienti dal mondo del cinema e della letteratura, ed evocando un ricco tessuto di associazioni, ricordi e immagini.

La Grande Madre è una mostra promossa da Comune di Milano | Cultura, ideata e prodotta dalla Fondazione Nicola Trussardi insieme a Palazzo Reale per Expo in città 2015

LA GRANDE MADRE
by Fondazione Nicola TrussardiContinue Reading..

10
Mag

SPACESCAPE

SPACESCAPE

rassegna d’arte

16 maggio 2015 – 31 maggio 2015

Vernissage sabato 16 maggio ore 21.00

Palazzo Di Lorenzo

Via Mory, Galatina (LE)

Cristiano Cervino engineering&architecture e Movidabilia Aps sono lieti di annunciare la 2^ tappa della rassegna d’arte spacɘscape, mostra collettiva che coinvolgerà gli spazi espositivi del Palazzo Di Lorenzo di Galatina dal 16 maggio 2015 al 31 maggio 2015, con il patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Lecce e del Comune di Galatina.

spacɘscape, da leggere anche come space&escape, si prefigura come neologismo dalla duplice accezione, con il proposito di voler sondare i “paesaggi dello spazio” e la conseguente “fuga” da esso.
Nella fattispecie, il termine escape (dall’inglese to escape: evadere, sfuggire) intende volgere lo sguardo al concetto di fuga, strettamente collegato a quello di utopia. Infatti, secondo il filosofo tedesco Ernst Bloch, il rifiuto di adeguarsi acriticamente al principio di realtà, proponendo valide alternative ad essa o estraniandosene, rappresenta di per sé il sintomo di un cambiamento “rivoluzionario” e di una presa di posizione differente da quella comunemente accettata. Un’inversione di rotta possibile, a nostro avviso, solo mediante l’Arte del cambiamento, occupando insoliti spazi – spaces, per l’appunto – o creandone di nuovi, che siano essi temporali, immaginari o confinati nei meandri delle nostre anime. Un’evasione, questa, che non è fuga nell’irreale, ma, citando il pensiero dello stesso Bloch, “scavo per la messa in luce delle possibilità oggettive insite nel reale e lotta per la loro realizzazione”.

Esporranno gli artisti:
Zoi Pappa, Giovanni Longo, Luciano Caggianello e Pantaleo Musarò.

Durante la rassegna, sono in programma 3 serate principali:

– Sabato 16/05: vernissage con performance live “Cecità Verticale” degli artisti Manieri e D’Elia, paesaggi sonori di meanwhile.in.texas;
– Sabato 23/05: happening teatrale;
– Sabato 30/05: concerto jazz dal vivo a cura della Kibaka Band.

Il tutto fa parte di un progetto mirato ad avvicinare all’arte tipologie di pubblico sempre differenti, coinvolgendole su più piani emozionali.

Cristiano Cervino è un ingegnere, architetto e designer italiano, nonché ideatore e curatore della rassegna d’arte “spacescape”.

Movidabilia è un’associazione di promozione sociale nata da Domenico e Maria Pia Desantis, vincitrice del Progetto Principi Attivi 2012 ,che si propone di realizzare una Rete strutturata tra gli esercizi commerciali (Profit) con soggetti dell’associazionismo (No-profit), operanti nel settore della disabilità.


Team spacescape
viale Porta Pia, 66 – 72100 Brindisi
M. +39 328 63 24 754
F. +39 0831 586 323
mail. space@cristianocervino.com

Immagine: Uomini compressi, terracotta, 2008-2010

10
Mag

PROPORTIO

PROPORTIO

dal 9 maggio al 22 novembre 2015
Venezia, Palazzo Fortuny

PROPORTIO, l’esposizione organizzata dalla Fondazione Axel e May Vervoordt e la Fondazione Musei Civici di Venezia aprirà il prossimo maggio in concomitanza della 56° Esposizione Internazionale – La Biennale di Venezia. Curata da Axel Vervoordt e Daniela Ferretti ed allestita nell’imponente Palazzo Fortuny, l’esposizione esplora l’onnipresenza delle proporzioni universali nell’arte, nella scienza, nella musica e nell’architettura. PROPORTIO segue l’acclamata trilogia di mostre: Artempo (2007), In-finitum (2009) e TRA (2011) e la più recente Tàpies. Lo Sguardo dell’artista (2013).

