Camera d’Arte

07
Lug

Vivian Maier. Street Photographer

Vivian Maier
Street Photographer

10.07 – 18.10.2015
Inaugurazione: 10 Luglio 2015

Dopo gli Stati Uniti il fascino di Vivian Maier sta incantando l’Europa.

Bambinaia per le famiglie benestanti di New York e Chicago sino dai primi anni Cinquanta del secolo scorso, per oltre cinque decadi ha fotografato la vita nelle strade delle città in cui ha vissuto senza mai far conoscere il proprio lavoro. Mai una mostra, neppure marginale, mai una pubblicazione.

Ciò che ha lasciato è un archivio sterminato, con più di 150.000 negativi, una miriade di pellicole non sviluppate, stampe, film in super 8 o 16 millimetri, registrazioni, appunti e altri documenti di vario genere che la tata “francese” (la madre era originaria delle Alpi provenzali) accumulava nelle stanze in cui si trovava a vivere, custodendo tutto con grande gelosia.

Confinato infine in un magazzino, il materiale è stato confiscato nel 2007, per il mancato pagamento dell’affitto, e quindi scoperto dal giovane John Maloof in una casa d’aste di Chicago.

La mostra al MAN di Nuoro, a cura di Anne Morin, realizzata in collaborazione con diChroma Photography, sarà la prima di Vivian Maier ospitata da un’Istituzione pubblica italiana.

Partendo dai materiali raccolti da John Maloof, il progetto espositivo fornisce una visione d’insieme dell’attività di Vivian Maier ponendo l’accento su elementi chiave della sua poetica, come l’ossessione per la documentazione e l’accumulo, fondamentali per la costruzione di un corretto profilo artistico, oltre che biografico.Continue Reading..

06
Lug

Nunzio. Diluvio

Nunzio – Diluvio
A cura di Luciano Massari
Testo critico di Matteo Innocenti
Dal 4 luglio al 13 settembre 2015
Carrara, Chiesa delle Lacrime
Via Carriona
Orari da giovedì a domenica 19-23.30

Inaugura sabato 4 luglio alle ore 18.30, all’interno della Chiesa delle Lacrime di Carrara, l’installazione “Diluvio” dell’artista Nunzio, a cura di Luciano Massari con testo critico di Matteo Innocenti, prodotta e organizzata dal Comune di Carrara, con il patrocinio della Regione Toscana, nell’ambito di Carrara Marble Weeks 2015.
Per questa occasione il suggestivo edificio, una chiesa sconsacrata di epoca barocca, ospiterà una riflessione sulla percezione dello spazio, secondo un modus operandi dell’artista ,che nella sua ricerca ha sempre posto in primo piano il tema della spazialità , svincolata dall’aspetto funzionale e perciò territorio di sperimentazioni e soluzioni inaspettate.
“Diluvio”, da cui il titolo dell’installazione, è una grande scultura in legni combusti e pigmenti ( 377x275x120 cm) dalla forma semi-circolare che dialogherà con l’architettura della Chiesa delle Lacrime, costituendo una seconda abside e mettendo in relazione e in opposizione, al tempo stesso, linee curve e materiali in un gioco di trasparenza, attraversamento e cambiamenti percettivi.
Nunzio, artista raffinato e coltissimo che ha avuto importanti frequentazioni letterarie e artistiche nel periodo d’oro delle gallerie romane, da sempre lavora sul tema dello spazio, in particolare sulla soglia, un elemento architettonico che è anche una «figura» ricorrente nella cultura del ’900, realizzando sculture e disegni incentrati sulle possibilità di superamento dei confini, attraverso la fedeltà ad un linguaggio aniconico che è innanzitutto di ordine “etico”. Ha dichiarato l’artista, in una recente intervista al Giornale dell’Arte: “Quando non c’è l’icona, è come se l’idea fosse «ingiustificata» e a me piace lavorare sull’ingiustificato, su qualcosa di arbitrario. È un punto interrogativo che fa i conti con il mondo [ … ] Di sicuro posso dire che non amo la piacevolezza e che cerco di spostare il mio lavoro su un altro livello, che io trovo più scomodo, più misterioso, più profondo.”Continue Reading..

06
Lug

Sturtevant Sturtevant

La prima mostra personale in un’istituzione pubblica italiana dedicata a una delle più influenti artiste del XX secolo.
a cura di Stéphanie Moisdon
01.05 — 21.09.15

Sturtevant Sturtevant è la prima mostra personale in un’istituzione pubblica italiana dedicata a  Sturtevant (1924-2014), una delle più influenti artiste del XX secolo. Fin dal suo titolo, in cui il nome dell’artista è ripetuto due volte, la mostra si articola intorno al concetto e alla pratica della ripetizione, intesa come dispositivo collettivo, in cui l’unicità del soggetto si confronta con altre possibili personalità. In questo senso Sturtevant è forse la prima vera artista del XXI secolo, che nella ripetizione di opere di altri artisti ha pionieristicamente esplorato – negli ultimi cinquant’anni, che hanno visto anche l’affermazione delle estetiche post-moderne e il definirsi della rivoluzione digitale – una possibile modalità di superare elementi quali la giurisdizione del diritto d’autore, o copyright, l’idea di proprietà intellettuale e la supposta unicità del soggetto creatore (ironicamente la mostra si apre con una carta da parati dove campeggia la scritta Wanted – “Ricercata”).

