Category: arte

30
Set

TURI SIMETI. Opere bianche

Turi Simeti Opere bianche
30 settembre 2015 – 19 dicembre 2015

La galleria Dep Art inaugura la nuova sede con una mostra dedicata a Turi Simeti. Dopo quasi 10 anni di attività, la galleria Dep Art apre un nuovo spazio espositivo per l’arte contemporanea italiana ed internazionale nel cuore di Milano con una mostra dedicata a Turi Simeti che per l’occasione presenterà una ventina di tele a rilievo bianche, realizzate fra i primissimi anni Sessanta e il 2015.

L’esposizione, curata da Federico Sardella, si configura come un omaggio ad uno degli artisti più rilevanti del panorama artistico non solo italiano, attivo da oltre 50 anni e contraddistintosi per la capacità di intraprendere una ricerca originale e coerente che vede la forma e l’equilibrio al centro della sua ricerca.

Turi Simeti, fin dagli esordi, si confronta e dialoga con il contesto artistico internazionale. All’indagine puramente bidimensionale, l’artista risponde con il perfezionamento del luogo della pittura che diviene tridimensionale, inizialmente con applicazioni sulla tela di elementi a rilievo e poi con l’estroflessione che segna il primo passo verso una sorta di pittura-oggetto, attraverso una ideale dialettica tra le spinte di una struttura interna e le forme volte all’esterno. In un contesto di una rigorosa aspirazione riduzionista, il suo linguaggio acquista ben presto una definita riconoscibilità, attraverso l’uso della monocromia e del rilievo come uniche procedure compositive. Figura emblematica e cifra iconica di questa ricerca è l’ellisse che per Simeti è il principio sul quale si struttura la sua arte e che lo ha accompagnato per tutta la sua carriera artistica.

La rassegna propone tele esclusivamente bianche di dimensioni differenti e di epoche diverse, con una particolare attenzione alla produzione più recente.

La mostra sarà accompagnata da una monografia bilingue italiano ed inglese di circa 120 pagine con testo critico di Federico Sardella, la riproduzione di tutte le opere esposte, una selezione delle più importanti opere dell’artista ed apparati inediti concepiti per l’occasione dal curatore della rassegna con la collaborazione dell’Archivio Turi Simeti.

Questa esposizione segna il passaggio della galleria Dep Art, fondata da Antonio Addamiano nel 2006, nella nuova sede di via Comelico – sempre a Milano – uno spazio di 260 mq distribuito su due livelli, strutturato per rispondere alle esigenze espositive degli importanti artisti rappresentati da Dep Art. La galleria prosegue così nella sua crescita: nel corso degli anni ha stretto infatti legami con le istituzioni pubbliche territoriali e internazionali, coinvolto personaggi di rilievo in ambito culturale e dato avvio all’archiviazione delle opere di Turi Simeti, del quale, con la cura di Antonio Addamiano e Federico Sardella, entro il 2016, sarà dato alle stampe il Catalogo Ragionato delle opere su tela.

 TURI SIMETI. Opere bianche
dal 30 settembre al 19 dicembre 2015

Galleria Dep Art
via Mario Giuriati, 9 Milano
mar-sab 15-19 o su appuntamento
ingresso libero

 

29
Set

Jonny Briggs. The reconstructed past

Appassionato di sculture-oggetto, Briggs le trasforma in protagoniste della sua storia all’interno di un diario personale di immagini.
a cura di Claudio Composti ed Emanuele Norsa

mc2gallery è orgogliosa di ospitare la mostra del fotografo inglese Jonny Briggs (Londra, 1985). Jonny Briggs, fotografo e artista concettuale, ripercorre con il suo lavoro il proprio passato, attraverso il quale ci restituisce una nitida immagine del difficile rapporto vissuto con la famiglia nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta.

