Camera d’Arte

02
Lug

Marco Milia. L’Ottavo giorno

Inaugura il 4 luglio 2015, a partire dalle 18.30, l’installazione di Marco Milia L’Ottavo giorno, collocata nell’Aula Magna dell’Ex-Convitto Vittorino da Feltre a Carrara.
L’evento espositivo, a cura di Luciano Massari e con testo critico di Carlotta Monteverde, è prodotto e realizzato dal Comune di Carrara, con il patrocinio della Regione Toscana: per questa occasione l’artista realizzerà un intervento site-specific all’interno della suggestiva aula ottagonale dell’Ex-Convitto Vittorino da Feltre (oggi Liceo Artistico).

Nell’ambito di Carrara Marble Weeks 2015
Con il patrocinio della Regione Toscana

L’Ottavo giorno è un ottagono in policarbonato alveolare sospeso a mezz’aria che segue il perimetro dalla sala che lo accoglie, un’opera site-specific da attraversare e in cui entrare; una linea di confine che suddivide l’ambiente in un dentro ed un fuori, una barriera che nasconde e rende impermeabili l’uno all’altro i “due locali” facendone diventare i “confini” opachi ed indecifrabili.
Tutto il lavoro è costruito su un incastro di spinte contrastanti: una direttrice ascensionale ed una orizzontale, una forza centripeta ed una centrifuga, che si attivano solo in base al posizionamento dello spettatore. E sulla sintesi di più figure geometriche, dal quadrato al cerchio, elementi investigati dall’artista nelle serie precedenti dedicate alle città e all’aria, che trovano la propria soluzione e continuità nel poligono che ne organizza la struttura.

Il numero 8, l’ottagono, rappresentano simboli e forme comuni a molte culture e religioni. Nella tradizione cinese a tanto ammontano i trigrammi dell’I Ching, come della stessa quantità sono i sentieri per giungere all’illuminazione nel buddismo. È ottagonale la figura di congiunzione tra il terreno (quadrato) e il divino (cupola, sfera) nelle architetture islamiche, presente anche in molti edifici cristiani, come i battisteri, dove allude a resurrezione ed eternità. L’Ottavo giorno è il nuovo giorno, in cui tutto ricomincia, il perpetuo ciclo delle cose si spezza per azzerarsi; è l’infinito, se lo si guarda rovesciato.Continue Reading..

02
Lug

Galleria 33. Pietrasanta

Inaugura il 4 luglio 2015 alle ore 18.30 in vicolo San Biagio 17 a Pietrasanta (Lucca) la nuova sede di Galleria 33 di Tiziana Tommei.
Il cubo bianco della sede aretina si sdoppia in uno spazio temporaneo con un progetto inedito, curato da Tiziana Tommei in collaborazione con il critico d’arte Francesco Mutti. La Trentatré cambia location, ma resta fedele al concept originario. La selezione degli artisti presentati, infatti, non contempla alcun maestro storicizzato, ma solo artisti affermati o emergenti. Si conferma inoltre la partnership con Luciferi, laboratorio sperimentale di arti visive, che ha realizzato la grafica dell’evento.
Galleria 33 guarda avanti e propone opere scelte di quindici artisti: Daniela Alfarano, Guglielmo Alfarone, Luca Cacioli, Elio Rosolino Cassarà, Luca Andrea De Pasquale, Roberta Diazzi, Roberto Ghezzi, Pamela Grigiante, Hemmes, Massimiliano Luchetti, Carla Mura, Francesco Paglia, Luca Palatresi, Donatella Izzo, Stefano Zagaglia.
In linea con quanto rappresenta la galleria, anche in questa nuova importante occasione, il fine non è stupire. Nessun grido, solo una consapevole e ponderata affermazione, quasi sussurrata, ma con decisione e coerenza. Nessun grande nome, ma personalità artistiche di forte interesse. Personalità appunto. In ossequio all’iter già intrapreso, la galleria espone pittura, fotografia e tecnica mista, con lavori di sicura eterogeneità. Minimo comune denominatore il segno. Tutti gli artisti presentati e rappresantati si contraddistinguono e s’impongono in ragione di un connubio di forma, contenuto e tecnica estremamente personale. Ciascuno di essi è riconoscibile e riconducibile al credo e allo stile Trentatré. In riferimento al progetto, ciascuno di essi rappresenta una componente ineludibile, una cellula autonoma in grado di funzionare da sola, ma anche di relazionarsi ad altre, costituendo in tal modo un tessuto e un organo vitale. Oltre la metafora, riprendendo quanto già affermato, si vuole esprimere un’idea precisa: la contemporaneità vive di opere ed immagini, oltre che di parole e nomi.

