Camera d’Arte

08
Mag

MOTHER

MURATCENTOVENTIDUE ARTECONTEMPORNEA

Rita Casdia, Elisabetta Di Sopra, Anahita Hekmat, Chrischa Venus Oswald, Jenna Pippett, Karen Trask
MOTHER

La galleria Muratcentoventidue Artecontemporanea prosegue il suo percorso espositivo con una mostra collettiva intitolata Mother che vede sei artiste confrontarsi sul tema della figura materna.
Le artiste coinvolte, Rita Casdia, Elisabetta Di Sopra, Anahita Hekmat, Chrischa Venus Oswald, Jenna Pippett e Karen Trask esplorano la relazione primaria nella vita di ogni essere vivente, fondamentale per la costruzione di tutti i rapporti successivi, la relazione madre-bambino.
La prima, Rita Casdia, indaga, attraverso la video animazione, il disegno e la scultura, mondi emozionali a metà tra sogno e realtà, rivolgendo la sua attenzione principalmente ai meccanismi elementari dei sentimenti umani, con uno sguardo attento alle dinamiche generate dai legami affettivi e dalla sessualità.
Nel video in mostra, Mammina, la protagonista, in uno stato ipnotico, va incontro a un uomo, uno dei tanti che potrebbero renderla mamma. Le scene, che si succederanno dopo questo momento, rimandano a uno stato confusionale e appaiono dettate da eventi fisiologici. Sarà la bambina, appena venuta al mondo, a condurre le redini di una stabilità familiare mai nata.
La ricerca artistica di Elisabetta Di Sopra si esprime in particolar modo attraverso l’uso del linguaggio video per indagare sulle dinamiche più sensibili della quotidianità e delle sue microstorie inespresse, dove il corpo femminile assume un ruolo centrale perché custode di una memoria e di un suo linguaggio espressivo.
L’artista presenta tre video: nel primo, Aquamater, una madre e una figlia e un gesto semplicissimo, quello della figlia che, lasciando cadere dell’acqua dalla sua bocca a quella della madre, le restituisce simbolicamente la vita che ha ricevuto.
Più lirico e angosciante, allo stesso tempo, è Untitled, video che racconta, con un punto di vista distaccato, una cosa che solo le donne, che sono diventate madri e hanno allattato forse sanno e cioè che la maternità, aldilà della retorica, può essere fatica e strazio, e non solo gioia. Il seno della madre non smette di gocciolare al richiamo di suo figlio. Questa situazione di privazione non ha soluzione: il bambino continua a piangere, il seno a lasciare che vada sciupato il suo prezioso contenuto. Vuole essere una riflessione sulla retorica dei buoni sentimenti che custo-disce e difende l’amore materno come la forma più sacra e indubitabile delle relazioni.Continue Reading..

07
Mag

Sebastião Salgado. Profumo di Sogno

Sebastião Salgado
Profumo di Sogno. Viaggio nel mondo del Caffè

In mostra a Venezia le immagini di Sebastião Salgado per illy
A cura di Lélia Wanick Salgado

Per la prima volta, dal 6 maggio al 27 settembre 2015, la mostra di Sebastião Salgado per illy, dal titolo PROFUMO DI SOGNO. Viaggio nel mondo del Caffè, sarà proposta alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, con la collaborazione di Contrasto. La mostra è a cura di Lélia Wanick Salgado.

La mostra, allestita negli spazi di Piazza San Marco, si compone di una selezione di 75 scatti più rappresentativi del viaggio fotografico compiuto dal grande maestro insieme a illy per omaggiare gli uomini e le donne del caffè: una storia di persone, di paesaggi, di rapporto armonioso con la terra raccontata attraverso immagini in bianco e nero dal forte impatto espressivo, evocativo ed emozionale.
“PROFUMO DI SOGNO. Viaggio nel mondo del Caffè” si propone così come il più grande reportage mai realizzato prima dedicato al mondo del caffè. Dal 2003 ad oggi Salgado ha documentato negli anni dieci Paesi da cui illy acquista il caffè: Brasile, India, Indonesia, Etiopia, Guatemala, Colombia, Cina, Costa Rica, El Salvador e Tanzania.

