Category: fotografia

08
Ago

Ljubodrag Andric. Works 2008-2016

Dal 03 Agosto 2016 al 24 Settembre 2016
Triennale di Milano
a cura di Demetrio Paparoni

La mostra, curata da Demetrio Paparoni, presenta una selezione di 14 fotografie di Ljubodrag Andric, realizzate dal 2008 a oggi e che hanno per oggetto paesaggi, muri, facciate e interni di edifici antichi e moderni. Di grande formato, queste fotografie sono caratterizzate dall’assenza della figura umana e da un impianto formale che, nonostante l’attenzione per il dettaglio realistico, trova le sue matrici nell’astrazione geometrica e in quella materica. Ciò che maggiormente le caratterizza è la qualità tattile dell’immagine, che rimanda alla tecnica dell’affresco. Ripresi come spazi essenziali, ricchi di particolari ma privi di fronzoli, i luoghi fotografati da Andric sono sottratti alla monumentalità che è loro propria con lo scopo di neutralizzare la narrazione legata al contesto e al tempo storico di appartenenza. Prive di narrazione – le singole immagini non lasciano prefigurare un prima e un dopo – le opere di Andric sono incentrate sul concetto di limite invalicabile (il muro), di vuoto (gli interni) e di assenza (la vita senza l’essere umano).

Come scrive Demetrio Paparoni nel testo introduttivo alla monografia Ljubodrag Andric – Works 2008-2016, edita da Skira, “Il lavoro di Andric si potrebbe suddividere in cicli connotati, non dal luogo, ma dai modelli formali che ricorrono nella mente del fotografo secondo uno schema che richiama quello dei quadri astratto-geometrici o minimalisti. L’architettura di queste fotografie è infatti costruita attraverso l’utilizzo di geometrie modulari, di volta in volta distribuite nello spazio o accostate in modo da ottenere varianti dello stesso tema. Andric riporta nell’opera la geometria delle masse e l’incidenza della luce. Il fatto che la percezione del soggetto preso a modello muti con il variare della luce spiega cosa intende Andric quando afferma che le sue fotografie lo costringono a lunghe pause, nell’attesa che la luce conferisca particolari caratteristiche alle superfici e al colore. In questa dinamica hanno un ruolo anche le ombre che, facendosi disegno o velatura, danno equilibrio alla struttura dell’immagine, evidenziandone la classicità, ma allontanandola dai canoni estetici neoclassici. Porre l’accento sulla non identificabilità dei luoghi e sulla finitezza delle forme geometriche equivale per Andric a voler riportare l’immagine a se stessa per far prevalere l’analisi sulla narrazione, a dimostrazione del fatto che, come afferma Wittgenstein, il significato del linguaggio non dipende dal modo in cui la realtà si manifesta, ma dal linguaggio stesso, che anticipa le condizioni di significato e di senso delle cose.”

In continuità con l’iniziativa alla Triennale Ljubodrag Andric presenta alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia (26 agosto – 2 ottobre), la mostra Consonanze, che inaugura il 25 Agosto.

 

29
Lug

Mario Cresci. In aliam figura mutare

Mario Cresci in Aliam Figuram Mutare. Interazioni con la Pietà Rondanini di Michelangelo

Organizzata dal Comune di Milano, Direzione Cultura, Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici, Civico Archivio Fotografico, l’esposizione, ideata da Mario Cresci, si snoda attraverso diverse fasi progettuali ognuna corrispondente a gruppi di immagini realizzate sulla Pietà Rondanini, ripresa nello storico allestimento della Sala degli Scarlioni e in quello attuale, nell’Ospedale Spagnolo. L’autore, attraverso il progressivo avvicinamento all’opera d’arte indagata, osservata, scrutata per tre anni stabilisce un intenso confronto con tematiche della società contemporanea. In occasione dell’esposizione, Cresci dona al Civico Archivio Fotografico di Milano una serie di quaranta stampe fotografiche relative all’intero progetto, contribuendo così a incrementare il patrimonio dell’Istituto.

ANTICO OSPEDALE SPAGNOLO CASTELLO SFORZESCO
Mario Cresci, In aliam figura mutare
a cura di Mario Cresci
25 maggio/22 settembre 2016

Sale espositive Antico Ospedale Spagnolo Castello Sforzesco
Piazza Castello 1 – 02.88463747
martedì-domenica 9-19.30, giovedì 9-22.30

www.milanocastello.it
www.comune.milano.it/cultura

Ingresso libero

report by amaliadilanno

25
Lug

MIGUEL RIO BRANCO. De Tóquio para Out of Nowhere

Galeria Filomena Soares was founded in 1999, in Lisbon. Its main objective is to incentive contemporary artistic production, by furthering a productive dialogue between artists, curators and institutions working in the Portuguese and international art scenes.

