Category: fotografia

15
Giu

Other Places. Mario Daniele e Marco Maria Zanin

VisonQuesT Contemporary photography presenta, come ultimo progetto di fine stagione, “Other Places” di Mario Daniele e Marco Maria Zanin. I due artisti sono legati al tema del paesaggio ed entrambi, con mezzi differenti sia per tecnica sia per contenuto, affrontano questo tema “storico” della Fotografia in modo particolare e innovativo, staccandosi dagli schemi, scavando oltre quello che vediamo e facendoci entrare in luoghi dove i paesaggi continuano oltre i margini della fotografia.

Mario Daniele con “Quel sentiero per il lago” ci conduce subito a uno spazio aperto, a una vastità non precisamente misurabile, dove l’uomo sente il potenziale eterno della natura. È un sentiero quasi non visibile, più esistenziale che fisico, che porta in un posto connotato soggettivamente e non in un luogo. Osserviamo delle piccole porzioni di terra bagnata da grandi laghi, dove anche noi spettatori ci confrontiamo con il nostro sguardo, dove il soggetto non è il singolo: il lago, la persona o la terra, ma la loro relazione.

Marco Maria Zanin sviluppa la sua ricerca progetto “Sicilia” nell’analisi e confronto tra due poli : da una parte ciò che appartiene al mondo dalle radici e dall’altra i fenomeni delle sovrastrutture dell’epoca contemporanea.
Come un vecchio emigrante, alla ricerca delle sensazioni provate da generazioni che lasciavano il Veneto in cerca di fortuna, Zanin prima parte per il Brasile, poi decide, accettando una proposta, al tempo stesso una sfida, di spostare il suo interesse verso sud. Attraversa il mare e parte per la Sicilia dove realizza questo lavoro, ancora una volta affrontando la storia di una terra dura, contadina, dove ritrova gli stessi temi e gli stessi elementi che hanno caratterizzato la sua ricerca.

Entrambi gli artisti ci suggeriscono che non ha importanza sapere dove siano questi posti, perché essi sono dappertutto, dentro e fuori, archetipi di un possibile paesaggio spirituale, tappe di un “atlante delle emozioni”, sono appunto “altri luoghi”.Continue Reading..

14
Giu

FORCELLA. Jean-Marc Caimi – Valentina Piccinni

“Nell’osservare le foto di ‘Forcella’, sembra esserci un’equazione geometrica che connette il caos di quel quartiere, al modo di fotografare di Caimi e Piccinni. Il primo sguardo è un pugno nello stomaco, richiede un approccio puro, autentico, non filtrato. ‘Forcella’ è un invito ad accettare questa sfida e guardare al di là”. Maria Teresa Salvati

In occasione della settima edizione di “Cascina Farsetti”, il CSF Adams presenta la mostra di Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni: “Forcella”. L’esposizione si compone di una selezione di quaranta fotografie analogiche in b&w, realizzate dal duo a Napoli, che racconta il quotidiano vivere dei suoi abitanti tra l’ordinario e lo straordinario, attraverso un’immediata prossimità ai soggetti fotografati che si offrono alla camera scevri da inibizioni.

Gli autori raccontano: “Forcella è conficcata nelle viscere di Napoli. E’ il rione più vecchio e ristretto della città. Forcella è nota per essere la roccaforte delle gang camorristiche più violente e sanguinarie, che hanno imposto le loro leggi per decenni. A Forcella il tempo è sospeso in un’epoca indefinita, che ha trattenuto il fiato dal dopoguerra agli Anni Ottanta; modernizzazione e globalizzazione non sono riuscite a mutare il quotidiano vivere della gente comune. Un luogo dimenticato dalle istituzioni, abbandonato all’incurie ma dove i rapporti e le amicizie fra le persone passano per ritualità antiche. Forcella è l’archetipo della citta di Napoli. Cominciando da questi luoghi, abbiamo esplorato altri rioni dall’atmosfera simile, i Quartieri Spagnoli, Sanità e le spiagge cittadine adiacenti al lungomare Caracciolo. Luoghi dove la povertà è la regina. La camorra il re.“Continue Reading..