Appassionato di sculture-oggetto, Jonny le eleva a principali protagoniste della sua opera e tramite queste ci racconta la sua storia: l’infanzia tra i boschi del Berkshire, la famiglia con il suo fardello di affetti, apprensioni, conflitti, un padre autoritario, la madre tollerante, quattro sorelle maggiori a salvaguardare il piccolo Jonny che tuttavia non può imitarle; il tutto riletto attraverso qualche sforamento o sottili perversità in stile Gothic Novel. Un vero diario personale d’immagini che, attraverso un’autoanalisi continua, conduce lo spettatore in un viaggio coinvolgente, a volte perturbante, che avvicina la dimensione del reale a quella dell’irreale. Appare chiaro, fin dal primo sguardo, come il grande formato faccia risaltare al meglio le sue composizioni, create con una precisione quasi maniacale.

In questi set autobiografici tuttavia c’è sempre qualcosa fuori posto o che disturba queste così rigorose visioni, trasformando l’immagine in un teatro d’inquietudini, tensioni emotive e disagi, provocati dal soffocante ambiente della classe media britannica. Assistiamo quindi ad autoanalisi figurate, incentrate sul rapporto con i membri della propria famiglia e con il mondo che lo circonda. Spicca l’abilità di far riemergere sentimenti ormai metabolizzati, riproposti e filtrati attraverso il gusto per la finzione, che sembra celare la storia autobiografica dell’artista all’interno di una visione onirica che lascia presagire la testimonianza di un’esistenza che, in fondo, è vicina al trascorso di ciascuno di noi. Jonny Briggs, formatosi al Royal College of Art, è un artista pluripremiato, esponente della scuderia Saatchi, inserito nella prestigiosa Catlin Guide e ritenuto fra i talenti promettenti nell’Inghilterra post Damien Hirst.

Inaugurazione 29 settembre ore 18,00

Immgine: A Destruction Reconstructed, 2014 — Portrait of self as a child screwed-up and re-photographed on top of original photograph, 80 x 102cm, Photography: C-Type lambda print mounted and framed in dark brown

MC2 Gallery
via Malaga, 4. 20143 Milano
mar-ven 14.30-20, sab su appuntamento
ingresso libero

JONNY BRIGGS
dal 29 settembre al 29 ottobre 2015

28
Set

Ai Weiwei

Major artist and cultural phenomenon Ai Weiwei takes over our main galleries with brave, provocative and visionary works.

Our most recent single artist shows have seen some of the true greats of contemporary art animate our Main Galleries with unforgettable, powerful work. Hockney, Kapoor, Kiefer – you need to be a special artist to embrace the immensity of our historic spaces. Who better then to take up the challenge this autumn than Ai Weiwei, one of China’s most influential artists.

We would strongly recommend advance booking to see this exhibition.

Ai became widely known in Britain after his sunflower seeds installation in Tate Modern’s Turbine Hall in 2010 but this is the first major institutional survey of his work ever held in the UK and it bridges over two decades of his extraordinary career.

Curated in collaboration with Ai Weiwei from his studio in Beijing, we present some of his most important works from the time he returned to China from the US in 1993 right up to present day. Among new works created specifically for our galleries and courtyard are a number of large-scale installations, as well as works showcasing everything from marble and steel to tea and glass.

With typical boldness, the chosen works explore a multitude of challenging themes, drawing on his own experience to comment on creative freedom, censorship and human rights, as well as examining contemporary Chinese art and society.

