Camera d’Arte

25
Mag

Vania Elettra Tam. FILOILLOGICA

Vania Elettra Tam
FILOILLOGICA – Metodologie, indagini e congetture su comprensione/incomprensione delle intenzioni
A cura di Gabriella Damiani
GALLERIA ORIZZONTI ARTE CONTEMPORANEA
Piazzetta Cattedrale
Centro Storico
Ostuni

La galleria Orizzonti Arte Contemporanea anche quest’anno ha il piacere di presentare una mostra personale di Vania Elettra Tam.
Come in “Doppia mentiS”, la mostra tenutasi lo scorso anno, anche in “FILOILLOGICA” l’artista comasca presenterà un ciclo di opere pittoriche che trattano il tema del doppio e dell’universo alternativo, sintetizzandolo ulteriormente dal punto di vista iconografico.
Se in “Doppia mentiS “ la costruzione dell’opera rispettava una visone prospettica in cui il pavimento separava il mondo di sopra da quello di sotto, nei dipinti di “FILOILLOGICA” la divisione viene rappresentata semplicemente da una riga e i fondi si svuotano, non rappresentano più ambienti casalinghi ma diventano semplici campiture piatte ritmate solamente da geometrie essenziali.

Sembra quasi che l’artista abbia tratto ispirazione da un disegno di Osvaldo Cavandoli , l’ideatore del cartone animato “la linea”, il personaggio diventato protagonista di un famoso carosello negli anni ‘70. Infatti se i soggetti delle opere della Tam avessero la voce, parlerebbero il “Grammelot”, il linguaggio adottato da “la linea”, composto di suoni onomatopeici privi di significato ma comprensibile da tutti. Un idioma capace di rende la filologica, ovvero la scienza che si occupa della ricostruzione storica dei significati delle parole, illogica.
Ecco perché L’artista ha scelto d’intitolare la mostra: FILOILLOGICA “Metodologie, indagini e congetture su comprensione/incomprensione delle intenzioni”.
Un gioco di parole in grado di mettere sottosopra anche le menti più equilibrate, proprio come accade ai personaggi dei suoi dipinti dove tutto è il contrario di tutto.Continue Reading..

25
Mag

Cildo Meireles

Meireles’s investigation of ideological, economic, and political systems through sculpture, installation, and sensorial experience forms the cornerstone of his practice, which spans the artist’s extensive forty-year career.

Galerie Lelong is pleased to announce the first solo exhibition in the United States in ten years by internationally renowned Brazilian artist Cildo Meireles, on view from May 15 through June 27. In addition to the monumental work Amerikkka, new works will be on view for the first time. Meireles’s investigation of ideological, economic, and political systems through sculpture, installation, and sensorial experience forms the cornerstone of his practice, which spans the artist’s extensive forty-year career. The artist will be present for the opening reception on Friday, May 15 from 6-8pm.

The centerpiece of Meireles’s presentation at Galerie Lelong will be Amerikkka (1991/2013), the work’s first presentation in the United States. Transforming the gallery into a powerful, interactive experience, the work places viewers under a free-standing ceiling angled at forty-five degrees that is composed of 40,000 hollow golden bullets set against an intense blue background. Viewers stand upon a base of over 20,000 white wooden eggs set into a red floor. Juxtaposing sharp bullets and fragile eggs, Amerikkka simultaneously creates an uncertain and unsettled environment and calls into question whether the work is opening or closing, and if the threat of the bullets is real or perceived. The triple “K” in the title alludes to the Ku Klux Klan, the far right organization that espouses white supremacy and the use of extreme violence.

Like Amerikkka, Virtual Spaces (1967/2015), one of Meireles’s seminal works, is dependent upon participation and movement by the viewer. This work, in which Meireles looks to Euclidean geometry, is a corner within a corner, an installation trompe l’œil, that highlights the question of that which is virtual versus what is real. Continue Reading..

25
Mag

MALEVIČ

MALEVIC

2 Ottobre 2015 to 17 Gennaio 2016
A cura di: Eugenia Petrova e Giacinto Di Pietrantonio

La mostra restituirà un ritratto esaustivo di un autore chiave del XX secolo, che ha attraversato uno dei periodi storico-artistici più intensi del Novecento.

L’esposizione presenterà circa 70 opere di Kazimir Malevič, accanto a un nutrito corpus di lavori di importanti esponenti russi, appartenenti ai movimenti artistici di inizio Novecento, oltre a documenti e filmati.

Dal 2 ottobre 2015 al 17 gennaio 2016, la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo ospita un’importante retrospettiva dedicata a Kazimir Malevič (Kiev, 1878 – Leningrado/San Pietroburgo, 1935), artista chiave del XX secolo, che ha attraversato uno dei periodi storico-artistici più intensi del Novecento.