13
Giu

Fondazione Prada. Progetti in corso

Robert Gober e Thomas Demand hanno creato installazioni site-specific in dialogo con le architetture industriali dei nuovi spazi. Opere dalla Collezione Prada sono presentate in due mostre tematiche. Due progetti espositivi analizzano rispettivamente i temi della serialità e della copia nell’arte classica e della riproduzione in piccola scala della statuaria greco-romana dal Rinascimento al Neoclassicismo.

La nuova sede della Fondazione Prada aprirà a Milano sabato 9 maggio 2015. Le giornate di anteprima si svolgeranno da sabato 2 a venerdì 8 maggio. Parallelamente ai nuovi spazi di Milano, rimarrà attiva la sede di Venezia nel palazzo settecentesco di Ca’ Corner della Regina. Da maggio e nel corso dell’estate 2015 i due spazi saranno idealmente uniti da due mostre di arte antica a cura di Salvatore Settis.

La nuova sede di Milano, progettata dallo studio di architettura OMA, guidato da Rem Koolhaas, espande il repertorio delle tipologie spaziali in cui l’arte può essere esposta e condivisa con il pubblico. Caratterizzata da un’articolata configurazione architettonica che combina edifici preesistenti e tre nuove costruzioni, è il risultato della trasformazione di una distilleria risalente agli anni dieci del Novecento. Situato in Largo Isarco, nella zona sud di Milano, il complesso si sviluppa su una superficie totale di 19.000 m2, di cui 11.000 m2 saranno utilizzati per le attività espositive. L’edificio all’entrata del nuovo centro accoglierà il pubblico con due spazi nati da collaborazioni speciali: un’area didattica dedicata ai bambini e sviluppata con gli studenti dell’École nationale supérieure d’architecture de Versailles; e un bar ideato dal regista Wes Anderson che ricrea l’atmosfera dei tipici caffè di Milano.

In occasione dell’apertura della nuova sede di Milano, la Fondazione Prada presenterà una pluralità di attività. Robert Gober e Thomas Demand realizzeranno installazioni site-specific in dialogo con le architetture industriali e con i nuovi spazi. Roman Polanski (dal 21 maggio) esplorerà le suggestioni cinematografiche che hanno ispirato i suoi film in un progetto che si tradurrà in un documentario inedito e in una rassegna cinematografica. Selezioni di opere dalla Collezione Prada saranno presentate in esposizioni tematiche. Le mostre “Serial Classic” (9 maggio al 24 agosto 2015), a Milano, e “Portable Classic” (9 maggio – 13 settembre 2015), a Venezia – curate da Salvatore Settis, in collaborazione con Anna Anguissola e Davide Gasparotto – completeranno il programma. I due progetti espositivi, il cui allestimento è ideato da OMA, analizzano rispettivamente i temi della serialità e della copia nell’arte classica e della riproduzione in piccola scala della statuaria greco-romana dal Rinascimento al Neoclassicismo.