L’anteprima dedicata alla stampa si svolgerà martedì 5 maggio 2015 dalle 11:00 alle 13:00 presso la Fondazione Bevilacqua LaMasa, Piazza San Marco 71/c – Venezia, alla presenza del grande fotografo Sebastião Salgado. La mostra è accompagnata anche dal libro pubblicato da Contrasto “PROFUMO DI SOGNO. Viaggio nelmondo del Caffè”, che racconta il viaggio nelle piantagioni di caffè attraverso le immagini del grande fotografo umanista e le parole di Andrea Illy, Luis Sepulveda, Angela Vettese e lo stesso Sebastião Salgado. Il libro è curato da Lélia Wanick Salgado, moglie del fotografo.

Brasiliano di origine, narratore del mondo per passione, Sebastião Salgado conosce bene la vita dei coltivatori di caffè, avendoli osservati fin dall’infanzia: nato nel 1944 in una numerosa famiglia dello Stato interno del Minas Gerais in Brasile, luogo da cui suo padre trasportava il caffè verso i porti lungo la costa, in seguito economista alla International Coffee Organization, ha scelto negli anni di farsi testimone dello sviluppo sostenibile del pianeta.

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06
Mag

Emilio Vedova e Alexander Calder. Frammenti Expo ’67

Tra i grandi precursori dell’Expo di Milano ce ne sono alcuni che svettano, portando con sé il ricordo di un’altra era: uno di questi è l’Expo ‘67 di Montreal, esposizione mondiale di architettura, design, tecnologia, cultura, che in sei mesi ebbe più di 50 milioni di visitatori e si trovò a essere al tempo stesso precursore e testimone della rivoluzione culturale e sociale di quegli anni.

Sono i mesi in cui i Beatles pubblicano Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, in Grecia inizia il regime dei colonnelli, decolla il primo boeing 747, esce il primo disco dei Pink Floyd, Karol Wojtyła viene ordinato cardinale. E mentre al Festival del Cinema di Venezia il Leone d’Oro va a Bella di giono di Luis Buñuel, a pochi chilometri di distanza dall’aggregazione della Banca Popolare di Montebelluna con la Banca Popolare del Mandamento di Asolo, nasce la Banca Popolare di Asolo e Montebelluna, da cui avrà origine la stessa Veneto Banca che ora è main sponsor della mostra “Frammenti Expo ‘67”, che ripropone i contributi degli artisti Emilio Vedova e Alexander Calder all’Expo 1967 di Montreal.La mostra si svolgerà dal 6 maggio al 18 ottobre 2015 a Venezia presso gli Spazi della Fondazione Vedova, Spazio Vedova e Magazzini del Sale e rappresenta una grande occasione per riflettere sull’eredità di un Esposizione Internazionale leggendaria, vista attraverso gli occhi di un artista al tempo stesso profondamente legato alla propria terra e aperto al mondo. La migliore ricetta e il migliore augurio possibile per Expo 2015.

Emilio Vedova e Alexander Calder. Frammenti Expo ’67
dal 6 maggio al 18 ottobre 2015

Fondazione Emilio e Annabianca Vedova – Venezia

Telefono +39 041 5226626

nfo@fondazionevedova.org

www.fondazionevedova.org

06
Mag

Le Corbusier : Mesures de l’homme

Le Corbusier : Mesures de l’homme
Da 29 aprile 2015 a 03 agosto 2015Attraverso 300 opere, il Centre Pompidou dedica una retrospettiva inedita all’opera di Charles-Édouard Jeanneret, detto Le Corbusier.

