La mostra, articolata in 4 sezioni – dalla distruzione della mimesi come illusione naturalista, alle ricerche innovatrici degli anni ’20 e ’30 -, indaga, attraverso l’arco di mezzo secolo, il modo in cui i futuristi si sono impossessati del linguaggio fotografico per fissare l’invisibile della pulsione vitale e per trascrivere la realta’ come creazione e divenire.
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a cura di Giovanni Lista
In occasione del suo venticinquesimo anniversario, la Galleria Carla Sozzani presenta dal 10 giugno al 1° novembre 2015 la mostra «Fotografia Futurista» a cura di Giovanni Lista. Oltre cento fotografie originali provenienti da collezioni private e da fondi storici nazionali come i Fratelli Alinari, il Museo del Cinema e di Fotografia di Torino, il Museo Archivio di fotografia Storica di Roma e gli archivi del MART di Trento e Rovereto.
La mostra indaga, attraverso l’arco di mezzo secolo, il modo in cui i futuristi si sono impossessati del linguaggio fotografico per fissare l’invisibile della pulsione vitale e per trascrivere la realtà come creazione e divenire.
Articolata in quattro sezioni, dalla distruzione della mimesi come illusione naturalista, alle ricerche innovatrici degli anni Venti-Trenta, «Fotografia Futurista» comprende il fotodinamismo formalizzato dei fratelli Bragaglia, gli autoritratti di Depero, i fotomontaggi di Tato, fino alle foto-perfomance, in sintonia con le migliori avanguardie europee, contestatarie e rivoluzionarie, libertarie ed eccentriche, iperboliche e irrecuperabili per i canoni della società borghese.
La prima sezione documenta le direzioni intraprese all’inizio del XX secolo dalla fotografia per distruggere l’illusione di una mimesi naturalista e autorivelarsi come immagine artificiale, non più riflesso della realtà ma costruita in studio: la cosiddetta «foto spiritica» che spesso era volutamente ludica e ironica cioè scopertamente proposta come gioco; l’immagine doppia o sdoppiata per catturare la sequenza del movimento; la ricerca di una scansione formale attraverso cui la realtà funzionale tende a diventare solo ritmo astratto di luce o di linee; il ritratto multiplo, effettuato con la camera a specchi: il fotomontaggio, con fini fantastici, umoristici o ludici, in cui Boccioni intravede subito un’immagine della molteplicità ontologica e pirandelliana dell’essere.
All’invenzione del «fotodinamismo», o fotografia del movimento come energia in atto ad opera dei fratelli Anton Giulio e Arturo Bragaglia è dedicata la seconda sezione, come uno dei contributi più significativi del futurismo alla storia della fotografia. Esplorando la capacità fotografica di fissare un gesto repentino in termini di energia pura che trascende la massa corporea, i fratelli intuiscono la possibilità di coglierne solo la scia luminosa che interpretano come verifica di una realtà spirituale, come manifestazione della forza vitale che abita la materia.
Il fotoritratto che i futuristi hanno usato come veicolo di comunicazione ma anche come possibilità di restituire l’immagine emblematica di se stessi come artisti d’avanguardia è il tema del terzo approfondimento.
Compensando la registrazione passiva della realtà da parte dello strumento fotografico, hanno inventato la foto-performance in cui l’artista consegna all’obbiettivo un’immagine autoironica di sé come figura istrionica e clownesca.
La quarta sezione è dedicata alle ricerche degli anni Venti e Trenta in cui i futuristi, in totale sintonia con le migliori avanguardie europee e ponendosi come corpo estraneo alla cosiddetta «cultura fascista», hanno praticato il fotomontaggio, il foto-collage, la composizione d’oggetti, i giochi di luci o di specchi, il teatrino d’ombre, le simbologie magiche, misteriose o allusive delle cose sorprese in chiave di natura morta, la metafora dei valori luminosi, la posa in costume come paradosso allegorico, sguardi che si pongono al di fuori dell’iconografia del regime.