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11
Giu

Abitanti. Nelle fotografie dell’Agenzia Magnum scelte da Ferdinando Scianna

Abitanti

Nelle fotografie dell’Agenzia Magnum scelte da Ferdinando Scianna

I fotografi della Magnum, da settant’anni, raccontano con le fotografie il mondo che li circonda. I grandi avvenimenti, ma anche, se non soprattutto, la vita delle persone nei diversi luoghi dove la vivono. La loro stessa vita privata, anche. Poche cose come l’abitare e le case raccontano meglio chi siamo, come viviamo. Dalla casa-tana alle bidonville, alle case del lusso, agli alveari della modernità, dalle intimità degli affetti alle effimere convivenze di massa di quelli che, dopo Augé, vengono definiti nonluoghi e tuttavia sono tra i più frequentati. Quaranta fotografie nuove e vecchie nelle quali questo tema poliedrico si sviluppa attraverso lo sguardo di grandi fotografi, animati da uno spirito comune pur nella grande diversità degli stili. “Queste sono le fotografie che ho scelto tra le numerosissime. Ne ho incluse persino due mie, per non peccare di falsa modestia e non fingere un’impossibile neutralità nella scelta. In tal senso, se fare il curatore significa questo, nella scelta c’è anche il mio sguardo” dice Scianna. “Ma soprattutto sono molto contento di avere fatto da tramite per gli sguardi di tanti colleghi fotografi che ammiro e del cui gruppo sono orgoglioso di fare parte.”Continue Reading..

10
Giu

CENTRALE FOTOGRAFIA. IN ITALIA

CENTRALE FOTOGRAFIA
“IN ITALIA” settima edizione

Rassegna dedicata alla fotografia e all’arte contemporanea
CONFERENZE / INCONTRI / TAVOLE ROTONDE

FANO 11 / 12 / 13 / 14 GIUGNO 2015
ROCCA MALATESTIANA

Dal 11 al 14 giugno 2015 a Fano l’immagine fotografica torna ad essere protagonista con la VII edizione di Centrale Fotografia, rassegna annuale di eventi a tema sulla fotografia e l’arte contemporanea, a cura di Luca Panaro e Marcello Sparaventi.
La rassegna è organizzata dall’Associazione Culturale Centrale Fotografia, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Fano, con la compartecipazione del Consiglio Regionale Assemblea Legislativa delle Marche e con il contributo di Caffè Centrale, Omnia Comunicazione / Nautilus, Hotel de La Ville / Ristorante la Liscia Da Ori / Work in progress.Continue Reading..

10
Giu

Julia Krahn

PROROGATA al 27 settembre 2015

Dal 10 giugno al 30 agosto 2015, il Museo Diocesano di Milano, nell’ambito di MuDi Contemporanea, ospita la personale di Julia Krahn.
L’esposizione presenta una serie di opere, fotografie, video, scultura e performance, che appartengono al ciclo di lavori sviluppati attorno al tema sacro dell’Ultima Cena, cui l’artista tedesca si dedica fin dal 2010 e che contengono accenni al simbolismo cristiano, a gesti liturgici e a riferimenti alla storia dell’arte.
La rassegna ruota attorno alla figura del piccione, e al suo processo di metamorfosi in colomba. Il piccione è stato scelto come simbolo sacro biblico che nell’Antico Testamento, al pari della colomba, si ergeva come messaggero divino.
Fulcro dell’esposizione sarà il video Taube, in cui una colomba bianca, fotogramma dopo fotogramma, viene macchiata da gocce di liquido rosso sangue che cadono dall’alto, fino a ricoprirla completamente. Il filmato è accompagnato da tracce musicali della Passione Secondo Matteo BWV 244 di J.S.Bach.

“Hanno detto che era una colomba, ma forse era un piccione – scrive Luca Doninelli nel suo testo in catalogo. Si dice che le colombe sono animali più spirituali, ma quando poi quell’uomo – Gesù Cristo – fu catturato si accorsero con raccapriccio che la sua veste era tutta bagnata di sangue. In quel momento non c’era molto di spirituale nel suo aspetto. C’era molto dolore, questo sì, ma il dolore appartiene alla carne. L’anima stessa, nel dolore, sente di essere attaccata alla carne”.Continue Reading..

10
Giu

Fotografia Futurista

La mostra, articolata in 4 sezioni – dalla distruzione della mimesi come illusione naturalista, alle ricerche innovatrici degli anni ’20 e ’30 -, indaga, attraverso l’arco di mezzo secolo, il modo in cui i futuristi si sono impossessati del linguaggio fotografico per fissare l’invisibile della pulsione vitale e per trascrivere la realta’ come creazione e divenire.