Inaugurazione
sabato 4 luglio 2015
dalle ore 18.30 alle ore 01.00

Anteprima stampa
venerdì 3 luglio 2015, ore 12.00

In mostra dal 4 luglio al 30 settembre 2015
tutti i giorni, 18.30 – 01.00
o su appuntamento
Galleria 33
vicolo San Biagio 17 – 55045 Pietrasanta, Lucca
tel. +39 339 8438565 | +39 349 8342187
mail@galleria33.it
www.galleria33.it

immagine: Luca de Pasquale, KAMI, 2015

30
Giu

Nel deserto cresce la ginestra

Sofia Bteibet – Giuseppina Giordano – Kwangwoo Han – Luisa Turuani – Lorenzo Zuccato

a cura di Vita Lerner
con un testo di Maurizio Guerri

inaugurazione lunedì 13 luglio 2015, dalle ore 18.00

Renata Fabbri arte contemporanea è lieta di presentare “Nel deserto cresce la ginestra” una mostra collettiva dei lavori di cinque giovani artisti del Biennio di Scultura, dell’Accademia di Belle Arti di Brera, selezionati dal Prof.re Vittorio Corsini, docente del corso.

Una mostra, come si evince dal titolo di leopardiana memoria, ideata per superare i confini dell’individualismo, per generare una coscienza d’insieme, per costruire un’alleanza umana e artistica. Come la ginestra fu per Leopardi il simbolo della vita, il fiore che abbellisce le lande aride e desertiche con i suoi cespugli profumati, così sono oggi i giovani artisti. Essi si contrappongono all’aridità del mondo donando vita attraverso le proprie opere.

La mostra è caratterizzata da un gioco di continui rimandi e alleanze tra le opere, seppur prodotte da artisti con filosofie e modalità di lavoro diverse, ma che sono fioriti insieme negli spazi della galleria. Tale gioco è percepibile fin dalla prima sala, dove si assiste al dialogo tra le opere Rosetta di Sofia Bteibet, Movement Atom #15 di Kwangwoo Han e Pantone 286 c di Giuseppina Giordano.Continue Reading..

29
Giu

ILLUSIONE di Alberto Timossi

ILLUSIONE di Alberto Timossi
Cave Michelangelo, Carrara
Progetto Takeawaygallery
Dialogo tra Achille Bonito Oliva e Alberto Timossi
Testo critico Carlotta Monteverde
Coordinamento Luciano Massari

Dal 24 luglio al 30 agosto, nel contesto sconfinato e fuori scala delle Cave Michelangelo, nel bacino del Ravaccione a Carrara, prende vita il progetto Illusione di Alberto Timossi: un enorme tubo arancio che si staglia sui gradoni bianchi dei paesaggi lunari delle Alpi Apuane, visibile di notte e di giorno; un’installazione ambientale che sembra perforare l’anfiteatro roccioso. La mostra, da un progetto della Takeawaygallery, resa possibile grazie al contributo e all’impegno della società Cave Michelangelo nell’incentivazione e promozione dell’arte contemporanea, aprirà al pubblico la sera del 24 luglio con inaugurazione in notturna, e sarà visibile su appuntamento fino al 30 agosto.

