Camera d’Arte

02
Ott

A Firenze Anish Kapoor, Untrue Unreal

Dal 7 ottobre 2023 al 4 febbraio 2024, Fondazione Palazzo Strozzi presenta Anish Kapoor. Untrue Unreal, una grande mostra ideata e realizzata insieme al celebre maestro che ha rivoluzionato l’idea di scultura nell’arte contemporanea. A cura di Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, la mostra propone un percorso tra monumentali installazioniambienti intimi e forme conturbanti, creando un originale e coinvolgente dialogo tra l’arte di Anish Kapoor, l’architettura e il pubblico di Palazzo Strozzi.

Attraverso opere storiche e recenti, tra cui una nuova produzione specificatamente ideata in dialogo con l’architettura del cortile rinascimentale, la mostra rappresenta l’opportunità di entrare in contatto diretto con l’arte di Anish Kapoor nella sua versatilità, discordanza, entropia ed effimerità. Palazzo Strozzi diviene un luogo concavo e convesso, integro e frantumato allo stesso tempo in cui il visitatore è chiamato a mettere in discussione i propri sensi.

Nell’arte di Anish Kapoor, l’irreale (unreal) si mescola con l’inverosimile (untrue), trasformando o negando la comune percezione della realtà. Ci invita a esplorare un mondo in cui i confini tra vero e falso si dissolvono, aprendo le porte alla dimensione dell’impossibile. Le sue opere uniscono spazi vuoti e pieni, superfici assorbenti e riflettenti, forme geometriche e biomorfe. In un mondo in cui la realtà sembra sempre più sfuggente e manipolabile, Anish Kapoor ci sfida a cercare la verità oltre le apparenze, invitandoci a esplorare il territorio dell’inverosimile e dell’irrealeuntrue e unreal.

La mostra è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi. Main Supporter: Fondazione CR Firenze. Sostenitori: Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze, Comitato dei Partner di Palazzo Strozzi. Main Partner: Intesa Sanpaolo. Con il contributo di Città Metropolitana di Firenze. Con il supporto di Maria Manetti Shrem e Fondazione Hillary Merkus Recordati. Si ringrazia Galleria Continua.
La mostra si inserisce nell’ambito della Florence Art Week, iniziativa promossa dal Comune di Firenze in programma dal 28 settembre all’8 ottobre 2023.

Anish Kapoor
Nato a Mumbai, in India, nel 1954, Anish Kapoor ha vissuto e lavorato a Londra a partire dalla metà degli anni Settanta studiando presso l’Hornsey College of Art e il Chelsea College of Art. Attualmente vive e lavora tra Londra e Venezia.
Le sue opere sono esposte nelle più importanti collezioni permanenti e nei musei di tutto il mondo, dal Museum of Modern Art di New York alla Tate di Londra, alla Fondazione Prada di Milano, ai Musei Guggenheim di Venezia, Bilbao e Abu Dhabi. Recenti mostre personali si sono tenute presso: Galleria dell’Accademia e Palazzo Manfrin, Venezia (2022); Modern Art Oxford (2021); Houghton Hall, Norfolk (2020); Pinakothek der Moderne, Monaco (2020); Central Academy of Fine Arts Museum and Imperial Ancestral Temple, Pechino (2019); Fundación Proa, Buenos Aires (2019); Serralves, Museu de Arte Contemporânea, Porto (2018); Museo Universitario Arte Contemporáneo (MUAC), Città del Messico (2016); Reggia di Versailles, Francia (2015); Jewish Museum and Tolerance Center, Mosca (2015); Walter Gropius Bau, Berlino (2013); Sakip Sabanci Muzesi, Istanbul (2013); Museum of Contemporary Art, Sydney (2012).
Anish Kapoor ha rappresentato la Gran Bretagna alla 44. Biennale di Venezia nel 1990, dove ha ricevuto il Premio Duemila. Nel 1991 ha vinto il Premio Turner e in seguito ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali.