In mostra, le foto scelte tra trentun autori dai primi del novecento fino alla fine degli anni Quaranta: Vittorio Alinari (Firenze,1859/Livorno, 1932); Mario Bellusi (Ferrara,1893/Roma,1955); Francesco Benvenuti (Firenze,1863/Viareggio, 1919); Italo Bertoglio (Torino,1871/1963), Piero Luigi Boccardi (Intra, 1890/Torino, 1971); Umberto Boccioni (Reggio di Calabria,1882/Verona, 1916); Gustavo Ettore Bonaventura (Verona,1882/Roma, 1966); Anton Giulio Bragaglia (Frosinone, 1890/Roma, 1962) e Arturo Bragaglia (Frosinone, 1893/Roma, 1962); Mario Castagneri (Alessandria,1892/ Milano, 1940); Gianni Croce (Lodi, 1896/Piacenza, 1981);Tito D’Alessandri (Roma,1864/1942); Ferruccio Antonio Demanins (Trieste,1903/1944); Fortunato Depero (Fondo, 1892/Rovereto, 1960); Mario Gabinio (Torino, 1871/1938); Maggiorino Gramaglia (Torino, 1895/1971); Giovanni Giuseppe Guarnieri (Locorotondo, 1892/Mendoza, 1976); Emanuele Lomiry (Ancona, 1902/Roma, 1988); Elio Luxardo (Sorocaba, 1908/Milano,1969); Carlo Maiorana; Filippo Masoero (Milano, 1894/Roma, 1969); Bruno Munari (Badia, 1907/ Milano, 1998); Francesco Negri (Tromello in Lomellina, 1841/Casale Monferrato, 1924); Mario Nunes Vais (Firenze 1856/1932); Ivo Pacetti (Figline 1901/Albissola, 1970); Giulio Parisio (Napoli, 1891/1967); Enrico Pedrotti (Trento, 1905/Bolzano, 1965); Guido Pellegrini (Milano, 1886/1955); Tato alias Guglielmo Sansoni (Bologna, 1896/Roma, 1974); Thayaht alias Ernesto Michahelles (Firenze, 1893/Marina di Pietrasanta, 1959; Enrico Unterveger (Trento, 1876/1959); Wanda Wulz (Trieste, 1903/1984).
Accompagna la mostra il catalogo in italiano e inglese Fotografia futurista a cura di Giovanni Lista e pubblicato da Carla Sozzani editore, che raccoglie le testimonianze della ricerca fotografica futurista e dei suoi nuovi codici visivi.
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curated by Giovanni Lista
On the occasion of its twenty-fifth anniversary, the Carla Sozzani Gallery will present the exhibition “Fotografia Futurista”. As an art critic and historian of the cultural scene of the 1920’s with a special focus on Futurism, Giovanni Lista has curated here a show of wide interest.
Over one hundred original photographs from both private collections and National Trusts will be on view from June 10th to November 1st. Taken from the Fratelli Alinari, the Museum of Cinema and Photography in Turin, the Museum of Photography in Florence, the Museum Archive of Historic photograph of Rome and the MART Museum of Trento and Rovereto, the exhibition explores, through the arc of half a century, the way in which the futurists took possession of the photographic language as a medium to capture the pulse of life in this new century, and to transmute “natural” reality into a process of active creation and evolution.
Divided into four sections, from the destruction of the mimicry of nature, to the innovative research of the Twenties and Thirties, the exhibition “Futurist Photography” includes the formalized photodynamism of the Bragaglia’ brothers, many portraits of Depero, photomontages by Tato, and even photo-performance. In tune with the best European avant-garde revolutions, this show explores liberal and eccentric tastes, the hyperbole of grand visions and ideas well outside of the canons of bourgeois society.
The first section documents the early years. The Twentieth century exposed the illusion of the “natural” images, presenting them as the artifical creations they were. Images no longer reflected nature, but were built in the studio: even the so-called “spiritualist photos” were very often deliberately ironic and openly displayed for amusement. Futurists doubled or split images to capture a sequence, to freeze movement. This formal scanning highlighted the functional reality and placed the focus on the abstract rhythm of light or lines. Multiple portraits were done within a mirrored room or as photomontage with a fantastical or humorous view; a view that Umberto Boccioni immediately saw as an image of the ontological multiplicity of the being which will be reflected in Luigi Pirandello’ s complex novels some time later.
