Category: arte

16
Mag

Lucilla Catania / Lucia Rotundo. Tra le pieghe del sacro

La scultura in queste opere manifesta anche uno stato ideale della materia, la quale, per attingere a ciò che in noi è piu’ alto, entra in dialogo con il sacro.
a cura di Paolo Aita

Sabato 16 maggio p.v. nel Centro Internazionale di ricerca per la Cultura e le Arti Visive Vertigo Arte di Cosenza avrà luogo l’ inaugurazione della mostra, intitolata, Tra le pieghe del Sacro. Due presenze femminili nell’arte contemporanea: Lucilla Catania / Lucia Rotundo.

La mostra, curata dal critico prof. Paolo Aita, ospita le opere realizzate site specific da Lucilla Catania e da Lucia Rotundo due note artiste italiane appartenenti a generazioni, formazioni, geografie e linguaggi artistici diversi, accomunate in questa mostra per una particolare sensibilità alla visione del sacro. «Troviamo nelle opere delle due artiste – scrive il critico nella presentazione in catalogo – un particolare raccoglimento che si condensa in forme geometriche ideali.
La scultura in queste opere manifesta anche uno stato ideale della materia, la quale, per attingere a ciò che in noi è più alto, superiore, entra in dialogo con il sacro.
Le forme pure di Lucilla Catania in genere manifestano una formatività che, al di là della materia, si rapporta dialetticamente, concretamente, con la natura. In questa installazione, al contrario, tutto è rastremato, essenzializzato, tendendo ad eliminare qualsiasi parvenza di umano, aspirando a un dialogo col divino. Vengono utilizzate le forme geometriche anche per denotare lo sforzo di allontanamento dal sensibile, dunque arrivare a ciò che è ideale, e portare l’umano a un livello che non abbia più contatti col quotidiano.(…)
L’essenziale incontra la trasparenza nell’opera di Lucia Rotundo. Ferma restando l’aspirazione al bello, positivamente cercata attraverso la forma, con un senso di pace nell’aver trovato il mezzo opportuno per coniugarlo in umani volumi, in Lucia Rotundo tutto tende all’essenza. Rimane dunque la bellezza, a dare indici esatti ed eterni per articolare il dialogo col divino. Ma la tensione non è verso la definizione, ma verso una spoliazione sempre più riuscita, nella quale non rimanga niente dell’umano, e tutto venga trasfigurato diventando divino.(…)».

Accompagna la mostra un significativo catalogo realizzato dalle Edizioni Favia, per la Collana di Arte Contemporanea, “Arte, Territorio e Società”, contenente testo del curatore, apparato iconografico e note bio-bibliografiche sulle artiste.

Inaugurazione 16 maggio

Vertigoarte
via Rivocati, 63 Cosenza
ingresso libero

LUCILLA CATANIA E LUCIA ROTUNDO
dal 16 maggio al  22 giugno 2015

16
Mag

Bob Dylan. Like a Rolling Stone

Le immagini di Barry Feinstein, Joe Alper e Tony Frank. A questi si aggiungono le opere grafiche di Bob Masse, che lavorò alle locandine dei primi concerti di Dylan.
ONO arte contemporanea presenta Bob Dylan: “LIKE A ROLLING STONE” una retrospettiva che ripercorre i primi anni della carriera di Bob Dylan attraverso le immagini di tre tra i più importanti fotografi che lo hanno immortalato: Barry Feinstein, le cui opere sono presentate per la prima volta in Italia, Joe Alper e Tony Frank. A questi si aggiungono le opere grafiche di Bob Masse, che lavorò alle locandine dei primi concerti di Dylan, quando ancora era pressoché sconosciuto. Gli anni Sessanta rappresentano probabilmente il periodo più controverso, creativo e vitale di Bob Dylan che, a 73 anni, è oggi considerato una delle figure che più hanno influenzato la cultura popolare americana del XX secolo.