Durante l’intero corso della storia umana a noi noto, civiltà diverse hanno impiegato il sapere relativo alle proporzioni. Le nozioni estremamente avanzate e complesse legate ai principi della geometria sacra e, in particolar modo, della sezione aurea sono confluite all’interno di esoteriche conoscenze spirituali e tradizioni religiose. Per centinaia di anni il mondo occidentale si è dedicato segretamente alla geometria sacra, e le conoscenze sono state così (forse intenzionalmente) dimenticate o abbandonate.

PROPORTIO mira a riavviare un dialogo contemporaneo attorno alla conoscenza perduta delle proporzioni e della geometria sacra. Artisti, scienziati, architetti, filosofi (e non solo) ci offrono una lente che ci permetterà di capire come le proporzioni possano farci penetrare nella struttura essenziale del presente e possano fornirci una matrice per il futuro. Proportio ci offre l’occasione di esplorare le proporzioni universali invitandoci a riflettere sulle interconnessioni che innervano il nostro universo.

PROPORTIO presenta opere espressamente commissionate ad artisti del calibro di Marina Abramovic, Massimo Bartolini, Michael Borremans, Maurizio Donzelli, Riccardo De Marchi, Arthur Duff, Anish Kapoor e Izhar Patkin, e le quali saranno esposte accanto a lavori di Carl André, Berlinde De Bruyckere, Luciano Fabro, Alberto Giacometti, Ellsworth Kelly, Sol Lewitt, , Agnes Martin, Fausto Melotti, Mario Merz, Ad Ryman e Bill Viola, oltre ad alcuni reperti egiziani, ad una serie di dipinti architettonici degli antichi maestri olandesi, ad uno splendido ritratto di Botticelli ed una scultura monumentale di Antonio Canova.

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A cura di Daniela Ferretti, Axel Vervoordt
Co-prodotta con Axel and May Vervoordt Foundation
Con il supporto di AXEL VERVOORDT GALLERY

Immagine: Ellsworth “Kelly Red, Yellow, Blue”, 1963, Collection, Fondation Marguerite et Aimé Maeght, Sant Paul-de-Vence Cliché Claude Germain, ©Ellsworth kelly

09
Mag

Silvia Camporesi. Norma – Studi su Boldini

L’artista espone una serie del 2009 ispirata a tre dipinti del pittore ferrarese: La cornice dorata del 1889 circa, Nudo di schiena approssimativamente del 1895 e La contessa de Leusse del 1889.

La Galleria Marcolini ospita Norma – Studi su Boldini, di Silvia Camporesi (Forlì, 73), una mostra di opere in buona parte inedite, in dialogo con Boldini. Lo spettacolo della modernità ai Musei San Domenico fino al 14 giugno 2015.
Norma è una rivisitazione fotografica dell’opera del pittore ferrarese, nata dalla volontà sinergica di artista e galleria di sviluppare un lavoro iconografico sulla pittura e sui disegni di Boldini.

Nella stanza quadrata della galleria, l’artista espone una serie del 2009 ispirata a tre dipinti del pittore ferrarese: La cornice dorata del 1889 circa, Nudo di schiena approssimativamente del 1895 e La contessa de Leusse del 1889. Camporesi interpreta le opere, drammatizzandone le cromie e i tratti pittorici; esalta i colori, il rosso dei muri, il rosa della pelle di Norma – la sua modella – ma anche il segno verticale e quasi tagliente del pennello boldiniano, creando nelle sue pareti riflessi più scuri, lunghi e stretti.

Il kimono, indossato da Norma, nome proprio da cui prende il titolo la personale, è un omaggio al Giappone ed è l’elemento di raccordo tra la stanza quadrata e il corridoio, dove assistiamo a una vera e propria celebrazione del Sol Levante. Nel trittico sulla parete sinistra, la scrittura giapponese è performance, rituale e metonimia culturale, mentre esempi di kirigami (kiru – tagliare, kami – carta), interventi su immagini di tessuti, volumizzano la nicchia vicino alla porta che apre sulla corte esterna. Questi, insieme alle fotografie colorate a mano sulla parete sinistra, sono tutti lavori inediti.Continue Reading..