Noto anche per le sue opere architettoniche, tra i progetti pubblici che ha realizzato ricordiamo: Cloud Gate (2004), Millennium Park, Chicago, USA; Leviathan (2011) esposto a Monumenta 2011, Parigi; Orbit (2012), Queen Elizabeth Olympic Park, Londra; Ark Nova, sala da concerto gonfiabile creata per il Lucerne Festival in Giappone (2013); Descension (2014) installata al Brooklyn Bridge Park, New York, USA (2017); le fermate della metropolitana di Napoli Traiano e Università-Monte S. Angelo a Napoli (in completamento, 2002-2023).

Anish Kapoor
Untrue Unreal
A cura di Arturo Galansino
Palazzo Strozzi
Piazza degli Strozzi – Firenze
7 ottobre 2023 – 4 febbraio 2024
Orari: Tutti i giorni 10.00 – 20.00 | Giovedì 10.00 – 23.00 (inclusi i festivi)
Mostra accessibile | Nessuna barriera architettonica
T. +39 055 2645155 | info@palazzostrozzi.org | www.palazzostrozzi.org

Crediti immagini in evidenza: Anish Kapoor, Endless Column, 1992 © Anish Kapoor. All rights reserved SIAE, 2023

28
Giu

THE POLAR STREAM, il nuovo progetto di Roberto Ghezzi alle isole Svalbard

Roberto Ghezzi, artista che pone al centro della propria ricerca l’“autorappresentazione” della natura e dei fenomeni naturali, il 12 luglio 2023 partirà per una nuova spedizione artistico/scientifica alle Isole Svalbard (NO), le terre abitate più a nord del pianeta, a Longyearbyen presso lo Spitsbergen Artists Center. Il progetto, patrocinato dall’Istituto Italiano di Cultura a Oslo, verrà realizzato in collaborazione con la dott.ssa Fabiana Corami del CNR ISP (Istituto di Scienze Polari), Phoresta ETS e il videomaker Leonardo Mizar Vianello.  

Come per la precedente spedizione a Tassilaq in Groenlandia, l’artista intende anche in questo caso tracciare la fusione dei ghiacci e restituire una rappresentazione del paesaggio artico facendo in modo che sia il fenomeno del cambiamento di stato dei ghiacciai a trascrivere in qualche modo sé stesso in termini artistici.

Roberto Ghezzi, infatti, da ormai un ventennio, ha parzialmente abdicato alla pratica pittorica creando nuovi approcci creativi in cui è la natura a sedimentare serie di tracce sulle proprie tele (le Naturografie, scrittura della natura su tela) o dove singolari fenomeni naturali trascrivono direttamente se stessi su supporti appositamente predisposti (es. cianotipie della fusione dei ghiacci). Grazie alla singolare ossessione artistica di restituire quanto più fedelmente i fenomeni naturali delegando alla natura la propria raffigurazione, in quasi due decenni Ghezzi ha realizzato installazioni e ricerche in molti luoghi nazionali e internazionali, legando il suo lavoro a studi sull’ecosistema e sulla biologia in parchi e riserve naturali di tutti i continenti (Alaska, Islanda, Sud Africa, Tunisia, Norvegia, Patagonia, Croazia, Danimarca, Groenlandia). In Italia ha realizzato numerosi progetti di ricerca in ogni regione e tipologia di ambiente, collaborando con i più importanti istituti di ricerca tra cui CNR ISMAR, CNR IOM, CNR ISP, Arpa Umbria e Arpa Lazio, oltre che con associazioni come Greenpeace, WWF e Legambiente. Le sue opere possono essere descritte come delle oggettificazioni della natura che, da un lato, danno forma ad autentiche opere d’arte capaci di restituire una dimensione estetico-romantica del paesaggio senza un agito diretto dell’artista; dall’altra si presentano come singolari supporti per indagini di matrice scientifica sullo stato degli ambienti e su fenomeni ambientali ed ecologici.