Cinquant’anni fa veniva pubblicata, nel disco Highway 61 Revisited la canzone “Like a Rolling Stone” che, con i suoi cinquanta versi della stesura iniziale, cambiò le regole della composizione della musica popolare. Ispirato dalla musica folk e politicamente impegnata di Woody Guthrie, Robert Zimmerman (il nome d’arte è un omaggio al poeta gallese Dylan Thomas) lascia la nativa Duluth in Minnesota per approdare nella New York in cui i poeti della beat generation avevano già scritto pagine memorabili della cultura moderna e il fermento creativo era al suo apice. Sarà proprio Allen Ginsberg ad ammettere che con l’avvento di Bob Dylan il testimone viene passato alla generazione successiva. Le prime canzoni di protesta sociale che Dylan compose furono talmente incisive da proiettarlo, dallo sconosciuto ragazzo di campagna quale era, a “paladino” dei diritti sociali. Dylan suonò con l’allora compagna Joan Baez alla March on Washington for Jobs and Freedom del 28 agosto 1963 durante la quale poté assistere al discorso di Martin Luther King Jr. nel quale pronunciò lo storico “I Have a Dream”, che il cantante accrediterà come passaggio fondante del proprio pensiero. Le foto in mostra ripercorrono i primi anni della carriera di Dylan, dai concerti al Caffè Lena – una storica Coffe House nello stato di New York -, in cui presentava sul palco le prime canzoni di protesta fino alla svolta elettrica che, pur alienandogli numerosi fan della prima ora, lo farà assurgere a figura chiave della scena musicale e culturale di quel periodo.

Tra gli scatti presentati per la prima volta in Italia quelli di Barry Feinstein relativi al secondo tour inglese, considerato da molti non solo il miglior live di Bob Dylan ma con ogni probabilità uno dei migliori della storia della musica popolare contemporanea.

In occasione della mostra, la Fondazione Cineteca di Bologna organizzerà, il 27 maggio 2015, alle ore 21.30, la proiezione della bio pic su Dylan No direction Home (Scorsese; 2005; 208”).

La mostra (14 maggio – 13 giugno 2015) si compone di una trentina di scatti di Barry Feinstein, Joe Alper e Tony Frank. Con il patrocinio del Comune di Bologna, Fondazione Cineteca di Bologna, Consolato Americano di Firenze. Sponsor: Moscot.

Inaugurazione 14 maggio ore 18.30

Ono Arte Contemporanea
via S. Margherita, 10 Bologna
mar-gio 10-13 e 15.19.30, ven 10-13 e 15-21.30, sab 10-21.30
ingresso libero

16
Mag

Jan Fabre, Tribute to Hieronymus Bosch in Congo (2011-2013)

April 15 – May 23, 2015

Wetterling Gallery is delighted to present the international and renowned artist Jan Fabre, exhibiting for the first time at a Swedish gallery.
Opening reception Tuesday, April 14, 6-8 pm.
The exhibition is on view at until May 23, 2015.

The exhibition, Tribute to Hieronymus Bosch in Congo (2011-2013), is a dedication to the Dutch artist Hieronymus Bosch. Fabre shares Bosch’s fascination for subjects like death, malice and desire, which Jan Fabre depicts in a symbolic way in his artworks.

On display are grand mosaic artworks in fantastic colors – a spectrum of vivid green, glimmering gold, to deep blue. Looking more carefully at the shimmering artwork you realize that they are made out of thousands of beetle wings, creating patterns and symbols. The exhibition is an artistic and critical reflection on the Belgium’s colonial past and the horrific slavery that took place in Congo during the reign of Leopold II (1885-1908).

Jan Fabre
Jan Fabre, born in Antwerpen 1958, occupies different media and multifaceted practices as an artist; theatre director, film maker, choreographer, author and visual artist.

Jan Fabre has continuously been working with beetle wings and one of his most remarkable oeuvres is the “Heaven of Delight” for the Royal Palace of Belgium in Brussels, 2002. Commissioned by the Queen Paula of Belgium, Fabre created a monumental ceiling painting in the Colonial Hall, an artwork consisting of 1,6 million beetles created by the assistance of 25 co-workers working full-time for several months.

Another of Fabre’s most comprehensive works is the series The Years of the Hour Blue, drawn with blue ballpoint bic-pen made during a period of 15 years.

Jan Fabre has exhibited at numerous galleries around the world, at the Louvre, Paris, MAXXI Museum, Rome, Kunsthistorisches Museum, Vienna and at the Venice Biennial. Fabre has created gigantic sculptures in marble, bronze, sculptured portraits of himself, made numerous public works, and his own theatre company Troubleyn continuously tours his performances.