The second section is devoted to the most significant contribution of futurism to the history of photography: the invention of the “Fotodinamismo”, or the photograph of movement as energy in place. The brothers Anton Giulio and Arturo Bragaglia explored the capacity to fix a sudden gesture in terms of pure energy that transcended the body. The Bragaglia brothers sensed the opportunity to capture the light trail drawn by a moving body as a deep verification of a spiritual reality and as the manifestation of the life force that inhabits matter.
The photographic portrait is represented in the third section as a vehicle for futurist communication but also as a chance to re-invent the emblematic image of themselves as avant-garde artists. Compensating for the passive recording of reality by the mechanical process of the camera, some futurists invented the photo-performance in which they delivered histrionic or clownlike self-mocking images of themselves.
The fourth section is devoted to the research of the Twenties and Thirties. At this time the Futurists completely agreed with the best European avant-garde ideas and acted as a visual and intellectual irritant to the growing “fascist culture”. The photomontage, the photo-collage, the composition of objects, the play of light and the use of mirrors, the theater of shadows, the esoteric symbologies, all the mysterious and allusive images and paradoxical ideas were clearly outside of the Fascist regime’s iconography.
On show the selected photos from thirty-one authors from the early Twentieth century until the end of the Forties: Vittorio Alinari (Florence, 1859/Livorno, 1932); Mario Bellusi (Ferrara, 1893/Rome,1955); Francesco Benvenuti (Florence, 1863/Viareggio, 1919); Italo Bertoglio (Turin, 1871/1963), Piero Luigi Boccardi (Intra, 1890/Turin, 1971); Umberto Boccioni (Reggio di Calabria,1882/Verona, 1916); Gustavo Ettore Bonaventura (Verona, 1882/Rome, 1966); Anton Giulio Bragaglia (Frosinone, 1890/Rome, 1962) e Arturo Bragaglia (Frosinone, 1893/Rome, 1962); Mario Castagneri (Alexandria, 1892/ Milan, 1940); Gianni Croce (Lodi, 1896/Piacenza, 1981); Tito D’Alessandri (Rome, 1864/1942); Ferruccio Antonio Demanins (Trieste, 1903/1944); Fortunato Depero (Fondo, 1892/Rovereto, 1960); Mario Gabinio (Turin, 1871/1938); Maggiorino Gramaglia (Turin, 1895/1971); Giovanni Giuseppe Guarnieri (Locorotondo, 1892/Mendoza, 1976); Emanuele Lomiry (Ancona, 1902/Rome, 1988); Elio Luxardo (Sorocaba, 1908/Milan,1969); Carlo Maiorana; Filippo Masoero (Milan, 1894/Rome, 1969); Bruno Munari (Badia, 1907/ Milan, 1998); Francesco Negri (Tromello in Lomellina, 1841/Casale Monferrato, 1924); Mario Nunes Vais (Florence 1856/1932); Ivo Pacetti (Figline 1901/Albissola, 1970); Giulio Parisio (Naples, 1891/1967); Enrico Pedrotti (Trento, 1905/Bolzano, 1965); Guido Pellegrini (Milan, 1886/1955); Tato alias Guglielmo Sansoni (Bologna, 1896/Rome, 1974); Thayaht alias Ernesto Michahelles (Florence, 1893/Marina di Pietrasanta, 1959; Enrico Unterveger (Trento, 1876/1959); Wanda Wulz (Trieste, 1903/1984).
The exhibition catalogue, “Fotografia Futurista” curated by Giovanni Lista and published by Carla Sozzani Editore, will brought together the photographic research and the new visual codes enabling to better understand the Futurists and their enduring influence.
Inaugurazione 10 giugno ore 18
Galleria Carla Sozzani
corso Como, 10 Milano
tutti i giorni 10.30-19.30, mer e gio 10.30-21
ingresso libero
FOTOGRAFIA FUTURISTA
dal 10 giugno al 1 novembre 2015
tutti i giorni 10.30-19.30, mer e gio 10.30-21
Immagine: Italo Bertoglio, velocità, 1930