09
Mag

L’urlo indifferente. Fotografie di Stefano Cioffi

L’urlo indifferente. Fotografie di Stefano Cioffi a cura di Maurizio Giovanni De Bonis

L’esposizione raccoglie 22 fotografie 100×132 scattate da Stefano Cioffi, quasi interamente tra metà maggio e metà luglio (2013 e 2014), ovvero negli stessi giorni dell’anno in cui De Gasperi scrisse il suo diario. Divenuto famoso da giovanissimo per un’avventurosa spedizione nella Terra del Fuoco, all’inizio della guerra De Gasperi fu arruolato come ufficiale degli alpini e schierato con le sue truppe sul passo di monte Croce, tra Coltrondo e Padola, nel Comelico. Il suo diario, pubblicato per volontà della famiglia nel libro che accompagna la mostra, affascina per la lucidità con cui descrive un fronte di guerra comunque in grado di suscitare riflessioni sulla natura e sul paesaggio. Lontane dall’essere una semplice documentazione geografico-storicistica, le immagini di Cioffi rappresentano sentieri che vanno verso il nulla, boschi fittissimi, aree isolate avvolte nella nebbia e trasmettono il senso di alienazione e insensatezza vissuto dai soldati che un secolo fa combattevano un nemico spesso invisibile.

L’urlo indifferente. Fotografie di Stefano Cioffi a cura di Maurizio Giovanni De Bonis

Sedi espositive:

– Museo di Roma in Trastevere
Piazza S. Egidio, 1/b, 00153 Roma
dal 13 maggio al 21 giugno 2015

– Teatro Margherita di Bari
Inaugurazione 16 luglio 2015 ore 19.00
dal 16 luglio all’8 agosto 2015
dal martedì alla domenica, dalle ore 17,00 alle ore 21,00

– Castel dell’Ovo Napoli*
Inaugurazione 17 dicembre 2015 ore 17,30
dal lunedi alla domenica, dalle ore 11,00 alle ore 20,00
dal 17 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016

*La mostra, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, prodotta dall’associazione IN/OUT, è a cura di Maurizio G. De Bonis, con il coordinamento tecnico scientifico di Maria Savarese, ha ottenuto il logo del Centenario della prima guerra mondiale dalla Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

 

09
Mag

WORLD PRESS PHOTO 2015 – Bari

WORLD PRESS PHOTO 2015 è il concorso di fotogiornalismo più prestigioso al mondo, che vede ogni anno la partecipazione dei fotoreporter delle maggiori testate editoriali internazionali come National Geographic, BBC, CNN, Le Monde, El Pais.
Ogni anno, a febbraio, una giuria internazionale seleziona i 150 migliori scatti che vanno a comporre la celebre mostra “World Press Photo”, apprezzata da milioni di visitatori in tutto il mondo rappresentando l’eccellenza della fotografia d’attualità nelle sue diverse categorie: natura e ambiente, vita quotidiana, mutamenti climatici e sociali, ritrattistica e reportage di guerra.

Dopo il successo della mostra 2014 con 31.639 presenze in sole tre settimane, Bari ospita la mostra dal 11 giugno al 5 luglio 2015 riconfermando la cornice d’eccezione del Teatro Margherita di Bari.

La mostra 2015 è composta da 150 nuovi scatti dei fotoreporter internazionali premiati a Febbraio e rappresenta l’eccellenza della fotografia d’attualità nelle sue diverse categorie: natura e ambiente, vita quotidiana, mutamenti climatici e sociali, ritrattistica e reportage di guerra.

L’organizzazione della mostra è curata da CIME, associazione attiva dal 2009 nella creazione e produzione di eventi.
CIME ha ottenuto l’esclusiva per i prossimi 3 anni dalla Fondazione World Press Photo con sede ad Amsterdam.