Image: Skull with Cote D’Or Insignia (2013)

WETTERLING GALLERY
Kungsträdgården 3 Stockholm
info@wetterlinggallery.com
www.wetterlinggallery.com

15
Mag

Due mostre al Museo del Novecento

La grande arte italiana in “Un Museo Ideale. Ospiti d’eccezione nelle Collezioni del Novecento dal Futurismo al Contemporaneo”, una mostra promossa nell’ambito del palinsesto Expo in Citta’. “Nuovi Arrivi. Opere della donazione Bianca e Mario Bertolini” ricostruisce, in una selezione di 120 opere, i capitoli fondamentali della raccolta.

Un Museo Ideale
Ospiti d’eccezione nelle collezioni del Novecento.
Dal Futurismo al Contemporaneo

A cura del Comitato Scientifico del Museo del Novecento.

Il Museo del Novecento presenta la grande arte italiana in “Un Museo Ideale. Ospiti d’eccezione nelle Collezioni del Novecento dal Futurismo al Contemporaneo”, una mostra promossa nell’ambito degli appuntamenti d’arte del palinsesto Expo in Città in programma durante il semestre dell’Esposizione Universale a Milano.

Dal 15 maggio al 13 settembre il Museo del Novecento diventa per i sei mesi di Expo “Un Museo Ideale” con un percorso espositivo scandito da Ospiti d’eccezione, testimoni illustri della creatività e dell’avanguardia dell’arte italiana dal Futurismo al Contemporaneo.

L’idea è semplice e innovativa al tempo stesso, in una sorta di chiamata al mondo dell’arte, il Museo del Novecento si è messo in rete con le più importanti istituzioni museali italiane quali la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, Galleria d’Arte Moderna di Torino, Mart di Rovereto, Cà Pesaro di Venezia, MAMbo di Bologna, Museo Revoltella di Trieste e Galleria d’Arte Moderna di Palermo. Alle ricerche del Novecento nel percorso fa da contrappunto una selezione di opere d’arte contemporanea, recentemente donate da Acacia, l’Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana.

La mostra, a cura del Comitato Scientifico del Museo con l’allestimento di Paolo Giacomazzi, offre un’irripetibile occasione per ammirare alcune delle opere simbolo dell’arte italiana dal Futurismo all’Arte Povera in un dialogo aperto con il contemporaneo.

Continue Reading..

15
Mag

This is Picasso: fotografie di David Douglas Duncan

In mostra per la prima volta gli scatti della cartella donata dall’artista al Comune versiliese

“This is Picasso: fotografie di David Douglas Duncan”

Camaiore e Fbml dedicano una mostra al fotografo amico del pittore

L’esposizione sarà aperta dal 30 maggio al 12 settembre a Villa Ariston – Lido di Camaiore

Ingresso libero

A Lido di Camaiore, dal 30 maggio al 12 settembre, sarà per la prima volta mostrato al pubblico il contenuto della cartella “Picasso per Camaiore”, che il fotografo David Douglas Duncan, amico del pittore Pablo Picasso, ha donato, insieme ad un disegno autografato che sarà esposto a Villa Ariston, nel settembre dello scorso anno al Comune di Camaiore, affidando i preziosi documenti nelle mani del sindaco, Alessandro Del Dotto. Un gesto voluto da Duncan, oggi quasi centenario (è nato il 23 gennaio del 1916), per il profondo legame con la cittadina della Versilia dove la prima moglie ha vissuto fino alla morte.

“This is Picasso: fotografie di David Douglas Duncan” è il titolo dell’esposizione, ambientata nel suggestivo scenario di Villa Ariston, a Lido di Camaiore, che ha avuto il patrocinio dell’Instituto Cervantes e che resterà aperta tutti i giorni dalle 17 alle 23.

L’esposizione, voluta dall’amministrazione comunale e dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca, è l’occasione imperdibile per vedere le immagini, le stampe e i provini a contatto, oltre ad un disegno autografato di Pablo Picasso: tutto materiale contenuto nella cartella e selezionato dal celebre fotoreporter americano tra gli scatti degli anni dell’intenso sodalizio con l’artista spagnolo, considerato uno dei maestri della pittura del Ventesimo secolo. Fotografie, in parte inedite, che rappresentano un documento unico e che raccontano il processo creativo così come la quotidianità dell’artista catalano. La mostra è curata da Enrico Stefanelli, e l’allestimento è progettato dall’architetto Alessandra Guidi.