Architetto e urbanista visionario, teorico della modernità, ma anche pittore e scultore, Le Corbusier ha segnato profondamente il XX secolo, sconvolgendo la creazione architettonica e il modo di “abitare”. La sua carriera internazionale si sviluppa ben prima della mondializzazione.

Con un approccio completamente innovativo, questa esposizione propone di rileggere l’opera di questa grande figura della modernità attraverso la misura del corpo umano, che rappresentava per Le Corbusier un principio universale.

Nella sua opera multiforme e titanica, Le Corbusier riflette su una misura essenziale ed universale, “l’homme de série”. Questa nozione di misura nutre il lavoro dell’urbanista, dell’architetto, del creatore di arredamento e si diffonde nell’opera del pittore.

Il percorso inedito dell’esposizione presenta tutte le sfaccettature del lavoro di questo artista, attraverso 300 dipinti, sculture, disegni e progetti architettonici, modellini, oggetti, filmati, fotografie e documenti che illustrano l’abbondante produzione di questo artista, nato nella Giura svizzera, naturalizzato francese nel 1930 e parigino d’adozione.

Per commemorare i 50 anni dalla scomparsa di Le Corbusier, questa esposizione-evento vuole spiegare al pubblico la complessità e la ricchezza della sua opera, il suo pensiero e il suo umanismo.
Indirizzo

Centre Pompidou
Place Georges Pompidou
75004 Parigi

06
Mag

Art on Camera: Photographs by Shunk-Kender, 1960–1971

Art on Camera: Photographs by Shunk-Kender, 1960–1971
May 17 – october 4, 2015
The Robert and Joyce Menschel Photography Gallery, third floor

The photographers Harry Shunk (German, 1924–2006) and János Kender (Hungarian, 1937–2009) worked together under the name Shunk-Kender from the late 1950s to the early 1970s, based first in Paris and then in New York. Shunk-Kender photographed artworks, events, and landmark exhibitions of avant-garde movements of the era, from Nouveau réalisme to Earth art. They were connected with a vibrant art scene that they captured through portraits of artists and participated in through collaborative projects.

The roles played by the duo varied from one project to the next. In some cases, Shunk-Kender worked as documentarians, photographing Happenings and performances; in other instances, they were collaborators, acting alongside other artists to realize works of art through photography. This exhibition features a selection from the more than 600 works from the Shunk-Kender Photography Collection that recently entered MoMA’s collection, as part of a major donation from the Roy Lichtenstein Foundation to an international consortium of five institutions.

Art on Camera begins in Paris in 1960 with Yves Klein’s Leap into the Void (Saut dans le vide), widely known through the iconic photomontage created by Shunk-Kender. The exhibition then shifts focus to New York; it includes their documentation of Yayoi Kusama’s astonishing Happenings of the late 1960s and selections from Pier 18, a project conceived and organized by independent curator Willoughby Sharp, for which Shunk-Kender photographed works by 27 artists. The resulting pictures capture the chaotic energy, playful wit, and systematic processes of the era’s performance and Conceptual art in two-dimensional black and white.

Organized by Lucy Gallun, Assistant Curator, Department of Photography.

The exhibition is supported by the MoMA Annual Exhibition Fund.

Image: John Baldessari (American, b. 1931). Hands Framing New York Harbor from Pier 18. 1971. Photograph by Shunk-Kender (Harry Shunk [German, 1924–2006] and János Kender [Hungarian, 1937–2009]). Gelatin silver print, 7 3/8 × 9 15/16″ (18.8 × 25.2 cm). The Museum of Modern Art, New York. Gift of the Roy Lichtenstein Foundation in honor of Jennifer Winkworth and Kynaston McShine and in memory of Harry Shunk and János Kender. © 2015 John Baldessari. Photograph: Shunk-Kender © J. Paul Getty Trust. The Getty Research Institute, Los Angeles

The Museum of Modern Art

11 West 53 Street
New York, NY 10019-5497
(212) 708-9400