—– english below

a cura di Giovanni Lista

In occasione del suo venticinquesimo anniversario, la Galleria Carla Sozzani presenta dal 10 giugno al 1° novembre 2015 la mostra «Fotografia Futurista» a cura di Giovanni Lista. Oltre cento fotografie originali provenienti da collezioni private e da fondi storici nazionali come i Fratelli Alinari, il Museo del Cinema e di Fotografia di Torino, il Museo Archivio di fotografia Storica di Roma e gli archivi del MART di Trento e Rovereto.

La mostra indaga, attraverso l’arco di mezzo secolo, il modo in cui i futuristi si sono impossessati del linguaggio fotografico per fissare l’invisibile della pulsione vitale e per trascrivere la realtà come creazione e divenire.

Articolata in quattro sezioni, dalla distruzione della mimesi come illusione naturalista, alle ricerche innovatrici degli anni Venti-Trenta, «Fotografia Futurista» comprende il fotodinamismo formalizzato dei fratelli Bragaglia, gli autoritratti di Depero, i fotomontaggi di Tato, fino alle foto-perfomance, in sintonia con le migliori avanguardie europee, contestatarie e rivoluzionarie, libertarie ed eccentriche, iperboliche e irrecuperabili per i canoni della società borghese.Continue Reading..

09
Giu

Roberta Segata. L’odore delle ossa

RB Contemporary presenta dal 12 giugno al 10 luglio 2015 in Foro Buonaparte 46 a Milano, L’ODORE DELLE OSSA, l’ultimo progetto dell’artista ROBERTA SEGATA.

La mostra proporrà un cortometraggio – realizzato con la coproduzione della galleria RBcontemporary, Bolzano Danza, il Comune e il Centro Arte Contemporanea di Cavalese, Trentino da Vivere – e una serie fotografica. L’esposizione raccoglierà anche una piccola antologia delle opere fotografiche dell’artista.

L’11 giugno, serata di inaugrazione, vedrà Roberta Segata, insieme agli artisiti con i quali ha collaborato, parlare del suo ultimo progetto in un momento di condivisione e scambio con il pubblico. L’odore delle ossa nasce come naturale sviluppo di una tematica che ha coinvolto/travolto l’artista negli ultimi anni della sua vita e del suo lavoro.
Roberta, attenta all’ascolto dei cambiamenti vissuti, ma che accomunano qualunque essere umano di fronte a vere difficoltà di natura personale, sociale, famigliare, salutare e dettate da fattori esterni e quindi non controllabili, ha esaminato in più serie fotografiche il concetto di mutamento attraverso il tempo, la malattia e la maturazione.

L’odore delle ossa, a differenza dei precedenti lavori di natura prettamente fotografica, è composto da un cortometraggio realizzato con la collaborazione degli artisti Andrea Pregl e Fanny Oliva. Ritratto nella terra d’origine di Roberta Segata il lavoro vede come prima protagonista la natura incontaminata della Valle di Fiemme e zone limitrofe insieme alla figura umana in quello che può essere definito un vero e proprio viaggio . Oltre la siepe, la serie fotografica che accompagna il cortometraggio, rappresenta invece il lavoro da cui tutto si è sviluppato, il primo capitolo dedicato alla “malattia” e ai “cambiamenti”.Continue Reading..

03
Giu

La memoria finalmente. Arte in Polonia: 1989-2015

La mostra “La memoria finalmente. Arte in Polonia: 1989-2015”, che presente lavori di una quindicina di artisti polacchi selezionati sulla scorta di tre generazioni di autori nati tra la fine degli anni Cinquanta e la prima metà degli anni Ottanta, è allestita alla Palazzina dei Giardini Ducali di Modena, dal 19 marzo al 5 giugno 2016

Nel percorso espositivo fotografie, pittura, collage, performance, sculture, disegni, installazioni e video per raccontare il delicato passaggio tra passato e futuro vissuto dalla Polonia. La mostra è organizzata e prodotta dalla Galleria civica di Modena con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e realizzata in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma, a cura di Marinella Paderni.