A Lucca questo fine settimana un’anteprima della mostra, con 10 scatti dei 50 che compongono la cartella, sarà visitabile per tre giorni, da venerdì 1 a domenica 3 maggio, nel Palazzo delle esposizioni della Fondazione Banca del Monte di Lucca (piazza San Martino, 7 – Lucca), aperto a ingresso libero dalle 16 alle 19.Continue Reading..

15
Mag

Artist Talk: Charles Ray

Charles Ray artist talk at the Art Institute of Chicago

On the occasion of his mid-career retrospective, Charles Ray: Sculpture, 1997-2014, the artist will speak about the work he has produced over the past two decades. Ray’s artist talk will take place on Thursday, May 14, 6 – 8 PM, at the Art Institute of Chicago’s Rubloff Auditorium. The event is presented by the Society for Contemporary Art and the Department of Museum Education.

The artist talk is free with museum admission; registration is not required.

For more information please visit the Art Institute of Chicago

Thursday, May 14
6 – 8 PM
Rubloff Auditorium
Art Institute of Chicago
111 South Michigan Avenue

Image: Charles Ray. Sleeping Woman, 2012. Glenstone

14
Mag

Domenico Carella. Progetto Colonna (2002-2015)

Venerdì 15 maggio ore 18 – Vernissage dell’evento d’arte Colonna
Centro Grafico S.r.l., via Manfredonia, Foggia

Sabato 16 maggio ore 11 Conversazione intorno ai 13 anni dell’opera Colonna
Sala Mazza – Museo Civico, Via Arpi – Foggia

Sabato 16 maggio ore 18 – 24
Incontro con Gene Crazed & the Bad Company e Dj Giuseppe Santoro, ingresso libero, Masseria Sant’Agapito, cda. Santa Caterina – Lucera (FG) – 0881.547827 – masseriasantagapito@gmail.com

Venerdì 29 maggio ore 18:00 Presentazione catalogo,
Centro Grafico S.r.l., via Manfredonia, Foggia
(tel. 0881.728177 – cell. 335.7302784 – info@centrograficofoggia.it)

Lunedì 15 giugno Finissage

Immaginare una colonna, una pila di giornali, carta, che vive da 13 anni a contatto con la natura, e che diventa essa stessa natura, parte integrante dell’ambiente. Un’opera che stupisce e porta a riflettere sul corso del tempo, della nostra esistenza, delle età della vita umana, sull’arte e sulla sua storia…
L’artista ha pensato, visto che sono trascorsi 13 anni dalla posa e realizzazione della prima colonna, di invitare 13 critici/storici dell’arte a riflettere su questo lavoro avviato nel 2002.
quest’anno, venerdì 15 maggio 2015, sorgerà un’altra colonna simile, con carta industriale, alta 6 metri. Su questi fogli si realizzerà un’opera collettiva. La sera dell’inaugurazione saranno messi a disposizione fogli e colori, con cui gli artisti e amici presenti lasceranno una loro traccia-pensiero. Questi fogli andranno inseriti in cima alla pila di carta, sempre il giorno dell’inaugurazione, insieme ai lavori svolti dagli allievi del corso all’accademia di Belle Arti di Frosinone. Accanto alle altre colonne realizzate [alla masseria sant’Agapito Lucera, San Giusto, (Fg), e quella rossa “incompiuta”, che è in Belgio, a Tournai], queste ultime chiudono il ciclo tematico (documentato da video e foto). La nuova colonna sarà affiancata da 13 piccole colonne, dal titolo “abbecedario”, “topolino”, “sacra”, ecc, poste in campane di vetro.

Questo progetto si svilupperà a Foggia, dove site specific sarà realizzata l’opera del 2015.
sabato 16 maggio si svolgerà una conversazione intorno al progetto, genesi e storia. Dalla registrazione-video di questo incontro sarà desunto un testo che verrà inserito in un catalogo-libro d’artista italiano-inglese (pezzi unici in tiratura limitata, 300 copie + incisione d’arte). Edito Danilo Montanari, Ravenna.