The gallery stands in the east side of Lisbon, an area that was, for decades, an industrial pole of great importance to the city’s growth and is today one of its largest urban reconversion sites. The gallery’s space (approx. 1000m2) includes two exhibition rooms with different sizes and facilities, which allow it to host a large variety of exhibitions and other artistic events. The gallery has, from very early on, been producing monographs on contemporary art that can be browsed in one of the rooms reserved for visitors.

The gallery’s programming is guided by a strategy aimed at establishing long-time associations with authors working in every field of artistic expression. The gallery’s participation in important contemporary art fairs, as well as its collaborations with international curators – such as David Rimanelli, Rosa Martinez, Jurgen Bock, David Rosenberg, David Barro or Alexandre Melo – is one of the prospective lines it keeps constantly developing within this context.

Galeria Filomena Soares represents the following artists: Ângela Ferreira, Bruno Pacheco, Carlos Motta, Dan Graham, Daniel Senise, Dias & Riedweg, Didier Faustino, Günther Förg, Helena Almeida, Herbert Brandl, Jaime de la Jara, João Penalva, João Tabarra, Kiluanji Kia Henda, Miguel Rio Branco, Pedro Barateiro, Peter Zimmermann, Pilar Albarracín, Rodrigo Oliveira, Rui Chafes, Santiago Parra, Shirin Neshat, Slater Bradley and Susy Gómez.

Current exhibition: MIGUEL RIO BRANCO. De Tóquio para Out of Nowhere, 2016-05-26 | 2016-11-12

report by amaliadilanno

 

11
Lug

A forma do pensamento

Cristina Guerra Gallery

A forma do pensamento

curata da Miguel von Hafe Pérez

L’esposizione riunisce le opere dei seguenti artisti:

Juan ARAUJO / John BALDESSARI/ Eduardo BATARDA / AlbertoLAMB / Graham GUSSIN / Teresa HENRIQUES / Marlena Kudlička / Fernando LANHAS/ Regina MIGUEL / Juan Luis MORAZA / John ONOFRE / Diogo CHILI /Jorge PINHEIRO / Julian SARMENTO.

 

Cristina Guerra Contemporary Art
Rua Santo António à Estrela, 33. 1350-291 Lisbon
A forma do pensamento
a cura di Miguel von Hafe Pérez
fino al 30 luglio 2016

 

11
Lug

Ugo La Pietra. ABITARE è essere ovunque a casa propria

AL MA*GA DI GALLARATE E ALL’AEROPORTO DI MILANO MALPENSA

DAL 16 APRILE AL 18 SETTEMBRE 2016
LA MOSTRA DI
UGO LA PIETRA
ABITARE È ESSERE OVUNQUE A CASA PROPRIA
Opere e ricerche nell’ambiente urbano 1962-2016

Dal 16 aprile al 18 settembre 2016, il Museo MA*GA di Gallarate (VA) e l’Aeroporto di Milano Malpensa ospiteranno un’ampia ed esauriente selezione di opere e ricerche dedicate allo spazio urbano di Ugo La Pietra (1938). La mostra, dal titolo ABITARE è essere ovunque a casa propria. Opere e ricerche nell’ambiente urbano 1962-2016, a cura di Marco Meneguzzo, ripercorre i molteplici ambiti di indagine di La Pietra per nuclei e tematiche, con i suoi lavori più significativi e i documenti correlati. Il punto di partenza è la ricerca, iniziata nel 1967, che La Pietra chiama “Sistema disequilibrante”. Si tratta di una vera e propria teoria e metodo d’analisi dei segni e delle strutture che accompagnano la vita quotidiana e che sono alla base di tutta la parabola artistica di La Pietra. Lo spazio urbano viene infatti costantemente preso in considerazione come struttura organizzata e luogo da cui germinano le sue pratiche progettuali artistiche e provocatorie.
Al MA*GA si avrà occasione di vedere la molteplicità degli esiti della sua creatività, la cui produzione si sposta tra diversi media, dal cinema, alla pittura, alla scultura, al design, alla fotografia, alla performance, alla musica. In occasione della mostra verrà presentato il libro di Ugo La Pietra Il segno randomico, una raccolta dell’attività artistica dell’autore, a cura di Marco Meneguzzo (Silvana Editoriale). Anche la città di Gallarate sarà coinvolta nel percorso espositivo, ospitando l’installazione in pietra leccese Soggiorno urbano, realizzata per l’occasione.