Curata da Eugenia Petrova – vice direttore del Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, e Giacinto Di Pietrantonio – direttore della GAMeC, coprodotta dalla GAMeC e da GAmm – Giunti Arte mostre musei, in collaborazione con il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, la mostra, unica nel suo genere per completezza e per l’accurata indagine storico-critica, accoglierà circa 70 opere di Malevič accanto a un nutrito corpus di lavori di importanti esponenti russi, appartenenti ai movimenti artistici di inizio Novecento, oltre a documenti e filmati relativi al periodo storico di riferimento.Continue Reading..

24
Mag

GRANPALAZZO

GRANPALAZZO

m o s t r a | p e r f o r m a n c e | p r o g e t t i s p e c i a l i

sabato 30 e domenica 31 maggio 2015

18 artisti e 18 gallerie internazionali
aprono le porte del Palazzo Rospigliosi di Zagarolo
in un fine settimana all’insegna del contemporaneo

GIORGIO ANDREOTTA CALÒ-Zero… | ERIC BAINBRIDGE-Workplace | RICCARDO BARUZZI-P420 | VANESSA BILLY-BolteLang | ERNESTO BURGOS-The Goma | HUGO CANOILAS-Colicaligreggi | MAXIM LIULCA-SpazioA | MARIA LOBODA-Maisterravalbuena | MOHAMED NAMOU-mor charpentier | NICK OBERTHALER-Martin van Zomeren | DAMIR OČKO-Tiziana Di Caro | AMALIA PICA-Stigter van Doesburg | BENEDETTO PIETROMARCHI-Josh Lilley | SASHA POHLE-Weingrüll |
WILFREDO PRIETO-NoguerasBlanchard | MATEUSZ SADOWSKI-Stereo |
SAMARA SCOTT-Ermes | MARGO WOLOWIEC-Anat Ebgi

Apertura: sabato 30 maggio dalle ore 10 alle ore 20; domenica 31 maggio dalle ore 10 alle ore 19

ingresso libero

Full immersion nell’arte contemporanea alle porte di Roma con GRANPALAZZO, mostra-evento in programma il 30 e 31 maggio a Zagarolo nella splendida cornice cinquecentesca di Palazzo Rospigliosi.
Nato da un’idea di Paola Capata, Delfo Durante, Ilaria Gianni e Federica Schiavo, per la sua prima edizione GRANPALAZZO presenterà 18 artisti sostenuti da 18 gallerie tra le più vitali del panorama italiano e internazionale, un programma di performance curato da Ilaria Gianni e una serie di progetti speciali proposti in collaborazione con i partner del progetto.Continue Reading..

23
Mag

ALBUM DI FAMIGLIA + TOP SECRET – Images from the Stasi Archives

ALBUM DI FAMIGLIA presenta TOP SECRET – Images from the Secret Stasi Archives di Simon Menner.

L’evento espositivo e didattico, che percorre la Puglia per ampliare l’archivio delle memorie fotografiche familiari, giunto al terzo appuntamento, ospita l’artista berlinese che ha esaminato la vasta raccolta di informazioni e di fotografie raccolte dalla polizia segreta della Germania dell’Est. Il suo intervento sarà formativo e curatoriale, nell’ambito del workshop e dell’evento espositivo ALBUM DI FAMIGLIA.

Menner ha studiato l’archivio dal punto di vista fotografico e lo ha usato come punto di partenza per un discorso più generale sui concetti di sorveglianza e di privacy, e sul ruolo delle immagini nelle dinamiche del potere. Menner è riuscito, richiedendo autorizzazioni speciali, a visionare parte dell’archivio della Stasi e a digitalizzarne alcuni materiali, di cui ha poi studiato e riorganizzato gli elementi principali e che vi ricorrono di frequente.
La Stasi raccolse fotografie di esercitazioni, manuali per imparare a travestirsi, spiegazioni per applicare barbe e baffi finti, cataloghi dei segni e delle procedure di spionaggio, fotografie fatte da spie ad altre spie in occasione di missioni nella Germania Ovest, fotografie scattate prima delle perquisizioni, usate per rimettere poi in ordine appartamenti ed uffici. Menner spiega che la banalità di alcuni materiali lascia spazio all’interpretazione. Non è difficile immaginare l’utilizzo repressivo di tali fotografie, come nel caso dell’immagine di una macchina da caffè Siemens, un prodotto tedesco occidentale, che gli agenti della Stasi usarono per accusare cittadini della Germania Est di contatti con l’Ovest. L’oggetto, attraverso la “prova fotografica”, viene trasformato in potenziale causa di repressione, accusa e incarceramento.Continue Reading..