Il catalogo sarà presentato venerdì 29 maggio 2015 alle ore 18.00
sabato 16 maggio dalle ore 18 fino alle 24, musica con gene crazed & the bad company + dj Giuseppe Santoro, ingresso libero, presso la masseria sant’Agapito, cda. Santa Caterina – Lucera (Fg) (0881.547827 – masseriasantagapito@gmail.com)

curatori – Loredana Rea, Maria Vinella.
testimonianze – Michele Colucci, Maria Daloiso, Salvatore Lovaglio, quelli di Sant’Agapito
testi critici – Raffaella Barbato, Romeo D’emilio, Isabella Di liddo, Sara Errico, Matteo Galbiati, Kevin MCmanus, Loredana Rea, Marco Tonelli, Maria Vinella.

foto colonna 2002 – Fiorenzo Capuano, Angelica Colucci e Walter Da lima
foto colonna 2008 – Maria Daloiso
foto colonna 2015 – Fiorenzo Ferreri, Barbara La ragione, Enrico Lo storto, Samuele Romano e Luigi Sardella
traduzioni – Giulia Boffa
grafica – Fabrizio Beneventi
stampa – centro grafico foggia s.r.l.
edizione – Danilo Montanari

info: domenico carella
+39 3389467569
dome.carella@gmail.com

immagine: colonna, photo Samuele Romano

14
Mag

MeravigliArti 2015

 Al via, martedì 19 maggio, la terza edizione di MeravigliArti, la rassegna di letteratura, teatro, musica e arte sul tema della meraviglia, concetto che contraddistinse tutta l’attività intellettuale, scientifica e mecenatesca del principe di Sansevero.

Tanti i protagonisti d’eccezione che quest’anno si esibiranno nei suggestivi spazi del Museo Cappella Sansevero: Andrea Renzi e Peppe Servillo porteranno in scena l’inedita Intervista impossibile al principe Raimondo di Sangro scritta per l’occasione da Raffaele La Capria; con l’acume e l’ironia che lo contraddistinguono, Vittorio Sgarbi si soffermerà sul Cristo velato, “canto del cigno della scultura barocca”, e su altre opere del tempio settecentesco; il Quartetto Euphoria, poker d’archi tutto femminile, darà libero corso a fantasia e creatività spaziando da Mozart al tango a De Andrè, in uno strampalato show per la regia della Banda Osiris; Giulio Paolini, maestro di fama internazionale, realizzerà l’installazione d’arte contemporanea site-specific Da lontano, in collaborazione con la Galleria Alfonso Artiaco; come tradizione, uno degli appuntamenti sarà dedicato anche ai bambini: ad aprire la rassegna, martedì 19 maggio, sarà lo spettacolo per grandi e piccini Light Mystery del trio Carpineti Giliberti Ludwig, scienziati del Dipartimento di Fisica dell’Università Statale di Milano. In occasione dell’Anno Internazionale della Luce, i tre ricerc-attori eseguiranno dal vivo straordinari esperimenti incentrati sui fenomeni luminosi, toccando temi scientifici profondi con creatività e comunicando in modo esuberante la passione per la ricerca.
Il costo del biglietto per il primo spettacolo è di € 10,00. I ticket potranno essere acquistati presso il Museo Cappella Sansevero e la Concerteria di via Schipa.
I biglietti per gli eventi successivi saranno messi in vendita a partire da dieci giorni prima di ciascun evento.

Info: www.meravigliarti.it
Museo Cappella Sansevero
Via Francesco De Sanctis, 19/21
80134 Napoli

MeravigliArti 2015
dal 19 maggio al 16 giugno 2015

Tra gli appuntamenti in programma:

Martedì 9 giugno, ore 19.00
Giulio Paolini, Da lontano
Vernissage al Museo Cappella Sansevero