“The work that you will see at the RA transcends the world of the gallery… This is an exhibition that reveals art’s greatest potential.” – The Times

Immagine: Ai Weiwei, Remains, 2015
Porcellana, dimensioni variabili.. Courtesy of Ai Weiwei Studio
Immagine courtesy Ai Weiwei. (c) Ai Weiwei

Ai Weiwei
19 settembre – 13 dicembre 2015
Royal Academy of Arts, Londra

28
Set

SGUARDO DI DONNA. Da Diane Arbus a Letizia Battaglia La passione e il coraggio

La Casa dei Tre Oci inaugura giovedì 10 settembre 2015 la mostra SGUARDO DI DONNA a cura di Francesca Alfano Miglietti. Lo spazio espositivo sull’isola della Giudecca, al centro del bacino di San Marco, ospita fino al 10 gennaio 2016 le fotografie di venticinque autrici, pensate e scelte per orientare lo sguardo e la mente verso un mondo che parla di diversità, responsabilità, compassione e giustizia.
Antonio Marras firma l’allestimento con una scenografia capace di trasportare il visitatore all’interno delle storie che si leggono sulle pareti: un’esperienza nell’esperienza, in cui anche l’allestimento diventa parte fondamentale della narrazione e crea la relazione tra gli spazi della Casa e le opere fotografiche.
SGUARDO DI DONNA è una mostra potente, che parla della cura delle relazioni, del rapporto con l’altro, dello sguardo sul mondo, a partire dal proprio senso di responsabilità. Un progetto ambizioso che rimarca come la fotografia negli ultimi decenni ha scelto di divenire una sorta di coscienza del mondo, facendosi testimone anche di quello che spesso viene occultato. L’essere che ama è per antonomasia la donna, capace del “dono totale dell’anima e del corpo” (Nietzsche, La gaia scienza), con una dedizione incondizionata. Ed è per questo che la curatrice ha scelto delle artiste, delle autrici che usano la fotografia come mezzo per esprimersi, tutte donne, di ogni parte del mondo, tutte sensibili a cogliere la stessa umanità, unicità, in-differenza delle infinite varietà dei soggetti ritratti, nell’intento di sottrarsi alla paura della diversità.

SGUARDO DI DONNA è anche un racconto a più voci delle molteplici forme del corpo – fisico, mitico, spirituale e glorioso – dalla duplice valenza: intima e universale, alla ricerca dell’esistenza, al di là del sistema anonimo della maschera.
Ogni opera diventa la provocazione di un dialogo profondo e intimo tra i soggetti delle foto e lo spettatore, raccontando uno scorcio indefinito della comune condizione umana, un “invito alla consapevolezza” dell’esistenza di mondi differenti e spesso estranei uno all’altro.
Francesca Alfano Miglietti ha scelto 25 autrici, 25 storie, 25 sguardi singolari sul mondo, sull’altro, sulla relazione, selezionando circa 250 lavori di Diane Arbus, Martina Bacigalupo, Yael Bartana, Letizia Battaglia, Margaret Bourke-White, Sophie Calle, Lisetta Carmi, Tacita Dean, Lucinda Devlin, Donna Ferrato, Giorgia Fiorio, Nan Goldin, Roni Horn, Zanele Muholi, Shirin Neshat, Yoko Ono, Catherine Opie, Bettina Rheims, Tracey Rose, Martha Rosler, Chiara Samugheo, Alessandra Sanguinetti, Sam Taylor-Johnson, Donata Wenders, Yelena Yemchuk. Le autrici con le loro opere e le loro immagini affrontano i temi profondi dell’esistenza umana, la vita, la morte, l’amore, il corpo mettendo in luce differenze, conflitti, sofferenze, relazioni, paure, mutazioni.Continue Reading..

25
Set

Josef Koudelka. Uncertain Nationality

Fundación MAPFRE, Madrid
10 September – 29 November 2015

FUNDACIÓN MAPFRE presents the most complete retrospective exhibit up to this day dedicated to the Czech photographer of French nationality Josef Koudelka (b. 1934), member for the past forty years of Magnum Photos agency.

Engineer by profession, Koudelka became committed to the photographic medium in the middle of the sixties and became one of the most influential authors of his generation. Halfway between the artistic and documentary, Josef Koudelka is now a living legend. He has received prestigious awards in recognition of his work, among others, the Grand Prix National de la Photographie (1989), the Grand prix Cartier-Bresson (1991), and the International Award in Photography of the Hasselblad Foundation (1992).