Per la residenza alle Isole Svalbard – della durata di circa un mese – l’artista prevede di approfondire ulteriormente la ricerca avviata in Groenlandia nel 2022, riadattando ancora una volta ai propri fini l’antica tecnica cianografica ma a partire questa volta dall’impiego della videocamera e di immagini macro dei cristalli di ghiaccio in fusione. Le cianotipie (immagini fotografiche ottenute da carte fotosensibilizzate con sali d’argento) verranno realizzate sulla base di negativi di macro fotografie digitali o immagini, scattate mediante l’ausilio di un microscopio digitale, di cristalli prelevati in diverse parti delle Isole Svalbard. I video (macro) verranno invece realizzati mediante videocamere letteralmente “affidate” all’ambiente. Attraverso varie strumentazioni tra cui droni e piccole zattere galleggianti progettate al fine di sostenere le piccole telecamere, l’artista affiderà inquadrature e tempistiche di ripresa al movimento stesso del ghiaccio durante tutto il “percorso” di fusione, dalla fase solida a quella liquida. Questa particolare metodologia consentirà di fare diretta esperienza audiovisiva della delicata fase del cambiamento di stato del ghiaccio, come se fossimo all’interno del ghiaccio stesso e ne seguissimo il percorso. I materiali prodotti saranno poi resi in forma artistica attraverso video-installazioni artistiche e trasposizione cianografiche delle risultanze video-fotografiche.

Oltre a fornire una trascrizione del fenomeno che ferma in una singola immagine la decantazione di un processo, in questo caso, Ghezzi, grazie all’ausilio delle telecamere, introdurrà nella rappresentazione della fusione del ghiaccio anche la dimensione temporale e la rappresentazione delle dinamiche della trasformazione del ghiaccio dell’Artico in acqua. Tuttavia non sarà una “documentazione”, ma una autonoma trascrizione del fenomeno del disgelo, perfettamente in linea con la filosofia delle naturografie in cui l’artista, invertendo i ruoli, lascia che sia la natura a parlare di sé, a presentarsi quale essa è, mettendo in luce con l’assoluta spontaneità del reale, la sua più intima essenza.

Quanto in effetti emergerà, esattamente come per le precedenti spedizioni, sarà il frutto dell’alchemica capacità dell’arte di registrare sotto nuove vesti fenomeni naturali e rappresentarli attraverso i codici del contemporaneo e, dall’altro lato, frutto della capacità di lettura da parte del sapere scientifico di supporti non abituali.

Come per la residenza in Groenlandia, anche in questo caso, dopo la fase di studio e creazione delle opere durante la residenza alle Isole Svalbard, seguiranno contributi scientifico e critico-artistici per la fase divulgativa che prevedrà mostre, presentazioni, pubblicazioni, talk, incontri con studenti, sia in Italia che all’estero.

L’intera residenza artistica di Roberto Ghezzi sarà ad impatto neutro grazie al contributo di Phoresta ETS che compenserà mediante la piantumazione di alberi tutte le emissioni di CO2.

THE POLAR STREAM
un progetto di Roberto Ghezzi
a cura di Mara Predicatori

con il patrocinio di Istituto di Cultura a Oslo
in collaborazione con la dott.ssa Fabiana Corami CNR ISP – Istituto Scienze Polari
Elizabeth Bourne – Spitsbergen Artists Center, Phoresta ETS (Ente Terzo Settore)
e il videomaker Leonardo Mizar Vianello

residenza alle Isole Svalbard, Norvegia
Spitsbergen Artists Center – Vei 100.2 Longyearbyen Norway
dal 12 luglio al 5 agosto 2023

Communication & media relations
Amalia Di Lanno – info@amaliadilanno.com
❆ Immagine in evidenza: Roberto Ghezzi, The Greenland Project, Tasiilaq, 2022

22
Mar

FRANGIBILE di Ezia Mitolo

La Galleria Orizzonti Arte Contemporanea di Ostuni inizia la stagione espositiva presentando al pubblico un nuovo e inedito progetto. Nasce la project room, un ambiente interno alla galleria in cui ospitare differenti progettualità artistiche che andranno ad arricchire il già nutrito programma di mostre proposte dal 2006 ad oggi.
Ad aprire questa nuovo concept di spazio espositivo la galleria sceglie una personale di Ezia Mitolo, affermata artista pugliese capace di esprimersi trasversalmente in una modalità multidisciplinare mediante differenti tecniche e linguaggi.
Frangibile, è il titolo della mostra a cura di Ilaria Caravaglio, la prima di una serie di esposizioni che si susseguiranno con un calendario parallelo a quello dell’attività della sede storica della galleria -accanto alla Concattedrale della città bianca- rendendo finalmente concreto un intenso desiderio dell’art director Maria Gabriella Damiani.
L’artista propone una serie di opere che conducono il visitatore attraverso un percorso di riflessione e introspezione, un invito a soffermarsi sulle emozioni, dalla dimensione più intima a una lettura d’insieme, fino alla fragilità delle stesse. Disegno su carta e su stoffa, installazione, fotografia, scultura e video si alternano negli spazi della project room, a sottolineare una solida continuità nella ricerca di Ezia Mitolo, seppur espressa con differenti medium; un’esposizione che integra opere rappresentative dell’artista a opere più recenti, realizzate tra il 2021 ed il 2023, presentate al pubblico per la prima volta.