Dopo il successo di Ann Veronica Janssens nel 2014, da domani torna l’arte contemporanea alla Cappella Sansevero nell’ambito della rassegna MeravigliArti – ancora una volta grazie alla collaborazione della Galleria Alfonso Artiaco – con l’installazione di uno dei più grandi maestri del panorama internazionale. Per il suo intervento nel tempio barocco, Giulio Paolini ha ideato l’opera Da lontano, che potrà essere ammirata dal 10 giugno al 20 luglio 2015 durante gli orari di apertura del museo, alle consuete tariffe di ingresso.
Il vernissage si terrà domani, martedì 9 giugno, alle ore 19.00. Ingresso libero.
Info: www.meravigliarti.it

14
Mag

Kathryn Cook. La Memoria degli Alberi

LA MEMORIA DEGLI ALBERI
Fotografie di Kathryn Cook
a cura di Annalisa D’Angelo

Lo sguardo poetico e documentario di una fotografa americana sul genocidio armeno in una mostra che la Galleria del Cembalo apre al pubblico, dal 23 aprile al 27 giugno 2015.
“Gli alberi di Gelso fanno la guardia, nonostante il passaggio del tempo ad Ağaçlı, formando una macchia verde nel polveroso terreno dell’Anatolia, nutriti dalla sorgente che scende a cascata dalla valle sovrastante. Rami estesi come in una dichiarazione, le foglie nutrono un universo, chiuse da un filo. La seta, tessuta da grossi vermi su queste foglie risiedono sul pavimento delle case del villaggio e annidati nei giardini. Qui, ogni albero assorbe la pioggia e il vento, il sole e la tristezza; spinge le sue radici nella profondità del suolo di Ağaçlı e sono testimoni.
I segreti dei secoli sono ombre sotto i grossi rami. Ma non ci diranno in modo semplice cosa è successo qui, o lì. Restano immobili, quiescenti, tornando alla storia solo quando appellati.”

Kathryn Cook
Come fotografare quello che non c’è più e che si è cercato di cancellare? Per sette anni, Kathryn Cook è stata impegnata in un paziente lavoro alla ricerca delle tracce del genocidio degli Armeni – il primo della storia del Ventesimo secolo – che ha causato la morte più di un milione di Armeni in Turchia. Con uno stile fotografico contemporaneo, dove la poesia accompagna la memoria, Kathryn Cook riesce a scoprire i fili di una storia frammentata, fatta di detto e non detto, attraverso le testimonianze degli Armeni e dei Turchi incontrati in Armenia, in Turchia, in Libano, in Siria, in Israele e in Francia. Kathryn Cook si sofferma qui sulle tracce di questa eredità che circoscrive in una narrazione delicata che mescola foto in bianco e nero a colori. Con questo lavoro eccezionale, l’autrice propone un nuovo modo di rappresentare la sofferenza e il male procedendo attraverso ripetizione e simboli. Il titolo La memoria degli alberi si riferisce al villaggio turco di Agacli (il posto degli alberi), nella Turchia dell’est, che Kathryn Cook ha fotografato a lungo e che costituisce, in un certo senso, la metafora del suo percorso artistico. Questo villaggio, che era armeno prima del 1915, è oggi abitato da una maggioranza curda che ha fatto rinascere la tradizione della tessitura della seta come veniva praticata un tempo dagli Armeni.
Continue Reading..

14
Mag

The Reverse Projection – Talk with Luca Andreoni

Photography originates from the perspective machine and retains its mechanical structure. However, the images produced are the result of a relationship between the world and the observer, which is accomplished in the darkness of the camera obscura. That’s why photographs, unlike the instrument that produces them, are ambiguous images, a product of a meeting and not mere extraction of a frame from a sequence. The talk aim to outline some aspects of the influence of the presence of the photographer, from biographical and personal to the historical and intellectual aspects.

Planar has the pleasure to host one of the members of its scientific committee, proposing – in a riveting lecture / dialogue – an interesting excursus from history of photography to the personal photographer’s point of view.

Luca Andreoni starts his photographic career in the eighties, he led an isolated research deeply influenced by the American landscape photography: Robert Adams, Lewis Baltz, Stephen Shore. In 1995 he took part in the project “Archive of Space” promoted by Provincia di Milano. The years between 1994 and 2006 were marked by his artistic alliance with Antonio Fortugno; he then ventured onto a solo career. His rigorous work is well known in the world of photography and contemporary art and many prestigious institutions have requested his participation in important exhibitions and publications.

Continue Reading..