In contemporanea con l’iniziativa del MA*GA, l’Aeroporto di Milano Malpensa accoglierà, nell’area adiacente la Porta di Milano, l’installazione Interno/Esterno. Interno/Esterno che riprodurrà un ambiente apparentemente domestico – la stanza di una casa – salvo poi far accedere lo spettatore direttamente in un orizzonte prospettico di una via di Milano, al centro del quale si collocano i binari dello storico tram. L’ambiente si presterà perfettamente per la fotografia e per la condivisione, tramite i social network, i selfie, divenuti ormai uno dei fenomeni globali per la comunicazione interattiva. Proprio l’utilizzo dello spazio da parte del pubblico come luogo di esperienza e set fotografico attiverà un sistema di comunicazione dell’opera all’esterno, rendendo visibile “fuori” ciò che accade all’interno dell’aeroporto.
Inoltre, nelle Sale Vip del Terminal 1, la mostra Nuova territorialità proporrà venti opere pittoriche dell’artista tutte attraversate da un elevato indice di ‘randomità’, componente caratterizzante di tutta la creatività di La Pietra che usa il segno come elemento di rottura in una struttura ben programmata, in un ambiente urbano con un ordinato sistema strutturale.

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05
Lug

Emilio Isgrò

Dal 29 giugno al 25 settembre 2016 Milano rende omaggio a Emilio Isgrò con una grande antologica contemporaneamente allestita in più sedi, a cura di Marco Bazzini.

Emilio Isgrò, figura pressoché unica nel panorama dell’arte contemporanea nazionale e internazionale, ha fondato un nuovo linguaggio di grande originalità e trasparenza con le sue celebri cancellature e i suoi interventi sul testo in tutte le lingue e in tutte le forme.

Tre le sedi del progetto espositivo: Palazzo Reale dove sarà esposta una selezione di lavori storici ricca di oltre 200 opere tra libri cancellati, quadri e installazioni; alle Gallerie d’Italia l’anteprima del celebre ritratto di Alessandro Manzoni dipinto da Hayez e cancellato in bianco; Casa del Manzoni, sempre con un nuovo lavoro: I promessi sposi cancellati per venticinque lettori e dieci appestati.

Il progetto è promosso e prodotto dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale, Intesa Sanpaolo, Centro Nazionale Studi Manzoniani, Electa editore e nasce da un’idea dell’Archivio Emilio Isgrò.

A cura di Marco Bazzini

Isgrò
Palazzo Reale
piazza Duomo, 12
Gallerie d’Italia
piazza Scala, 6
Casa del Manzoni
via Gerolamo Morone, 1
Durata della mostra: dal 29 giugno al 25 settembre 2016
Ingresso libero

Immagine: Emilio Isgrò. Girolamo Savonarola, 2014 acrilico su tela montata su legno

04
Lug

Muybridge. Recall

Galleria Gruppo Credito Valtellinese
corso Magenta 59 – Milano

Durata mostra
19 maggio – 1 ottobre 2016

Vernice per la stampa
mercoledì 18 maggio ore 12,00, Galleria Gruppo Credito Valtellinese

Inaugurazione
mercoledì 18 maggio ore 18.30, Galleria Gruppo Credito Valtellinese
Dalle ore 19.00 alle ore 20.00 avrà luogo in Galleria il remake in tre atti del set cronofotografico lineare inventato da Muybridge nel 1878 per realizzare i suoi celebri studi sul movimento animale e umano

Orari e ingressi
Galleria Gruppo Credito Valtellinese
da martedì a sabato h. 13.30-19.15
chiuso domenica e lunedì
2 giugno e dal 2 agosto al 5 settembre
Aperture straordinarie per le scuole su prenotazione

INGRESSO LIBERO

Informazioni al pubblico
Galleria Gruppo Credito Valtellinese
tel. +39 0248.008.015
galleriearte@creval.it – www.creval.it

Ufficio stampa
Studio ESSECI
tel. +39 049.663.499
info@studioesseci.netContinue Reading..