This exhibition goes through his entire trajectory that covers more than five decades of work. The extensive selection with more than 150 works reflects his first experimental projects produced at the end of the fifties and during the sixties, as well as his historic series “Gypsies, Invasion and Exiles” and reaching the great panoramic landscapes produced in the last years. In addition the exhibition includes important documentary material, the majority unpublished—layouts, pamphlets, magazines of the period, among others—that allows us to delve into the work as well as the creative process of this author.

The title of the exhibition is Uncertain Nationality, which describes the sense of not belonging to a place, a sense of disorientation so present in his work since his exile from Czechoslovakia after the invasion of Prague, and his permanent interest in territories in conflict.Continue Reading..

25
Set

Fiona Tan. Geography of Time

Fiona Tan. Geography of Time

25 September 2015–31 January 2016

The Museum of Contemporary Art

The Museum of Contemporary Art is pleased to present «Fiona Tan. Geography of Time» by the internationally renowned contemporary artist Fiona Tan.

Memories and identity, time and place

Deeply embedded in Tan’s work is her fascination with the mutability of identity, the deceptive nature of representation and the play of memory across time and space. Fiona Tan’s film and video practice explores notions of individual and collective identity in a world increasingly shaped by global culture and the histories and journeys that form it. Geography of Time brings together works by Fiona Tan that explore the themes of memory and identity in mesmerizing ways.

For Nellie (2013), the most recent video installation on view in the exhibition, Tan brings the story of Corneila van Rijn, Rembrandt’s illegitimate daughter, to light. At the age of sixteen she emigrated to Batavia (present-day Jakarta) and made the opposite journey that Fiona Tan herself made from Indonesia to Amsterdam. Tan makes a visual enhancing portrait of the young girls’ secluded and lonely life.

Photographic and cinematic idiom

From the “Vox Populi” series, the London, Tokyo and Sydney versions will be on view in the museum and a fourth work from the series, Vox Populi Norway, will be on view in the Storting, the Norwegian parliament. In “Vox Populi (Voice of the People)” Tan has borrowed photo albums from citizens in five different cities. By contributing their albums lenders have given the artist unique access to domestic imagery that ranges from the celebratory to the mundane. Tan has selected several hundred images from these albums to be scanned, and exhibited as photo installations displaying a playful cross-section of the cities and countries the series portray.

Other works on view include the photo installation Changeling (2006), the video installations Diptych(2006–11), Provenance (2010) and A lapse of Memory (2007).

For Fiona Tan (b. 1966, Pekan Baru, Indonesia) images of people almost always play a central role in her photographs, films and audio-video installations. The role of language and the written word is equally fundamental to her work, and Tan personally scripts the texts and essays that accompany her films. Many of her works are defined by a back and forth shifting between visual and literal possibilities of meaning. Born in Indonesia, Tan eventually settled in Amsterdam to study at the Gerrit Rietveld Academie and the Rijksakademie van beeldende kunsten. She began exhibiting in the early 1990s and has been recognized for her important contributions to international biennials and group exhibitions. Recent solo exhibitions include exhibitions at the Philadelphia Museum of Art (2014), BALTIC Centre for Contemporary Art, Gateshead, UK (2015) and Tokyo Metropolitan Museum of Photography & National Museum of Art, Osaka (2014).

Curator: Eva Klerck Gange

Educational curator: Camilla Frøland Sramek/Siv Hofsvang

Project director: Marthe Tveitan

Fiona Tan. Geography of Time is a collaborative travelling exhibition initiated by the National Museum, Oslo. After showing in Oslo it will travel to Mudam Luxembourg, MMK Museum für Moderne Kunst Frankfurt am Main, and Tel Aviv Museum of Art

The National Museum of Art, Architecture and Design

Postal address: P.O. Box 7014 St. Olavs plass, N–0130 Oslo
Tel.: +47 21 98 20 00
Email: info@nasjonalmuseet.no

24
Set

Bruno Munari. Ritratto di una collezione

In esposizione un corpus importante di opere, tra loro anche molto eterogenee, che permette di cogliere il vero filo conduttore dell’attività dell’artista: il suo metodo progettuale.
La Galleria Giovanni Bonelli è lieta di presentare per la prima volta nei propri spazi una personale dedicata al maestro dell’astrazione italiana Bruno Munari.