Teatro Margherita – Bari

10 Giugno – 5 Luglio 2015

Preview 10 giugno 2015 ore 18.00

Ingresso 10 euro

Orari

Exhibition ogni giorno dalle 11 alle 23
Ingresso 3 Euro

www.worldpressphotobari.it

Immagine: World Prees Photo 2015 GENERAL NEWS / SINGLES 2nd PRIZE / Massimo Sestini, Italy Operation Mare Nostrum Boat refugees rescued by the Italian Navy, 7 June

09
Mag

Letizia Marabottini – per qualche minuto

Letizia Marabottini
per qualche minuto
5 maggio – 5 giugno 2015
Inaugurazione (alla presenza dell’artista): martedì 5 maggio 2015, ore 19.00 – 22.00

Carlo Gallerati è lieto di presentare per qualche minuto, una mostra personale di Letizia Marabottini a cura di Adriana M. Soldini.

“Dopo la ‘distinta signora’ di Sweet instant of memory, dalla chioma candida che custodiva i ricordi di una vita, la fotografa Letizia Marabottini ha trovato una nuova musa con lunghi capelli che vibrano dal desidero di rivelarsi; ma l’attende un lavoro delicato. La protagonista è appena uscita dal periodo adolescenziale e si affaccia al mondo degli adulti. Appare fragile nella realizzazione del principio di autodeterminazione, mentre delinea la sua identità. Sospesa nella precarietà, si sente smarrita nell’identificare il suo ruolo in una società vorace della sua giovinezza che la spinge verso un sistema opaco e vischioso, a tratti impraticabile. Nell’incertezza, la giovane si trova a ripiegare sul presente piuttosto che sentirsi stimolata a concorrere alla costruzione del proprio futuro. Ma la sua non è una resa. Per qualche minuto, ogni giorno, alla stessa ora, nella sua camera, esegue un rituale salvifico per liberare la mente dagli inutili dettagli e dalle angosce che la società impone. Ed è allora che la ragazza invita l’artista a condividere con lei l’intimità di quel breve spazio temporale. Letizia la segue con il suo obiettivo, mentre entra nella stanza e si abbandona sul letto, come assente. Malgrado la giovane età, custodisce dentro di sé una sapienza antica, archetipa, che accorre in aiuto e le indica la strada giusta da perseguire. Nella sua mente, riesce a stabilire un approccio di accoglienza ed empatia con la natura, ultima ancora di salvezza, e ricambia la generosità divenendo lei stessa sua custode. Letizia rivela allo spettatore questo incanto con un video evanescente (in cui le immagini fluiscono lentamente) e una installazione che danno il tema alla mostra: per qualche minuto. L’installazione riporta il senso di riservatezza per mezzo di sette woodbox, con al centro un foro attraverso cui l’osservatore può spiare come dal buco della serratura e vedere le immagini catturate dal video. Letizia sollecita lo spettatore a interagire con le opere e si avvale del concetto di ‘soglia’ per condurre alla conoscenza, interponendo sportelli tra le due parti dell’immagine che solo se aperti rivelano la soluzione operata. La trasformazione psicofisica della ragazza le ha consentito di recuperare il senso di libertà e la forza che solo la riconnessione alla natura può donare. La sua mente si è dispiegata in spazi di soggettività creativa, come se dopo la caduta di certezze si fossero aperti territori prima con ingresso vietato.” (Adriana M. Soldini, sunto della critica)Continue Reading..

07
Mag

Sebastião Salgado. Profumo di Sogno

Sebastião Salgado
Profumo di Sogno. Viaggio nel mondo del Caffè

In mostra a Venezia le immagini di Sebastião Salgado per illy
A cura di Lélia Wanick Salgado

Per la prima volta, dal 6 maggio al 27 settembre 2015, la mostra di Sebastião Salgado per illy, dal titolo PROFUMO DI SOGNO. Viaggio nel mondo del Caffè, sarà proposta alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, con la collaborazione di Contrasto. La mostra è a cura di Lélia Wanick Salgado.