Come già annunciato, l’evento, già programmato per quest’anno, si svolgerà nel 2016 in accordo tra l’Amministrazione comunale di Modena e l’Istituto Polacco di Roma, di concerto con la curatrice, con la disponibilità dei prestatori delle opere e delle istituzioni polacche a proseguire la collaborazione avviata con la Galleria civica.

Una iniziativa che sarà occasione per osservare da vicino quanto avvenuto sulla scena culturale polacca, a 25 anni dall’indipendenza democratica del Paese. La Polonia, culla di un rinascimento culturale senza precedenti, divisa nel corso del XX secolo, tornata indipendente e poi liberata con l’aiuto dell’Armata Rossa, è divenuta uno storico e strategico crocevia tra Est e Ovest, e un osservatorio privilegiato dei fenomeni politici e culturali europei, coniugando, spesso suo malgrado, istanze e differenze dei due poli estremi del nostro continente.

L’inizio dell’era post-socialista e l’ingresso del capitalismo hanno segnato un confine culturale tra passato e futuro. La libertà ritrovata ha rappresentato la promessa del futuro senza il pericolo di cadere nelle trappole della rimozione e della perdita di memoria.

Galleria civica di Modena

Palazzo Santa Margherita
Corso Canalgrande, 103
Modena 41121 Italia
Tel. +39 059 2032911
www.comune.modena.it/galleria
Orari di apertura

19 marzo – 5 giugno 2016
Mercoledì-Venerdì 10.30-13.00 e 15.00-18.00
Sabato, Domenica e festivi 10.30-19.00
Dal 18 aprile al 7 giugno
Mercoledì-Venerdì 10.30-13.00 e 16.00-19.30
Sabato, Domenica e festivi 10.30-19.30

Immagine: Michał Grochowiak, Untitled (Ola), 2008 (dalla serie “Silence”)

01
Giu

Giulia Marchi. Rokovoko

GIULIA MARCHI
ROKOVOKO

June 11 – July 31
Vernissage
June 11 – 18:00 – 21:00

Matèria è lieta di annunciare la personale di Giulia Marchi dal titolo Rokovoko. La mostra inaugura e sancisce la collaborazione tra la fotografa e la galleria romana proponendo, in anteprima, un corpus di tre lavori che definiscono le tematiche esplorate e sviluppate dall’artista. Il rapporto tra fotografia e letteratura, tra parola e immagine lega i lavori che occuperanno le due sale di Materia spaziando dalla fotografia stessa all’installazione, proponendo una concezione altra di “spazio”.

Rokovoko, isola immaginifica del celebre romanzo di Herman Melville, “Moby-Dick or The Whale”, rappresenta un punto d’arrivo irraggiungibile una meta tracciata da rotte letterarie che coraggiosamente affiancano Cesare Pavese, Gustave Flaubert e lo stesso Melville, su di una cartografia irrisolta.

“Paesaggi irrisolti”, “Memorie selettive”, “Prima di essere schiuma saremo indomabili onde” i nomi propri dei lavori esposti.

Matrici di polaroid alterate al servizio di una chimica del paesaggio; confini irrisolti tracciati da fili bianchi, da funamboliche funi sulle quali camminare, geometrie aliene in dialogo con scenari terrenamente eseguiti. La memoria non è lineare e localizzare è fondamentale per ricordare; luoghi destinati al vuoto, lasciato, perché fosse occupato dalla memoria divenuta selettiva e adagiata in cassetti che ne divengono dimora. La rotta appare incompleta, costretti ad avanzare al buio scandagliamo lo spazio in apnea, direzionati dalla bacchetta del rabdomante che dà il ritmo al viaggio.

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