La mostra dedicata al poliedrico artista milanese, attivo sulla scena nazionale e internazionale per settant’anni, è curata da Riccardo Zelatore ed offre al pubblico una campionatura dei principali periodi dell’attività di Munari.

Viene proposto in questa occasione un corpus importante di opere, tra loro anche molto eterogenee, che permette di cogliere il vero filo conduttore dell’attività dell’artista: il suo metodo progettuale. In mostra si passa dai primi esiti di connotazione futurista alle Macchine aeree, dai Negativo-positivo alle Sculture da viaggio, dai Libri illeggibili ai pezzi di design, dalle Curve di Peano agli ultimi esiti della incessante ricerca di Munari.

L’esposizione sottolinea alcuni aspetti peculiari dell’opera di Munari, come ad esempio il rapporto con il mondo della didattica e la collaborazione, praticamente ininterrotta, con molte delle riviste italiane dedicate al progetto, alla comunicazione, all’arte. Il percorso allestitivo mette in relazione settori disciplinari diversi che per Munari rappresentano fasi distinte di un’attività progettuale senza soluzione di continuità.

La mostra si basa sul ricco patrimonio di opere di Munari conservate da Casaperlarte – Fondazione Paolo Minoli, soggetto nato a Cantù nel 2004 su iniziativa dello stesso Minoli, egli stesso artista e grande amico di Munari. Aperta al pubblico fino al 24 ottobre 2015 è accompagnata da un catalogo bilingue a colori edito da Casaperlarte.

Inaugurazione 24 settembre ore 19

Galleria Giovanni Bonelli
via Luigi Porro Lambertenghi, 6 Milano
martedì-sabato: 11-19
ingresso libero

dal 24 settembre al 24 ottobre 2015

24
Set

Francesco Candeloro. Segni di luce

La geometria delle installazioni sempre rinnovate di Candeloro e il frastaglio degli orizzonti profilati della sua urbanistica site-specific condividono il principio plus-minus alla scoperta dell’arte astratta.
La galleria A arte Invernizzi inaugura giovedì 24 settembre 2015 alle ore 18.30 una mostra di Francesco Candeloro.

All’ingresso della galleria è esposta l’opera Altre Luci Stoccolma in cui le lastre in plexiglas generano,attraverso l’incontro con la luce, luminosità cromatiche evanescenti. Al piano superiore della galleria un’installazione in plexiglas di grandi dimensioni ricrea lo skyline della città di New York e definisce un passaggio oltre il quale è visibile Visioni del tempo, opera installata nell’ultima finestra che, integrandosi e dialogando con l’ambiente, restituisce una diversa visione della silouette della Torre Velasca; questa è riproposta in piccole dimensioni, moltiplicata e in continuo mutamento. Il variare della luce del giorno proietta il volume della finestra e la sagoma dell’elemento architettonico che diventa un filtro in cui si sommano i colori delle lastre sovrapposte ed oltre il quale è possibile avere uno sguardo disatteso sulla città. Nella seconda sala del piano superiore si trova Linee Attese, i cui neon definiscono nella stanza buia linee di luce che tratteggiano la visione di luoghi, riletti dall’artista attraverso la propria percezione intrinsecamente legata alla memoria.

Al piano inferiore dello spazio espositivo vengono esposte undici opere in plexiglas ognuna composta da quattro diverse lastre, di differenti colori, suddivise in coppie speculari e sovrapposte. Le lamine racchiudono le immagini derivate dall’esperienza diretta, ritraggono e sono legate alla memoria di città, che l’artista rilegge e ripropone attraverso i diversi elementi.Continue Reading..