L’inaugurazione, alla presenza dell’artista e della curatrice, si terrà sabato 1 aprile alle ore 18.00 e la mostra sarà visitabile fino al 23 aprile 2023.

FRANGIBILE
EZIA MITOLO
a cura di Ilaria Caravaglio
Vernissage 1 aprile ore 18,00
1 – 23 aprile 2023

GALLERIA ORIZZONTI ARTE CONTEMPORANEA
Piazzetta Cattedrale (centro storico)
72017 Ostuni (Br)
Tel. 0831.335373 – Cell. 348.8032506
info@orizzontiarte.it
www.orizzontiarte.it

Communication Manager
Amalia Di Lanno
www.amaliadilanno.com
info@amaliadilanno.com

07
Feb

L’IMPRONTA DELL’ACQUA. Il Trasimeno tra arte e scienza nell’opera di Roberto Ghezzi

L’impronta dell’acqua, mostra personale dell’artista Roberto Ghezzi, a cura di Mara Predicatori, diffusa in sei diversi spazi di altrettanti comuni umbri, dal 18 febbraio al 16 aprile 2023.

L’impronta dell’acqua è un progetto culturale promosso da Arpa Umbria in collaborazione con Roberto Ghezzi e Mara Predicatori, con il sostegno della Fondazione Perugia, in partnership con l’Unione dei Comuni del Trasimeno, i Comuni di Castiglione del Lago, Corciano, Magione, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno e le associazioni Laboratorio del Cittadino e Faro Trasimeno e che ha visto, ai fini della disseminazione, anche la partecipazione di alcune classi delle scuole del territorio e la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Perugia.

L’impronta dell’acqua ha l’obiettivo di introdurre nuove forme di progettazione, nuove modalità di produzione scientifica e artistica, nuovi linguaggi liberi e innovativi per parlare del lago Trasimeno. Una mostra e un progetto complesso che intendono restituire una riflessione sulla rappresentazione paesaggistica e delle sue componenti biologiche e naturali attraverso la sinergia tra la pratica dell’artista, lo studio scientifico-biologico dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente – Arpa Umbria – e la rilettura dell’azione in chiave artistica delle pratiche di produzione e rappresentazioni di Roberto Ghezzi. 

Protagoniste del progetto sono le Naturografie© di Roberto Ghezzi, opere inedite che riescono a creare un ponte tra arte e scienza. Si tratta di tele create secondo un processo studiato dall’artista affinché sia la natura stessa a lasciare traccia di sé su supporti collocati nell’ambiente naturale per lunghi periodi. Grazie a questa prassi, Ghezzi è in grado di restituire al pubblico opere di grande fascinazione estetica, ma anche capaci di fungere da matrici di raccolta degli organismi tipici dell’ambiente naturale.
Roberto Ghezzi da anni mappa territori e paesaggi. In due decenni Ghezzi ha realizzato installazioni e ricerche in molti luoghi nazionali e internazionali, legando il suo lavoro a studi sull’ecosistema e sulla biologia in parchi e riserve naturali di tutti i continenti (Alaska, Islanda, Sud Africa, Tunisia, Norvegia, Patagonia, Croazia). In Italia ha realizzato numerosi progetti di ricerca in ogni regione e tipologia di ambiente (Toscana, Emilia Romagna, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Umbria).

