L’esperienza biologica che si svolge in laboratorio, al di fuori dell’organismo vivente.
Come la ricerca in laboratorio che viene inevitabilmente indirizzata per rispondere a quesiti specifici, Leonardo Aquilino e Sacha Turchi creano un percorso di mostra che pur camminando su una stessa linea viene direzionato in ambiti e ricerche differenti.
La galleria si divide in due, nella prima sala Leonardo Aquilino presenta una serie d’immagini realizzate al microscopio digitale per diventare matrici utilizzate per mezzo di un ingranditore analogico. Osservando da vicino, il lavoro di Aquilino racconta il micro per parlarci del macro. Le ali della libellula sono il soggetto focalizzato, tramite il quale si racconta la struttura fatta di congiunzioni ripetute. L’artista si avvicina progressivamente, mettendo in risalto i filamenti delle ali come fossero capillari che emergono dall’epidermide. Illude il fruitore tramite un ingranditore fotografico, come adoperando un potente microscopio. Egli rielabora il concetto di fotografia, resa estremamente leggera ed impalpabile, ma allo stesso tempo dal carattere distintivo, messo in risalto con luce dorata e segni decisi.
La seconda sala vede protagonista Sacha Turchi, da sempre legata alla ricerca, al laboratorio, al corpo. L’artista presenta parte degli studi in cui è immersa da mesi, riguardanti il suo concetto di pelle considerata ugualmente involucro, un contenitore del corpo, e simultaneamente un confine, una barriera di protezione tra il dentro e il fuori. Esposta per la prima volta è MOVEO, una grande vertebra che diviene contenitore dell’essere umano, le cui componenti sono sostanze realmente costituenti il tessuto osseo, tra cui carbonato di calcio, acido lattico, acido ialuronico e collagene. Ad accompagnare la grande scultura sono presenti alcune pelli di soia cresciute ed elaborate in vitro e una coltura di pelle batterica in attivo. Per l’artista si tratta di strati che cambiano e si ricreano, mutando in qualcosa di sempre nuovo.
I due artisti si esprimono con linguaggi differenti ma, nel contesto di IN VITRO, convogliano in una ricerca che ruota attorno all’individuo, ricreando negli spazi di Matèria una sorta di laboratorio ante litteram che narra il loro punto di vista.
BIO
Leonardo Aquilino (Foggia 1989). Il suo principale strumento di ricerca è la fotografia, che diventa mezzo di testimonianza, ma ancora più importante di gestualità. Dopo una maturata esperienza nell’ambito della documentazione fotografica per Artisti, ricontatta la propria formazione universitaria come Designer integrando al processo fotografico la formulazione dello spazio. L’immagine, diviene elemento di passaggio non di arrivo, essa viene rimodellata, deformata o trasfigurata, accostata a membrane artificiali componendo installazioni site specific. La sua ricerca si concentra su tutti gli aspetti legati all’immagine, alla loro percezione e al diverso modo in cui fruirle. Meticoloso nello scatto e nella pulizia compositiva, Leonardo stravolge il soggetto, costituendo un nuovo scenario decontestualizzato all’immagine iniziale.
Sacha Turchi (Roma, 1988). La sua indagine si concentra sull’essere umano, la sua storia genetica, culturale, sociale e familiare; sulla figura del corpo, sulla sua postura, il rapporto che esso ha con la gravità e con i materiali che lo compongono. La sua ricerca concettuale viaggia in parallelo con la ricerca materica, utilizza ingredienti naturali basici che, incontrandosi in reazioni chimiche raccontano una risposta dell’organismo vivente, adoperando sostanze che si trovano nel corpo umano oppure ricercandone l’equivalente (funzionale o per similitudine) in composizione nel vegetale. Questo lavoro è alimentato continuamente da ricerche teoriche ed esperienziali. In questo scenario la scultura diventa feticcio, oggetto ricco di intenzionalità, dai materiali alle procedure ritualizzanti con cui li elabora. L’installazione diventa ambiente dove la metafora è elemento.
Sacha Turchi e Leonardo Aquilino. In vitro
25.05.2017 – 03.06.2017
Vernissage
Giovedì 25 maggio, ore 19:00
Matèria
Via Tiburtina, 149 – Roma
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