23
Set

Andy Rocchelli. Stories

STORIES – ANDY ROCCHELLI

Opening September 30th at 6 pm
Museo di Roma in Trastevere, Piazza S. Egidio 1B

The exhibition will be open from September 30th to November 15th; Tuesday – Sunday, 10 am – 8 pm.

Stories, a title that immediately points at plurality, wants to account the many ways in which Andy Rocchelli pursued the lively underlayer of reality beyond the news, retracing the complex fabric of faces, stories unwritten in the headlines.

The exhibition, set up in the newly renovated areas of fifteen-century clostrum inside Roma in Trastevere’s museum, revisits two main guidelines of Andy Rocchelli’s work between 2009 and 2014, that focused on several most relevant events of that timeframe.
On one side the Mediterranean crisis – from Italy’s immigration issue to the Arab Spring at large and the consequent movement of peoples and ideals. On the other the theme that most occupied his efforts: the consequences of URSS’ disgregation – from civil insurgences in north Caucasus to the ever-renewing identity of Russia itself, conveyed through the portraits of Russian Interiors, to the more recent events of riots in Kiev and Maidan Square, that ultimately led to Ukrania’s political stand-off and its tragic consequences.Continue Reading..

22
Set

Paola Pezzi. Cumulembi

Un gioco di opposizioni continue caratterizza l’ultima serie dei suoi lavori, l’interesse va al binomio positivo/negativo, nell’alternanza tra concavo/convesso e all’abbinamento di bianco e nero.
Da lunedì 21 settembre, fino all’8 novembre 2015, presso lo Spazio PAePA di Milano (via Alberto Mario 26/b), diretto da Giuliano e Nunzia Papalini, va in scena una mostra personale di Paola Pezzi. Un progetto espositivo dal titolo “Cumulembi”, curato da Rosella Ghezzi.

Paola Pezzi, nata a Brescia nel 1963, allieva di Luciano Fabro e Zeno Birolli all’Accademia di Brera è protagonista della scena artistica italiana con una intensa produzione iniziata nei tardi anni ottanta e mai interrotta fino ad oggi. Impiegando materiali quali matite, feltri, passamanerie, stoffa e, recentemente, la gomma e il caucciù, dà vita a strutture essenziali intessute tra loro che invadono lo spazio configurando agglomerati di matasse o complesse galassie circolari monocromatiche che si comprimono o dilatano, la cui conformazione ricorda il procedere segreto della natura.
Sculture amorfe o dalla forma “primordiale”, indefinibile. Ed è proprio la monocromia del materiale grezzo usato che evidenzia le strutture molecolari di ogni opera posta in rilievo sulla parete. Una costruzione esuberante e divertita che rimanda alla memoria dello spettatore ipotetici giochi infantili ma anche i gesti primitivi e la spontanea sapienza delle mani che accumulano, intrecciano e amalgamano tra loro gli elementi e i materiali prescelti.

Un gioco di opposizioni continue – spiega Rosella Ghezzi nel testo che introduce il catalogo – caratterizza l’ultima serie di lavori di Paola Pezzi che mette in campo nel suo percorso di ricerca nuovi elementi d’indagine….. L’attenzione si posa sulle opposizioni. Nel binomio “positivo/negativo”, dettato dall’esigenza di dare forma alla dimensione del “vuoto” che compensa e si integra con il “pieno” di strutture pre-esistenti; così il feltro Vedo nero” e il feltro bianco “Squadro”.
E nell’alternanza tra “concavo/convesso”, nei bassorilievi dei Derivati ottenuti con stratificazioni di fogli di gomma industriale che creano profondità e prominenze ritmate, accentuate dal gioco di luci e ombre. E anche nella scelta dei colori, opposti assoluti negli abbinamenti di bianco e nero, mediati dalla presenza del grigio”.Continue Reading..