Le fasi del progetto: Il progetto ha visto in prima battuta la realizzazione delle opere. Nei mesi di agosto/ottobre-dicembre, intrecciando istanze di ricerca di Arpa e di tipo artistico e pratico, secondo la propria metodologia di lavoro, Roberto Ghezzi ha installato tessuti pretrattati in 4 diversi habitat dell’isola Polvese e altre tele presso la costa di Castiglione del Lago. Una volta che la natura ha compiuto il suo corso e l’artista ha deciso che il processo di formazione delle tele era compiuto, sono state ritirate e si è avviata una fase di studio ecologico e biologico al microscopio da parte di Arpa e una fase di trasformazione dei tessuti in opere adatte per le 6 mostre che si apriranno nel mese di febbraio/aprile 2023.

Da un punto di vista scientifico, l’impronta che la natura ha lasciato su queste tele ha permesso una analisi ecologica da parte di Arpa Umbria, che restituisce una lettura delle peculiarità ambientali ed ecologiche del lago Trasimeno. L’analisi ecologica ha permesso di evidenziare le caratteristiche uniche e particolari del lago e dei suoi abitanti, di evidenziare come l’unicum sia formato da più ambienti ognuno contraddistinto da specifici segni distintivi: la presenza o l’assenza di una specie vegetale o animale, l’insistenza di una architettura o la duttilità di un corso d’acqua, il ruolo dell’essere umano nella tutela o nella distruzione di un ambiente protetto. Lo studio biologico ha esaminato più da vicino le componenti animali, vegetali e minerali che hanno accolto per diversi giorni le tele dell’artista, accettandole nel proprio evolversi, assumendole come parte integrante del proprio divenire. Sulle tele infatti gli insetti si sono riprodotti, le piante hanno trovato supporto per crescere, gli animali matrice per la propria alimentazione. La restituzione di questa integrazione è rappresentata dalle numerose sfumature di colore: ogni organismo ha dipinto la tela con colori brillanti o tenui, secondo il suo essere o il tempo del suo passaggio o del suo permanere. Acqua, aria e terra hanno poi dato il loro contributo spostando, trasportando, rimuovendo, permanendo. 

Da un punto di vista artistico, Ghezzi, pur ancorandosi da un punto di vista scientifico agli specifici habitat in cui interviene e dunque operando secondo una logica site-specific, di fatto porta avanti una ricerca sul linguaggio artistico in sé e più nello specifico una rilettura contemporanea del genere paesaggistico. Come spiega la storica dell’arte e curatrice Mara Predicatori, l’opera di Ghezzi si inquadra nella millenaria riflessione sulla rappresentazione del reale e sulla trasfigurazione che porta con sé. Le tele sono infatti mimetiche rispetto alla realtà che raffigurano (è la natura stessa che lascia la propria materia sulla tela) ma allo stesso tempo, l’immagine non è giammai realistica rispetto al reale ma ne è un rimando simbolico. Nella alchemica collaborazione tra artista e natura risiede il mistero di queste opere, più paesaggio dei paesaggi, eppure di matrice astratta-informale. Un ritorno alla pittura (la logica dei colori, delle trame, la ricerca sul limite tra visibile e non) che tuttavia si innesta sulla pratica performativa, il lavoro site-specific e che nel contrasto tra metodo applicato e arbitrio della scelta creativa sembra eludere il dualismo tra positivismo-romanticismo portando a una terza via di sconfinamento. Nuovi “paesaggi contemporanei” che, a distanza di circa 500-600 anni dalle raffigurazioni in bilico tra paesaggio reale e immaginario del Trasimeno compiute da Beato Angelico (si ricordi la prima raffigurazione del lago nel 1430 nell’Annunciazione presso il Museo Diocesano di Cortona), Perugino e Raffaello, portano a indagare il divenire dell’arte e le plurime matrici linguistiche per farlo. 

Nel mese di febbraio si apriranno le mostre che restituiranno al pubblico i risultati della sperimentazione. Nello specifico, il primo appuntamento è a Castiglione del Lago presso il Palazzo della Corgna di Castiglione del Lago, dove sarà possibile visionare le Naturografie© prodotte in ciascun habitat, installazioni frutto della combinazione di elementi di prelievo e una serie di disegni e rielaborazioni artistiche degli ingrandimenti delle immagini realizzate al microscopio prodotti da Arpa Umbria. 