01
Lug

Regina José Galindo. Siesta

La performance conclude la rassegna
Sui Generis
a cura di Eugenio Viola e Angel Moya Garcia

9 Luglio 2016 ore 19.00 / July 9, 2016 at 7pm
Ex Chiesa di San Matteo – P.zza San Matteo, 3 55100 – Lucca

Associazione Culturale Dello Scompiglio
in collaborazione con
Prometeogallery di Ida Pisani

“Quando mi sono svegliata, avevo uno sopra di me ed un altro sotto, mentre due mi afferravano”.
Testimonianza di una ragazza di 16 anni, violentata da 30 uomini in Brasile, nel maggio 2016
La dimensione performativa di Regina José Galindo è politica e polemica, restituisce opere scomode, spesso brutali, nelle quali il suo corpo minuto e all’apparenza fragile è esposto ad una serie di azioni pubbliche che usano lo spazio metaforico dell’arte per denunciare le implicazioni etiche legate alle ingiustizie sociali e culturali, le discriminazioni di razza e di sesso e più in generale tutti gli abusi derivanti dalle relazioni di potere che affliggono la società contemporanea. Galindo trasforma il proprio corpo in strumento di rievocazione simbolica di eventi cui è sottoposto il corpo collettivo, il cosiddetto “corpo sociale”.
Le sue azioni realizzate in un’ottica di coinvolgimento totale, da un lato ribadiscono l’impegno dell’artista a materializzare attraverso la violenza e il dolore le criticità del presente, dall’altro esplicitano un senso di profonda impotenza, chiamando in causa simultaneamente i ruoli ancipiti di partecipante e spettatore. In occasione di Sui Generis, Galindo presenta Siesta, una performance realizzata in collaborazione con la prometeogallery di Ida Pisani in cui l’artista, come spesso accade nella sua pratica, partendo da una riflessione sulla violenza, riflette sul concetto di egualitarismo di genere legato al microcosmo femminile.
La performance di Regina José Galindo conclude la rassegna di performance Sui Generis, a cura di Eugenio Viola e Angel Moya Garcia, che ha avuto come oggetto di indagine la complessità concettuale legata al genere, nell’ambito della stagione che l’Associazione Culturale Dello Scompiglio dedica a questa tematica e che ha visto performance site-specific di Luigi Presicce, Nicola Ruben Montini, Pauline Boudry/Renate Lorenz, Yan Xing, Alexandra Pirici e Manuel Pelmuş, Rosy Rox, Carlos Motta, Eddie Peake, Karol Radziszewski e Miguel Gutierrez.

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11
Giu

Punk in Britain

Inaugurazione sabato 11 giugno 2016
Dalle ore 15.00 alle ore 20.00
In mostra da domenica 12 giugno a domenica 28 agosto 2016
Tutti i giorni, 10.30 – 19.30
Mercoledì e giovedì, 10.30 – 21.00

In occasione dei 40 anni del punk la Galleria Carla Sozzani presenta “Punk in Britain”. Oltre 90 fotografie documentano i protagonisti del punk britannico che, dalla metà degli anni 70, ha rivoluzionato il linguaggio della moda e della musica a Londra e non solo. La mostra è divisa in due parti con le fotografie di Simon Barker (Six), Dennis Morris, Sheila Rock, Ray Stevenson, Karen Knorr, Olivier Richon; disegni, collage e grafiche di Jamie Reid e una sezione speciale dedicata ai video e alle fotografie di John Tiberi. Era il 1976 quando i Sex Pistols gridavano “I wanna be Anarchy, in the City” indossando camicie strappate e abiti con borchie acquistate da SEX, il negozio di Malcom Mc Laren, l’ideatore dei Sex Pistols, e della sua compagna Vivienne Westwood. Tra i fan dei Sex Pistols, Siouxsie Sioux, Jordan, Debbie, Billy Idol, Soo Catwoman, Adam Ant formavano il “Bromley Contingent”, il gruppo che li seguiva in ogni situazione.
Insieme rappresentavano la reazione agli anni della depressione inglese e anche una risposta, giovane e spontanea, al rigido formalismo di allora. Ne faceva parte il giovanissimo fotografo Simon Barker aka SIX che con una semplice ed economica macchina fotografica tascabile tra il 1976 e il 1978 ha catturato le immagini dei protagonisti del punk riprendendoli intimamente nelle loro camere da letto e nelle cucine, oppure ai concerti: il risultato è un vero e proprio “album di famiglia”. “Era un modo diverso di pensare e di essere. Era provocatorio. Il rock attraverso Don Letts, John Harwood e John Savage entrava per osmosi dentro il punk.”, scrive Sheila Rock, la fotografa che si era trasferita da New York a Londra proprio per documentare il punk. Con lei c’era anche Ray Stevenson, che lavorava per la BBC e fotografava regolarmente i Sex Pistols e la scena londinese. Karen Knorr e Olivier Richon passarono notti interminabili nei night club dal Roxy al 100 Club da Covent Garden a Charing Cross e Oxford Street per fotografare, rigorosamente in posa, il mondo notturno della scena Punk Rock. Dennis Morris, il fotografo ufficiale dei Sex Pistols, racconta il gruppo icona del punk con le sue foto e con i due video girati da John “Boogie” Tiberi, lo storico tour manager dei Sex Pistols: “Concerto di Stoccolma del 1977” e “Sex Pistols Number 1”, che raccoglie video clip televisivi, performance e interviste. Nel maggio del 1977, Jamie Reid, l’artista che con il suo linguaggio trasgressivo ha “disegnato” il Punk, curando l’immagine grafica dei Sex Pistols, cattura “God Save the Queen” il ritratto della regina pubblicato sul Daily Express in occasione del giubileo reale. Dopo centinaia di prove, la regina “sbarrata” viene pubblicata sulla copertina del nuovo disco dei Sex Pistols, che venderà 25.000 copie, un numero astronomico per i tempi. Punk, che in origine significava “da due soldi”, quarant’anni dopo descrive un’epoca, un fenomeno di costume e un modo di essere.