Con una carriera quasi trentennale, Alberto Timossi ha fatto dell’opera pubblica che dialoga con lo spazio connotato la propria cifra stilistica. Timossi ha una lunga serie di mostre alle spalle, allestite in luoghi sperimentali o istituzionali, che lo hanno portato a rinnovare il linguaggio scultoreo in senso minimale, caratterizzato dall’uso del tubo in pvc colorato, vera e propria costante negli anni.
Dopo i cicli di Innesti e Flussi (dal 2003 a oggi), dove vi è una progressione verso il ritorno alla manipolazione della materia ed alla scala misurabile del corpo umano, questo lavoro sembra riallacciarsi simbolicamente alle riflessioni di fine anni ’90, alle spinte utopiche di trasformazione radicale della percezione “urbana” (è solo con la città che si confronta all’inizio), ma con uno spirito del tutto nuovo, investendo la scultura di una funzione esclusivamente allusiva. Non a caso gli ultimi interventi hanno nomi come Tracciare il vuoto o Tratto Virgola, minuti indizi di interpunzione nell’aria, la cui misurazione e traiettoria è puro sforzo intellettivo di ricostruzione.
Il segno di Illusione è riconoscibile e netto, per differenziarsi dalla natura dei materiali che lo accolgono; suggerisce una chiave di lettura dello spazio, ma è semplice accenno, rotta mentale dalle infinite possibilità e varianti. L’illusione di bucare una montagna, creare un canale energetico sotto la “pelle” durissima del marmo si “innesta” su un approccio visivo in cui è il vuoto a dominare, l’ambiente stesso a parlare, ed apre una nuova frontiera nell’approccio di Timossi, riassumendone il percorso formale ed espressivo portato avanti negli ultimi anni.

Alberto Timossi (Napoli 1965), si è formato all’Accademia di scultura di Carrara. Vive e lavora a Roma.
Fra le principali mostre figurano: “Flussi”, Galleria Nazionale d’arte moderna, Collezione Manzù, Ardea, 2013; “Accento in rosso”, Torre Civica di Pomezia, 2012; “Parti del discorso”, MUSMA, Matera, 2008; “Innesti”, Fondazione Pastificio Cerere, Roma, 2006; “Simple Dialogues”, Plaza Gallery, Tokyo, 1997.
Quest’anno i suoi lavori sono stati presentati a Beelden in Gees, in Olanda, in una rassegna di sculture all’aperto, e a Bad Ragartz, in Svizzera, nella sesta triennale di scultura di Bad Ragaz e Vaduz.Continue Reading..

28
Giu

FISAD 2015 – Primo Festival Internazionale delle Scuole d’Arte e Design

L’Accademia Albertina di Belle Arti
in partnership con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
presenta

Il senso del corpo
FISAD 2015 – Primo Festival Internazionale delle Scuole d’Arte e Design
Torino, 1 – 26 luglio 2015

Prima edizione del Festival Internazionale delle Scuole d’Arte e di Design – FISAD 2015, che offre un panorama unico sullo stato dell’arte giovane e quindi sul suo futuro, in Italia e nel mondo. Il tema del festival è “Il senso del corpo”.

“The sense of the body”: questo è il tema scelto per la prima edizione del Festival Internazionale delle scuole d’arte e di design.
Nell’anno in cui Torino è la Capitale Europea dello Sport il tema disegna un ponte tra il progetto sportivo della Città e le attività che si svolgono in una scuola d’arte.

Saranno tre le grandi mostre dedicate al rapporto tra arte, corpo, sport:

La prima, che trae il titolo proprio dal tema del Festiva, “Il senso del corpo – The sense of the body” si svolgerà durante tutto il mese di luglio nell’Accademia e nella Pinacoteca Albertina. Alcune sezioni dell’esposizione saranno collocate nella Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, nel Museo Ettore Fico, nel foyer dell’Auditorium RAI: circa 320 opere di altrettanti giovani artisti provenienti dalle scuole partecipanti.

La seconda intitolata: “Elogio della mano – Disegni anatomici dall’Accademia di San Pietroburgo” verrà ospitata nella Pinacoteca Albertina ad agosto. L’esposizione raccoglierà i capolavori degli studenti dell’Accademia di San Pietroburgo dedicati al tema del corpo e del movimento, realizzate con le tecniche della grande tradizione classica che trova in quell’Accademia la sede ideale.

“DE ARTE GYMNASTICA – Esercizio fisico e gioco nella rappresentazione artistica” questo il titolo della terza esposizione. Verrà inaugurata il 9 settembre e sarà visitabile sino al 15 novembre.Continue Reading..