La mostra, allestita negli spazi di Piazza San Marco, si compone di una selezione di 75 scatti più rappresentativi del viaggio fotografico compiuto dal grande maestro insieme a illy per omaggiare gli uomini e le donne del caffè: una storia di persone, di paesaggi, di rapporto armonioso con la terra raccontata attraverso immagini in bianco e nero dal forte impatto espressivo, evocativo ed emozionale.
“PROFUMO DI SOGNO. Viaggio nel mondo del Caffè” si propone così come il più grande reportage mai realizzato prima dedicato al mondo del caffè. Dal 2003 ad oggi Salgado ha documentato negli anni dieci Paesi da cui illy acquista il caffè: Brasile, India, Indonesia, Etiopia, Guatemala, Colombia, Cina, Costa Rica, El Salvador e Tanzania.

L’anteprima dedicata alla stampa si svolgerà martedì 5 maggio 2015 dalle 11:00 alle 13:00 presso la Fondazione Bevilacqua LaMasa, Piazza San Marco 71/c – Venezia, alla presenza del grande fotografo Sebastião Salgado. La mostra è accompagnata anche dal libro pubblicato da Contrasto “PROFUMO DI SOGNO. Viaggio nelmondo del Caffè”, che racconta il viaggio nelle piantagioni di caffè attraverso le immagini del grande fotografo umanista e le parole di Andrea Illy, Luis Sepulveda, Angela Vettese e lo stesso Sebastião Salgado. Il libro è curato da Lélia Wanick Salgado, moglie del fotografo.

Brasiliano di origine, narratore del mondo per passione, Sebastião Salgado conosce bene la vita dei coltivatori di caffè, avendoli osservati fin dall’infanzia: nato nel 1944 in una numerosa famiglia dello Stato interno del Minas Gerais in Brasile, luogo da cui suo padre trasportava il caffè verso i porti lungo la costa, in seguito economista alla International Coffee Organization, ha scelto negli anni di farsi testimone dello sviluppo sostenibile del pianeta.

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06
Mag

Art on Camera: Photographs by Shunk-Kender, 1960–1971

Art on Camera: Photographs by Shunk-Kender, 1960–1971
May 17 – october 4, 2015
The Robert and Joyce Menschel Photography Gallery, third floor

The photographers Harry Shunk (German, 1924–2006) and János Kender (Hungarian, 1937–2009) worked together under the name Shunk-Kender from the late 1950s to the early 1970s, based first in Paris and then in New York. Shunk-Kender photographed artworks, events, and landmark exhibitions of avant-garde movements of the era, from Nouveau réalisme to Earth art. They were connected with a vibrant art scene that they captured through portraits of artists and participated in through collaborative projects.

The roles played by the duo varied from one project to the next. In some cases, Shunk-Kender worked as documentarians, photographing Happenings and performances; in other instances, they were collaborators, acting alongside other artists to realize works of art through photography. This exhibition features a selection from the more than 600 works from the Shunk-Kender Photography Collection that recently entered MoMA’s collection, as part of a major donation from the Roy Lichtenstein Foundation to an international consortium of five institutions.

Art on Camera begins in Paris in 1960 with Yves Klein’s Leap into the Void (Saut dans le vide), widely known through the iconic photomontage created by Shunk-Kender. The exhibition then shifts focus to New York; it includes their documentation of Yayoi Kusama’s astonishing Happenings of the late 1960s and selections from Pier 18, a project conceived and organized by independent curator Willoughby Sharp, for which Shunk-Kender photographed works by 27 artists. The resulting pictures capture the chaotic energy, playful wit, and systematic processes of the era’s performance and Conceptual art in two-dimensional black and white.

Organized by Lucy Gallun, Assistant Curator, Department of Photography.

The exhibition is supported by the MoMA Annual Exhibition Fund.

Image: John Baldessari (American, b. 1931). Hands Framing New York Harbor from Pier 18. 1971. Photograph by Shunk-Kender (Harry Shunk [German, 1924–2006] and János Kender [Hungarian, 1937–2009]). Gelatin silver print, 7 3/8 × 9 15/16″ (18.8 × 25.2 cm). The Museum of Modern Art, New York. Gift of the Roy Lichtenstein Foundation in honor of Jennifer Winkworth and Kynaston McShine and in memory of Harry Shunk and János Kender. © 2015 John Baldessari. Photograph: Shunk-Kender © J. Paul Getty Trust. The Getty Research Institute, Los Angeles

The Museum of Modern Art

11 West 53 Street
New York, NY 10019-5497
(212) 708-9400