Galleria Carla Sozzani
Corso Como 10 – 20154 Milano, Italia
tel. +39 02 653531 fax +39 02 29004080
press@galleriacarlasozzani.org

Immagine: Jamie Reid, 1977 – ©Jamie Reid /John Marchant Gallery, UK

09
Giu

Luigi Ghirri Spazio Siderale. Il sipario del teatro Valli dipinto da Omar Galliani

Vicolo Folletto Art Factories e Corsiero Editore di Reggio Emilia celebrano i venticinque anni della realizzazione del sipario del Teatro Valli con la pubblicazione del volume di Luigi Ghirri “Spazio Siderale. Il sipario del teatro Valli dipinto da Omar Galliani”, contenente le fotografie scattate da Luigi Ghirri per raccontare la nascita del progetto (conservate nella fototeca della Biblioteca Panizzi), unitamente ad alcuni bozzetti ed opere coeve di Omar Galliani, reperite in collezioni pubbliche e private.

Martedì 31 maggio, alle ore 18.30, il libro sarà presentato nella Sala degli Specchi del Teatro Valli, attraverso le testimonianze delle persone che, nei primi anni ’90, sostennero e parteciparono alla realizzazione dell’opera. Dopo il saluto delle Istituzioni, Flavio Caroli parlerà delle fotografie di Luigi Ghirri che documentano il lavoro di Omar Galliani, in dialogo con l’artista stesso. Per l’occasione, sarà possibile ammirare il sipario nella sua magnificenza.
“Spazio Siderale” non è un libro di Luigi Ghirri – spiega l’editore – ma la pubblicazione del menabò sul quale il fotografo reggiano stava lavorando in vista di un eventuale progetto o libro. In mancanza di un titolo autografo, si è scelto di intersecare il soggetto del velario dipinto da Omar Galliani, “Siderea”, con certi temi cari a Luigi Ghirri. Il volume raccoglie 87 fotografie inedite con i relativi passepartout, sui quali sono riportate note autografe del fotografo sui tagli e sull’intensità dei colori in vista della stampa. Una lettura che corrisponde quasi all’ingresso nel laboratorio di Ghirri. Come ricorda Omar Galliani, «Il tempo era sospeso nella Sala dei Pittori del grande teatro. La musica che ascoltavo si alternava al “clic” degli obiettivi che ogni giorno Luigi Ghirri scattava ai lati e dentro al grande cielo blu cobalto che cresceva tra il mio e il suo tempo. Ora il tempo è cambiato ma “Siderea” è sempre lì e ci guarda. Tante di queste foto non le avevo mai viste. Non ho mai chiesto di vederle in tanti anni per pudore e nostalgia… Oggi qualcuno l’ha fatto per me e Luigi. Grazie».
La mostra, visitabile presso Vicolo Folletto Art Factories (Vicolo Folletto, 1) dal 1 giugno al 17 luglio 2016, raccoglie una selezione di opere di Omar Galliani realizzate negli stessi anni del sipario, alcuni bozzetti preparatori e due lastre in zinco biffate, dalle quali erano state tratte due serie litografiche, anch’esse in esposizione, oltre ad alcune fotografie dal menabò di Luigi Ghirri.
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