La mostra, nata come restituzione artistico-poetica e non didascalica, conserverà l’impianto scientifico ed educativo nei rimandi esplicativi presenti tramite QR in mostra e dunque nel sito web dedicato. I risultati del progetto saranno restituiti attraverso una mostra diffusa. Presso Palazzo della Corgna di Castione Del Lago vi sarà una esposizione principale con una restituzione di tutte le Naturografie e opere riferite ai vari habitat campionati. In altri cinque comuni del comprensorio del Trasimeno (Corciano, Magione, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno), saranno visibili invece dei trittici dell’autore, appositamente pensati, che forniranno chiavi di lettura plurime al lavoro grazie alla natura eterogenea degli spazi ospitanti che offrono agganci diversi alla ricerca. 

La restituzione, infatti, pur affrontando l’ambiente lago che fa da legante, di fatto fornirà in modo latente un’esperienza estetico/conoscitiva che rifletterà input diversificati e impressioni di tipo multidisciplinare che nascono dal confronto con la storia e altre opere contemporanee (Centro Informazioni presso il Parco Campo del Sole, Tuoro), la ricerca stratigrafica e le testimonianze del territorio (Museo Antiquarium di Corciano), il rapporto con le pratiche del lavoro (Museo della Pesca di San Feliciano), con la rappresentazione della natura nell’opera storica di Perugino (Chiesa di San Sebastiano di Panicale), con la dimensione documentale anche del lavoro artistico (sala comunale di Passignano) a testimonianza ancora una volta del forte legame che unisce l’arte e la scienza

L’IMPRONTA DELL’ACQUA
mostra personale di Roberto Ghezzi
a cura di Mara Predicatori

progetto culturale promosso da Arpa Umbria
con il sostegno della Fondazione Perugia

Sedi Varie, Regione Umbria: Comuni di Castiglione del Lago, Corciano, Magione, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno.

dal 18 febbraio al 16 aprile 2023

Maggiori info https://limprontadellacqua.arpa.umbria.it e pagina FB L’impronta dell’acqua https://www.facebook.com/profile.php?id=100088579161889

Communication & media relations
Arpa Umbria – Sez. Comunicazione, Stampa e Relazioni istituzionali 0755156240-892 comunicazione@arpa.umbria.it  
Amalia Di Lanno Comunicazione e Relazioni Media Arte – info@amaliadilanno.com 

31
Gen

SUBSTRATUM G A L L E R I A, spazio relazionale tra design e arte contemporanea

SUBSTRATUM G A L L E R I A, spazio relazionale tra design e arte contemporanea

☾Alla Luna

omaggio alla luce riflessa

il design incontra le opere di Virginia Carbonelli

Si ispira alla Luna il primo tema del format quadrimestrale che SUBSTRATUM, studio di architettura nel rione Monti di Roma, propone per presentare G A L L E R I A, spazio relazionale tra design, arte e pratiche contemporanee, visitabile fino al 29 aprile 2023. Un progetto che nasce dall’idea di ricreare un ambiente ‘interiore’ e familiare in cui il progetto di arredo interno si armonizzi con le opere di artisti contemporanei che, di volta in volta, interagiranno con lo spazio. Condurre i visitatori in un altrove dimenticato, un sotto che riemerga sopra, immersi in un’atmosfera raffinata e intima in cui ritrovarsi e ritrovare insieme, a ogni appuntamento, il senso di una cultura e umanità perduta attraverso pratiche artistiche che intervalleranno il periodo espositivo.

Perché la luna? Perché qui vengono raccolte tutte le cose perse dagli uomini sulla Terra, beni materiali ma soprattutto morali.

Come Astolfo nell’Orlando Furioso vogliamo intraprendere il nostro viaggio verso il regno della Luna per recuperare il senno e…il senso delle cose che siamo e facciamo. In questo omaggio al corpo celeste che da sempre ha ispirato artisti, poeti e scrittori, c’è il filo della poesia che attraversa SUBSTRATUM G A L L E R I A: le opere di Virginia Carbonelli, artista romana specializzata in calcografia e tecniche di stampa tradizionale e sperimentale, disegnano un unicum spaziale che evoca e celebra il disco lunare. Dal cerchio Universi ci si sposta con eleganza verso Fase Lunare, per poi convergere centralmente accolti dalla luce della grande Moon di Davide Groppi che dolcemente ci invita ad accomodarci sulle intriganti sedute di Kartell; così predisposti raccogliamo le parole di Luna, piccoli segni celesti incisi su carta, la stessa che ritroviamo nella impalpabile installazione della Carbonelli che ci riporta alla sospensione. Siamo nello spazio e sulle Nuvole…ed è forse in questa dimensione visionaria e onirica che tutto può accadere, ma solo se davvero lo desideriamo.