A partire dal 1964 Sturtevant iniziò a “ripetere” le opere degli artisti a lei contemporanei, riferendosi ad alcune delle personalità più iconiche a lei contemporanee (da Marcel Duchamp a Joseph Beuys, da Andy Warhol, Jasper Johns, Roy Lichtenstein, Claes Oldenburg, Frank Stella fino a Paul McCarthy, Mike Kelley, Robert Gober, Anselm Kiefer, Félix González-Torres, per citare solo alcuni esempi), analizzando con straordinario anticipo concetti quali “autorialità” e “originalità” in relazione ai meccanismi di produzione, circolazione, ricezione e canonizzazione dell’immagine e dell’immaginario artistici contemporanei.

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03
Lug

DAN GRAHAM. A new work with curves

DAN GRAHAM

a new work with curves
project room: dan graham by mieko meguro

From 9 May – Until 5 September

Ancora una mostra con Dan Graham, e anche per lui sono quarant’anni dalla prima, nel 1976. È vero che manca un anno ai quaranta esatti, ma insomma, non vedevo l’ora di festeggiare anche per lui, come già fatto con Giulio Paolini e Daniel Buren il rotondo anniversario. Ci sarà un nuovo padiglione, vecchie e nuove fotografie, modelli di padiglioni e una novità: Mieko Meguro.
Chi è Mieko? Un’artista giapponese che vive a New York, da poco diventata moglie di Dan. Questi potrebbero essere loro fatti privati, ma Mieko, da qualche tempo, ha preso a ritrarre Dan nei suoi momenti più quotidianamente domestici: un mito dell’arte d’oggi si lava i denti, si fa la barba, beve il caffè, legge un libro sdraiato sul letto con calzini a strisce colorate… Insomma, il Mito viene ricondotto alla sua dimensione umana. Donna Rachele a chi gli parlava in termini esagerati di suo marito, Benito Mussolini rispondeva: «Mò chi? C’la màcia?» Traduzione: ma chi? Quella macchietta?  E cosi Mieko “smonta” Dan, lo riporta giù dai piani alti dove dimora il Mito e ce lo porge negli atteggiamenti intimi, dove lei lo ha fotografato senza farsi vedere (ancora Dan che dorme in aereo con un salvacollo a forma di Panda…). Insomma, anche per me che lo conosco bene da quarant’anni, un Dan dal volto umano, sceso da un piedestallo sul quale, per la verità, non è mai salito.
Massimo MininiContinue Reading..

02
Lug

Yayoi Kusama: Infinity Theory

GARAGE MUSEUM OF CONTEMPORARY ART

presents
Yayoi Kusama: Infinity Theory

June 12–August 9, 2015

Garage Museum of Contemporary Art presents the first solo exhibition of Japanese artist Yayoi Kusama in Moscow. Plunging the spectator into a series of extraordinary, immersive environments, the exhibition will offer Garage visitors a unique sensory and psychological experience that will extend from the West Gallery into the Auditorium and out into Gorky Park.

Yayoi Kusama: Infinity Theory features two of the artist’s groundbreaking installations: Infinity Mirrored Room–The Souls of Millions of Light Years Away (2013), consists of a room with mirrored walls filled with thousands of small lights, which appear as pulsating dots. These are infinitely reflected in the mirrors to create an illusory cosmos, which is experienced by a lone viewer, enabling each visitor to momentarily get lost in Kusama’s mesmerizing world. Conversely, the installation Guidepost to the Eternal Space (2015) invites audiences to gather amidst an environment in which white polka dots on a red background cover walls and structures, forming an outlandish landscape, confusing viewers’ perception and spatial orientation.

Complimenting the installations, Walking Piece (1966), which is one of Kusama’s earliest works, is a slide film, which shows the artist walking the streets of New York in a traditional Japanese kimono with a parasol. In Garage Auditorium, a film of the performance Kusama’s Self-Obliteration (1967) will be presented weekly. One of Kusama’s best known works, it shows how the artist covers the objects, animals, and people around her with endless colored dots. Beyond the Museum, an urge to extend her artistic gesture into the world outside the gallery is what inspired Ascension of Polkadots on the Trees, a project that Kusama has taken to various public spaces around the world. In Gorky Park, trees in avenue will be wrapped in red cloth decorated with white polka dots.Continue Reading..