Virginia Carbonelli nasce nel 1980 a Roma dove vive e lavora nel suo studio in via di San Martino ai Monti. Nel 1999 si diploma al Liceo Artistico, avvicinandosi per la prima volta alle tecniche grafiche. Nel 2000 frequenta un corso di disegno e pittura alla Scuola di Arti Ornamentali S. Giacomo di Roma. Dal 2001 al 2003 segue vari corsi di calcografia presso Associazioni culturali e laboratori privati romani specializzandosi nell’arte della stampa e nell’incisione artistica. Nel 2004 ad Urbino frequenta un Corso di specializzazione in Tecniche Calcografiche presso il Centro Internazionale per la Grafica Artistica – Kaus. Nel 2005 si laurea in Lettere indirizzo Storia dell’Arte discutendo la tesi in Storia sociale dell’Arte. Nel 2007 si avvicina alla fotografia e nel 2008 al restauro e alla rilegatura di libri. Nello stesso anno apre a Roma la_lineaartecontemporanea, un’Associazione culturale dedicata alla stampa e all’incisione artistica in cui tiene corsi di incisione ed organizza workshop sulla stampa sperimentale e tradizionale. Nel 2011 si diploma all’Istituto di Stato per la Cinematografia e Tv “Roberto Rossellini”, l’anno successivo segue un seminario teorico e pratico sul segno inciso, all’Accademia Nazionale di San Luca a Roma. Dal 2016 al 2019 ha collaborato con HD Edizioni piccola private press che produce Libri d’artista a Roma. Dal 2018 al 2020 ha insegnato alla Asl di Roma 2 a Cinecittà nel Centro Diurno reparto igiene mentale, tecniche di incisione e stampa.

Substratum è uno studio di architettura con sede a Roma dal 2017, costituito da Giorgia Castellani e Giovanni Tamburro. Il principale oggetto di interesse dello studio è la materia storica, antica o più recente, che si traduce in lavori di restauro di beni storico-artistici, ristrutturazioni di edifici residenziali, disegno di arredi e allestimenti. Si relazionano con l’esistente urbano anche attraverso la progettazione di nuovi edifici. In un senso arcaico Substratum è ciò che sta sotto, talora nascosto, ma pur sempre ciò che tiene, materia fatta di relazioni solide, connessioni costanti, collegamenti persistenti. Esige uno sguardo acuto, dinamico, capace di leggere dal basso verso l’alto e ritorno, di lato e di traverso, fuori e dentro. Un’indagine attenta non solo alle luci ma soprattutto alle ombre, perché sono queste a dare spessore e sostanza, capace di rintracciare segni e disegni, di ricostruire tessuti e trame, di connettere idee ad altre idee, colori a forme, gesti a corpi, sensi a sogni, suoni a forme, forme a idee, e da capo. La filosofia di SUBSTRATUM può essere sintetizzata nelle loro parole: osserviamo il basso per guardare l’alto, ricuciamo il sotto per tessere un sopra.

SUBSTRATUM G A L L E R I A

Alla Luna | Omaggio alla luce riflessa

il design incontra le opere di Virginia Carbonelli

Inaugurazione sabato 28 gennaio 2023 ore 18.00

Visite su appuntamento lun-ven 10-19

Tel. 3384038423

fino al 29 aprile 2023

SUBSTRATUM Via in Selci, 84b. 00184 – Roma

T. 064823658 www.substratum.it g.tamburro@substratum.itg.castellani@substratum.it

Communication Manager Amalia Di Lanno info@amaliadilanno.com

Si ringrazia Mobilia Scatena s.n.c. di Battaglini Gabriele & c. Via Montello, 17 – 06024 Gubbio (PG)